COSTI DELLA POLITICA E SOLDI DAGLI IMPRENDITORI: FORZA ITALIA E GAVIO IN TESTA
Gennaio 25th, 2009 Riccardo FucileFORZA ITALIA HA INCASSATO 2,4 MILIONI DI EURO DA 37 IMPRENDITORI PRIVATI… IN TESTA GAVIO CON 600.000 EURO, ENTRATO POI NELLA CORDATA CAI… SEGUE L’UDC CON 2,25 MILIONI RICONDUCIBILI ALLA FAMIGLIA CALTAGIRONE… AL PD ARRIVATI 605.000 EURO
Non siamo certo ai livelli delle elezioni americane, dove sponsor pubblici e privati
hanno elargito milionate di dollari a Barack Obama e in misura minore al candidato repubblicano McCain.
Negli Usa le lobbies sono istituzionalizzate e per loro le elezioni sono “investimenti mirati”, danno 10 per vedersi ritornare 100 in termini di “favori”.
Pensate solo alle imprese belliche che operano negli Stati Uniti, se non ci fossero più i “gendarmi del mondo” che triste fine farebbero. E così mille altri settori, dall’elettronica alle auto.
In Italia i partiti, oltre che del “rimborso elettorale” di cui abbiamo più volte parlato e che fa sì che i partiti ricevano 3 volte i soldi realmente spesi in campagna elettorale, possono essere finanziati alla luce del sole anche attraverso elargizioni di soggetti privati, per lo più imprenditoriali ovviamente. Dato che la politica costa, soprattutto in tempo di crisi, ben vengano quindi gli “atti di generosità ” da parte di privati cittadini.
In questa particolare classifica Forza Italia si conferma leader incontrastata.
Nei primi 9 mesi dell’anno scorso, il movimento fondato da Berlusconi ha incassato 2,4 milioni di euro da 37 privati. La cifra più importante, 600 mila euro, porta la firma dell’imprenditore Marcellino Gavio, re delle autostrade e azionista di Cai e della Nuova Alitalia, che ha spalmato il suo contributo in 12 assegni da 50mila euro, uno per ognuna delle società che fa parte del suo impero ( Appia, Autosped, Codelfa, Eurimpianti,Gavio SpA, Interstrade, Itinera, Microlux, Sea Segnaletica, Sina, Sinelec, Transider). Continua »
E’ il sogno di ogni scienziato: avere a disposizione una cavia docile, 24 ore su 24, soprattutto alla luce del calo dei fondi a disposizione per la ricerca.