VENEZIA, VIETATO PARLARE DI MAFIE AL LICEO? IL PRESIDE SOSPENDE “PER PRUDENZA” L’INCONTRO CON IL GIORNALISTA DI REPORT A LA PM
IL CRONISTA MOLINO: “HO RICEVUTO UNA MAIL CE PARLA DI EVENTO ANNULLATO, NON DI SOSPENSIONE”… PROTESTANO GLI STUDENTI: “ORDINE DI VALDITARA”
Il preside del liceo scientifico Benedetti di Venezia, Marco Vianello, dice a
ilfattoquotidiano.it che l’incontro antimafia nella suo scuola è stato “sospeso per prudenza”. Ma il giornalista di Report Walter Molino dà un’altra versione: “Ho ricevuto una mail che parla di evento annullato”.
Di sicuro c’è solo che al liceo Benedetti non si terrà alcuna assemblea sul radicamento delle mafie nel tessuto economico e politico del Veneto. Non nei prossimi giorni, almeno. Previsto per il prossimo 3 dicembre, l’evento – intitolato “Cosa Veneta” – prevedeva l’incontro degli studenti con Molino e con la pm di Venezia Federica Baccaglini. Ma è saltato, per volontà di Vianello.
“Un intervento, quello del preside, ad orologeria, coincidente esattamente con la circolare sulla par condicio firmata in quelle ore dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara”, racconta Alice del Coordinamento studentesco Venezia – Mestre. “Da alcuni miei professori sono venuto a conoscenza di alcuni materiali di cui non sapevo nulla ed è prudente che io li possa esaminare condividendoli con il nuovo
consiglio d’istituto che verrà a breve eletto”, sostiene Vianello. Il preside non nega che il contesto criminale veneto (con i procedimenti giudiziari in corso) sia particolarmente delicato. Spiega però di voler prendersi del tempo per valutare con i genitori e con gli alunni chi far intervenire all’appuntamento, che sarà riprogrammato.
Ad accusarlo sono i ragazzi del collettivo autogestito Tuwat, che conta studenti anche al Benedetti: “L’annullamento di questo incontro, che doveva vedere un giornalista e una pm antimafia, due personalità che chiaramente dovrebbero essere ben accette in un liceo, rappresenta un problema manifesto e presente, ma sottaciuto. La motivazione della cancellazione poi, potrebbe risiedere in una circolare del ministro dell’Istruzione Valditara. Inutile aggiungere che il contraddittorio non può e non deve esserci quando si parla di mafia o di un genocidio. Come Assemblea studentesca autogestita Tuwat ribadiamo l’importanza di una scuola libera e critica. Chiediamo trasparenza e risposte chiare, dal dirigente o da chi sia responsabile di questo annullamento”. Pronta la risposta di Vianello: “Non conosco nessuno di quel collettivo e non so come incontrarli ma posso dire con certezza che pur condividendo la circolare del ministro, questo incontro non è stato sospeso per quella motivazione”.
Il caso, intanto, è finito anche sulle pagine social di Report: “L’incontro Cosa Veneta era stato pensato e organizzato dal liceo scientifico Benedetti di Venezia per parlare del radicamento delle mafie nel tessuto economico e politico del
Veneto. I ragazzi avrebbero dovuto incontrare due protagonisti della lotta al fenomeno mafioso e alla sua infiltrazione sociale: la sostituta procuratrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, Federica Baccaglini che ha condotto numerose inchieste sui clan di camorra e ‘ndrangheta nelle province venete, e il giornalista investigativo di Report, Walter Molino. Nonostante l’alto numero di adesioni da parte dei ragazzi, abbastanza da far già pensare a un secondo appuntamento, l’incontro, previsto per il 3 dicembre, è stato improvvisamente annullato, con una mail, lunedì sera. I motivi addotti sarebbero di organizzazione interna e sovrapposizione con un fitto calendario”. Ed è proprio Molino che racconta: “Il materiale di cui fa cenno il preside credo si composto da alcuni articoli e della relazione semestrale della Dia sulla mafia in Veneto. Avevo suggerito di leggerli affinchè gli studenti arrivassero preparati. Mi spiace sia tutto finito così. L’invito risale al 26 settembre e avevo subito aderito”. A preoccuparsi è anche Alice del Coordinamento studentesco Venezia – Mestre: “Non vorrei tirare facilmente le somme ma è abbastanza evidente che vi sia una manovra di Governo sulla libertà educativa delle scuole”.
(da Il Fatto Quotidiano)
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