Dicembre 26th, 2010 Riccardo Fucile
ALL’ALBA INTERVENGONO PURE I SOLDATI PER RIMUOVERE 50 TONN. DI SPAZZATURA, MA LE STRADE SONO INVASE DA 1500 TONN DI IMMONDIZIA… IL COMUNE CONSIGLIA I CITTADINI: TENETE GLI IMBALLAGGI A CASA… MENO MALE CHE LE PALLE DI SILVIO CI SONO
La pulizia della città in mano ai militari.
Da questa mattina all’alba gli uomini dell’esercito sono entrati in azione per liberare Napoli dalla montagna di spazzatura che si è accumulata nei giorni scorsi raggiungendo le 1.500 tonnellate.
Gli interventi sono stati eseguiti lungo due arterie importanti di Napoli, via Don Bosco e via Umberto Maddalena e hanno permesso di rimuovere 50 tonnellate di rifiuti, che sono state subito trasferite negli Stir, riaperti da oggi dopo la giornata di stop per il Natale.
I militari, coordinati dal generale Antonio Monaco, capo dell’Unità operativa, sono intervenuti con dodici mezzi, tra camion e pale meccaniche.
Insieme agli uomini del Genio lavorano anche quelli della Sanità militare (che fanno capo al Comando Logistico Sud), provvedento alla bonifica delle aree subito dopo la rimozione dei rifiuti.
Sono 100 le tonnellate di spazzatura in più rispetto al giorno di Natale.
Causa diretta della chiusura degli impianti di raccolta e smaltimento nel giorno di festa, che non ha consentito, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre, di andare oltre le 920 tonnellate di rifiuti raccolte.
Niente festa, Terzigno desolata
La discarica chiusa. La scorsa notte, invece, a limitare il tentativo di recupero dell’arretrato sono intervenuti anche problemi tecnici alla discarica di Chiaiano che non hanno permesso di sversare oltre le 600 tonnellate.
A questo quantitativo, inferiore al solito, vanno aggiunti i trasferimenti negli Stir che però oggi funzioneranno solo per metà giornata.
In queste ore si sversa a Santa Maria Capua Vetere, dove finiranno oltre 200 tonnellate, nello Stir di Caivano, per circa 300 tonnellate, e non si esclude di conferire un quantitativo anche a Tufino, unico impianto a rimanere aperto anche di pomeriggio.
In totale a fine giornata saranno state raccolte 1200-1300 tonnellate di spazzatura, pari al quantitativo prodotto in un giorno, il che consentirà di non far peggiorare la situazione in attesa che, da domani, la raccolta possa riprendere a pieno regime.
Dal Comune di Napoli, infine, viene rinnovato l’appello a non disfarsi prima di domani della frazione secca dei rifiuti, cartoni, scatole e imballaggi.
Una situazione drammatica. Così definisce l’emergenza campana mai superata il presidente dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, puntando il dito sul premier: “Il presidente del Consiglio invece di assumersi le sue responsabilità prende in giro tutti con false teorie del complotto, sostenendo che c’è una manovra politica contro il suo operato. Siamo alle solite balle, in versione natalizia”.
L’attacco arriva dalla sua pagina personale su Facebook, dove Di Pietro aggiunge: “Napoli in questi giorni non è una città addobbata per le feste, ma una città sommersa dai rifiuti. I cittadini sono costretti a tenere in casa la spazzatura per evitare di accumularla per strada”.
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Dicembre 26th, 2010 Riccardo Fucile
DAGLI INFERMIERI AI BIOLOGI, MINI ASSEGNI PER CHI INZIA L’ATTIVITA’… I GIOVANI HANNO REDDITI TROPPO BASSI PER FINANZIARE IL PROPRIO FUTURO
Andare in pensione e guadagnare metà o addirittura un quarto del proprio ultimo
reddito.
È questo lo scenario attuale per almeno metà dei due milioni di professionisti italiani in attività e per tutti i giovani che si apprestano a farne parte.
Così mentre biologi, psicologi e agrari riceveranno il 25% del loro reddito attuale, ai giovani avvocati o ingegneri spetterà circa il 50% di un reddito medio che oggi si aggira tra i 1.200 e i 1.600 euro al mese.
Tutto inizia dopo il decreto legislativo 509/94 quando tutte le casse professionali uscirono dal sistema pubblico e «conquistarono» l’autonomia. Da allora però è in corso un processo di stabilità dei conti: anche i professionisti, come il resto del paese, devono confrontarsi con un rapido processo di invecchiamento mentre i giovani hanno redditi troppo bassi per finanziare la categoria e il loro stesso futuro.
Il mondo professionale attualmente è diviso in tre grandi famiglie: chi applica il sistema reddituale, chi è passato al sistema misto e chi ha adottato il sistema contributivo.
Negli anni le casse di previdenza hanno varato interventi per garantirsi la solvibilità futura.
Così oggi tutti possono affermare, con ragionevole certezza, di non rischiare la bancarotta.
Ma quasi nessuno può garantire, a chi comincia adesso, una pensione dignitosa.
I rimedi? Tutti complicati dalla crisi.
«In Parlamento però è già arrivato un disegno di legge che potrebbe essere molto utile – spiega Antonio Pastore, membro del consiglio direttivo dell’Associazione italiana dottori commercialisti -. Si tratta della proposta di legge Lo Presti che è già stata approvata all’unanimità alla Camera. Il progetto prevede la possibilità di inserire nel calcolo previdenziale una parte del contributo integrativo versato dai professionisti. Ma si potrebbe fare di più: proporre ai professionisti di versare un po’ di più di contributo soggettivo per avere in cambio una quota di integrativo sul monte previdenziale. È un accorgimento che, senza grandi sacrifici, potrebbe far lievitare le pensioni esangui dei più giovani».
E poi ancora sgravi fiscali, patti generazionali, ritocchi all’età pensionabile, tutti interventi correttivi possibili.
Ma l’importante, per i professionisti, è prendere coscienza che il problema esiste e non può essere rinviato.
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Dicembre 26th, 2010 Riccardo Fucile
QUALCHE RAGIONE PER SCEGLIERE UNA DESTRA DIVERSA
«Non c’è un cazzo di ragione per votarvi».
Così il premier Silvio Berlusconi, a margine dei saluti di Natale tra le più alte cariche dello Stato al Quirinale, ha liquidato il capogruppo Fli al Senato che si era avvicinato per salutarlo.
Ecco allora 10 possibili motivi per scegliere un’idea di destra diversa da quella populista e reazionaria incarnata dal presidente del Consiglio.
1) Al leader non verrebbe in mente di dire una frase del genere.
2) A nessuno viene chiesto di cantare “meno male che Silvio c’è”
3) Non c’è Maurizio Gasparri
4) Il portavoce non è Daniele Capezzone
5) Non è un’azienda
6) Non si fanno promesse che non si possono mantenere
7) Non c’è nessun conflitto d’interessi
8) Non si raccontano barzellette
9) Non si bestemmia
10) Si pensa al bene della nazione. Non della fazione.
Ecco, questi sono dieci motivi. Ma ce ne sono talmente tanti, che andiamo avanti:
11) I mafiosi non sono eroi
12) Il compromesso non è una bestemmia
13) I magistrati sono servitori dello stato
14) L’immigrazione è una risorsa
15) Nessuna sudditanza alla Lega di Bossi
16) Il garantismo non è solo per i potenti
17) Peppino Englaro non è un assassino
18) Putin non è un dono di Dio
19) Non si va con Gheddafi sotto il tendone
20) Non si sta zitti davanti a chi cancella l’inno nazionale
21) Non si cacciano gli “eretici” dal partito
22) Non si nomina Brancher ministro
23) Non si imbavagliano i giornalisti
24) Non c’è Daniela Santanchè
25) Non c’è bisogno di lodi o legittimi impedimenti per governare
26) Non è sempre colpa degli altri
27) Non si fa cucù al cancelliere tedesco
28) Non si fanno le corna in una foto di gruppo
29) Non si tirano in ballo capi di stato come Mubarak per fuggire le proprie responsabilità .
30) Non è sempre tutto un complotto
31) Le tette non fanno curriculum
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