RISSA TRA M5S E LEGA SUL “DECRETO MANIPOLATO”: PER LA LEGA “TUTTI ERANO D’ACCORDO”, PER I GRILLINI “NON E’ VERO”
ED E’ SCONTRO ANCHE PER L’AUMENTO RCA AUTO AL NORD: PER LA LEGA “NORMA MAI DISCUSSA”, PER IL M5S “TEMA DISCUSSO LA SETTIMANA SCORSA”
“Lo sapevano tutti”. Così risponde Massimo Garavaglia, sottosegretario all’Economia della Lega, a chi gli chiede chi fosse a conoscenza delle norme del decreto fiscale contestate da Luigi Di Maio.
Lo sapeva anche Di Maio?, incalzano i cronisti. “Non lo so…”, taglia corto Garavaglia. E quando gli si domanda se sia la sua la ‘manina’ che ha cambiato, come sostiene il leader M5s, il testo, risponde accennando un sorriso: “No”.
Poi smentisce la notizia sui presunti aumenti delle assicurazioni Rc auto al Nord per effetto della manovra. “Una norma mai vista, nè condivisa. Quindi, il problema non esiste”.
Ma anche su questo punto è giallo. Fonti del M5S replicano che il tema e la misura sull’Rc auto era stata discussa nella riunione sulla manovra la settimana scorsa ed era stata inviata agli alleati della Lega martedì mattina.
A denunciare la questione era stata in particolare la deputata trentina del Patt (Partito autonomista trentino tirolese) Emanuela Rossini che aveva detto “no alla norma all’interno della manovra che intende uniformare il costo delle assicurazioni su tutto il territorio nazionale, penalizzando soprattutto la provincia di Trento e quella di Bolzano. Per i trentini porterà un aumento del 25% della Rc auto”.
Si alimenta di ora in ora lo scontro tra M5S e Lega sul condono contenuto nel dl fiscale.
Le parole del sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia, che questa mattina ha sostenuto che il testo era noto a tutti, manda su tutte le furie i vertici del Movimento, che a breve contano di intervenire pubblicamente per dare l’altolà alla Lega.
“L’accordo politico raggiunto martedì a Palazzo Chigi era un altro: nessuno scudo fiscale o non punibilità per gli evasori. Noi non aiutiamo i capitali mafiosi”, il messaggio che filtra dai piani alti del Movimento all’Adnkronos.
Il problema, dunque, “diventa politico, non è più questione di ‘manina’ dei tecnici – viene spiegato – per noi un testo così finisce dritto nella pattumiera
Mentre Palazzo Chigi fa sapere di aver bloccato l’invio (“il testo è stato anticipato al Colle solo in via informale”, dice una nota). E annuncia che il premier rivedrà il testo articolo per articolo.
Insomma, il caos.
(da agenzie)
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