L’ESCALATION DELL’INTOLLERANZA: DOPO IL NO AI MINARETI GHEDDAFI VIETA NUOVI CAMPANILI IN LIBIA
Dicembre 5th, 2009 Riccardo FucileTENSIONE ALTISSIMA CON LA SVIZZERA: IL LEADER LIBICO BLOCCA FORNITURE DI PETROLIO E MERCI A BERNA…. CHIESTO ANCHE IL TRASFERIMENTO DELLA SEDE DELL’ONU… UN INSEGNAMENTO AI PIRLA CHE FOMENTANO L’INTOLLERANZA RELIGIOSA PER RACCATTARE QUATTRO VOTI
Il risultato del voto del referendum sui minareti sta provocando prese di posizione estremamente critiche nei Paesi arabi, come era prevedibile, a dimostrazione che certi temi, relativi alla espressione della libertà religiosa, non possono essere oggetto di referendum, appartenendo alla categoria dei diritti inalienabili a poter professare il proprio culto.
Vietare moschee e minareti non risolve certo il problema della sicurezza, semmai lo amplifica: molto meglio sapere dove si raccolgono i credenti islamici, tra cui potrebbero in teoria infiltrasi fondamentalisti, che lasciare tutto alla improvvisazione, esacerbamdo pure gli animi di chi vuole solo pregare. Eppure anche in Italia ci sono tanti pirla che hanno inneggiato alla Svizzera come se quel voto non fosse frutto di una propaganda che “deve individuare un nemico” ad ogni costo, per poter orientare il malcontento popolare in tempi di crisi economica.
Una prima conseguenza al voto svizzero è stato un attacco pesante che il governo libico ha lanciato a quello di Berna.
“Impediremo la costruzione di nuovi campanili” era il titolo di “Jamahirya”, il principale quoridiano del Paese.
“Chiunque odia i musulmani e l’Islam non potrà più godere della nostra ricchezza, non potrà più introdurre container con le proprie merci, non andrà più in auto sfruttando il nostro petrolio” scrive il giornale libico.
I cristiani in LIbia rappresentano l’ 1% della popolazione, tra cattolici e copti, e con la Santa Sede dal 1997 vi sono relazioni diplomatiche.
Nel Paese infatti vi sono due vicariati apostolici, a Bengasi e a Tripoli. Continua »