UN MAXI-ARSENALE PER I TALEBANI, EREDITA’ DELLO ZIO SAM
83 I MILIARDI USA PER RIARMARE GLI AFGHANI, ORA QUELLE ARMI HANNO UN NUOVO PADRONE
Il video delle armi abbandonate all’aeroporto di Kabul durante la fuga delle truppe americane è una delle immagini più significative della riconquista talebana.
I fondamentalisti sono riusciti a prender possesso anche di quattro degli Uh-60 Blackhawk americani e Mi.17 sovietici, sequestrati in quello che, dalle immagini trasmesse da Mashal News, sembrerebbe essere un magazzino in un aeroporto.
Altri canali social controllati dalle milizie talebane mostrano scene simili. Elmetti, fucili, giubbotti anti proiettili.
L’arsenale bellico e le strutture lasciate incustodite hanno subito trovato nuovi padroni, gli stessi che sono tornati al potere e che stanno gettando l’Afghanistan in una delle più drammatiche crisi umanitarie.
Non solo armi da fuoco e munizioni quindi, ma anche artiglieria pesante e veicoli corazzati, tra cui centinaia di Humvees, del valore di milioni di dollari.
Strumenti che Washington ha fornito alle forze afghane per riarmarle, istruirle e renderle autonome – ma soprattutto per fronteggiare i fondamentalisti – e che adesso decretano il fallimento della sua missione. Come confermato da un funzionario del Dipartimento della Difesa, le attrezzature di cui si sono impossessati i talebani sarebbero un numero enorme.
E così, decine di carri armati T-55 e T-60, mezzi corazzati come MSFV e MaxxPro, elicotteri, attrezzature per le operazioni notturne, Uav (velivoli senza equipaggio), lanciarazzi multipli Grad, obici D-30 da 122 mm, M114A1 da 155 mm, centinaia di mortai nonché diversi M4 e fucili M16 potrebbero in questo momento essere in possesso dell’Emirato islamico.
Gli M16 sono stati introdotti dall’esercito americano sostituendoli agli AK-47 sovietici: una scelta non del tutto premiata, perché più precisi ma più scomodi da portare in battaglia rispetto a quelli forniti da Mosca.
Tutti materiali altamente sofisticati che gli insorti potrebbero non riuscire a utilizzare nella giusta maniera (così come non era facile per l’esercito nazionale considerato il know-how delle truppe). Ma oltre al vantaggio militare, i mezzi rubati possono garantire ai talebani una fonte di guadagno fondamentale grazie alla vendita ai Paesi circostanti, dall’Asia al Medio Oriente.
Operazioni che possono rappresentare pericolose scintille in aree già altamente infiammabili, senza dimenticare il crescente rischio di attentati terroristici.
(da Huffingtonpost)
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