Luglio 27th, 2009 Riccardo Fucile
I COMUNI ASSOCIATI ALLE COMUNITA’ MONTANE RISULTANO ESSERE 4.201, UNO SU DUE, NEANCHE FOSSIMO LA SVIZZERA… 90 MILIONI L’ANNO I COSTI PER PAGARE CONSIGLIERI, ASSESSORI E PRESIDENTI
Ogni tanto se ne parla, ma i costi veri sono pochi a conoscerli. Ci si chiede anche a cosa servano e a cosa vengono destinati i fondi loro assegnati.
Cerchiamo di fare un minimo di chiarezza, sulla base dei dati ufficiali, forniti al Parlamento dall’ Uncem, ovvero dall’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.
Già la lunghezza e la pomposità della sigla indica qualcosa: una struttura che poco non costa. Questo organismo riunisce in pratica le comunità montane italiane, con i 4.201 comuni associati che si presume abbiano un riferimento territoriale alla montagna.
In pratica emerge che la metà dei Comuni italiani sarebbero situati in zona montagnosa, neanche fossimo la Svizzera.
Se questo dà già a pensare, ancor di più alimenta sospetti la macchina politica che funziona dentro le Comunità , a discapito delle iniziative concrete in favore dei paesi e del territorio montano o presunto tale.
I conti forniti parlano due tipi di entrate: i fondi ordinari provenienti dallo Stato e più precisamente dal Fondo nazionale per la montagna, circa 40 milioni di euro, e le entrate erariali (tasse riscosse) pari a 90 milioni di euro. Continua »
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Luglio 27th, 2009 Riccardo Fucile
IL PRIMO CONTATTO CON L’ALCOL GIA’ A 12 ANNI… NON SI BEVE PER IL GUSTO, MA PER UBRIACARSI… DIMENTICATA LA BIRRA, SI PUNTA SU SUPERALCOLICI PRESI SPESSO A STOMACO VUOTO… IL SABATO SERA UNA MEDIA DI 5 BICCHIERI A TESTA PER SBALLARE
Binge drinking lo chiamano: bere per ubriacarsi, non per il gusto. Sempre di
più, sempre più spesso, sta diventando un’emergenza internazionale, dai paesi del Nord Europa al Mediterraneo, cambiano consumi e costumi.
Sono otto milioni e mezzo gli adulti e un milione e mezzo i giovani italiani a rischio alcol: perchè ormai 6 ragazzi su 10 bevono con l’unico obiettivo di stordirsi.
In Italia il primo contatto con l’alcol avviene già a 12 anni, l’età più precoce di tutta Europa, la cui media è di 14,6 anni.
E, secondo Advisory Council of Drugs, il 50% dei quindicenni inglesi si ubriaca una volta alla settimana, in Francia 8 giovani su 10, tra i 15 e i 17 anni, sperimentano il “binge drinking” il sabato sera, mentre in Russia l’alcol, secondo il governo, provoca più morti della guerra in Afghanistan. Bevitori sempre più giovani in Italia, terra del vino, ma dove si beve sempre meno a vantaggio di superalcolici a stomaco vuoto, magari mascherati nelle bibite ai sapori di frutta che non fanno sentire rhum, vodka o gin, in aperitivi che durano fino a notte, fino al rischio di ritrovarsi in coma etilico. Continua »
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Luglio 27th, 2009 Riccardo Fucile
IL SINDACO ZACCHERA (PDL) VARA UNA ORDINANZA CONTRO GLI ACCATTONI… SARANNO COLPITI DA MULTA E SEQUESTRO DEGLI SPICCIOLI… IL CENTRODESTRA HA ATTESO 64 ANNI PER CONQUISTARE IL COMUNE: SE ERA PER RUBARE DUE EURO AI POVERETTI FORSE ERA MEGLIO ASPETTASSE QUALCHE ALTRO DECENNIO… SOLITAMENTE GLI SFORTUNATI SI AIUTANO, NON SI DERUBANO DELLE OFFERTE VOLONTARIE DEI CITTADINI
Per la serie “al peggio non c’è mai fine”, va in onda una notiziola di provincia, frutto della repressione psichica in cui il centrodestra ha vissuto pare 64 anni, prima di vincere le elezioni in quel di Verbania conquistando il relativo comune con il sindaco Marco Zacchera (Pdl, quota An). Beh… in 64 anni di attesa, ne avranno avuto di tempo per pensare a come impostare la nuova gestione, agli interventi urgenti da fare, ai programmi da realizzare.
Per fortuna non è loro sfuggito il più (s)qualificante, ovvero quello deciso dopo ponderato esame del problema: fregare l’elemosina che qualche poveraccio incassa dai versamenti volontari dei cittadini e che gli permette di sfamarsi, chiedendo l’elemosina all’angolo della strada.
D’ora innanzi la “ricca somma” verrà sequestrata e finirà nelle casse o per meglio dire nel salvadanaio del Comune di Verbania.
Onore a Zacchera che ha finalmente ristabilito l’ordine maroniano: i questuanti importunano, disturbano la vista e l’olfatto e allora un bel divieto di chiedere l’obolo davanti a ospedali, case di cura, incroci, negozi, banche, uffici, mercati, stazioni, fermate del bus, approdi della navigazione. Fedele al suo nome, guai “a chi inZacchera” le strade con abiti consumati, barbe incolte, povertà visibile e igiene personale in arretrato. Continua »
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Luglio 27th, 2009 Riccardo Fucile
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