RENZI ESCE CON ONORE, RIMANGONO TRE POLI CHE FANNO FATICA A PARLARSI E PRIVI DI UNA VISIONE APPASSIONANTE
LIBERALI NON PERVENUTI, PERSI NEL MONDO DEI SOGNI
Quando l’ha fatto in diretta, me lo sono perso. L’ho ascoltato poco fa recuperandolo in rete…
In tutta onestà , il discorso di Renzi sull’esito del referendum è stato – oggettivamente – davvero molto bello…
Di “peso”, istituzionale, dignitoso, accorato e, quando ha ringraziato la moglie ed i figli, anche commovente…
Al di la del “colore”, “onore” a chi si è battuto comunque per un’idea. Ancor di più, “onore” a chi, non facendo finta di nulla, ha rassegnato comunque (e prontamente) le dimissioni: certe cose le abbiamo viste molto raramente nel nostro Paese…
Si apre una fase nuova e molto complicata. Pochissimi gli interlocutori davvero seri e credibili in circolazione.
Il “sistema” troverà comunque il modo per reggere l’onda d’urto “dell’antisistema” che, in tutta onestà , non è affidabile nemmeno un po…
Il PD avrà l’obbligo di fare la prima mossa. Berlusconi sarà nuovamente l’ago della bilancia. Salvini e Meloni continueranno a sbraitare: una destrolina sovranista piccola, piccola.
I “liberali” – e lo “dico” con molta sofferenza – continueranno a fare quello che sanno fare bene; continueranno a parlare “in astratto”, spesso, assai e continuamente: forse, un giorno, quella che potrebbe davvero essere la linfa vitale per una nuova stagione di idee, lo troverà il modo per essere realmente (e nuovamente) protagonista.
Comunque sia, i “giochi” della politica sono (ri)aperti e saranno “giochi” molto duri: il Paese, al di là delle percentuali di “accorpamento” sul SI o sul NO, è diviso esattamente “in tre”.
Tre “porzioni” che fanno molta fatica, a parlarsi, a ragionare insieme ed anche a darsi una visione appassionante…
Nel primo, il PD dovrà affrontare le (sue) beghe interne. Renzi difficilmente si farà rottamare dai suoi. Farà autocritica. Cercherà di mettere in seria difficoltà i suoi detrattori. Proverà a farli sentire “piccoli, piccoli” e, in ultima istanza, a conservare la leadership dell’area in vista delle prossime “politiche”…
Il fronte populista, i grillini, insomma, continuerà nella sua spasmodica voglia (e necessità ) di urlare. Il copione sarà sempre lo stesso. La storia racconterà delle loro contraddizioni. Delle firme false. Del loro “garantismo (soltanto) a metà ” e della presunzione di essere l’unica risposta “onesta” ai bisogni del Paese.
Continuerà ad essere soltanto l’imperitura “recita nella recita”, però: l’onesta’ non può rappresentare l’essenza di una proposta politica. Ne costituisce una premessa, semmai…
La politica “si fa” sulla scorta di una visione, allo stesso tempo, lucida e arditamente “folle”, e la loro visione, unita ad un modus operandi da “sospetto continuo” e da “guerriglia in ogni dove” è palesemente inadeguata.
Resta il “capitolo” centrodestra, a sua volta diviso in almeno tre “correnti”.
La prima, quella molto chiassosa, ma con evidente deficit sul versante “appeal”, è quella “sovranista”, capeggiata da Salvini e dalla Meloni.
Una destra retriva, molto greve, illiberale. La sovranità è concetto molto serio: farla diventare una corsa verso “un’autonomia” non meglio precisata è cosa molto pericolosa, soprattutto in un contesto nel quale l’Italia è oggettivamente in ginocchio… I cinesi comprano le nostre squadre di calcio come se nulla fosse. Sarebbe parecchio angosciante se, oltre a quelle, avessero gli strumenti “sovranisti” per comprarci in massa…
Berlusconi allo stato attuale detiene il controllo dei gruppi parlamentari che vanno per “la maggiore” (quelli che potrebbero dare linfa vitale all’ennesimo governo non scelto dal popolo). Non si farà mai da parte. Non accetterà mai una leadership che non sia la sua. La stessa figura di Parisi, non è una soluzione reale: è soltanto un modo per tenere a bada la base del partito e per arginare le megalomani pretese del duo “Salvini-Meloni”.
Insomma, Berlusconi sarà sempre il grande stratega dell’area di cui continuerà a fare (sistematicamente) il buono ed il cattivo tempo, fino alla sfida più ardita (per “trascorsi” e veneranda età ): quella di ricandidarsi al ruolo di Premier…
Poi c’è il versante “conservator-liberale”, quello che sta propugnando da mesi una fase di “riflessione” e “ricostituzione” di idee, programmi ed “uomini”. Quella che ha voglia di primarie, insomma.
Quella che spera di riaccendere i cuori e le speranze di una parte di popolo, via, via (nel tempo) “sedotto e bidonato” dal grande sogno di una “rivoluzione liberale” che il centro-destra italiano è stato capace di scrivere soltanto nei programmi elettorali.
Del resto, si sa, che è sempre difficilissimo “entrare in Chiesa e sostenere la mortalità dell’anima”, e la nostra società è a trazione “social-democratica maggioritaria”, sin dal “midollo”.
L’alternativa sarà seriamente sostenibile soltanto se si avrà il coraggio (autentico) di accettare una sfida che è culturale, prima ancora che politica.
Una sfida (anche) sul metodo perchè quello farà sempre la differenza tra i meri sogni (astrattamente dati) e la concreta possibilità di vincere.
Il futuro, però, lo costruiscono soltanto i sogni e la modernità …
Audace. Irriverente. “Democraticamente incendiaria”.
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
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