VAI AVANTI SILVIA, TRE EURO DI TASSA PER I CROCIERISTI CHE SI IMBARCANO DA GENOVA SONO FIN TROPPO POCHI
MSC GUADAGNA MILIONI CON UNA CROCIERA E HA IL CORAGGIO NON SOLO DI LAMENTARSI MA DI SCATENARE IL SECOLO XIX (DI PROPRIETA’ DI MSC) IN UNA BATTAGLIA CONTRO LA SINDACA SALIS, SPALLEGGIATI DAI QUEGLI STESSI SOVRANISTI CHE AVEVANO VOTATO LA DELIBERA QUANDO SINDACO ERA BUCCI
La storia è penosa, ve la raccontiamo perché è un tipico esempio di come i
poteri forti (in questo caso il maggior armatore mondiale Aponte, proprietario sia di Msc che del maggiore quotidiano genovese, il Secolo XIX) vogliano condizionare l’opinione pubblica e le amministrazioni locali.
Nel 2022 l’allora sindaco Bucci (sovranista) sigla un accordo con il sottosegretario Mantovano (Fdi) per un fondo che sostiene i comuni sovraindebitati nell’ambito del piano di riduzione dell’indebitamento dell’ente in cambio dell’aumento dell’addizionale Irpef tramite l’introduzione della tassa di imbarco per 3 euro a passeggero per i croceristi. La delibera di Bucci era andata in Commissione ma poi non è arrivata in Consiglio (si è preferito attendere le elezioni comunali).
Ora il Ministero ha chiesto di andare avanti e di dare seguito all’impegno preso. Silvia Salis annuncia correttamente che entrerà in vigore nel secondo trimestre del 2026. Nel bilancio di previsione indica 3,5 milioni e non i 5 annuali previsti proprio perché non inizierà a gennaio ma a fine marzo.
Silvia precisa che non solo i genovesi non pagheranno un euro ma neanche chi si imbarca sui traghetti per le isole.
Quindi i tre euro riguardano solo chi per una crociera paga migliaia di euro.
Si scatena l’inferno: oggi il Secolo XIX, giornale di proprietà di MSC del comandante Aponte, attacca pesantemente la sindaca Salis: “Non possiamo permetterci una battaglia tra porto e città, ci vuole uno scatto di maturità politica” e ancora “sostenere che si è tecnicamente obbligati a imporre una tassa non è sufficiente”.
Un palese conflitto di interessi tra un armatore proprietario di Msc e lo stesso armatore che è anche proprietario del maggiore quotidiano ligure. Il tutto per 3 dicasi 3 miserabili euro che corrisponde a un cono con una pallina e mezza di gelato.
Ma un po’ di vergogna, mai?
Per non parlare di quei sovranisti che hanno votato la delibera in commissione, d’intesa con il governo sovranista, e ora criticano la sindaca che ha avuto il coraggio (a differenza dei vili) di applicarla nell’interesse dei genovesi.
Genova ha una storia di nobili che hanno regalato beni, ospedali e dimore alla città, Una volta c’erano anche imprenditori “signori” che avrebbero semplicemente annunciato “i 3 euro li assorbiamo noi, è il nostro ringraziamento a una città che ci ha accolti e alla quale dobbiamo riconoscenza”. E avrebbero anche pagato l’annuncio sul quotidiano locale a tutta pagina.
Ora siamo a una polemica miserabile in tutti i sensi.
Vai avanti Silvia, non guardare in faccia nessuno, Genova non si piega ai poteri forti, sono finiti i tempi dei sindaci in pellegrinaggio sugli yacht degli armatori.
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