TUTTO CONGIURA CONTRO LADY BOSSI: LA GELMINI LE BOCCIA IL LICEO, LA SEZIONE DI VARESE LA TESSERA
IL MINISTERO DICE NO ALL’ISTITUZIONE DEL LICEO LINGUISTICO SPERIMENTALE A VARESE, CAUSA “POVERTA’ FORMATIVA DEL PROGETTO” …LADY BOSSI ERA PRONTA AL GRAN SALTO DOPO IL CONTRIBUTO DI 800.000 EURO DA ROMA LADRONA…E LA SEGRETERIA DI VARESE DELLA LEGA NON VOLEVA RINNOVARLE LA TESSERA PER MOROSITA’
La Gelmini boccia Manuela Marrone in Bossi, professione insegnante e seconda moglie del senatur .
Il ministero ha infatti detto no alla proposta di istituire un liceo linguisitico sperimentale a Varese, un liceo dove si studino due lingue anzichè tre, come invece prevede lo Statuto scolastico.
Nel verbale del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione si parla di “povertà formativa del progetto” e viene anche criticata “l’intempestività della richiesta in oggetto, atteso che la riforma degli ordinamenti non è ancora avviata”.
In pratica la riforma Gelmini non è ancora partita e già la moglie di Bossi la vuole cambiare.
La Marrone, va ricordato, nel 1998 ha fondato la scuola paritaria Bosina: asilo, elementari e medie, con dialetto e studio del territorio.
Grazie al contributo di 800.000 euro derivanti dalla “legge mancia” avrebbe voluto fare il gran salto alle superiori.
Lo stravolgimento dell’orario proposto, secondo il ministero, avrebbe però “favorito gli interessi di enti e istituzioni locali, invece di formare gli alunni”.
Ma questo non è l’unico intoppo accaduto nei giorni scorsi a Lady Bossi. “Stanno succedendo cose strane”, aveva detto Umberto a una cena di militanti leghisti bergamaschi qualche giorno prima.
E’ accaduto che la segreteria prov. della Lega di Varese avesse proposto di non rinnovare la tessera a Manuela Marrone.
Il nome di Lady Bossi compariva assieme a quelle di altri iscritti non in regola con i pagamenti e nessuno si è accorto che non era un nome qualunque.
Bossi se l’è presa parecchio e alla fine l’iscrizione è stata subito rinnovata.
Ma la frittata ormai era fatta e ha creato una infinità di illazioni, tali da lasciar intendere che nella Lega si fosse aperta una fronda contro quella che non è solo la moglie del Capo, ma il terminale di una corrente interna che gestisce le vicende della Lega ben più di quanto possa apparire.
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