SESTA NOTTE DI PROTESTE NEGLI USA, IL COPRIFUOCO ESTESO IN 40 CITTA’
NON ACCENNA A FERMARSI LA RIVOLTA… AGENTI SPARANO SUI GIORNALISTI, MA LA POLIZIA DI HOUSTON SI OFFRE DI SCORTARE IL FERETRO DI FLOYD E SI SCHIERA CON LA FAMIGLIA DELLA VITTIMA
Da Minneapolis fino al resto degli Stati Uniti: la protesta per la morte di George Floyd si allarga. Negli Usa sono almeno 140 le città in cui sono scoppiate le proteste da mercoledì, la Guardia Nazionale attivata in 26 Stati e nel distretto di Columbia: 40 le città dove è scattato il coprifuoco.
A Birmingham, in Alabama, i manifestanti hanno demolito il monumento di un confederato a Linn Park.
Ad Auckland migliaia di persone sono scese in piazza, nel centro della città , per poi sfilare in corteo fino al consolato americano. Manifestazioni anche a Wellington, Christchurch e Dunedin.Shalane Williams, portavoce ad Auckland del movimento Black Lives Matter, ha parlato di proteste pacifiche: “Non è solo una questione americana, è una questione umanitaria”
A Boston, è stato dato alle fiamme il Suv della polizia vicino al palazzo del governo. A Philadelphia, gli agenti di polizia in tenuta antisommossa hanno usato spray al pepe. In città è scattato il coprifuoco.
A New York, i manifestanti hanno marciato attraverso i ponti di Brooklyn e Williamsburg, il traffico paralizzato, e caos a Union Square dove sono stati incendiati bidoni della spazzatura.
Sempre a New York un agente di polizia ha puntato una pistola contro i manifestanti a Lower Manhattan, come si vede dal video pubblicato sui social media: 12 secondi pubblicati su Twitter dal reporter di Gothamist Jake Offenhartz, alle 22:00.
A Chicago, il governatore J.B. Pritzker ha attivato la Guardia Nazionale. A Louisville, gli scontri in mezzo a una strada affollata sono stati fermati da un abbraccio. Una donna afroamericana e un poliziotto in tenuta antisommossa, sono rimasti stretti, per quasi un minuto.
Non si è mai esposto pubblicamente. L’ex campione dell’Nba Michael Jordan stavolta però ha rilasciato una dichiarazione sulla morte di Floyd, condannando il “razzismo radicato” negli Stati Uniti. “Sono profondamente rattristato, addolorato e molto arrabbiato”, ha scritto Jordan in una dichiarazione pubblicata dai Charlotte Hornets, la squadra Nba che possiede. “Sono con chi sta protestando contro il razzismo radicato e la violenza nei confronti delle persone di colore nel nostro Paese. Ne abbiamo avuto abbastanza”.
Il più grande giocatore di basket di tutti i tempi ha dichiarato che gli americani dovranno lavorare insieme per trovare le risposte ai problemi del Paese. “Dobbiamo ascoltarci a vicenda, mostrare compassione ed empatia e non dare mai le spalle a una brutalità insensata”, ha scritto. “Il mio cuore va alla famiglia di George Floyd e agli innumerevoli altri le cui vite sono state brutalmente e insensatamente interrotte da atti di razzismo e ingiustizia”.
Quincy Mason Floyd domenica ha partecipato a una protesta a Bryan, in Texas, secondo la Kbtx. Era un bambino di quattro o cinque anni l’ultima volta che ha visto suo padre: “Sono davvero emozionato per tutto questo. Tutti escono e gli dimostrano affetto – ha detto – Sono davvero commosso”. Quincy Mason e la sorella, Connie Mason, che hanno partecipato alle manifestazioni di ieri a Bryan, hanno fatto appello ai manifestanti in tutto il Paese a evitare la violenza. “Non risolverà nulla”, ha detto il figlio di George Floyd, che insieme ai fratelli vive a Bryan, dove si sono trasferiti con la madre più di 15 anni fa.
La polizia ha arrestato circa 4.100 persone solo nelle città degli Stati Uniti durante il fine settimana, secondo l’Associated Press. Almeno cinque persone sono state uccise a causa della violenza divampata durante le manifestazioni in alcune parti del Paese: da Detroit a Indianapolis, a Omaha, dove è stato ucciso un manifestante afroamericano di 22 anni. Anche due agenti di polizia di Atlanta sono stati licenziati dopo esserse apparsi in un video che li mostra usare una forza eccessiva durante le proteste del fine settimana, dando ordini e trascinando due studenti del college fuori da una macchina.
I giornalisti americani continuano a essere presi di mira dalla polizia. Vengono arrestati, colpiti da proiettili di gomma e gas lacrimogeni mentre coprono le proteste. Non importa se hanno al collo, visibile, le credenziali stampa. Un reporter del Los Angeles Times, Adolfo Guzman-Lopez, ha mostrato le foto del proiettile di gomma su Twitter. A Washington, è stato colpito il corrispondente di MSNBC, Garrett Haake.
La polizia di Houston vuole scortare il feretro di George Floyd: lo ha detto alla Cnn il capo della polizia di Houston, Art Acevedo, manifestando solidarietà ai familiari di Floyd, che sarà sepolto a Houston. “Vogliamo essere certi – ha detto – che la famiglia sia al sicuro, che il trasferimento sia sicuro e soprattutto vogliamo essere certi che la famiglia sappia che siamo qui per loro, per sostenerli
(da agenzie)
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