GLI ULTRA’ DELLA LAZIO MINACCIANO DI NON VOTARE CENTRODESTRA E LA BONINO CONQUISTA I PALAZZINARI
I TIFOSI ACCUSANO STORACE DI AVER SPONSORIZZATO LOTITO: “O LO MANDATE VIA O NON VOTIAMO LA POLVERINI”…STORACE RISCHIA DI FAR PERDERE PIU’ VOTI DI QUANTI NE PORTA…LA BONINO PARLA DI “DEMOLIRE E RICOSTRUIRE, ROTTAMARE E APPALTARE” ALL’ASSEMBLEA DEI COSTRUTTORI ROMANI
Strane elezioni regionali, quelle che a marzo vedranno protagoniste Renata Polverini per il centrodestra ed Emma Bonino per il centrosinistra nel Lazio. Le basi per un confronto sulle idee, in verità , questa volta ci sarebbero state: dopo tante prime pagine dedicate a escort e trans, finalmente sono protagoniste due donne vere e non “velinate”, ciascuna con un imprinting marcato e con un linguaggio moderato, non fatto di insulti e accuse.
Due donne che hanno fatto carriera politica per capacità propria, non certo per raccomandazioni o per per aver frequentato i letti che contano.
Ma già la loro candidatura ha determinato fatti anomali: la Polverini deve stare più attenta al “fuoco amico” che a quella degli avversari, la Bonino si è autocandidata per i radicali e solo per mancanza di una alternativa alla fine il Pd ha “confluito” su di lei.
Da una parte la Renata è vittima di Perdente Feltri e degli impallinatori folli del conservatorismo azzurro che temono le sue proposte sociali e la dipingono come “troppo di sinistra”, sperando e lavorando per una sua sconfitta in funzione anti-Fini.
Dall’altro la Bonino rappresenta un asso tirato fuori dalla manica del Pd che meno mostra suoi candidati e meglio è.
Con una apparente corsa all’elettorato di centro da parte di entrambi.
Con la differenza che la Renata non rinuncia certo per opportunismo a essere quella che è sempre stata, una sindacalista attenta alle istanze sociali dei cittadini e dei lavoratori, mentre la Emma deve fare sforzi notevoli per conciliare le sue origini laiche e libertarie con le esigenze elettorali di non perdere l’elettorato cattolico e quello imprenditoriale.
Gli ultimi sondaggi danno le due candidate quasi alla pari (Bonino al 42,1%, Polverini al 41,8%, con molti indecisi), mentre la coalizione di centrodestra prenderebbe il 53% dei voti contro il 45% del centrosinistra.
A dimostrazione che per ora il battage anti-Poverini di certi strati del Pdl che vogliono la sconfitta della Polverini perchè non prona a certi interessi ultraliberisti e perchè amica di Fini, continua a sortire qualche effetto.
In questo contesto segnaliamo due fatti significativi.
Il primo si riferisce a un tam tam che da giorni corre sulle radio private romane e i forum biancocelesti: la furia dei tifosi laziali contro il presidente Lotito irrompe nella campagna elettorale al grido di “boicottiamo il voto regionale”.
L’equazione sarebbe la seguente: la Polverini ha tra i suoi sostenitori l’ex presidente della Regione, Francesco Storace, che a suo tempo sponsorizzò l’ascesa di Lotito.
Ne deriva il concetto: “la destra ce lo ha messo e adesso la destra ce lo tolga dai piedi”, altrimenti il nostro voto se lo scordano.
E le minacce corrono sul web: “In tutta la regione siamo 80.000, se ci mettiamo d’accordo e sulla scheda scriviamo “Lotito vattene” capiranno che non stiamo scherzando”.
Secondo molti osservatori, se non arriveranno risultati concreti in tal senso prima delle elezioni, saranno guai seri e lo stesso Alemanno si è mostrato preoccupato, mentre Lotito parla di “sciacallaggio politico prima delle elezioni”.
Il rischio è che alla fine Storace faccia perdere più voti di quanti ne porti (0,6% alle ultime Europee).
Ma non finisce qua, sentite queste dichiarazioni: ” Occorre sburocratizzare le procedure e i pagamenti, arrivare alla rottamazione edilizia di quelle periferie con edilizia non di qualità e recuperare intere zone del Lazio. Demolire e ricostruire come prevede il piano casa, spingere sul parternariato pubblico-privato per le grandi infrastrutture, sulla attivazione dei fondi Ue, sbloccare la legge sugli appalti”.
Parole e musica di un mammasantissima rappresentante dei palazzinari romani?
No frasi di Emma Bonino all’incontro avuto ieri coi vertici dell’Acer, la potente lobbie dei costruttori romani che hanno commentato “Con la Bonino c’è piena comunanza di intenti”.
A questo punto la domanda sorge spontanea: è la Polverini a essere di sinistra e troppo sociale o la Bonino a rappresentare gli interessi dei poteri forti?
Se qualche aspirante “padrone delle ferriere” nel Pdl cerca un referente, forse ha finalmente trovato per chi votare: per poi stare “Bonino” per tutta la vita.
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