SALVINI E IL BLUFF DELL’AUMENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE SUL TERRITORIO: LA SITUAZIONE ORGANICI E’ DRAMMATICA
TAGLI ALLE RISORSE, MANCATE ASSUNZIONI E PENSIONAMENTI… LE ASSUNZIONI DI 7500 UOMINI ERANO IN REALTA’ STATE FATTE DAL GOVERNO GENTILONI, LE ALTRE 6.150 ANNUNCIATE SARANNO SPALMATE IN 5 ANNI (E VERRANNO ANNULLATE DAI PENSIONAMENTI)
Dopo la morte della giovane Desirèe nel quartiere San Lorenzo a Roma, si è aperta una forte polemica, non nuova, relativa alla presenza delle forze dell’ordine sul territorio.
Il nostro sindacato denuncia da anni questa situazione nel totale disinteresse di chi ha responsabilità amministrative e politiche. I numeri, non le chiacchiere, sono impietosi: da 88 poliziotti in forza al Commissariato San Lorenzo nell’anno 2000 siamo arrivati oggi a 65 operatori.
Tutto questo ha coinciso inevitabilmente con l’aumento del degrado e dei reati in quel quartiere.
Anche per questo, stufi di assistere alle promesse e alle passeggiate di questo o quel politico che, oggi come ieri, annuncia risorse per la sicurezza e nuovi agenti in piazza, salvo poi presentare leggi di bilancio che razionalizzano e penalizzano le lavoratrici e i lavoratori in divisa, abbiamo lanciato una campagna mediatica di denuncia: #diamoinumeri.
Da Bari a Messina, da Sassari a Pordenone, da Brescia a Frosinone, da Savona a Verbania la situazione degli uffici di polizia, per quel che riguarda gli organici, è drammatica.
Pensiamo a una realtà come Cosenza, con i gravissimi problemi di criminalità che ha la Calabria: in Questura c’erano 473 poliziotti nel 2011, ora sono 404. L’elenco è infinito e in costante aggiornamento attraverso il link
Tagli alle risorse, mancate assunzioni e pensionamenti sono alla base di questa cronica situazione. L’attuale governo ha promesso di invertire il trend. Ne prendiamo atto.
Intanto nella legge di stabilità che entro fine anno il Parlamento deve licenziare non ci sono le assunzioni promesse: 7.500 sono già state previste e finanziate dal vecchio governo nel triennio 2018-2020, altre 6.150 dovrebbero aggiungersi spalmate addirittura su 5 anni col risultato che i rinforzi promessi dall’attuale titolare del Viminale rischiano di essere vanificati già a fine anno coi pensionamenti previsti.
E nella legge di bilancio non ci sono neppure risorse adeguate per il contratto di lavoro e per il riordino delle carriere: gli stanziamenti sono di gran lunga inferiori a quelli del recente passato che proprio chi oggi è al governo contestava vivacemente, da opposizione (assieme a noi), al precedente esecutivo.
Per questo i poliziotti democratici del Silp hanno lanciato una seconda campagna mediatica di sensibilizzazione dal titolo #cambiamolamanovra. Non abbiamo la pretesa che chi governa da pochi mesi possa risolvere da subito problemi annosi, ma non intendiamo neppure farci prendere in giro da chi le elezioni le ha vinte promettendo più sicurezza ai cittadini.
Sindacato di polizia Silp
(da agenzie)
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