SCIOPERO GENERALE A ROMA, LA RAGGI NON TROVA DI MEGLIO CHE ATTACCARE I SINDACATI CHE REPLICANO: “PAROLE VERGOGNOSEâ€
DISAGI IN TUTTA LA CITTA’ PER L’AGITAZIONE INDETTA DALLE PARTECIPATE DEL COMUNE
Lo sciopero dei lavoratori delle aziende partecipate del Campidoglio, scesi in piazza a Roma contro l’amministrazione Raggi – paralizzando di fatto la città – riaccende lo scontro tra Pd e M5S. Proprio nel giorno in cui in Umbria i due partiti chiudono insieme la campagna elettorale a sostegno di Bianconi, il candidato comune per la presidenza della Regione.
A infiammare la protesta a Roma, mentre migliaia di dipendenti protestano contro l’amministrazione pentastellata, è un tweet della sindaca. “Una minoranza di sindacalisti prova a tenere in ostaggio una città di 3 milioni di abitanti: di lavoratori, di madri e padri che ogni giorno accompagnano i propri figli a scuola, di studenti e pendolari. La maggioranza dei cittadini è stanca di scioperi ingiustificati” dice Viriginia Raggi che nei giorni scorsi aveva chiesto, invano, la revoca dello sciopero.
Parole che hanno gettato benzina sul fuoco della protesta, la lettura in piazza del tweet della prima cittadina è stata accolta da fischi e urla “Vergogna, dimettiti”.
“Si chieda se è lei la minoranza in questa città che non la vuole. Lo sciopero è riuscito perchè la città è nel degrado”, ha attaccato il segretario della Cgil di Roma, Michele Azzola. “Migliaia di romani, dipendenti delle municipalizzate, da mesi vengono umiliati dalla giunta Raggi – ha detto invece il segretario del Pd del Lazio, Bruno Astorre – Oggi in massa scioperano rimettendoci soldi propri, perchè è l’unico strumento rimasto. E la sindaca li offende con parole vergognose, arroganti, indegne di un sindaco. Lo sciopero è un diritto assoluto. Oggi Roma è bloccata dal malgoverno della Raggi, non da lavoratori esasperati”.
“Dopo tre anni dall’elezione di Raggi abbiamo una Roma abbandonata. Oggi il mondo del lavoro è totalmente in crisi e sta rischiando per la gestione di questa amministrazione”.
Commenta Ermenegildo Rossi, rappresentante dell’Ugl. Per Alberto Civica, della Uil, “Roma non si
merita di essere governata così. Questo sciopero generale è stato indetto il primo ottobre quando è stato chiesto l’intervento della forza pubblica contro i lavoratori di Roma Metropolitane, in prevalenza donne. Vergogna: su questo fatto certo che è uno sciopero politico”.
Per Natale di Cola della Cgil i dati di adesione allo sciopero sono “la dimostrazione del grande malessere vissuto dai lavoratori che hanno capito ragioni dello sciopero per fermare il degrado”. Anche a causa, sottolinea Carlo Costantini della Cisl, “del patto con la sindaca Virginia Raggi, Fabbrica Roma, che non è mai partito”.
“Raggi si vergogni, sono tre anni che con i continui cambiamenti di assessori, cda e dirigenti tiene in ostaggio le aziende municipalizzate, impedendo ai cittadini di avere i servizi che meritano. Sporcizia, trasporti inesistenti e buche sono un marchio indelebile”. Rincara la dose il capogruppo dem capitolino, Giulio Pelonzi.
“Oggi in piazza – ha aggiunto – non ci sono solo i lavoratori e i sindacati, ma tutte le forze politiche e tanti cittadini romani. Tutti gridano le stesse parole: Raggi dimettiti. In piazza c’è tutto il centrosinistra, dal Pd a Ciaccheri, Fassina, Peciola. Siamo tutti qui con unità ed entusiasmo, pronti – ha concluso – a costruire un progetto alternativo contro la Lega e la Giunta Raggi”.
Intanto questa mattina a partire dalle 8 la città si è bloccat
I trasporti
La metro A ha lievi riduzioni di corse, la B/B1 è attiva, mentre la linea C è chiusa. La Roma-Lido, che è stata chiusa nella prima mattinata, dalle 10 è stata riaperta. A singhiozzo anche le corse di bus e tram. Tornerà tutto regolare dalle 17 alle 20, durante la fascia di garanzia. Non vengono garantiti nemmeno i seguenti servizi: sportello al pubblico, contact center 0657003, check point di Laurentina e Aurelia, info box alla stazione Termini. Non saranno garantiti, poi, i servizi di informazione sui siti muoversiaroma.it, romamobilita.it e il presidio sui canali social gestiti da Roma Servizi per la Mobilità . L’adesione del personale Atac, rilevata in mattinata, è stata pari al 29,3%
Le scuole
A causa dello sciopero della Multiservizi, vengono erogati soltanto i servizi minimi essenziali. A dirlo sono cartelli messi davanti all’ingresso delle scuole. “Per i bambini piccoli – spiegano da Ge.ni.ma, l’associazione Genitori Nidi e Materne – significa non avere supporto quando vanno in bagno e non avere il pasto mensa, oltre ad aule e bagni puliti”. Ciononostante anche mamme e papà , dalle 10, sono in Campidoglio per “esprimere solidarietà a lavoratori e lavoratrici. Dal 15 ottobre circa riceviamo segnalazioni di disservizi in merito a chiusura delle scuole anticipate e carenze gravi sul servizio di refezione scolastica”.
I rifiuti
Oggi hanno scioperato anche 7500 dipendenti Ama. Certo, circa 400 operatori sono già precettati. L’adesione sarebbe stata del 38%. La raccolta su strada risentiva già in questi giorni delle assemblee programmate in vista dello sciopero. E i cassonetti, anche stamattina, erano stracolmi in diversi punti della città . Il futuro di Ama è il casus belli dello sciopero: dal 2017 l’azienda è ancora senza bilancio approvato. Arrivando al terzo anno in rosso, si aprirebbe la strada del fallimento.
Musei e uffici comunali
Lo sciopero coinvolge anche circa 900 lavoratori di musei e uffici comunali. Chiuse le farmacie Farmacap, idem per gli uffici che si occupano di condono e riscossione. Aperti anagrafi, ufficio commercio e quelli degli altri dipartimenti diretti del Campidoglio.
(da agenzie)
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