SALVINI E MARONI AL CONVEGNO CON IL NEO-NAZISTA E LA BENEDIZIONE IMPERIALISTA
TUTTI ALL’EVENTO “RUSSIA CRIMEA” PRONI AL NUOVO ZAR PUTIN… COME UN AGENTE SEGRETO COMUNISTA DEL KGB DIVENTA “IL BALUARDO DELL’OCCIDENTE” NEL REPARTO TSO DI VIA BELLERIO
Dopo l’estrema destra di Casa Pound in piazza a Roma , il convegno filo-Russia a Milano con l’avvocato neonazista.
L’appuntamento con il governatore lombardo Roberto Maroni e il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è per venerdì 6 marzo all’Hotel dei Cavalieri per il convegno “Russia Crimea. Due grandi opportunità per le nostre imprese”.
Tra i relatori ecco spuntare l’avvocato Stefano Sutti, esperto dei rapporti commerciali con quell’area e autore, con lo pseudonimo di Stefano Vaj, del pamphlet razzista “Per l’autodifesa etnica totale”.
La scoperta è di Sinistra Ecologia e Libertà della Lombardia che attacca: «Sutti-Vaj, il cui logo dello studio è quello delle SS, è anche il segretario nazionale di un movimento pagano-transumanista, una forma di superomismo di nazista memoria e collaboratore di due riviste di estrema destra. Chiediamo a Maroni se, dopo aver amoreggiato con omofobi e preti pedofili, ha deciso di sostenere e andare a braccetto con i nazisti di casa nostra?».
Nessun imbarazzo per i due leader del Carroccio che hanno sponsorizzato anche la nascita dell’associazione “Lombardia Russa”, organizzatrice dell’evento insieme alla Lega Nord e al ministero degli affari della regione sul Mar Nero.
Dopo la scissione dall’Ucraina e il passaggio sotto la protezione di Mosca, la “Repubblica di Crimea” ora punta infatti sugli affari, nonostante il Governo italiano non abbia ancora riconosciuto il suo nuovo status di territorio russo.
Una politica internazionale parallela, in salsa leghista, che mira a rimuovere le sanzioni internazionali per Putin decise dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti dopo l’aggressione all’Ucraina.
Salvini era volato in Russia e Crimea lo scorso ottobre: ««Mosca non può essere considerata un nemico ma un alleato con cui riprendere i rapporti commerciali e culturali».
Per presidiare gli interessi di chi produce ed esportata verso Est ecco le sigle filoleghiste unite nella lotta con la madre Russia: l’associazione “Lombardia Russia”, con lo stesso format “Liguria Russia” e il movimento dei giovani Italo-Russi, tutte presenti in piazza a Roma sotto un unico slogan: «No sanzioni e vogliamo verità sulla guerra nel Donbass».
A capo di “Lombardia Russia” è stato piazzato Gianluca Savoini, braccio destro e portavoce di Matteo Salvini, l’uomo che più di altri nell’entourage del segretario si è dato da fare nell’ultimo anno per rinsaldare i legami tra il Carroccio e Mosca.
Le parole d’ordine per lo strano asse via Bellerio-Cremlino sono quelle pronunciate da Vladimir Putin al meeting di Valdai: identità , sovranità e tradizione.
Di mperialismo, negazione dei diritti umani, affari sporchi, eliminazione degli avversari politici e oligarchia miliardaria con interessi privati in Gazprom invece non se parla.
Una visione del mondo che, sostiene Savoini, vede la Russia come «l’unico baluardo e l’unico faro verso cui guardare con speranza».
Convertirsi in fretta, camerati: fate ancora in tempo a diventare comunisti padani.
(da “L’Espresso”)
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