AUMENTA IL COSTO DEI MINISTERI (+1,19%), MENO FONDI ALLA SCUOLA (-2%), EDILIZIA STATALE (-33%), UNIVERSITA’ (-40%)
PUBBLICATI I DATI 2010 DELLA RAGIONERIA DELLO STATO: TAGLI ANCHE ALLA CULTURA E ALLA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI (-7,9%), RIDOTTE LE SPESE PER IL PERSONALE, AUMENTANO QUELLE DELLA DIFESA (+3,5%)…MA C’E’ IL CONDONO PER LE AFFISSIONI ABUSIVE DEI PARTITI
La somma che il Tesoro quest’anno stanzierà a favore dei ministeri sarà di 92 miliardi, una somma enorme che dà la dimensione dei costi della macchina pubblica italiana.
A fronte di tante promesse di riduzione dei costi e delle spese, rispetto al 2009, la cifra, invece di scendere, sale dell’1,19%, con buona pace dei tanti ministri che da mesi parlano di tagli.
E’ il dato ufficiale che emerge dal “Budget” diffuso ieri dalla Ragioneria generale dello Stato.
Un bilancio che fotografa le erogazioni dirette dello Stato attraverso i vari ministeri, dal quale mancano solo le spese per interessi, ma in cui sono comprese le spese del personale, suddiviso per ciascun ministero.
Sfatiamo subito la prima potenziale obiezione: saranno aumentati i costi del personale?
No, i costi per il personale pubblico, tra retribuzioni e altre uscite, ammonta a 79,9 miliardi e incide per l’86,8% sul totale dei costi dell’Amministrazione centrale, ma, rispetto agli 80,1 miliardi di euro del 2009, sono in leggero calo.
Vediamo allora i principali settori.
L’amministrazione centrale che presenta maggiori costi è il Ministero dell’Istruzione che con i suoi 43,4 miliardi assorbe quasi la metà del budget, pari al 47,7%.
In un anno l’istruzione in Italia è scesa da 44,3 miliardi a 43,4, perdendo quasi un miliardo, con un taglio del 2%.
Scende anche la spesa prevista per alcune missioni sociali, come l’edilizia statale (-33%) e le politiche abitative (-14%).
Anche la cultura paga il conto alla crisi delle finanze pubbliche, con un taglio del 40% al diritto allo studio universitario e una contrazione del 7,9% delle risorse per la gestione dei flussi migratori.
Aumentano invece le spese per la Difesa, arrivando a 9 miliardi (+3,5%), il capitolo armamenti sale del 114%, frutto delle ormai numerose missioni italiane nel mondo.
A fronte di tagli in settori come scuola, cultura e personale, altri aumenti hanno fatto ugualmente elevare le spese.
Una filosofia che si può notare in questi giorni, in occasione della discussione sul decreto “milleproroghe”, in commissione al Senato, dove rispuntano richieste di finanziamenti rimasti inevasi nella Finanziaria.
Sventato il tentativo di riproporre un condono edilizio, ecco approvato di nascosto quello per le affissioni abusive dei manifesti elettorali dei partiti: una sanataria fino al 10 marzo 2010, tale da condonare persino i reati ancora da compiere, un fatto unico al mondo.
Chi affiggerà manifesti abusivi nei prossimi 30 giorni di campagna elettorale per le Regionali, potrà contare su una assoluzione già fissata in anticipo.
Lo Stato, con questa sanatoria, rinuncia a incassare 500 milioni di euro dai partiti.
Prorogati anche i termini per le domande del 5 per mille, le concessioni per gli stabilimenti balneari, ridotte le tasse di ancoraggio ai porti e chi più ne ha più ne metta.
Alla fine le lobbie ottengono sempre qualcosa, i tagli colpiscono scientificamente le categorie meno protette e qualcuno continua in Tv a predicare austerità (per gli altri, ovviamente).
Nel frattempo le spese aumentano in silenzio…basta che non si sappia in giro.
Leave a Reply