SUL PALCO DI PAPPALARDO PARLA ANCHE DARIO MUSSO, REDUCE DA UN TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO PER DIRE CHE LA PANDEMIA NON ESISTE
A MAGGIO ERA STATO DISPOSTO IL SUO RICOVERO COATTIVO ALL’OSPEDALE DI CANICATTI’
A piazza del Popolo oggi a Roma per la manifestazione dei gilet arancioni c’è anche Dario Musso, attivista politico, fratello dell’avvocato Lillo Musso candidato perdente alla carica di sindaco, che il 2 maggio scorso a Ravanusa in provincia di Agrigento, è stato sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio perchè, secondo la famiglia, si trovava in strada con un megafono e negava l’esistenza della pandemia da Coronavirus SARS-COV-2.
Musso è stato coattivamente ricoverato presso l’Ospedale di Canicattì dove è stato sedato e immobilizzato in un letto di contenzione. «Per i primi tre giorni è stato negato ai familiari, non solo di visitarlo, ma di parlargli al telefono adducendo che il reparto non era dotato di telefono cordless. Il quarto giorno, il fratello, l’avvocato, ha potuto parlargli al telefono per pochi minuti», dice la famiglia.
Alla presenza dei medici, il cui intervento era stato chiesto dalle forze dell’ordine, Musso è stato gettato a terra, bloccato mettendogli le gambe sulla schiena, sedato e sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio che poi è stato convalidato dal sindaco Carmelo D’Angelo.
Sul prestampato della proposta di Tso i medici hanno scritto che l’uomo presentava “scompenso psichico e agitazione psicomotoria”.
Il Garante nazionale delle persone private della libertà , ha chiesto una relazione d’informazione al sindaco e alle autorità sanitarie, relativamente alle modalità di attuazione e al successivo sviluppo di tale trattamento.
(da NextQuotidiano”)
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