Febbraio 9th, 2010 Riccardo Fucile
PUBBLICATI I DATI 2010 DELLA RAGIONERIA DELLO STATO: TAGLI ANCHE ALLA CULTURA E ALLA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI (-7,9%), RIDOTTE LE SPESE PER IL PERSONALE, AUMENTANO QUELLE DELLA DIFESA (+3,5%)…MA C’E’ IL CONDONO PER LE AFFISSIONI ABUSIVE DEI PARTITI
La somma che il Tesoro quest’anno stanzierà a favore dei ministeri sarà di 92 miliardi, una somma enorme che dà la dimensione dei costi della macchina pubblica italiana.
A fronte di tante promesse di riduzione dei costi e delle spese, rispetto al 2009, la cifra, invece di scendere, sale dell’1,19%, con buona pace dei tanti ministri che da mesi parlano di tagli.
E’ il dato ufficiale che emerge dal “Budget” diffuso ieri dalla Ragioneria generale dello Stato.
Un bilancio che fotografa le erogazioni dirette dello Stato attraverso i vari ministeri, dal quale mancano solo le spese per interessi, ma in cui sono comprese le spese del personale, suddiviso per ciascun ministero.
Sfatiamo subito la prima potenziale obiezione: saranno aumentati i costi del personale?
No, i costi per il personale pubblico, tra retribuzioni e altre uscite, ammonta a 79,9 miliardi e incide per l’86,8% sul totale dei costi dell’Amministrazione centrale, ma, rispetto agli 80,1 miliardi di euro del 2009, sono in leggero calo.
Vediamo allora i principali settori.
L’amministrazione centrale che presenta maggiori costi è il Ministero dell’Istruzione che con i suoi 43,4 miliardi assorbe quasi la metà del budget, pari al 47,7%.
In un anno l’istruzione in Italia è scesa da 44,3 miliardi a 43,4, perdendo quasi un miliardo, con un taglio del 2%.
Scende anche la spesa prevista per alcune missioni sociali, come l’edilizia statale (-33%) e le politiche abitative (-14%).
Anche la cultura paga il conto alla crisi delle finanze pubbliche, con un taglio del 40% al diritto allo studio universitario e una contrazione del 7,9% delle risorse per la gestione dei flussi migratori. Continua »
argomento: denuncia, economia, finanziaria, governo, la casta, Parlamento, Politica, sprechi | Commenta »
Febbraio 9th, 2010 Riccardo Fucile
I TIFOSI ACCUSANO STORACE DI AVER SPONSORIZZATO LOTITO: “O LO MANDATE VIA O NON VOTIAMO LA POLVERINI”…STORACE RISCHIA DI FAR PERDERE PIU’ VOTI DI QUANTI NE PORTA…LA BONINO PARLA DI “DEMOLIRE E RICOSTRUIRE, ROTTAMARE E APPALTARE” ALL’ASSEMBLEA DEI COSTRUTTORI ROMANI
Strane elezioni regionali, quelle che a marzo vedranno protagoniste Renata Polverini per il
centrodestra ed Emma Bonino per il centrosinistra nel Lazio. Le basi per un confronto sulle idee, in verità , questa volta ci sarebbero state: dopo tante prime pagine dedicate a escort e trans, finalmente sono protagoniste due donne vere e non “velinate”, ciascuna con un imprinting marcato e con un linguaggio moderato, non fatto di insulti e accuse.
Due donne che hanno fatto carriera politica per capacità propria, non certo per raccomandazioni o per per aver frequentato i letti che contano.
Ma già la loro candidatura ha determinato fatti anomali: la Polverini deve stare più attenta al “fuoco amico” che a quella degli avversari, la Bonino si è autocandidata per i radicali e solo per mancanza di una alternativa alla fine il Pd ha “confluito” su di lei.
Da una parte la Renata è vittima di Perdente Feltri e degli impallinatori folli del conservatorismo azzurro che temono le sue proposte sociali e la dipingono come “troppo di sinistra”, sperando e lavorando per una sua sconfitta in funzione anti-Fini.
Dall’altro la Bonino rappresenta un asso tirato fuori dalla manica del Pd che meno mostra suoi candidati e meglio è.
Con una apparente corsa all’elettorato di centro da parte di entrambi.
Con la differenza che la Renata non rinuncia certo per opportunismo a essere quella che è sempre stata, una sindacalista attenta alle istanze sociali dei cittadini e dei lavoratori, mentre la Emma deve fare sforzi notevoli per conciliare le sue origini laiche e libertarie con le esigenze elettorali di non perdere l’elettorato cattolico e quello imprenditoriale.
Gli ultimi sondaggi danno le due candidate quasi alla pari (Bonino al 42,1%, Polverini al 41,8%, con molti indecisi), mentre la coalizione di centrodestra prenderebbe il 53% dei voti contro il 45% del centrosinistra.
A dimostrazione che per ora il battage anti-Poverini di certi strati del Pdl che vogliono la sconfitta della Polverini perchè non prona a certi interessi ultraliberisti e perchè amica di Fini, continua a sortire qualche effetto.
In questo contesto segnaliamo due fatti significativi. Continua »
argomento: Alemanno, elezioni, Fini, La Destra, Partito Democratico, PD, PdL, Politica, Regione, Roma | 2 commenti presenti »
Febbraio 9th, 2010 Riccardo Fucile
SEICENTO ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO, MA CON SALARI D’INGRESSO RIDOTTI PER 4 ANNI…SE IL MOTIVO E’ IL DIVERSO COSTO DELLA VITA PERCHE’ RIDURLI AL SUD, MA NON AUMENTARLI AL NORD?… ALLA FINE GUADAGNA SOLO LA BANCA, CON AVALLO DI GOVERNO E SINDACATI
Corrado Passera esulta: l’amministratore delegato di IntesaSanPaolo, dopo lunghe trattative, ha firmato un patto su nuovi posti di lavoro, in particolare al Sud e in “zone disagiate”.
Ma con una retribuzione più bassa di quella prevista dal contratto nazionale: l’accordo prevede, a fronte di assunzioni a tempo indeterminato, riduzioni salariali per i primi quattro anni.
Soddisfazione dei vertici bancari che parlano del “ruolo del gruppo Intesa a sostegno del sistema Paese”.
Suonano i violini anche i sindacati (ad eccezione della Cgil) che parlano di accordo che dà certezze a chi chiede lavoro: “600 persone, tra giovani e cassaintegrati, cui si aggiungono 500 lavoratori a tempo determinato che saranno confermati per un altro periodo”.
Le quattro nuove sedi previste daranno lavoro a giovani disoccupati dell’Aquila, Potenza e Lecce e a lavoratori torinesi in cassa integrazione. Insomma le gabbie salariali su ci si era tanto discusso qualche mese fa e per le quali prevaleva un rifiuto da parte del mondo politico e sindacale, ora rientrano dalla finestra.
Se in nome della crisi si fa un passo indietro rispetto ai contratti nazionali, siamo di fronte a un precedente pericoloso in cui saltano i punti di riferimento dei lavoratori: oggi tocca ai bancari, domani potrebbe riguardare chiunque. Un conto è una trattativa locale di secondo livello, dove all’interno di un’azienda si concordi coi lavoratori una linea di incentivi o premi di produzione, altra cosa è dividere l’Italia tra nord ricco e sud povero. Continua »
argomento: Berlusconi, carovita, denuncia, economia, emergenza, governo, Lavoro, Politica, povertà | 1 Commento »