Radici e Valori
Settembre 14th, 2007 Riccardo FucileDIO, PATRIA, FAMIGLIA
Un tempo – ma non un secolo fa – si diceva “Dio, Patria, Famiglia” per dar conto in modo stringato, maiuscolo e in forma tanto breve da poter essere scandita facilmente in slogan o spennellata sui muri, di tutto ciò che formava il bagaglio ideale, o se vogliamo dire, la dote della persona e della società , il contenuto ultimo e prezioso di un’epoca antica, ma non per questo vecchia, che bisognava a tutti i costi salvare dai tempi nuovi, ma non per questo migliori.
La storia (perchè ormai di storia si tratta) ci dice che una intera generazione di giovani e non, si è data d\’attorno in modi a volte giusti, a volte sbagliati o anche solo maldestri per custodire tutto quello che si pensava irrinunciabile e imperdibile : Dio, Patria, Famiglia, appunto. Un trinomio che era davvero messo sotto assedio in nome di un vento un tantino irruento che scompaginava le certezze e mandava all\’aria tante sovrastrutture, francamente obsolete, ma che con queste scardinava anche le fondamenta della casa, provocando voragini e vuoti paurosi. Sappiamo com’è andata a finire per un verso – per quel che riguarda i cosiddetti anni di piombo – ma come andrà per l’altro verso – cioè l’attacco che i poteri forti, più o meno nascosti, stanno portando alla società – non lo possiamo ancora immaginare, visto l’evolversi rapido delle situazioni. Ma quello che oggi, a distanza di anni è ormai chiaro, è che il tanto vituperato trinomio non era merce da poco e neppure un residuo nostalgico di altre epoche, come polvere che si accumula su vecchi mobili e che va spazzata via, ma rappresentava davvero il cuore del mondo. Della civiltà , se vogliamo sparare una parola grossa. Togli “Patria” e il paese dove vivi non e’ più una comunità solidale ma diventa terra di nessuno dove chi e’ più potente dirige le danze e manipola il consenso, togli “Famiglia” e ognuno va per conto suo, scansando affetti e legami per compiacersi solo di se stesso, arrotolandosi poi nella propria disperazione, infine togli “Dio” e inizi a creare un mondo pieno di chimere spaventose. Continua »
Se i DS liguri non hanno rappresentanza ministeriale un motivo ci sarà …penserete. E non pensate poi così male, in effetti. Il personale politico non è dei migliori e anche a Roma le corti prodiane lo hanno ben presente se la Liguria è diventata “terra di nessuno” . Se però almeno a Genova hanno un ricambio minimo di classe dirigente e qualche esponente di rilievo, scendendo nei centri minori l’affare si complica…fino a giungere all’autolesionismo. Non riuscendo a conquistare le prime pagine per iniziative popolari, adesso però sono riusciti a crearsi uno spazio nei giornaletti satirici e ad essere cosi (im)popolari in tutta Italia. Veniamo brevemente ai fatti dai connotati guareschiani … La TV della Liberta’ di Michela Brambilla questa estate fa un servizio da Sestri Levante, tipico servizio in onda su tante TV nazionali, e mette in evidenza il cattivo funzionamento del depuratore della città . Spiega Giorgio Medail , direttore della TV della Libertà : “Abbiamo solo mostrato le acque sporche e il malcontento degli abitanti di Sestri e dei turisti. Pare che il presidente della locale Associazione Albergatori si sia risentito con la Giunta comunale, che ha deciso di mettere in atto una censura, dichiarando che le nostre trasmissioni sono lesive della immagine della città “. Cosicchè quando una settimana fa l’emittente chiede la concessione del suolo pubblico per sistemare un Gazebo da dove effettuare riprese sui problemi della città e intervistare i passanti, il sindaco diessino Lavarello che fa?