Maggio 10th, 2010 Riccardo Fucile
GASPARRI SOSTIENE UNA LISTA CIVICA CONTRO IL PDL A MERANO, LATINA MINACCIA UNA SCISSIONE E GLI ESCLUSI IN REGIONE LAZIO ATTACCANO I VERTICI DEL PDL…IN CAMPANIA POLEMICHE PER LE VELINE RUGGIERO E DEL GIUDICE SPINTE AD ASSESSORATI… A MILANO SCONTRI TRA LARUSSIANI E CIELLINI
Più che un partito dell’amore, il Pdl sembra una pentola a pressione, pronto ad
implodere nelle periferie dell’impero.
Non solo nel caso noto ed eclatante della Sicilia, dove Lombardo governa con metà Pdl, mentre l’altra metà sta all’opposizione, non solo le divergenze tra il premier e Fini.
Nella maggior parte dei casi si tratta di mere lotte interne per questioni di potere e di bassa cucina politica.
Con alcune vicende persino ridicole.
Prendiamo il “caso Merano”: a pochi giorni dal voto comunale, il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, e l’on. Pdl Giorgio Holzmann sostengono la lista civica “Alleanza per Merano” del candidato sindaco Carmelo Genovese.
Il problema è che il Pdl ufficialmente punta invece su Claudia Benedetti, per la quale si stanno spendendo la coordinatrice provinciale Michaela Biancofiore e il ministro Franco Frattini.
Qua Fini non c’entra e Gasparri tra le Dolomiti (e non solo) è stato bollato come “traditore”.
Viene da chiedersi, visto che minaccia sempre i dissidenti finiani di esplusione dal Pdl, se in questo caso si espellerà da solo per non aver rispettato le direttive del partito.
Nel Lazio gli esclusi dalla lista per le regionali, rimasti fuori anche dalla giunta Polverini, attaccano il coordinatore romano, Gianni Sammarco, reo di fare il capocorrente.
Come se non bastasse, dopo il ritrovo a Fossanova-Latina, le province minacciano una Pontida laziale e vogliono una regione autonoma da Roma. A Viterbo il presidente della Provincia, Marcello Meroi, si era addirittura dimesso a cuasa dei contrasti interni nella composizione della Giunta.
A Roma il sindaco Alemanno si trova ad avere a che fare con maggioranze che vanno e vengono.
Spaccato il partito ad Avellino, a causa della nomina ad assessore regionale di Antonia Ruggiero e di quella, nello staff di Caldoro, di Giovanna Del Giudice, meteorina di Emilio Fede, imposte entrambe dal premier. Continua »
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Maggio 10th, 2010 Riccardo Fucile
SEQUESTRATI ALTRI ROGITI DAL NOTAIO NAPOLEONE: SI CERCANO
RISCONTRI SU UN’OPERAZIONE, AVVENUTA IL GIORNO DOPO QUELLA DI SCAJOLA, CON ALTRI 52 ASSEGNI DI ANEMONE PER L’ACQUISTO DI UN IMMOBILE…BERTOLASO VERSO L’ADDIO, SI APRE IL FILONE RAI E QUELLO DELL’EDILIZIA CARCERARIA
Ormai negli ambienti di governo si aspetta solo la seconda ondata: dopo Bertolaso, Scajola e Lunardi, viene dato per scontato che dalle carte degli inquirenti stanno emergendo elementi che potrebbero coinvolgere a breve altri esponenti di governo, tre per la precisione.
I nomi sono top secret perchè non risultano ancora indagati dalle procure che stanno lavorando su un flusso informativo senza precedenti, tra testimoni e registrazioni telefoniche.
Viene considerata questione di ore la formalizzazione di un quarto nome vip che avrebbe ricevuto da Anemone una casa.
La Guardia di Finanza, su delega della procura di Perugia, giovedi sera ha eseguito una perquisizione presso lo studio del notaio Gianluca Napoleone, quello che ha redatto l’atto dell’acquisto della casa dell’ex ministro Scajola: i militari hanno sequestrato i rogiti stipulati negli ultimi 10 anni.
Cosa cercano in particolare i magistrati?
Gli atti della transazione con cui Anemone il 7 luglio 2004, il giorno successivo alla consegna degli assegni per 900.000 euro per l’acquisto della casa di Scajola, ha emesso 52 assegni da 10.000 euro, sempre tramite l’arch. Zampolini, per aiutare “qualcuno”, con 520.000 euro, ad acquistare un immobile da tale Maurizio De Carolis.
Chi ne abbia beneficiato non si può dire, almeno finchè i militari non avranno esaminato tutti gli incartamenti.
In pratica anche il 7 luglio 2004, l’arch. Zampolini si è recato presso la filiale della Deutsche Bank dove il giorno prima aveva versato il contante e ottenuto 80 assegni da 12.500 euro intestati alle sorelle Papa.
Stessa prassi del giorno precedente, versamento di 520.000 euro in contanti ed emissione di 52 assegni circolari da 10.000 euroa favoredi un altro proprietario che ha venduto l’appartamento a un Vip. Continua »
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Maggio 10th, 2010 Riccardo Fucile
DALL’INDAGINE ORIM EMERGE CHE SONO ORIENTATI A SINISTRA GLI STRANIERI PROVENIENTI DAI PAESI AFRICANI, A DESTRA ROMENI, UCRAINI E NEOCOMUNITARI… E’ INTERESSATO AL VOTO IL 59,8%, IL 71,3% DI CHI E’ ITALIA DA OLTRE 10 ANNI, L’84,2% DI CHI HA LA CITTADINANZA ITALIANA… LO SPAZIO POLITICO PER UNA DESTRA MODERNA
Un’indagine dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim) ha
fotografato gli orientamenti di voto dei “nuovi italiani”, raccogliendo le opinioni di 9.000 immigrati, rappresentativi della popolazione straniera, proveniente dai Paesi a forte pressione migratoria e presenti a qualunque titolo nel territorio lombardo.
Il primo dato riferisce che il 59,8% degli immigrati si è dichiarato interessato a partecipare alle elezioni: con punte del 74% tra i filippini, del 64% dei romeni, del 63% dei marocchini, del 62% dei senegalesi.
Tra i meno interessati spiccano invece gli ucraini con il 43% e soprattutto i cinesi con il 30%.
E’ poi interessato al voto il 71,3% di chi è in Italia da oltre 10 anni, il 47,3% di quanti sono arrivati da meno di due anni.
Parteciperebbe alle elezioni l’84,2% di chi ha la cittadinanza italiana e il 67,6% dei titolari di carta di soggiorno.
Percentuale che scende al 56% tra chi ha solo il permesso di soggiorno, al 50% tra chi non ha tutti i documenti in regola, al 40% tra chi ne è sprovvisto. Come voterebbero gli immigrati?
Attualmente il 42,1% sceglierebbe la sinistra, contro il 28,8% che si dichiara si destra, mentre ben il 29% è incerto.
A votare a sinistra sono più gli uomini (45,2% rispetto al 38,1% delle donne), provenienti da Senegal (67,6%), Costa D’Avorio (56%) e Marocco (55,7%).
Di destra si dichiarano invece la maggioranza di brasiliani (50,7%), di romeni (46,7%) e di ucraini (41,5%). Continua »
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