SERVIZIO SANITARIO VETERINARIO: LA PROPOSTA PER CURE GRATUITE A CANI E GATTI FIRMATA MICHELA BRAMBILLA
IL CENTROSINISTRA PRONTO A SOSTENERLA
Un servizio sanitario nazionale per gli animali, pensato per permettere ai proprietari di cani e gatti con reddito basso di curare i loro amici a quattro zampe senza doversi preoccupare delle spese. È questa l’idea alla base della proposta di legge depositata da Michela Vittoria Brambilla, storica esponente di Forza Italia e ora in Noi Moderati, nonché fondatrice e presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa). La proposta di legge è stata depositata a pochi mesi dall’approvazione di una legge sempre a firma della depuatata di Noi Moderati – già ribattezzata per metonimia “legge Brambilla”
– che prevede l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali.
Che cos’è il servizio sanitario veterinario?
La proposta di legge è composta da cinque articoli. Nel primo viene coniato il nome: Servizio sanitario nazionale veterinario. Un nome che racchiude l’obiettivo della norma: creare un sistema che ricalchi il modello del Servizio sanitario nazionale rivolto agli “umani”, cioè l’insieme di strutture, servizi e professionisti che garantiscono l’assistenza sanitaria a tutti i cittadini. In questo caso, però, l’accesso non sarebbe universale: il servizio sarebbe riservato ai proprietari di cani e gatti esenti dal pagamento delle spese del Ssn per motivi di reddito. Si tratta dunque di una misura rivolta principalmente alle fasce più deboli della popolazione: anziani, disoccupati, persone in gravi difficoltà economiche.
Per cani e gatti, domestici e non
Ma a quali animali sarebbe rivolto questo servizio? Nel testo si parla esclusivamente di cani e gatti. Ma oltre a quelli che vivono comodamente con i loro padroni, le prestazioni sarebbero destinate anche a cani e gatti randagi o ricoverati in strutture di associazioni animaliste senza scopo di lucro e regolarmente riconosciute. Ne avrebbero diretto anche i cosiddetti “cani di quartiere”, cioè i cani liberi integrati nel territorio urbano, riconosciuti e protetti dai comuni e accuditi da organizzazioni o associazioni di locali. Ma anche i cani guida per persone non
vedenti, le colonie feline riconosciute dai servizi veterinari delle Asl e infine i cani e gatti impiegati in terapie o attività assistite a fini curativi o riabilitativi, come quelli impiegati nelle nella pet therapy.
L’organizzazione a livello regionale
Il servizio richiederebbe un’organizzazione capillare a livello regionale: l’articolo 3 prevede infatti l’istituzione, presso ciascun assessorato regionale alla sanità, di una commissione regionale per le prestazioni veterinarie, incaricata di redigere e aggiornare gli elenchi dei veterinari convenzionati e di coordinare l’intero servizio, assicurando che le cure siano erogate dai professionisti autorizzati e definendo chiaramente quali prestazioni siano effettivamente coperte.
Anche per associazioni animaliste
Tra i beneficiari del servizio rientrerebbero anche le associazioni animaliste operanti nella regione di appartenenza, che potrebbero richiedere l’accesso alla convenzione a patto di dimostrare di avere almeno due medici veterinari e strutture regolarmente autorizzate.
Apertura nel centrosinistra
Chissà che proprio da questa proposta di legge non possa arrivare un’apertura anche da parte del centrosinistra. «Lo scopo è decisamente condivisibile» commenta Devis Dori, deputato di Alleanza Verdi e dinistra, che qualche mese fa ha depositato una proposta sempre collegata al mondo animale, che prevede il
riconoscimento di un permesso lavorativo in caso di malattia o decesso del proprio animale domestico. «Come Avs, condivido la finalità della proposta per due ragioni: in primo luogo perché pone attenzione al benessere animale e alla necessità che Stato e Regioni se ne facciano carico con adeguati fondi; in secondo luogo perché si rivolge in particolare alle fasce di popolazione a basso reddito, che potrebbero non riuscire, per motivi economici, a garantire ai loro animali di compagnia tutto ciò che meritano. Qualora la proposta dovesse essere calendarizzata, siamo pronti a sostenerla».
(da agenzie)
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