Settembre 3rd, 2010 Riccardo Fucile
IL MINISTERO DICE NO ALL’ISTITUZIONE DEL LICEO LINGUISTICO SPERIMENTALE A VARESE, CAUSA “POVERTA’ FORMATIVA DEL PROGETTO” …LADY BOSSI ERA PRONTA AL GRAN SALTO DOPO IL CONTRIBUTO DI 800.000 EURO DA ROMA LADRONA…E LA SEGRETERIA DI VARESE DELLA LEGA NON VOLEVA RINNOVARLE LA TESSERA PER MOROSITA’
La Gelmini boccia Manuela Marrone in Bossi, professione insegnante e seconda moglie del senatur .
Il ministero ha infatti detto no alla proposta di istituire un liceo linguisitico sperimentale a Varese, un liceo dove si studino due lingue anzichè tre, come invece prevede lo Statuto scolastico.
Nel verbale del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione si parla di “povertà formativa del progetto” e viene anche criticata “l’intempestività della richiesta in oggetto, atteso che la riforma degli ordinamenti non è ancora avviata”.
In pratica la riforma Gelmini non è ancora partita e già la moglie di Bossi la vuole cambiare.
La Marrone, va ricordato, nel 1998 ha fondato la scuola paritaria Bosina: asilo, elementari e medie, con dialetto e studio del territorio.
Grazie al contributo di 800.000 euro derivanti dalla “legge mancia” avrebbe voluto fare il gran salto alle superiori.
Lo stravolgimento dell’orario proposto, secondo il ministero, avrebbe però “favorito gli interessi di enti e istituzioni locali, invece di formare gli alunni”.
Ma questo non è l’unico intoppo accaduto nei giorni scorsi a Lady Bossi. “Stanno succedendo cose strane”, aveva detto Umberto a una cena di militanti leghisti bergamaschi qualche giorno prima. Continua »
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Settembre 3rd, 2010 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA: “METTERO’ FINE A OGNI INDECISIONE” … PREVISTO UN SERVIZIO D’ORDINE PER “ACCOGLIERE” EVENTUALI CONTESTATORI CAMMELLATI…GLI SMS DELLA PASCALE… ALEMANNO SI SMARCA
Un aereo pubblicitario con lo striscione “Con Fini, futuro e libertà ” e’ partito
dall’aviosuperfice di Fiumefreddo, in Sicilia, e sorvolera’ le spiagge ioniche e adriatiche di Calabria, Puglia e Abruzzo fino a raggiungere, domenica 5 settembre, Mirabello (Fe) in occasione dell’intervento di Gianfranco Fini alla Festa Tricolore 2010.
Un altro aereo con striscione ‘Il Sud con Fini per l’Italia’, partira’ invece oggi da Napoli e sorvolera’ le spiagge tirreniche sino a congiungersi in Emilia Romagna con altri velivoli che pubblicizzeranno la manifestazione di Mirabello nelle regioni del nordest del paese.
Cresce l’attesa per il discorso che il Presidente della Camera terrà domenica alle 18 a conclusione della “festa tricolore” che è diventato il principale avvenimento autunnale della politica italiana.
Da qui si capirà se e quando Fini fonderà un nuovo partito e di conseguenza quanta vita ha ancora davanti a sè l’esecutivo.
Come lo stesso “Libero” è costretto stamane ad ammettere “per domenica sono attese addirittura 10.000 persone, un numero mai visto”.
Gli organizzatori sono in fibrillazione e le voci di truppe cammellate (e pagate) fatte arrivare apposta per “fischiare” Fini si rincorrono tra conferme e smentite.
Pare che fossero cinque le città dove si stavano organizzando pulmann da mandare a Mirabello per contestare Fini, ma doveva essere una sorpresa e soprattutto apparire come una “sollevazione della base” per gettare discredito sul co-fondatore del Pdl.
Ora che il gioco sporco è stato scoperto, l’impresa rischia di trasformarsi in un boomerang che getta discredito su chi l’ha organizzata.
Sono state discretamente previste le contromisure: un robusto servizio d’ordine sarà pronto ad “accogliere” eventuali contestatori organizzati.
Intanto alla festa tricolore si respira entusiasmo: “Così tanta gente nei primi giorni erano anni che non si vedeva” conferma Luca Bellotti, deputato finiano e organizzatore dell’appuntamento: “le persone hanno voglia di partecipare, sentono che sta nascendo qualcosa di nuovo nella politica italiana. E molti mi chiedono: quando partiamo? Ci sono gli ex An certo, ma soprattutto tanti giovani che hanno voglia di una forza politica completamente diversa”.
La base preme: al 99,9% vogliono che Fini fondi un nuovo partito, dei berluscones non ne possono più.
L’ultimo episodio delle truppe cammellate e l’autogol patetico della Pascale che chiede un aiuto per “organizzare un pulmann” contro Fini e lascia pure traccia della cosa con diversi sms ( prima di sollecito, poi di accuse al traditore Mattera), non ha certo contribuito a rasserenare gli animi.
I finiani minacciano di chiedere alla magistratura di “acquisire i tabulati telefonici della Pascale per verificare le utenze chiamate”.
Se ne scoprirebbero delle belle…
Fini coi suoi collaboratori so è dimostrato sereno e determinato: “Non abbiamo paura delle contestazioni pilotate perchè non dobbiamo vergognarci di nulla, parliamo di politica per fare politica. Hanno gettato fango sulla mia famiglia, ci sono i bambini che ascoltano ciò che dice la gente. Ci vorranno anni per cancellare queste offese dalla loro testa. Questo, lo si sappia, non lo dimenticherò mai.” Continua »
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Settembre 3rd, 2010 Riccardo Fucile
ORA SIAMO ARRIVATI AI PIANI A-B-C-D PER EVITARE I PROCESSI: MA NON HANNO ALTRO A CUI PENSARE NELL’INTERESSE DEI CITTADINI?… NAPOLITANO RICHIAMA ALLA NECESSITA’ DI UNA SERIA POLITICA INDUSTRIALE, MA DA 4 MESI IL PREMIER NON NOMINA IL MINISTRO ALLO SVILUPPO ECONOMICO
Tutto accentrato nelle sue mani, tutti gli azzeccagarbugli impegnati a studiare polverosi codicilli che possano permettergli di svicolare dai suoi processi personali: ormai i vertici di governo assomigliano più all’anticamera di un affermato studio legale che a un luogo istituzionale in cui si dovrebbero affrontare i problemi reali degli italiani.
Si pronuncia “riforma della giustizia”, ma si declina come piano A,B,C,D per bloccare il processo Mills ed affini.
Serve uno scudo per permettere al premier di governare?
Forse qualcuno si è accorto in questi due anni che l’Italia ha un governo credibile, spot a parte?
A che serve poter governare se poi non se ne hanno le capacità e le idee?
A che servono i programmi se poi non vengono realizzati?
O forse governare serve invece per fare leggi che evitino i propri processi?
In quel caso basterebbe nominare premier, a turno, ciascun italiano che abbia pendenze con la giustizia: ognuno risolverebbe la propria situazione processuale con una legge ad personam.
Quando gli italiani aprono un quotidiano, non leggono come intenda in concreto il governo affrontare i temi della crisi, dell’economia, del lavoro, della disoccupazione giovanile che colpisce il 25% dei ragazzi e delle ragazze italiane, delle pensioni da fame, delle aziende che stanno per saltare in aria, degli artigiani che boccheggiano, delle famiglie che non hanno aiuti, delle coppie in cerca di una casa a un canone equo, della burocrazia che opprime, di una fiscalità esagerata, dei pessimi servizi pubblici.
Se va bene si parla di tagli, di riforme annunciate da 15 anni, della palla del federalismo spacciata per la panacea di tutti i mali.
Si parla del nulla, salvo l’argomento principe da due anni a questa parte: i processi del premier e quale sia la soluzione migliore per evitarli.
“E’ venuto il momento che l’Italia si dia una seria politica industriale nel quadro europeo, secondo le grandi coordinate dell’integrazione europea.
Ne abbiamo bisogno per l’occupazione e per i giovani, che oggi sono per noi il motivo principale di preoccupazione” ha detto ieri il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Una voce che sembra arrivare da un altro pianeta, viste le priorità di questo governo, dove da quattro mesi viene persino lasciata vacante la poltrona del ministro dello Sviluppo economico, dopo le dimissioni di Scajola. Continua »
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