ALL’ESTERO ORA RICONOSCONO UN LEADER ITALIANO: FABIO CAPELLO, “UN ITALIANO DAI VALORI FORTI”
IL CT DELLA NAZIONALE INGLESE OSANNATO DAI MEDIA: PER LA PRIMA VOLTA LA REGINA S’INCHINA AL TRICOLORE…IN 12 MINUTI HA TOLTO LA FASCIA DI CAPITANO A TERRY: “GRAZIE SIGNOR CAPELLO, CI VOLEVA UN ITALIANO DAI VALORI FORTI PER LICENZIARE IL CAPITANO CHE HA FATTO VERGOGNARE L’INGHILTERRA” SCRIVE IL DAILY MAIL
E’ noto che gli inglesi sono molto critici nei confronti degli italiani: amano certamente il nostro Paese, dove sognano di acquistare una casa rustica in Toscana, ma liquidano il nostro popolo come un coacervo di corrotti, mafiosi, buffoni e inaffidabili.
Dopo aver dedicato intere pagine dei loro tabloid alle boccaccesche vicende di Palazzo Grazioli, con relativo andirivieni di fanciulle in nero e escort di passaggio, dopo aver riso della nostra classe politica che invoca l’immunità ai processi, ora per la prima volta sono costretti a inchinarsi a un italiano coerente e con le palle.
E ne hanno fatto un leader vero, amato e rispettato, al di là dei risultati sportivi positivi che ha ottenuto, additandolo addirittura ad esempio per la loro classe politica.
Scrive il Times: “la guida Capello su come gestire una crisi dovrebbe essere lettura obbligatoria per i nostri deputati che hanno faticato così tanto per risolvere lo scandalo delle loro spese a gogò”.
Qualcuno obietterà che anche i politici inglesi non sono immuni da scandali, ma con una differenza: là si dimettono, da noi quasi sempre restano e accusano la magistratura di ordire complotti a loro danno.
La vicenda è nota: John Terry, 29 anni, sposato ed eletto “padre dell’anno” nel 2009, due figli piccoli, aveva messo incinta la fidanzata francese del suo miglior amico e compagno di squadra Wayne Bridge.
Per far buon peso, Terry è stato beccato pure a lucrare in maniera losca sulla sua fama, pretendendo quattrini extra per altre comparsate.
I media inglesi non hanno parlato d’altro per una settimana: la Football Association ha lasciato a Capello la decisione circa eventuali provvedimenti da prendere in seno alla nazionale inglese (Terry era il capitano), ma la stampa riteneva che Capello alla fine avrebbe glissato per quieto vivere.
Di ritorno da una settimana di ferie, invece, Capello ha convocato Terry e in 12 minuti l’ha umiliato, togliendoli la fascia di capitano.
Gli inglesi avevano molto rispetto per Capello già prima: con lui i giocatori non potevano più fare quello che volevano e la nazionale aveva cominciato non a caso a vincere.
Dopo la sua decisione ora è diventato un idolo.
Scrive il Times sotto il titolo “Il Capo”: “Capello è un uomo che ha dato agli inglesi una lezione su come si gestisce il potere”.
Ecco il Daily Mail: “Grazie signor Capello…Ci voleva un italiano che crede nei valori forti per licenziare il capitano che ha fatto vergognare l’Inghilterra”.
Ancora il Times: “Il modo in cui Fabio Capello ha licenziato John Terry è una lezione: primo, non avere fretta. Secondo, non parlare con nessuno prima. Terzo, mostrare la propria indipendenza. Dopo 12 minuti con Terry, Capello ha detto basta”.
Riprende il Daily Mail: “L’uomo italiano dei valori della famiglia e maestro della disciplina non farà mai parte degli ipocriti e degli indecisi”.
Il mister sta facendo una pubblicità all’Italia come nessun leader politico italiano è mai riuscito a fare.
Non solo è un vincente, ma è uno onesto e che non cerca compromessi, non si lamenta e ci mette la faccia.
Secondo il Times “l’unico vincitore è stata l’autorità personale di Capello, ecco perchè oggi è una delle più belle giornate per il calcio inglese”.
Peccato che se il buon Fabio tornasse in Italia, pochi politici nostrani leggerebbero nel suo comportamento un esempio da seguire.
Abbiamo segretari padani, condannati per aver preso 300 milioni di finanziamento illecito al partito, inchiodati alla loro poltrona, decine di condannati e inquisiti in Parlamento in tutti gli schieramenti, quotidiane liti e insulti reciproci tra esponenti politici, accuse di mafia e di tangenti, ma tutto rientra nella “normalità italica”.
Caro Fabio resta più che puoi all’estero, almeno fai da testimonial dell’Italia per bene e onesta, quella che al mattino si sveglia presto per andare al lavoro senza bisogno di vivere grazie alla politica.
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