Maggio 12th, 2010 Riccardo Fucile
IN UN CLIMA LUNARE, LA BRAMBILLA HA PRESENTATO A MILANO L’INIZIATIVA DEI TEMPLARI DI SILVIO E HA DATO I NUMERI …IL 42% DEGLI STRANIERI VOTEREBBE SILVIO, LEI SARA’ L’ALA “MOVIMENTISTA” E BONDI QUELLA “FORMATIVA”… POI NON RICORDA QUANTI SIANO FINORA GLI ADERENTI ALLA PROMOZIONE: FORSE QUALCUNO ASPETTERA’ LE OFFERTE 3 X 2
Quando si era impegnata nella rete dei Circoli della Libertà bisogna dire che aveva fatto
un buon lavoro organizzativo: sui contenuti ovviamente ognuno ha il proprio punto di vista.
Quando si dedicò alla Tv della Libertà aveva invece iniziato la linea discendente: pochi ascolti, un buco economico enorme in pochi mesi, sanato da un provvidenziale intervento del partito e la relativa chiusura video.
Messa in lista d’attesa, la Michela alla fine era riuscita a ottenere il ministero del Turismo dove, senza portafoglio e soldi da spendere, ha navigato senza infamia e senza lode.
Anche nelle sue rare apparizioni televisive ha perso un po della verve che l’aveva contradistinta agli albori dell’impegno politico.
Ora Silvio le ha affidato l’ingrato compito di selezionare le truppe scelte, ovvero di dare vita ai “promotori della libertà “, a metà tra l’attacchino politico e il promotore finanziario.
Con tanto di sito, organizzazione sul territorio e conferenza stampa di presentazione.
Avvenuta sotto un cielo milanese in burrasca, come l’aria che si respira all’interno del Pdl.
E lo svolgimento di tale presentazione è emblematica dello stato di confusione e di improvvisazione che regna nel Pdl.
Intanto la Brambilla ha esordito con un presunto sondaggio che vedrebbe, in caso di voto agli immigrati, prevalere ovviamente Berlusconi con il 42% di consensi, a seguire Bersani con il 25%, Casini all’ 11% , Di Pietro al 9% e persino Bossi all’8%.
Sconcerto: se fosse così, perchè allora non volete che gli immigrati votino?
A chi le chiede come si è svolto il sondaggio, ecco la sopresa : il campione è appena di 700 immigrati, addirittura divisi tra regolari e irregolari.
Ma come: invece che denunciare gli irregolari, come andate proponendo da mesi, siete andati a chiedere loro se voterebbero per Silvio?
Mah, qualcosa non quadra, anche perchè il risultato è smentito dal recente sondaggio della Bocconi e dai dati stessi del Viminale.
Va beh, pazienza e andiamo avanti. Continua »
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Maggio 12th, 2010 Riccardo Fucile
IL PREZZO REALE DI VENDITA ERA DI 900.000 EURO, DICHIARATO SOLO 390.000, LA DIFFERENZA IN NERO CON 52 ASSEGNI DA 10.000 EURO L’UNO….INCALZA FU ARRESTATO NEL ’98 PER MANIPOLAZIONE DI APPALTI QUANDO TANGENTOPOLI TRAVOLSE IL CLAN SOCIALISTA “NECCI-PACINI BATTAGLIA”…CONSIGLIERE DI LUNARDI, ORA BRACCIO DESTRO DEL MINISTRO MATTEOLI
Lo avevamo scritto due giorni fa: a breve sarebbe scoppiato un altro caso relativo alle sospette regalie di Diego Anemone a funzionari e politici.
Dal sequestro di 52 assegni da 10.000 euro ciascuno, per un totale di 520.000 euro, stava infatti muovendo l’indagine della Guardia di Finanza per stabilire tempi, mode e forme per l’acquisto di un appartamento in via Emanuele Gianturco al civico 5, cinque vani più cantina, al secondo piano di uno splendido palazzo a ridosso del Lungo Tevere, a cinque minuti a piedi da Piazza del Popolo.
I venditori dell’appartamento, Maurizio De Carolis e Daniela Alberti, hanno confermato che il prezzo reale di vendita è stato di 910.000 euro: 390.000 regolarmente registrati dal solito notaio Napoleone, il 7 luglio 2004, ovvero il giorno successivo a quello dell’atto messo a punto per la casa di Scajola, altri 520.000 euro in nero con 52 assegni da 10.000 euro forniti da Anemone, tramite il solito architetto Zampolini e passaggi ala Deutsche bank.
Stesso copione usato il giorno precedente per Scajola.
Ma chi sarebbe stato il beneficiario del regalo di Anemone?
Alberto Donati, marito della figlia di Ercole Incalza, braccio destro del ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli.
L’ing .Incalza è una vecchia conoscenza socialista della Tangentopoli di Lorenzo Necci e Francesco Pacini Battaglia. Continua »
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Maggio 12th, 2010 Riccardo Fucile
NON SARA’ PIU’ AUTOMATICO CHE L’ULTIMO ANNO DI PENA SI POSSA SCONTARE A DOMICILIO, DECIDERA’ IN TAL SENSO IL GIUDICE: COSI’ SI SALVA LA FACCIA DA “DURI E PURI” E NON CAMBIA LA SOSTANZA DEL “TUTTI A CASA”….LA LEGA CEDE PURE SUI CLANDESTINI CHE NON POTRANNO ESSERE INCARCERATI NEI CIE….IL LEGHISTA BRIGANDI’ (CHE E’ SEMPRE LI’) PARLA GIUSTAMENTE DI OSTI
Certo che la classe politica italiana ha la capacità , grazie anche ai media amici, di far
passare dei provvedimenti che si pensano invisi all’opinione pubblica in generale e al proprio elettorato di riferimento in particolare, modificando una virgola nella forma e lasciando inalterata la sostanza, per poi ergersi a “inflessibili tutori della legalità “.
Nella fattispecie parliamo del provvedimento “svuotacarceri”, voluto dal ministro Alfano per cercare di non far esplodere il sistema penitenziario italico: siamo arrivati a quasi 66.000 detenuti su una capienza omologata di 46.000.
Dato che le nuovi carceri costruite in due anni e passa di governo sono pari a zero, nonostante le promesse, dato che di far scontare la pena ai detenuti stranieri negli Stati di origine non se ne parla, nonostante le dichiarazioni di intento, dato che, neanche per i piccoli reati è stata ipotizzata la immediata espulsione come indesiderati di quegli stranieri condannati in via definitiva, alla fine ci si è ritrovati gli istituti di pena colmi all’inverosimile, vergogna occidentale per come sono costretti a vivere, in meno di un metro quadro a testa, migliaia di detenuti.
Per non parlare di quelli ancora in attesa di giudizio che un domani potrebbero essere pure riconosciuti innocenti, ma aver dovuto vivere in condizioni disumane per mesi o anni per la lentezza della macchina giudiziaria italiana.
In fondo la proposta di Alfano era semplice e il 13 gennaio in Consiglio dei Ministri l’avevano votata tutti (Lega compresa) all’unanimità : chi doveva scontare l’ultimo anno di pena avrebbe potuto farlo agli arresti domiciliari e amen.
Ma a quel punto la Lega ha fatto il solito gioco: a Roma conta la poltrona, in periferia il giro da osteria.
E dato che qualcuno aveva cominciato a parlare di indulto mascherato, ecco la Lega “dura e pura” che cambia idea e cerca di cavalcare anche gli aspiranti boia.
Per salvare le carceri, ma soprattutto la faccia, ecco la soluzione uso pirla: con tre emendamenti in Commissione giustizia si cancella l’automatismo per cui ai detenuti cui resta un anno di pena era concesso di scontarla a domicilio.
Penserete: allora restano in carcere?
No, escono lo stesso tutti, ma la decisione sarà demandata al magistrato di sorveglianza che dovrà valutare caso per caso, anche in base all’idoneità del domicilio.
Dato che l’imput sarà quello di concederlo, ve lo immaginate un magistrato che neghi tale concessione? Forse sulla base se nel domicilio eletto vi sono o meno i doppi servizi?
Siamo nel ridicolo, all’ipocrisia conclamata. Continua »
argomento: Berlusconi, Bossi, criminalità, denuncia, emergenza, Giustizia, governo, indulto, LegaNord, Parlamento, PdL, Politica, rapine, Sicurezza | Commenta »