SONDAGGIO IXE’: M5S 27,8%, PD 23,1%, FORZA ITALIA 17,2%, LEGA 11,8%, LIBERI E UGUALI 7%, FDI 4,9% NOI CON ITALIA 2,4%, BONINO 1,7%, LORENZIN 1,7%
SCENDE IL M5S, STABILE IL PD, CRESCE FORZA ITALIA, LEGA PRECIPITA SOTTO IL 12%… IN CASO DI LARGHE INTESE GLI ITALIANI PREFERISCONO GENTILONI
Quadro di relativa stabilità quello che emerge dai dati del nostro primo sondaggio effettuato nel 2018.
Scende di un punto il M5S, il PD sembra stabilizzarsi intorno al 23% dopo due mesi di calo continuo, la coalizione di centro-destra rimane saldamente al comando, Liberi e Uguali perde qualche decimo di punto
In realtà le principali dinamiche riguardano in particolare la coalizione di centro-destra dove fa la sua comparsa Noi con l’Italia con un dato non trascurabile, mentre F.I. continua a erodere consensi alla Lega Nord.
A beneficio dei lettori, osserviamo come in una dimensione comparativa con i sondaggi degli altri istituti – salvo per la dinamica F.I. / Lega Nord — sembra che ci si stia avviando verso un ‘mirabile’ allineamento, con:
PD e alleati in condizione decisamente minoritaria
M5S ben sopra al dato del 2013 ma ancora sotto il 30% (soglia oltre alla quale scatterebbe per i grillini una messe di collegi al centro e al centro-sud)
la coalizione di centro-destra nettamente avanti ma ancora lontana da quel 38% che verosimilmente potrebbe darle la maggioranza assoluta dei seggi a Camera e Senat
È possibile che questa fase di relativa immobilità sia destinata a durare: nel facilissimo gioco al rialzo delle proposte e delle promesse, pare infatti perdersi il profilo distintivo delle singole forze politiche e ciò naturalmente va a beneficio di chi storicamente gode di un bacino potenziale più ampio (centro-destra).
Infine non sorprende ma desta qualche legittimo interrogativo lo scarto di fiducia fra Renzi e Gentiloni (sta al 35% cifra davvero ragguardevole considerando l’usura del partito di riferimento).
Nel caso, molto probabile, in cui dopo le prossime elezioni non ci sia una maggioranza certa, gli italiani preferirebbero l’attuale premier come leader a cui affidare il compito di trovare una larga coalizione per governare il Paese.
Forse una posizione in campo più ‘avanzata’ del Presidente del Consiglio o una decisa investitura in termini di leadership gioverebbe.
Ma al solito non tutto ciò che giova, conviene….
(da agenzie)
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