SONDAGGIO DA BRIVIDI: PER IL 44% DEI CAMPANI LA CAMORRA NON SAREBBE UN PROBLEMA
INCHIESTA DI LIBERA: IL 31,6% DEI CITTADINI VEDE LA MAFIA COME QUALCOSA DI MARGINALE
Il 31,6% dei cittadini campani vede la mafia come qualcosa di marginale o non socialmente pericoloso, il 12,2% la considera solo un fenomeno di letteratura.
Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dall’indagine su percezione e presenza delle mafie e della corruzione condotta da Libera in tutte le regioni nell’ambito del percorso ‘Liberaidee’, che da oggi all’11 novembre vedrà l’associazione impegnata in una serie di iniziative di informazione e sensibilizzazione.
Il rapporto nasce da 10mila questionari somministrati a livello nazionale, 616 dei quali in Campania, coinvolgendo in particolare gli under 18 e i giovani tra i 18 e i 25 anni.
Vista l’alta percentuale di studenti intervistati, oltre sei su dieci, colpisce come in questa fascia ci sia una scarsa consapevolezza dei fenomeni mafiosi e corruttivi, considerando che il movimento anticamorra campano è nato anche in questi ambienti, oltre che tra gli operai e i braccianti agricoli, anch’essi distanti da una percezione corretta.
C’è un forte distacco dalla politica: solo il 16,9% dei campani si definisce impegnato (+5% rispetto alla media nazionale), il 46,8% pensa che sia sufficiente tenersi al corrente, l’8,6% si dice disgustato dalla politica, in linea con il dato italiano.
Nel Paese il fenomeno mafioso è percepito come globale (74,9%), mentre in Campania la percentuale scende al 59,4% e il dato di chi lo ritiene una specificità del Sud è quasi il quadruplo rispetto al resto dell’Italia (7,5% contro 2,1%).
Per gli intervistati la principale attività della mafia in Campania è il traffico di droga (70,8%, il 59,8% in Italia), l’estorsione (40%) e il traffico di rifiuti (27%).
In quest’ultimo caso la percezione è doppia rispetto al dato nazionale, così come per gli omicidi. Alla domanda ‘Cosa ti toglie di più la mafia?’, nel dato complessivo prevale l’idea della libertà , mentre in Campania primeggiano sicurezza, lavoro e futuro.
Sul fronte della corruzione, in Campania è piu’ alta la percezione del fenomeno (92,7% contro il 73,4% complessivo) e la metà del campione ritiene che sia molto presente sul proprio territorio, anche in virtù di esperienze personali.
Tra le figure considerate più corrotte ci sono i politici, principalmente rappresentanti del Governo, parlamentari ed esponenti dei partiti.
Il 64,3% non denuncia perchè teme ripercussioni, mentre un terzo dei campani lo giudica un atto inutile perchè ritiene corrotti anche i funzionari pubblici, segno di una sfiducia generalizzata.
“Alcuni dati sono altamente preoccupanti – riflette Fabio Giuliani, referente di Libera in Campania – mentre su altri fronti il rapporto ci dice che stiamo andando nella giusta direzione. È prioritario lanciare una grande sfida educativa, partendo dalle politiche dell’istruzione”.
Per il responsabile della ricerca, Mariano Di Palma, “non si puo’ affidare l’educazione alla legalità a eventi spot, all’interno di istituti scolastici che si trasformano sempre piu’ in ‘progettifici’. Bisogna recuperare un senso di mobilitazione civile generale e valorizzare le esperienze straordinarie presenti sui territori anche per dare una speranza per il futuro”.
(da Globalist)
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