RENZI “BLINDATO” A BOLOGNA TRA CONTESTAZIONI E LANCI DI UOVA
ALLA GRANAROLO I LAVORATORI TENUTI A DISTANZA E “OSCURATI” DA STAMPA E TV
Bologna blindata oggi per Matteo Renzi, che è arrivato alla presentazione di un nuovo stabilimento della Granarolo e, dopo, ha partecipato all’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università .
Su entrambi i fronti, cortei e proteste da parte di sindacati e centri sociali.
Nello stabilimento alle porte della città , una quarantina di operai della Cgil ha scioperato contro il Jobs Act: un sit-in blindato e quasi invisibile, visto che gli operai sono stati tenuti dentro la fabbrica, “nascosti” dai flash dei fotografi, anche se si sono fatti sentire con fischietti e trombette.
In pieno centro, invece, c’è stato il corteo dei collettivi: una manifestazione ad alta tensione ma senza scontri, che è sfociata in un lancio di uova. Infine, una “invasione” simbolica dei manifestanti a Palazzo d’Accursio.
Il corteo degli studenti dei collettivi è partito da piazza Verdi attorno alle 10.45: una settantina gli attivisti, che hanno manifestato con le maschere di Salvini e Poletti. “Renzi e il suo governo vogliono una scuola-azienda e la privatizzazione del sapere, e noi non ci stiamo” hanno scandito al megafono.
Poi, quando si sono avvicinati alla “zona rossa” di Santa Lucia, il lancio di uova e coriandoli. Il corteo è ripartito lungo via Farini, per concludersi con una occupazione lampo di Palazzo d’Accursio. E’ stato appeso alle finestre che danno sulla piazza lo striscione che apriva il corteo contro il premier e il rettore di Bologna Ivano Dionigi: “Meritate una lezione magistrale. Stop mafia Pd”.
In una sala adiacente l’Aula magna di Santa Lucia, il premier ha poi incontrato il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti, che ha denunciato di aver ricevuto minacce per aver deciso di fermare la maxi-realizzazione nella frazione di Idice (ribattezzata “la colata di cemento”).
Primo a parlare è stato il rappresentante degli studenti. Poi tocca a Nadia Paolucci, precaria, che parla a nome del personale tecnico e amministrativo: “Do voce ai colleghi precari che come me lavorano anche da dieci anni nella speranza di stabilizzazione che i governi disattendono. Dove è il cambiamento tante volte evocato dal governo? Chiediamo nuove assunzioni per tecnici di laboratori, amministrativi e bibliotecari: è anche grazie a noi precari che l’università ha continuato a funzionare. E ancora: “Come lavoratori pubblici ci siamo indignati per il Jobs Act. E poi i nostri contratti sono bloccati da più di sette anni, in quattro anni abbiamo perso in busta paga 4.200 euro, sono stati tagliati persino i buoni pasto”.
(da “La Repubblica”)
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