SARDINE, I PRIMI DI MARZO UN CONGRESSO NAZIONALE
SARA’ UNA DUE GIORNI PER PROVARE A STRUTTURARE IL MOVIMENTO
Le Sardine provano a strutturarsi. “Non faremo un partito”, assicurano. Ma ora c’è un congresso ufficiale, dopo l’incontro a Roma del 15 dicembre: una due giorni di incontri che dovrebbe tenersi i primi di marzo.
La data sarà resa nota entro il 26 gennaio, giorno delle regionali sia in Emilia-Romagna che in Calabria. La decisione è stata presa dal direttivo nazionale di Bologna delle Sardine e annunciata stamattina in tv dalla portavoce torinese Francesca Valentina Penotti.
“Tireremo le fila rispetto ai risultati in Emilia Romagna e Calabria, sarà una due giorni di sintesi per ripartire lavorando sulla dimensione nazionale” spiega Matta Santori, voce e anima delle sardine. “Sarà l’occasione per buttare giù le tematiche fondamentali rispetto alle quali portare avanti le nostre istanze”.
Tra queste il tema della democrazia digitale e quella già annunciata sull’abrogazione dei decreti Sicurezza. “Ma amplieremo il discorso, dai flussi migratori alla sicurezza in senso più ampio, anche la sicurezza sul lavoro, per esempio”.
In realtà un primo incontro collettivo c’era già stato a Roma il 15 dicembre, il giorno dopo la grande manifestazione di piazza San Giovanni. Allo Spin time, lo stabile occupato noto anche perchè il cerimoniere del Papa era andato a riallacciare la corrente. Un appuntamento con 160 delegati provenienti da tutta Italia in cui erano state fissate alcune regole base per il funzionamento del movimento. Ed erano stati fissati 6 punti costitutivi.
Era stato deciso di non trasformarsi in partito e di evitare candidature alle elezioni. Ma in quel caso gli organizzatori avevano rifiutato la definizione di Congresso.
D’altra parte quello delle Sardine va sempre più strutturandosi come un movimento nazionale. Ieri la manifestazione degli attivisti calabresi a Riace, con l’ex sindaco Mimmo Lucano. Il prossimo appuntamento importante è previsto per il 19 gennaio a Bologna.
Per quell’appuntamento è stata anche lanciata l’iniziativa di un crowdfunding: in pochi giorni sono stati raccolti 65 mila euro sulla piattaforma Ginger per coprire le spese.
(da agenzie)
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