SALVINI E TOTI CON GLI INQUISITI A GENOVA: POCA GENTE E SOLITI TAFFERUGLI
LA POLIZIA ITALIANA AL SERVIZIO DEL SECESSIONISTA PADAGNO ACCOLTO DA 500 PERSONE E 200 CONTESTATORI AL GRIDO DI “SALVINI UOMO DI MERDA”
Comizio congiunto Toti-Salvini in piazza De Ferrari: ampiamente pubblicizzato ma con esito scontato.
Poche centinaia le persone presenti e soliti contestatori (non solo centri sociali, visti gli insulti che hanno accompagnato il leader leghista da parte di passanti appena sceso ultrablindato dall’auto).
Poi sul palco insieme al Gabibbo bianco targato mediaset e paracadutato capolista in Liguria lancia il solito anatema: “carabinieri e polizia non dovrebbero essere qui, ma in giro ad acciuffare spacciatori”.
Ma basterebbe così poco: che lui rinunciasse alle centinaia di uomini di scorta che lo Stato italiano gli garantisce a spese del contribuente e gli agenti sarebbero liberi di dedicarsi agli “spacciatori”.
In attesa che qualche magistrato abbia il tempo di dedicarsi a coloro che spacciano odio.
Quando ha iniziato a parlare Salvini sono partiti i primi cori, accompagnati da tamburi e i lanci di petardi, fumogeni e quindi di bottiglie sotto il porticato del Carlo Felice.
Con conseguente carica della polizia italiana.
Salvini chiude con una perla: “Sono orgoglioso delle mie liste, delle donne e uomini della Lega. Se qualcun altro ha candidato gente strana ne risponderà . Io rispondo delle mie liste. Spero che i nostri alleati abbiamo fatto la stessa pulizia».
Parla lui che ha ripresentato i due consiglieri regionali rinviati a giudizio per peculato e presto processati in buona compagnia ( di altri 4 consiglieri di Forza Italia, 1 di Fdi e 1 di Ncd).
Ma per i finti-destri affogatori di profughi è notorio che la legalità è un optional.
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