TOKYO, LA BIELORUSSIA HA SEQUESTRATO E CERCATO DI RIMPATRIARE CON LA FORZA KRISTINA TIMANOVSKAJA PER AVER CRITICATO IL CRIMINALE SOVRANISTA LUKASCENKO
SALVA SOLO GRAZIE ALLA POLIZIA GIAPPONESE E AL COMITATO OLIMPICO… IL REGIME BIELORUSSO E’ LA VERGOGNA DEL MONDO CIVILE
Non sono le Olimpiadi che Kristina Timanovskaja aveva sognato. La centometrista bielorussa domani avrebbe dovuto competere nei 200 metri femminili, ma i funzionari del Comitato olimpico bielorusso la hanno ritirata dalla gara e portata in aeroporto con la forza per imbarcarla su un volo diretto a Minsk.
Solo l’intervento della polizia e del ministero degli Esteri giapponese, nonché del Cio l’ha salvata dal rimpatrio forzato.
“Ora sono al sicuro”, ha scritto in un comunicato diffuso dal canale Telegram di Belarusian Sport Solidarity Foundation (Bssf), la Fondazione che sostiene gli sportivi perseguitati per motivi politici.
Timanovskaja aveva pubblicato un video in cui denunciava di essere stata iscritta alla staffetta 4×400 con pochissimo preavviso dopo che alcune sue connazionali erano risultate non idonee a competere.
“Come al solito – aveva commentato – la nostra meravigliosa leadership decide per noi… Queste sono le Olimpiadi, non uno scherzo!”.
Un affronto imperdonabile per il regime che da mesi soffoca con arresti e torture le proteste senza precedenti seguite alle contestate presidenziali del 9 agosto 2020.
I media statali l’avevano subito criticata definendola una “disgrazia per il Paese” e accusandola di non avere “spirito di squadra”.
Finché le autorità non l’hanno rimossa dai Giochi di Tokyo e costretta a fare le valigie. Il suo “stato psicologico ed emotivo” preoccupa i nostri dottori, la motivazione ufficiale.
“Stanno cercando di portarmi via senza il mio permesso”, ha replicato lei in un video pubblicato sul canale Telegram di Bssf. “Chiedo al Cio di intervenire”.
E alla Reuters aveva spiegato dall’aeroporto di Tokyo di essere stata allontanata dalla squadra perché aveva “denunciato su Istangram l’incompetenza dei nostri allenatori”. In precedenza aveva confessato a European Radio for Belarus (Erb) di aver paura di tornare in patria
Timanovskaja è stata subito portata al sicuro dalla polizia e il volo Turkish Airlines 199 Tokyo-Istanbul su cui si sarebbe dovuta imbarcare è partito senza di lei. Anche il ministero degli Esteri giapponese si è mobilitato, mentre il Cio ha fatto sapere in un comunicato di “aver chiesto chiarimenti”.
Il presidente Aleksandr Lukashenko aveva guidato il Comitato olimpico nazionale bielorusso per oltre 25 anni, ma era stato bandito dalle Olimpiadi dopo le denunce di minacce e ritorsioni da parte degli atleti che avevano sostenuto le proteste contro la sua contestata rielezione.
La sprinter Timanovskaja ora chiederà asilo. Ha già ricevuto offerte da Polonia e Austria. Ma come l’arresto di Roman Protasevich dopo il dirottamento di un volo Ryanair, l’episodio è l’ennesima prova che la repressione del regime bielorusso non conosce confini.
(da agenzie)
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