SULLE LIBERALIZZAZIONI SPUNTANO 530 EMENDAMENTI FOTOCOPIA: LE LOBBY ALL’ATTACCO SULL’ART 9
UN QUARTO DELLE 2.300 RICHIESTE DI MODIFICA SONO STATE RESPINTE IN COMMISSIONE PERCHE’ TUTTE UGUALI… DAL PDL RAFFICA DI PROPOSTE SULLA NORMA CHE ABOLISCE LE TARIFFE DEI PROFESSIONISTI
Alla commissione Industria del Senato spetta il compito di leggere, analizzare e valutare gli emendamenti presentati dalle forze politiche al Dl sulle liberalizzazioni, le misure varate dal governo per favorire la concorrenza, volano di primaria importanza per rilanciare l’economia favorendo la qualità dei servizi, il merito, l’offerta.
Sul pacchetto, però, si è abbattuta una valanga di richieste di correzione: circa 2.300, ben 530 delle quali si sono rivelate praticamente identiche ad altre e sono state “scremate” dalla commissione che le ha ridotte prima a 1.770 e, dopo un ulteriore esame, a 1.570.
Un numero comunque esorbitante (specialmente rispetto agli auspici del premier Mario Monti che sperava in poche modifiche), tanto da indurre il presidente del Senato, Renato Schifani, a scrivere al presidente della commissione, Cesare Cursi, invitandolo “a esercitare una scrupolosa e rigorosissima valutazione dell’ammissibilità degli emendamenti sotto il profilo dell’attinenza al testo e alle finalità del provvedimento”.
Schifani spiega che intende limitare il dibattito alle “disposizioni oggetto del decreto, già in origine molto estese, ed evitare qualsiasi sconfinamento verso temi aggiuntivi ed estranei”.
Cursi, esponente del Pdl, si è impegnato affinchè nella discussione sul provvedimento non entrassero “di soppiatto” argomenti alieni ai temi delle liberalizzazioni.
In seguito all’ulteriore esame, così, altri 200 emendamenti sono stati eslcusi perchè, come ha spiegato Cursi, “estranei per materia”.
Quindi si scende ulteriormente a 1.570. Il presidente della commissione ha aggiunto che “il lavoro di ‘pulitura’ proseguirà sino a domani e che spunteranno certamente altre proposte inammissibili”.
Altri possibili tagli potrebbero arrivare dalla commissione Bilancio dall’esame sulla copertura finanziaria dele proposte.
Il grosso degli emendamenti è concentrato sulle misure che riguardano le categorie professionali a testimonianza della frenetica attività delle lobby in Parlamento.
Ben 180 proposte di modifica, ad esempio, riguardano l’articolo 9 del decreto che prevede tra l’altro l’abrogazione delle tariffe dei professionisti, il preventivo obbligatorio ed altre informazioni preliminari all’incarico, tutte misure contestatissime soprattutto dagli avvocati.
Molti degli emendamenti depositati sono abrogativi di alcuni commi dell’articolo, altri dell’articolo intero.
A presentarli sono stati soprattutto parlamentari del Pdl, ma non mancano richieste di modifica presentate da altri gruppi parlamentari: Lega Nord, Terzo Polo, Pd e gruppo misto.
(da “La Repubblica“)
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