QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL SOLITO CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE?
L’ITALIA VENERDÌ HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE ALLA DICHIARAZIONE DI NEW YORK MA, A DIFFERENZA DI ALTRI PAESI, SI È BEN GUARDATA DAL DICHIARARE SE RICONOSCERÀ LA PALESTINA ALLA CONFERENZA SULLA SOLUZIONE DEI DUE STATI DEL 22 SETTEMBRE … FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA
Quanto a lungo può andare avanti il camaleontismo di Giorgia Meloni, ora persino declinato in salsa israelo-palestinese? L’Italia venerdì ha dato il suo voto favorevole alla Dichiarazione di New York, il documento varato a fine luglio dalla Conferenza Onu sulla soluzione dei due Stati, promossa da Francia e Arabia Saudita.
Ma è solo il primo passaggio. Il momento della verità, in cui l’Italia sarà chiamata a giocare a carte scoperte, arriverà il 22 settembre: al Palazzo di vetro dell’Onu, alla Conferenza sulla soluzione dei due Stati, diversi Paesi saranno chiamati a
riconoscere la Palestina. Oltre alla Francia, Australia, Belgio, Canada, Finlandia, Malta, Portogallo e Regno Unito riconosceranno lo stato. E l’Italia, cosa farà?
Dei 193 membri dell’Onu, 147 riconoscono già la Palestina. L’Italia si unirà a Parigi e Londra o tenterà di mantenere una posizione defilata, pur di non indispettire Trump e il suo amico Netanyahu?
E’ un bel dilemma per Giorgia Meloni, sempre così attenta a non perdere consenso e ai sondaggi. La questione palestinese è molto sentita nell’opinione pubblica italiana. Secondo un sondaggio Only Numbers riportato da Alessandra Ghisleri su “la Stampa” del 15 settembre 2025, il 40,6% degli italiani si dichiara favorevole al riconoscimento della Palestina e il 63,8% ritiene che la situazione a Gaza sia “gravissima”.
Persino il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e papa Leone XIV sono intervenuti più volte per denunciare l’emergenza umanitaria nella Striscia.
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