Gennaio 13th, 2009 Riccardo Fucile
NEL 2007 CON PRODI I CLANDESTINI SBARCATI A LAMPEDUSA FURONO 20.455…ORA CON MARONI SONO DIVENTATI 36.900…PER UN PERMESSO DI SOGGIORNO IL LAVORATORE STRANIERO PAGA GIA’ 72,12 EURO… FINI BLOCCA UNA TASSA RAZZISTA.E’ ORA CHE SI APPLICHINO LE LEGGI CONTRO LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE
Chi ha pagato fino a 5.000 dollari per scappare dalla guerra e dalla fame, mettendo a rischio la vita per raggiungere l’Italia su una carretta del mare, poco sa e poco gli importa dell’ultima polemica scoppiata sulla proposta della Lega di far pagare agli immigrati una ulteriore tassa di 50 euro sul permesso di soggiorno.
Mentre Maroni fa la solita passerella a Lampedusa a uso telecamere, promettendo che il 2009 sarà l’anno della fermezza ( ma non doveva essere già il 2008?) e dei rimpatri immediati entro “qualche settimana” ( ma non erano stati garantiti entro 48 ore?), i clandestini provenienti dalla Libia arrivano a botte di 500 alla volta.
Risultato della grande operazione estiva degli accordi con la Libia, dove l’Italia aveva garantito a Gheddafi miliardi di dollari di “riparazione dal colonialismo italiano”, in cambio di un controllo delle coste libiche per impedire gli imbarchi.
Che Gheddafi sia un leader furbo non ci piove, ma almeno lui il trattato di cooperazione con l’Italia l’ha fatto ratificare, mentre da noi sta ancora aspettando di arrivare al voto in Parlamento. Continua »
argomento: governo, Immigrazione, LegaNord, Politica | Commenta »
Gennaio 13th, 2009 Riccardo Fucile
INVECE CHE A LIMITARE LE INTERCETTAZIONI, IL GOVERNO PENSI A EVITARE CHE ASSASSINI COME LUCA DELFINO, DOPO AVER PERSEGUITATO LA SUA EX ED ESSERE STATO INTERCETTATO TELEFONICAMENTE MENTRE MINACCIAVA LA SUA VITTIMA, LA POSSA SGOZZARE CON 40 COLTELLATE… E POI FACENDO GLI OCCHI DA SPIRITATO ALLE TELECAMERE GODERE DELLA SEMINFERMITA’ MENTALE… INVECE CHE PRENDERE L’ERGASTOLO SE L’E’ CAVATA CON 16 ANNI: QUESTA E’ LA GIUSTIZIA IN ITALIA
Avete presente Luca Delfino? Sospettato e rinviato a giudizio per l’omicidio della sua
ex compagna genovese, si era trasferito a Sanremo dove, dopo aver perseguitato per mesi la nuova fidanzata, in quanto lei l’aveva lasciato, l’8 agosto del 2007, in pieno centro della città dei fiori, il Delfino pensò bene di sgozzarla, infierendo sul suo corpo con 40 coltellate.
Un delitto annunciato, dopo mesi di pedinamenti, minacce, lesioni e tentativi di strozzarla, nonostante le denunce ai carabinieri da parte della famiglia della ragazza, nonostante le intercettazioni telefoniche fatte dalle forze dell’ordine, in cui si potevano ascoltare chiaramente le minacce di morte di Delfino rivolte alla sua ex fidanzata che era arrivata al punto di cambiare casa, temere all’uscita dal lavoro e piombare in una depressione tremenda, prima di essere massacrata.
Le minacce era registrate, il soggetto era già incriminato per il delitto dei vicoli di Genova, era “sorvegliato”, ma nessuno ha mosso un dito per impedire che potesse uccidere.
Lo Stato inerte, con le sue leggi assurde, ha favorito l’esecuzione di una giovane vita innocente. Subito dopo il delitto, il Delfino ha iniziato a farsi crescere la barba, a guardare le telecamere con gli occhi spiritati, a urlare frasi sconnesse quando doveva comparire davanti al giudice, sostenendo che la ex era ancora viva. Continua »
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Gennaio 13th, 2009 Riccardo Fucile
IL DIRETTORE DI “LIBERAZIONE” MESSO ALLA PORTA DAL NUOVO SEGRETARIO FERRERO… PURO STILE DA PADRONE DELLE FERRIERE O DA ALLIEVO MAL RIUSCITO DI STALIN… PIERO E’ UN COMUNISTA SENZA TESSERA, AVEVA FATTO CON “LIBERAZIONE” BATTAGLIE CORAGGIOSE, ANCHE CONTRO FIDEL CASTRO
A noi piacciono le persone intelligenti, gli avversari onesti, coloro che sanno rimettersi in gioco. Tante cose ci separano da Piero Sansonetti, diverse le idee, diversi i percorsi di vita, diverse le soluzioni. Ma sapere che è stato fatto fuori dalla direzione di Liberazione per sostituirlo con un “commissario politico” che non è neppure un giornalista, ma un sindacalista, fa male a tutta la politica italiana che avrebbe bisogno di esempi e di etica, non di misure da padroni delle ferriere o da allievi mal riusciti di Stalin.
Siamo tra quelli che riteniamo che una maggioranza “cresce” se c’è una opposizione che incalza, che una destra è costretta a migliorarsi se c’e’ una sinistra che guarda avanti. E viceversa.
Non ci piacciono i monocolori nell’apatia generale, non ci piacciono le dittature in assenza di dibattito.
E dal Congresso di Prc, con la nuova segreteria Ferrero, appoggiata in modo determinante dal brezneviano Claudio Grassi, non è certo uscita una sinistra moderna, ma una lotta intestina che non fa solo male alla sinistra radicale, ma a tutta la politica italiana. Continua »
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