UN GIORNALISTA AMERICANO HA FILMATO UN GRUPPO DI COLONI MASCHERATI CHE HA PRESO A BASTONATE ALCUNI CONTADINI PALESTINESI, DURANTE LA RACCOLTA DELLE OLIVE
IL SEGRETARIO DI STATO VATICANO, PIETRO PAROLIN, CRITICA DURAMENTE I COLONI CHE AGGREDISCONO I CRISTIANI: “NON RIUSCIAMO A CAPIRE COME QUESTI CRISTIANI CHE VIVONO LA LORO VITA NORMALE POSSANO ESSERE OGGETTO DI TANTO ACCANIMENTO. PARLARE DI PERSECUZIONE È PROBLEMATICO, MA SONO SITUAZIONI CHE NON POSSIAMO ACCETTARE…”
Le immagini diffuse sui social dal giornalista americano Jasper Nathaniel, nella zona di Turmus Ayya, in Cisgiordania, mostrano alcuni coloni israeliani mascherati prendere a bastonate e picchiare contadini palestinesi durante la raccolta delle olive. […] il giornalista prima assiste dall’interno dell’auto all’aggressione, poi scende e aiuta le vittime: tra loro anche una donna anziana
“Il problema è molto complesso però non riusciamo a capire come questi cristiani che vivono la loro vita normale possano essere oggetto di tanto accanimento”. Lo ha sottolineato il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, rispondendo ad una domanda sui cristiani attaccati dai coloni in Cisgiordania.
“Adesso – ha aggiunto ai margini della presentazione del Rapporto di Aiuto alla chiesa che soffre sulla libertà religiosa – parlare di persecuzione è problematico, certamente sono situazioni che non possiamo accettare”.
“Uomini e donne ovunque meritano la libertà da qualsiasi forma di costrizione in materia di fede, che si tratti di sottili pressioni sociali o di mandati statali palesi”. Lo ha sottolineato il card.Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, intervenendo alla presentazione del Rapporto annuale di Aiuto alla Chiesa che soffre sulla libertà religiosa nel mondo.
“È dovere dei governi e delle comunità astenersi dal costringere qualcuno a violare le proprie convinzioni profondamente radicate o dall’ostacolare chiunque dal viverle autenticamente”, ha ammonito Parolin citando i 60 anni della dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae: “Tuttavia, questa libertà non costituisce un’approvazione generale della falsità, né un lasciapassare permissivo per abbracciare l’errore in modo sconsiderato.
Piuttosto, è un invito a perseguire la verità con diligenza, tenendo presente che anche coloro che deviano nella loro ricerca conservano diritti invalicabili contro la forza, e che tutti sono chiamati alla responsabilità morale”.
Il diritto alla libertà religiosa “deve essere formalmente riconosciuto all’interno dei quadri giuridici – ha detto Parolin -. Dovrebbe essere sancito come diritto civile fondamentale nelle costituzioni, nelle leggi nazionali e nei trattati internaziona
(da agenzie)
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