COSTI DELLA POLITICA E SOLDI DAGLI IMPRENDITORI: FORZA ITALIA E GAVIO IN TESTA
FORZA ITALIA HA INCASSATO 2,4 MILIONI DI EURO DA 37 IMPRENDITORI PRIVATI… IN TESTA GAVIO CON 600.000 EURO, ENTRATO POI NELLA CORDATA CAI… SEGUE L’UDC CON 2,25 MILIONI RICONDUCIBILI ALLA FAMIGLIA CALTAGIRONE… AL PD ARRIVATI 605.000 EURO
Non siamo certo ai livelli delle elezioni americane, dove sponsor pubblici e privati hanno elargito milionate di dollari a Barack Obama e in misura minore al candidato repubblicano McCain.
Negli Usa le lobbies sono istituzionalizzate e per loro le elezioni sono “investimenti mirati”, danno 10 per vedersi ritornare 100 in termini di “favori”.
Pensate solo alle imprese belliche che operano negli Stati Uniti, se non ci fossero più i “gendarmi del mondo” che triste fine farebbero. E così mille altri settori, dall’elettronica alle auto.
In Italia i partiti, oltre che del “rimborso elettorale” di cui abbiamo più volte parlato e che fa sì che i partiti ricevano 3 volte i soldi realmente spesi in campagna elettorale, possono essere finanziati alla luce del sole anche attraverso elargizioni di soggetti privati, per lo più imprenditoriali ovviamente. Dato che la politica costa, soprattutto in tempo di crisi, ben vengano quindi gli “atti di generosità ” da parte di privati cittadini.
In questa particolare classifica Forza Italia si conferma leader incontrastata.
Nei primi 9 mesi dell’anno scorso, il movimento fondato da Berlusconi ha incassato 2,4 milioni di euro da 37 privati. La cifra più importante, 600 mila euro, porta la firma dell’imprenditore Marcellino Gavio, re delle autostrade e azionista di Cai e della Nuova Alitalia, che ha spalmato il suo contributo in 12 assegni da 50mila euro, uno per ognuna delle società che fa parte del suo impero ( Appia, Autosped, Codelfa, Eurimpianti,Gavio SpA, Interstrade, Itinera, Microlux, Sea Segnaletica, Sina, Sinelec, Transider).
Dietro Gavio c’è Giovanni Arvedi con tre assegni da 100 mila euro ( Finarvedi, Acciaieria Arvedi, Arvedi Tubi), seguito dal gruppo Astaldi ( 100mila euro) e Cimolai ( 100mila euro).
Edilizio anche il contributo raggranellato dall’Udc di Pier Ferdinando Casini: 2,25 milioni di euro. Quasi il 75% del contributo privato ( 1,6 milioni) arriva dalla famiglia Caltagirone che con Alessandro, Francesco, Gaetano e Francesco Gaetano ( padre di Azzurra, moglie di Casini) si è esposta personalmente con 4 assegni di 100mila euro ciascuno.
Altri 200mila arrivano dagli imprenditori Nattino e Scarpellini, 40mila sono dono della famiglia Angelucci.
A sinistra il Pd pare in crisi di immagine, visto che al Loft sono arrivati appena 605mila euro. Scarpellini ha concesso il bis (altri 100mila euro), seguito dal patron del Palermo Zamparini (100mila euro) e dagli editori Federico e Lorenzo Enriques ( 50mila euro a testa).
Al tesoriere del Pd, Mauro Agostini, è poi arrivato solo un contributo da 60mila euro del Consorzio Nazionale Servizi Spa.
Più ricca la sede bolognese del Pd, con il contributo di una Coop per 15mila euro, e quella lombarda ( 300mila euro). Povero il Pd romano con appena 100mila euro.
Generosa con la sinistra, come sempre, la città di Livorno. Sono state ben 19 le coop rosse che hanno aiutato la campagna elettorale di Veltroni, con piccole somme tra i 500 euro e i 15.000, per un totale di 50.500 euro.
Più o meno la stessa cifra raccolta personalmente dal tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti, dalla Ferfina (la holding della Società Condotte) quando corse per la poltrona di sindaco a Viterbo ( rimediando una sconfitta peraltro).
In attesa del prossimo giro, le lobbies si aggirano anche in Italia con il blocchetto degli assegni in mano.
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