SPESE PAZZE LIGURIA: IL LEGHISTA RIXI AVEVA IL DONO DELL’UBIQUITA’
RIMBORSI BENZINA COME SE FOSSE A MILANO MA ERA AD AOSTA, DICEVA DI ESSERE A VICENZA MA ERA A GENOVA EST, PAREVA A CREMONA INVECE ERA A SPEZIA… E A PONTIDA PASSA IL CONTO DI UN B&B MA ERA IN COMPAGNIA… E QUESTO AVREBBE DOVUTO ESSERE IL CANDIDATO GOVERNATORE DEL CENTRODESTRA?
Le carte sull’inchiesta delle spese pazze in Regione Liguria rivelano aspetti inquietanti:, compresi strani mal di pancia e malesseri.
A Matteo Rosso, quando era capogruppo del Pdl, la Finanza contesta di non aver controllato i rimborsi di medicinali presentati dai consiglieri: Imodium per i disturbi intestinali, Antoral per il mal di gola, l’antibiotico Zimox.
Il capogruppo di Forza Italia, Marco Melgrati, per far risparmiare l’assistente, le prestava la Viacard di servizio.
Edoardo Rixi, ex candidato alla presidenza della Regione per la Lega, all’epoca aveva il dono dell’ubiquità : presentava il rimborso dell’autostrada per un viaggio a Milano per “l’espletamento del mandato popolare”, ma dal Telepass risultava invece ad Aosta.
E che dire di Luigi Morgillo? Il vicepresidente del consiglio regionale di Liguria Libera ha presentato le fatture di un viaggio a Bolzano per un incontro con amministratori e parlamentari della provincia autonoma (659 euro all’hotel Greif), ma nella camera 105 con lui dormiva anche la moglie.
È un potpourri di “spese pazze” quello che emerge negli atti di fine indagine dell’inchiesta del pm Francesco Pinto.
Le contestazioni della Finanza, spaziano dalle cene in ristoranti tipo la “Cuccagna” fino ai viaggi, dagli acquisti di sigarette alle compresse.
I viaggi.
A Sofia, in Bulgaria, Luigi Morgillo si reca per un incontro con l’ambasciatore dal 15 al 18 giugno del 2010.
Richiede un rimborso al centesimo di 904,69 euro tra aereo e albergo, ma stranamente i servizi vengono conteggiati tre volte.
Il 105 non gli porta bene.
A Saturnia non ci va per lavoro, ma per le terme. Prenota una camera con lo stesso numero di quella di Bolzano, gode di trattamenti benefici e presenta un conto di 1.415 euro.
La fattura svela inequivocabilmente che si trovava in compagnia della moglie.
Edoardo Rixi stupisce: a Pontida, per il raduno, alloggia in un B&B, ma secondo la Finanza il conto è per due persone.
La stanza 206 Alessio Saso (Ncd) non la prenderà più: all’hotel Duomo di Orvieto hanno scoperto che non era solo. La famiglia è la famiglia.
Alessandro Benzi del Gruppo Misto, all’hotel Cavour di Firenze (per presenziare a un forum internazionale), si è portato moglie e due figli, spendendo per due notti 403,70 euro.
Il 16 marzo 2011, l’assessore Pd allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli “scende” a Roma per una riunione del proprio partito.
A tradirlo è la tassa di soggiorno emessa dall’hotel residenza in Farnese che “segnala” due persone per 104 euro.
I ristoranti.
Rosario Monteleone ci ha provato. Ad Assisi e Bologna già che c’era ha tirato fuori 421 euro di albergo e 52 euro al ristorante Diana: carta canta, così i funzionari addetti al controllo quando hanno visto la fattura per due persone, l’hanno dimezzata.
Nicolò Scialfa, invece, quando è stato a Roma per una riunione di partito, ha chiesto un rimborso per il ristorante Nazareno. Una batosta: 409 euro. Non per un pasto pantagruelico. Erano in tre.
In generale in tanti fanno finta di niente.
Matteo Rossi, ex Sel, si reca dai Latini (storico locale), paga 85 euro, ma c’è un ospite. Fatture ritoccate (Quaini sbaglia i calcoli, mette nei rimborsi pure le sigarette; Scibilia i giocattoli), errori casuali (Monteleone va alla Piccola Roma, alla Bettola del Buttero e spende per cinque) in cui compaiono, due, tre quattro persone inserite come ospiti a carico della Regione.
È un comportamento abbastanza comune (vedi Gino Garibaldi ex Pdl ora Ncd, il capogruppo di Forza Italia, Marco Melgrati) presentare ricevute da 100 fino a 800 euro anche se a tavola c’erano amici e conoscenti.
Le autostrade. Melgrati e Rixi pareggiano.
Prendiamo in esame il 22 dicembre 2010.
Il primo risulta entrare al casello di Pietra Ligure alle 20.09 e nuovamente dopo otto minuti. Non è lui, ma la segretaria che usa la sua Viacard: sono quasi 150 i passaggi sospetti riscontrati dalla Finanza da settembre 2010 a settembre 2012.
Rixi, invece, presenta rimborsi da 106 euro per viaggi a Cremona, quando le Fiamme gialle invece appurano analizzando il Telepass che si trovava a La Spezia.
E se diceva di essere a Vicenza, risultava che girasse tra Genova Est e Ovest.
Stefano Origone
(da “La Repubblica“)
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