TASSA SULLA CASA, UN ALTRO RINVIO
OGGI IL MILLEPROROGHE: NEL DECRETO SOLO SFRATTI E AFFITTI D’ORO… POSTE E CAFFE’, RAFFICA DI AUMENTI
I nodi Tasi e mini-Imu saranno sciolti dopo la Befana.
Il piano prevede di alzare di un punto il tetto delle aliquote Tasi su prime e seconde case. E consentire con il gettito extra di finanziare le detrazioni, così da esentare chi già non pagava l’Imu. Ma l’accordo non c’è.
Ritirato il decreto legge salva-Roma, per via del braccio di ferro sugli affitti d’oro, le norme urgenti vanno nel Milleproroghe che il Consiglio dei ministri varerà oggi: previsto il blocco degli sfratti.
Aumenti in vista per poste e caffè, via agli sconti sull’Rc Auto. E la proposta Renzi sul lavoro scalda il dibattito politico.
Tutti i nodi finiscono nel Milleproroghe.
La decisione clamorosa del governo di ritirare (non l’ha ancora fatto ufficialmente) il decreto legge Salva-Roma alla vigilia di Natale — nonostante l’approvazione del Senato e la fiducia ottenuta alla Camera — comporta un inevitabile travaso di norme urgenti nell’altro decreto di fine anno che il Consiglio dei ministri varerà quest’oggi.
Non ci sarà il pacchetto sulla casa (Tasi e mini-Imu), ma se ne discuterà in vista di una soluzione rimandata a gennaio. Mentre invece potrebbe arrivare il blocco degli sfratti, di sicuro la norma sugli affitti d’oro, i provvedimenti per “salvare” Roma e Venezia, la proroga al divieto di incrocio tra stampa e tv e quella per il pagamento delle tasse nelle zone della Sardegna colpite dall’alluvione di novembre.
Oltre a numerosi altri rivoli di scadenze spostate più in là di sei mesi, un anno o due. Tutte cose da fare, ma non fatte.
Come gli accordi e i contratti della Pubblica amministrazione: dovevano essere stipulati in forma elettronica con firma digitale sin dal primo gennaio del 2013, se ne riparla il primo luglio 2014. O il commissario “ad acta” per l’Irpinia: prorogato dal terremoto del 1980, lo sarà ancora fino al 31 dicembre 2014
CASA
Rimane dunque aperta la discussione sulla Iuc, la nuova imposta sugli immobili con le sue tre componenti (Tasi, Tari e Imu). La proposta esiste già .
Alzare di un punto il tetto delle aliquote Tasi su prime e seconde case (come chiedono i sindaci, in pressing sul governo tramite l’Anci). E consentire con il gettito extra di finanziare le detrazioni, così da esentare dalla Tasi chi già non pagava l’Imu (le rendite catastali basse).
Questo il piano, ma l’accordo politico non c’è.
Con un’aliquota al 3,5 per mille, la Tasi somiglierebbe troppo all’Imu (e gli affitti salirebbero, lamenta Confedilizia). Il partito di Alfano non vuole correre questo rischio di fronte al proprio elettorato.
Ecco perchè i nodi Tasi e mini-Imu (possibilità di abbuonarla o detrarla da tasse locali o dalla stessa Tasi) saranno sciolti dopo la Befana. L’8 gennaio il decreto Imu-Bankitalia arriva in aula al Senato. Un ottimo vagone normativo per sistemare la faccenda.
La proroga del blocco agli sfratti per il 2014 potrebbe invece essere inserita già oggi, a meno che il ministro Lupi la destini al decreto sulla casa che sta preparando per i primi di gennaio (con i fondi da trovare per la morosità incolpevole, cioè gli affitti non pagati da chi non può)
AFFITTI D’ORO
È stata la pietra di scandalo che per la prima volta nella storia della Repubblica ha costretto il governo a ritirare un decreto già confermato dalla fiducia. I Cinquestelle prima si sono battuti alla Camera per difendere l’emendamento che consente di rescindere in trenta giorni i contratti di affitto, stipulati dalle istituzioni come Camera o Senato, ma anche dagli enti locali, pur dotati di un patrimonio immobiliare cospicuo e spesso in disuso.
Poi hanno denunciato la presenza di un’altra norma nella legge di Stabilità che di fatto “neutralizza” la rescissione.
E minacciato di boicottare ad oltranza il decreto Salva-Roma, la cui approvazione era in calendario per oggi. Il governo, per non andare sotto, l’ha ritirato. E però si è impegnato a ripristinare la norma sugli affitti d’oro nel Milleproroghe.
Il punto di caduta potrebbe essere l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di verificare la congruità dei contratti e (alla loro scadenza) rescinderli, trasferendo gli uffici.
CAPITALE
Tra le cose da recuperare quest’oggi, c’è anche il nucleo originario del Salva-Roma (poi diventato un salva-tutti, un “omnibus” di mance e mancette). Ovvero le norme per tirare fuori il Comune di Roma dal dissesto il bilancio, spostando contabilmente più di 500 milioni dalla gestione ordinaria a quella commissariale.
Il sindaco Marino ha già chiuso i conti, puntando proprio su quel provvedimento.
Nel Milleproroghe comparirà anche l’attesa proroga del divieto di incrocio tra tv e giornali (la legge Gasparri del 2004 l’ha concepito come un divieto a tempo). Senza proroga, a mezzanotte del 31 dicembre, tra un brindisi e l’altro, un editore che possiede televisioni potrebbe farsi tentare dalla carta stampata, vecchia o nuova.
«Non ho dubbio alcuno che il conflitto di interessi e la questione degli incroci proprietari saranno nel nuovo patto di governo », ha assicurato Letta nella conferenza stampa di Natale.
Valentina Conte
(da “La Repubblica”)
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