TRENTO, SCOPERTA RETE DI PEDOFILI ONLINE, DIECI ARRESTI, C’E’ ANCHE UN MAGISTRATO DI CORTE D’APPELLO
COINVOLTE TREDICI REGIONI E TANTA “GENTE PERBENE”, ALTRI RAPPRESENTANTI DELL’ITALIA DEI VALORI
La Polizia di Stato di Trento ha sgominato una rete di pedofili che produceva e
scambiava materiale pedopornografico sul web, attraverso una piattaforma di messaggistica criptata.
In totale sono stati eseguiti 10 arresti, 47 perquisizioni e il sequestro di una gran quantità di foto e video prodotti tramite lo sfruttamente sessuale di minori.
Tra i membri del gruppo compare anche un magistrato della Corte d’appello di Reggio Calabria, Gaetano Maria Amato, già arrestato a Messina il 2 ottobre per pornografia amatoriale e su cui è stata aperta una seconda indagine.
In totale sono 48 le persone coinvolte in un’operazione che ha toccato ben 13 regioni d’Italia.
Oltre al Trentino Alto Adige, la produzione e lo scambio dei file avveniva anche in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna.
A far partire l’inchiesta, circa un anno e mezzo fa, era stato l’arresto di un 38enne altoatesino che era stato trovato in possesso di 4 Terabyte di materiale digitale contenente esibizioni pornografiche di minorenni.
Attraverso le sue dichiarazioni e le tracce lasciate nel computer si è scoperto il servizio di messaggistica criptato, attraverso il quale gli investigatori sono riusciti a risalire agli altri membri del gruppo.
Attraverso l’utilizzo di particolari software, le forze dell’ordine sono riuscite a risalire al contenuto delle conversazioni: gli interlocutori parlavano, in maniera morbosa, di pratiche sessuali con i minorenni.
Il trentottenne altoatesino, dunque, era il fulcro di una rete con più di un centinaio di contatti. A volte, durante le conversazioni, si presentava come la madre di una bambina, affermava di essere sessualmente attratto dai minorenni e offriva materiale pedopornografico.
(da agenzie)
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