URSULA O NON URSULA? MELONI ETERNA CACADUBBI: A MENO DI UNA SETTIMANA DAL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SU VON DER LEYEN, NON HA ANCORA DECISO SE DARE O NO IL SUO OK
TEME CHE IL SUO VIA LIBERA DIA LA STURA A SALVINI E LE PEN, GIÀ PRONTI A URLARE AL TRADIMENTO. MA SE SI OPPONE, POTREBBE SPINGERE L’ITALIA IN UN MARE DI GUAI… COMUNQUE, FDI NON SARÀ DETERMINANTE: VON DER LEYEN HA GIÀ UN ACCORDO CON I VERDI
C’è una piccola, forse non così piccola, complicazione sulla strada del posizionamento che Fratelli d’Italia terrà a Strasburgo. Se Meloni, anche dopo l’incontro di martedì con Von der Leyen, dovesse constatare che le offerte per l’Italia non corrispondono alle aspirazioni – in particolare se dovesse rivelarsi irrealizzabile l’ipotesi di ottenere una vicepresidenza esecutiva della Commissione, non potrebbe confermare nell’aula dell’Europarlamento l’astensione che ha già espresso nei due vertici che hanno preceduto l’apertura dei lavori.
Per una ragione molto semplice: il regolamento dell’Eurocamera equipara l’astensione al voto contrario. Trovare insomma un modo per esprimere un “ni” alla riconferma di VdL in pratica non sarà così facile per i deputati di Fratelli d’Italia.
A Meloni, se davvero vorrà dare una mano all’amica Ursula, senza incorrere negli strali di Le Pen e Salvini che l’aspettano al passo, non resterà che suggerire ad alcuni dei suoi eletti di approfittare del voto segreto per fare i franchi tiratori all’incontrario e votare nell’ombra per il secondo mandato della presidente della Commissione.
Il lato debole di manovre come queste è che nascono in modo assolutamente riservato, ma prima o poi si vengono a sapere perché c’è sempre qualcuno che parla. Così, se Meloni non vuole scoprirsi il fianco a destra, comportandosi in questo modo correrebbe il rischio di essere scoperta.
E se Von der Leyen dovesse davvero contare sull’aiutino di Giorgia, le converrebbe farsi bene i conti, dato che cinque anni fa fu eletta per soli nove voti e anche stavolta non è che il vento soffi proprio forte nelle sue vele.
(da La Stampa)
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