Destra di Popolo.net

BUFERA NELLA LEGA: IL SENATUR LASCIA MA VIENE NOMINATO PRESIDENTE

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

“MI DIMETTO PER IL BENE DEL MOVIMENTO MA SI SCORDINO CHE IO SCOMPAIA”….MARONI ACCOLTO AL GRIDO DI “GIUDA” DAI MILITANTI DEL CARROCCIO

A vent’anni esatti dalle elezioni del ’92, prima vera vittoria politica della Lega Nord, Umberto Bossi si dimette.
Le indagini sul tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito condotte dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria portano alle dimissioni del Senatùr che lascia il ruolo di segretario del partito nel corso del consiglio federale di giovedì.
Dimissioni «irrevocabili» accolte dal consiglio federale che sostituirà  il segretario con 3 reggenti che guideranno momentaneamente il movimento.
TRIUMVIRATO
Ci sarà  infatti un triumvirato alla testa del partito, composto dal coordinatore delle segreterie nazionali, Roberto Calderoli, dall’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni (che oggi vedrà  Bossi in via Bellerio a Milano in un faccia a faccia) e dalla parlamentare veneta Emanuela Dal Lago.
«Mi dimetto per il bene del movimento e dei militanti. La priorità  è il bene della Lega e continuare la battaglia». Queste le parole con cui Umberto Bossi ha lasciato il movimento in qualità  di leader.
Al Senatùr, il consiglio ha concesso comunque l’onore delle armi nominandolo presidente al posto di Angelo Alessandri.
Una nomina che gli consentirà  di partecipare ancora alle riunioni del consiglio federale.
«Chi sbaglia paga – ha detto Bossi – qualunque sia il cognome che eventualmente porti».
E poi in un’intervista con il direttore de La Padania Stefania Piazzo, il Senatùr precisa: «Nessuno mi ha chiesto le dimissioni. L’ho deciso io, perchè ero di intralcio ma il fatto che io abbia dato le dimissioni non vuol dire che io scompaia. Se lo scordino. Resto nella Lega, da ultimo sostenitore o da segretario io resto sempre a disposizione della causa».
E poi ancora: «Da domani mi chiameranno militante. Anzi, no. Semplice simpatizzante».
Sulle inchieste Bossi non ha dubbi: «è stata messa in atto una chiara manovra contro di me e contro la Lega».
Il conflitto con Maroni? Il Senatùr chiarisce: «Non è vero che Maroni sia un traditore».
La lunga giornata di via Bellerio La lunga giornata di via Bellerio       La lunga giornata di via Bellerio       La lunga giornata di via Bellerio       La lunga giornata di via Bellerio       La lunga giornata di via Bellerio
BERLUSCONI
In serata anche il commento dell’eterno alleato Silvio Berlusconi che ha definito le dimissioni di Bossi «una botta, un colpo al cuore».
Ma accanto all’amarezza e alla sorpresa, nei ragionamenti dell’ex premier si è insinuato anche il dubbio che contro la Lega sia stata messa in atto un’operazione politico-giudiziaria.
Una vicenda che, per il Cavaliere presenterebbe molte zone d’ombra.
Anche lui, queste le parole di Berlusconi, è finito nel tritacarne della giustizia ad orologeria. Dietro la vicenda, per l’ex premier potrebbe esserci un disegno politico.
È un film che conosco bene – sarebbe stato il ragionamento di Silvio – dopo essersi accaniti contro di me, ora tocca ad Umberto. Guarda caso ad un mese dalle elezioni amministrative.
IL CONSIGLIO
Secondo Matteo Salvini, che ha raccontato l’addio del leader della Lega su Radio Padania, Bossi è stato salutato «da un consiglio federale commosso. Nessuno ha chiesto le sue dimissioni, lui è arrivato già  convinto, con una scelta decisa e sofferta». Una scelta «presa per difendere il movimento e la famiglia» e che è stata molto apprezzata dal partito.
Ora tocca al triumvirato la gestione ordinaria della Lega, almeno fino al congresso federale che si terrà  entro l’autunno. Ma emergono nel partito già  i primi contrasti, tra i fedelissimi bossiani del cerchio magico e i cosiddetti «rinnovatori».
I PRIMI CONTRASTI
Tra questi ultimi spicca senza dubbio Roberto Maroni, che in via Bellerio nella giornata dell’addio del Senatùr, è stato contestato da alcuni militanti che gli hanno urlato «buffone».
L’ex ministro viene visto infatti da alcuni come il traditore, il «giuda» come è stato soprannominato l’ex ministro dell’Interno su alcuni volantini al di fuori della sede nazionale della Lega.
Da qui la difesa dello stesso Bossi.
Maroni è stato comunque nominato nel triumvirato che traghetterà  la Lega verso la nomina del nuovo segretario, mentre nel frattempo è stato scelto il nuovo amministratore del partito: si tratta di Stefano Stefani, che – a differenza di Belsito – sarà  coadiuvato da una società  esterna per la certificazione del bilancio.
MARONI
Commozione, nonostante tutto, è stata espressa dallo stesso Roberto Maroni: «C’è stata grande commozione quando Bossi, durante il federale, ha detto che voleva dare le dimissioni – ha spiegato -. Gli abbiamo chiesto di rinunciare ma è stato irremovibile».
Poi gli impegni per il futuro: «Adesso ci mettiamo al lavoro per fare pulizia – ha precisato – andando a guardare i conti e aprendo tutti i cassetti, è importante anche che sia stato dato incarico a una società  di revisione esterna per la verifica patrimoniale».
L’ex ministro ha poi confermato il suo sostegno al fondatore del partito: «A Bossi ho detto: se deciderai di ricandidarti al congresso federale questo autunno io ti sosterrò».
E Salvini ha postato su Facebook: «Umberto Bossi e Roberto Maroni, commossi ma determinati, che si abbracciano alla fine di questa importante giornata.

(da “Il Fatto Quotidiano”)

argomento: LegaNord | Commenta »

ECCO LE CARTE NELL’INCHIESTA SUL CASO BELSITO CHE ACCUSANO BOSSI, I PARENTI E IL CERCHIO MAGICO

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

“BOSSI NON POTEVA NON SAPERE”…LA MANSARDA DELLA MORRONE, LA MOGLIE DI CASTELLI, IL FASCICOLO GIUDIZIARIO SU RENZO, CAUSE PRIVATE, FALSE CONSULENZE, I SOLDI ALLA ROSI MAURO E A CALDEROLI

Castelli vuol parlare con i revisori, “ma non si sono mai visti”.
Belsito si sfoga. “Vogliono far saltare solo il tesoriere per far calmare le acque”.
La segretaria: “Bossi non può non sapere”. “Se continuano finiscono in manette o ai forconi”. E poi la lista delle spese dei familiari, le amicizie in Vaticano, le finte consulenze, i rapporti di Bonet con Finmeccanica
Gli avvocati di Riccardo, la scuola fondata da Manuela, la ristrutturazione della villa di Gemonio, le spese di Renzo, il dentista.
“The family”, la famiglia, c’era scritto su una delle cartelle sequestrate all’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito.
Ma la “famiglia” sembra non limitarsi alla moglie e ai figli del Senatur.
A leggere il rapporto dei carabinieri del Noe di Roma nell’inchiesta sull’appropriazione indebita di Belsito il significato di “famiglia” potrebbe essere esteso a svariate figure non secondarie del partito, che hanno ricevuto, secondo quanto dicono gli investigatori e soprattutto quanto dice — intercettata al telefono — una dirigente amministrativa, Nadia Dagrada, “cospicue elargizioni”.
In primis l’ex ministro Roberto Calderoli, ma anche la vicepresidente del Senato Rosy Mauro e il senatore (e segretario d’aula di Palazzo Madama) Piergiorgio Stiffoni.
Un altro ex ministro, Roberto Castelli, si sarebbe preso alla fine la briga di indagare, in realtà  la Dagrada parla anche di spese di sua moglie.
Dal “giro” di Belsito spunta di nuovo il nome Aldo Brancher, vecchia conoscenza di Berlusconi e Bossi, ministro per 17 giorni e condannato in via definitiva per appropriazione indebita e ricettazione.
La Dagrada è un fiume in piena: dispensa consigli a Belsito e racconta tutto quanto ha provocato le dimissioni di Umberto Bossi.
A provocare le sue valanghe di parole al telefono, sotto intercettazione, è in particolare Castelli: vuole vedere i bilanci, le spese, i conti della Lega, vuole parlare con i revisori dei conti.
Il tesoriere Belsito quindi è in difficoltà  e viene “sostenuto” dalla Dagrada, dirigente amministrativa con il ruolo di responsabile per i gadget del partito. E’ lei che spiega a Belsito come comportarsi: di andare da Bossi e avvertirlo. Perchè se cade lui (Belsito) cadono tutti.
Anzi: “Finiscono in manette o ai forconi della Lega” e non vedranno più un voto, oltre che finire fuori dal Carroccio in malo modo.
Al telefono i due fanno i conti: si parla di centinaia di migliaia di euro girati solo alla famiglia Bossi (“500mila euro per non contare il passato”).
Belsito sente odore di trappola: “Vogliono far fuori me per far calmare le acque”.
Poi consulenze private, gli affari in Vaticano, rapporti con Finmeccanica. Il tutto condito da giudizi poco lusinghieri nei confronti dei “notabili” della Lega: “Sono delle merde”, “Sono una gabbia di pazzi”. I
nfine una frase profetica: “Tu gli devi dire, tua moglie, i tuoi figli, questi ti rovineranno con i costi che hanno, punto, poi gli devi far capire che la famiglia, se esce fuori qualcosa da te della famiglia, lui è rovinato, non può dire che non sa”.

“CASTELLI VUOLE PARLARE CON I REVISORI, MA I REVISORI NON SI SONO MAI VISTI”

Ancora più esplicita, nella telefonata che segue, è Nadia Dagrada con Belsito, da cui si evince che i revisori dei bilanci della Lega non si sono “mai visti” e che i bilanci vengono redatti da Nadia Dagrada ma che non vengono affatto revisionati.
Il tema scaturisce dalla richiesta di Castelli di sapere chi sono i revisori per avere informazioni.
E Nadia sostiene: “Ma tu sai come funziona?” e Belsito replica: “E chi sono i revisori, che non abbiam mai visto manco noi”.
Poi Nadia precisa: io, gli preparo tutto io, glielo mando e loro firmano. Eh, perchè ci sono, i bilanci, sono certificati da tre revisori esterni e da tre interni. “Sì, però il discorso è che adesso la situazione, se questo (Castelli) insiste e se poi va prendere questi qua, questi qua vogliono iniziare a vedere le cose e tutto, che cosa fai. Adesso io gli preparavo tutta Ia relazione, gliela inviavo (ai revisori) e loro non facevano altro che tirarmela. Non guardavano un cazzo. Eh!”.
Entrambi convengono che è Bossi che deve autorizzare ciò e che lui sa bene cosa rischia se ciò dovesse accadere, perchè se vanno a vedere i conti come si giustifica lui, Bossi, perchè se esce qualcosa, è la fine, lasciando chiaramente intendere che i conti non sono a posto.
Questa la telefonata:
Nadia: No! Ero con Castelli al telefono.
Francesco: Che cazzo voleva!
(N): Vuole sapere chi sono i revisori, e allora gli ho detto, ma tu sai come funziona? Lui fa. No, fammi una nota.
(F): Ah! questo qui è scemo, te lo dico io.
(N): Sì, li vuole contattare.
(F): I revisori?
(N): Sì!
(F): E chi sono i revisori, che non abbiam mai visto manco noi.
(N): Io, gli preparo tutto io, glielo mando e loro firmano.
(F): Eh!
(N): Eh, perchè ci sono, i bilanci sono certificati da tre revisori esterni e da tre interni.
(F): Eh! Ma pensa te! E poi, cosa voleva.
(N): Questa roba qui, perchè li voleva contattare.
(F): Ma roba da matti.
(N): Eh sì, pero se quello mette anche dentro di mezzo i revisori per vedere, siamo…
(F): Oh ragazzi, io non so cosa dirvi eh. Io gli ho parlato, se poi lui (Bossi) non capisce, io materialmente…
(N): Eh, ho capito, ascolta, o gli parliamo e gli diciamo, ascolta, capo (Bossi) se vuoi, non facciamo vedere tutto però. Se vuoi glielo dico anch’io, però fissiamo un incontro e glielo diciamo, perchè se no…
(F): Anche secondo me, ma … secondo me questo qua sta facendo veramente il deficiente.
(N): No, vuole fare il salvatore della patria, è quello il problema.
(F): Salvatore di cosa, scusami che non capisco.
(N): Eh, lui vuol.. vuol far vedere che lui è quello che va a vedere tutto quanto e salva la situazione.
(F): E quale salva, scusami, la situazione di cosa salva lui.
(N): … che secondo lui, visto che tanti controlli non ci sono, allora bisogna invece iniziare ad attuarli.
(F): Eh! Ma pensa te ah!
(N): Solo che a questo punto ripeto, bisogna parlare col capo, precisarglielo bene e dopo di che, se lui dice, facciamo così. .. facciamo così, cosa ti devo dire.
(F): Va bè, no…
(N): Però ce lo deve dire lui e lo deve .. lo deve rilasciare eh! Mica che poi dopo va sui giornali tutto quanto, eh…
(F): Eh sì. . Ma roba da matti. Ma lui è arrivato?
(N): Chi?
(F): Lui, il capo… No, non è ancora arrivato?
(N): No, non ancora.
(F): Eh!
(N): Di solito arriva verso le 11,30.
(F): Vengo su e glielo dico, non ho problemi.
(N): Uh!
(F): Guarda stavolta gli giro i denti eh! Cioè…
(N): Eh!
(F): Cioè io glielo detto bene, in italiano eh! Non riesco proprio a capirlo. Non riesco a capire perchè prende spazio Castelli, capisci. Boh!
(N): Eh ma perchè, non è che prende spazio, nessuno lo stoppa e quindi lui è convinto di poter andare avanti. Lui parla col capo che dice sempre sì, perchè se vai tu ti dice sì a te, se va lui dice sì a lui. L’unica cosa e che a questo punto, tu il capo lo metti di fronte al discorso da dire, guarda che… io non posso far vedere nulla ad altre persone, se iniziamo a scoperchiare la cosa, io voglio un’autorizzazione scritta date, perchè…
(F): Ma me la mette … ma me la mette dal 2008, eh!

SILVIO E PD BLOCCARONO FASCICOLO PM SU BOSSI JR

Nelle carte dell’inchiesta sul tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito, compare anche un riferimento a “Silvio” e ad “alti” esponenti del “Pd”: in un’intercettazione, la funzionaria del Carroccio Nadia Dagrada sostiene che politici del Pdl e democratici, insieme, si sarebbero dati da fare per far rallentare un’indagine su Renzo Bossi.
“In un’intercettazione — ha ribattuto l’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini — emergerebbe il nome ‘Silviò come colui che avrebbe tenuto fermo, tramite la magistratura, un procedimento penale nei confronti di Renzo Bossi”. Secondo il legale, l’ipotesi che quel Silvio possa essere Berlusconi “è totalmente priva di fondamento e del tutto risibile”.
L’intercettazione è dell’8 febbraio. Dagrada parla con l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito.
“E’ vero — dice la dirigente leghista — che continuano a dire ai magistrati di mettere sotto il fascicolo? Ma prima o poi il fascicolo esce”. A quel punto “sei rovinato — continua -. Il figlio di lui (di Bossi, ndr) che ha certe frequentazioni… Altro che Cosentino”. A Belsito che chiede chi sia intervenuto per non far uscire quel fascicolo, la dirigente cita il Pdl e il Pd.
E poi aggiunge: “E’ intervenuto più Silvio e so che ci sono di mezzo anche alti, ma alti Pd, e non è che hanno detto chiudi il fascicolo, hanno detto, ci sono 50 fascicoli, quello era il quinto, gli hanno detto inizia a farlo scivolare ventesimo. E dopo è passato il tempo, si doveva andare a elezioni a marzo e han detto inizia a metterlo quarantesimo. Ma appena arriva l’ordine di tirarlo fuori…fuori, eh, tutto: i fermi, l’utilizzo della macchina con la paletta, perchè lui sulla macchina c’ha la paletta”. U
n altro politico viene tirato in ballo nelle intercettazioni. Si tratta di Filippo Ascierto (Pdl). In una conversazione, l’imprenditore Stefano Bonet, indagato come Belsito sia a Milano, sia Reggio Calabria, sia a Napoli, “riferisce di averlo” come “referente per qualsiasi problema con le Forze dell’Ordine, essendo questi un ex maresciallo dei Carabinieri”.
Dalle carte emerge anche che l’imprenditore paga l’affitto delle sedi dell’associazione Andromeda, di cui è presidente proprio il parlamentare del Pdl.

“CASTELLI? QUANTO HO PAGATO DI SUA MOGLIE DEI CAZZI E DEI MAZZI”

Nadia Dagrada: tu digli (a Bossi) che gli porti anche il fomelletto per scaldarla (la focaccia) ma quando ci sarà  la testa di Castelli …. ride.
Francesco Belsito: ah per forza.
Nadia Beslito: ride
Francesco Belsito: il verme hai chiesto? Incomprensibile.
Nadia Dagrada: sì, ci faccio su quello che vuoi
Francesco Belsito: non giunge voce
Nadia: si, no, no questo (Castelli) lavora tutto alle spalle
Francesco Belsito: e quanto ho pagato di sua moglie dei cazzi e mazzi… io ho tutto scritto eh!
Nadia Dagrada: eh
Francesco Belsito: vuoi che lo vado a portare sui giornali?
Nadia Dagrada: ride …. roba da ma’ … è una cogliona, è una cogliona è una cogliona integrale
Francesco Belsito: chi chiama a testimoniare .. Nicole’ .. degli 80.000 euro? Io lo faccio eh non ho problemi
Nadia Dagrada:no va be’ ma è proprio gente meschina, è gente proprio   meschina proprio

“DI’ A BOSSI: 500MILA EURO DA GIUSTIFICARE, SENZA CONTARE IL PASSATO”

Nadia Dagrada: No, secondo me a questa strada tagliamo la testa al toro parla con le due signore (Rosy Mauro e Manuela Marrone, secondo gli investigatori) e gli dice guarda io mi son già  raccomandato col capo, però ho preferito non dare dati precisi a lui (Bossi), però ricordatevi di quello che si parla, perchè se questi vanno a vedere i conti e se mi togliete me dal fare i bilanci 2011, questi i conti li vanno a vedere, ricordatevi che nel vostro gioco ci sono 500.000,00 euro da giustificare e senza contare il passato, perchè una volta che scoperchiano la cosa vanno a vedere tutto.
Francesco Belsito: Certo
N: E se vanno a vedere i conti della clinica
F: Uhm
N: Che non sono naturalmente quelli di adesso, ma quelli del 2004”, visto che da pagare gli hai dato tutto te ed è arrivato persino indietro l’insoluto, se ti ricordi?
F: Roba da matti.
N: Comunque no, fissa un incontro con loro due, digli domani che gli vuoi parlare.

DAGRADA A BELSITO: “DIGLI CHE RISCHIANO DI NON VEDERE PIU’ UN VOTO”

Belsito: Quindi dice a Nadia che l’altro giorno alla “nera” (per via dei capelli scuri di Rosy Mauro) le ha dato 29.142,00 franchi (fonetico) (euro?), per non parlare delle altre somme che le dà  mensilmente. Come dire nonostante ti dia questo ed altro mi ti metti di traverso?
Poi Belsito e Nadia continuano con le altre rendicontazioni sulle elargizioni e spartizioni che avvengono all’interno del partito ed in particolar modo per Ia famiglia Bossi e non solo.
Allora Nadia suggerisce a Belsito di dire alla Rosy che se parla lui Belsito, salta il capo (Bossi) e se salta lui salta anche lei Rosy Mauro. Poi ancora di un mutuo da un milione e mezzo di euro fatto con la Pontida fin (Pontida fin srl, società  finanziaria della Lega Nord con sede in via Bellerio 41 a Milano) per la scuola bosina di 200.000,00-300.000,00 euro dati ogni anno al Sinpa (sindacato padano della Rosy Mauro) e dei bilanci truccati al Sinpa.
N: no, non hai capito, lui (Bossi Umberto) deve spaventarsi, loro lo stanno terrorizzando ok? Lui poi quello che dici tu se lo dimentica, lui gli deve restare impresso… Alla Daniela ascolta.
F: sai quanto gli ho dato l’altro giorno alla nera? (Rosy Mauro)
N: eh
F: quasi 29 mila, 29.142 in franchi eh …… vuoi che ti dica tutti gli altri di prima!
N: no è per quello che ti sto dicendo ieri il capo con la Daniela (Cantamessa, un’altra segretaria), sai che ti ho detto l’altra storia della macchina
F: sì, sì
N: ecco, gli ho detto, ma pensa se la gente sa che tu usi la macchina della Lega.
F: e me lo stanno buttando contro a me.
N: No lui, non ha idea fidati del cumulo di spese, tu gli devi far capire che se questi vanno a vedere quelle che sono le spese, lui e la sua famiglia sono finiti, lui e la sua famiglia rischiano di non di non vedere, non solo più un voto, ma di non avere più nulla a che spartire con la Lega e poichè si tratta di cose della famiglia, non sono cose che compri tu, perchè sono tutte per loro, perchè le auto sono per loro, i ragazzi sono per loro, il figlio le spese sono loro, il diploma è loro, i lavori di casa sono loro, l’amico della tua tipa che ha preso tutti quei soldi, perchè cazzo li ha presi, te lo sei fatto dire?
F: non gliel’ho chiesto

“CAPITO COSA VOGLIONO? FACCIAMO SALTARE IL TESORIERE E LE ACQUE SI CALMANO”

Nadia Dagrada (ride): no, ma comunque questi qua sono da far indirizzare, perchè questi oramai sono fuori di testa, completamente fuori di testa
Belsito Francesco: e sai che li ho sentiti che ridevano, Bricolo, tutti, anche Castelli guarda
NADIA Dagrada: Ma può essere però penso di poterlo sapere poi, perchè forse c’è qualcuno che conosco presente
Belsito Francesco: Sono tutti delle merde.
NADIA Dagrada: Questi quasi sono montati la testa, ma hanno sbagliato a capire
Belsito Francesco: No, ma quindi hai capito cosa vogliono fare adesso? Tutti la pace
fittizia, facciamo saltare il tesoriere, cosi dice magari qualcuno si calma
NADIA Dagrada: No figurati, anche perchè di te proprio non gliene frega niente, cioè inteso nella battaglia
Belsito Francesco: No, certo certo.
NADIA Dagrada: Ecco.
Belsito Francesco: Io non so neanche se chiamare lui domani
NADIA Dagrada: Chi?
Belsito Francesco: Il Barbaro sognante (Maroni?). Sento Roberto (Calderoli). Domani e vediamo.
NADIA Dagrada: Senti, no prima senti Roberto (Calderoli) poi direi
Belsito Francesco: sei sicura che lui è tranquillo, no?
NADIA Dagrada: Roby?
Belsito Francesco: Ho sta paura
NADIA Dagrada: No, no no, Roby è tranquillo, anche perchè lui sa, non ti toccherebbe, piuttosto lui è quello che ti dice “è passato un anno c’è questo posto libero, forse è meglio questo posto”, ma non farebbe mai, da questo punto di vista Roberto, no

“SPIEGAGLI, SENNO’ NON CAPISCE: 2 MILIONI E 200MILA EURO PER LUI SONO UGUALI”

NADIA Dagrada: ho capito, Francesco, lui non ha paura, deve avere paura, gli devi dire che con quello girato ci si compra più di metà  di via Bellerio (sede della Lega Nord a Milano) se i militanti lo venissero a sapere, lui deve capire il rischio che c’è, lui non capisce il rischio, lui è convinto che ci siano solo queste 4 cose lì e basta
Belsito Francesco: sì sì m’ha detto faccio un assegno
NADIA Dagrada: ma sì, lui non ha denaro che tu gli dica 2 milioni di euro, che tu gli dica 200mila per lui non cambia niente, non cambia nulla, è questo il problema, capisci, quindi gli devi dire, noi manteniamo tuo figlio Riccardo, tuo figlio Rcnzo, tuo figlio, tu gli devi dire guarda che tu non versi i soldi, tuo figlio nemmeno, ed è da quando sci stato male
Belsito Francesco: m’ha detto che ha fatto il bonifico oggi
NADIA Dagrada: chi?
Belsito Francesco: suo figlio (Renzo)
NADIA Dagrada: oggi ha fatto il bonifico
Belsito Francesco: non so se è vero eh
NADIA Dagrada: uhm
Belsito Francesco: perchè oggi m’ha tatto girare il cazzo
NADIA Dagrada: uhm
Belsito Francesco: ho detto ma scusami qual è il problema? no, questi conti non son corretti… Ma che cazzo dice gli ho detto…, ma son corretti sì, si vede che si è cagato addosso e allora quelli di mio padre (Umberto Bossi) quanto costano? Gli ho detto saranno il doppio. Eh gli ho detto, solo che il tuo papà  se lo può permettere, ho sbagliato a dirgli questo probabilmente,dovevo trattenermi, tuo papa se lo può permettere, tu non puoi. Ma no io li man do via tutti e due (ragazzi della scorta di Renzo). E ho capito adesso li mandi via.
NADIA Dagrada: eh dopo che sono stati assunti?
Belsito Francesco: eh, mando via anche quel coglione di Marmello, tanto io mi difendo da solo, c’ho due bastoni in macchina, gli ho detto vabbè.
NADIA Dagrada: no ma guello che deve capire il capo, è che con te è in una botte di ferro su quello che può uscire, con gli altri no, punto, questo quello, lui deve tenere il discorso se esce fuori, se si parla, è l’unica.

“BOSSI NON PUO’ NON SAPERE: MOGLIE E FIGLI LO ROVINERANNO CON QUEI COSTI”

NADIA Dagrada: e la paura, non è quanto speso, ma che se lo sanno i militanti , ma quanto speso per, cioè devi essere chiaro, per i figli e per la moglie, non il discorso
Belsito Francesco: e solo la scuola (scuola Bosina) allora un milione e mezzo di mutuo, la Pontidafin (Pontida fin srl, finanziaria della Lega Nord) te lo ricordi?
NADIA Dagrada: sì
Belsito Francesco: uno e mezzo, (1,5) vogliamo parlare di quel contributo che gli diamo tutti gli anni? Tra i 150 e i 200,000 mila?
NADIA Dagrada: ma difatti è quello che ti sto dicendo, tu gli devi dire, tua moglie i tuoi figli, questi ti rovineranno con i costi che hanno, punto, poi gli devi far capire che la famiglia se esce fuori qualcosa da te della famiglia, lui è rovinato, non può dire che non sa, quello che riguarda la famiglia che perchè sai che lui alla macchinetta del caffè, ti ricordi, che c’eri tu quando ti ha detto, perchè se no dicono che i soldi vanno alla scuola

LA MANSARDA DELLA MARRONE

NADlA Dagrada: ascolta, eh ma tu sei stato a casa di lei? A casa a Gemonio no?
Belsito Francesco: sì.
NADIA Dagrada: ma tu sei andato a vedere dove dorme lei? Tu lo sai che su c’è una mansarda?
Belsito Francesco: ma tu parli della moglie (Manuela Marrone) o dell’altra? (Rosy Mauro)
NADIA Dagrada: no, no a Gemonio
Belsito Francesco: della moglie?
NADIA Dagrada: eh
Belsito Francesco: io sto nel salotto o in cucina
NADIA Dagrada: ok se tu vai sopra alla mansarda
Belsito Francesco: mai stato
NADIA Dagrada: C’è una brandina, ma non sto scherzando, ci sono le foto, c’è una brandina di quelle che sembrano per bambini
Belsito Francesco: eh
NADIA Dagrada: Un comodino ed una lampada
Belsito Francesco: Sì
NADIA Dagrada: Per terra piena piena che prende tutta la stanza libri di magia nera, cartomanzia, astrologia, tutti eh!, ma ce ne saranno, almeno un centinaio, tutti per terra, non su una scrivania, niente, lei vive lì, quando è in casa è lì, con quei libri
Belsito Francesco: e che cazzo fa? Eh allora non ho via d’uscita, non so’ nè cartomante nè mago
NADIA Dagrada: ma lì troviamo, ma spetta, tranquillo… Ride, comunque, guarda, tu fai finta di niente, diglielo anche a Roberto (Calderoli), ma vedrai la soluzione da far capire al capo, guarda che tu non hai la possibilità  di rimediare a tutto quello che è stato dato a tua moglie, sia per lei sia per la scuola e sia per i tuoi figli, perchè sono troppi, troppi soldi
Belsito Francesco: ma roba da matti

RENZO? “NON PAGA NEANCHE UN CAFFE’ IN REGIONE”

NADIA Dagrada: quella cifra che tu gli hai dato era la cifra dei titoli di studio, ma che c’è tutto il restante e se ci mettono le mani Castelli e Stiffoni di turno, tu non puoi più garantire che le cose restino segrete
Belsito Francesco: eh sì
NADIA Dagrada: tu gli dici, il comitato amministrativo guarda la contabilità  del territorio, punto. Tanto anche se non si può chi se ne frega, una deroga speciale del consiglio federale, per guanto riguarda il discorso dell’amministrazione federate e se ne occupa l’amministratore e tipo una persona di fiducia del segretario federate che non può essere Castelli
Belsito Francesco: (si sente un bip…) e riferisce… ma senti cosa dice quest’altro pazzo scusa, scusa ma non ho capita come funziona la tabella che mi hai inviato, in ogni caso, non è possibile avere l’elenco degli scontrini?
NADIA Dagrada: chi?
Belsito Francesco: Renzo (Bossi) voglio confrontarmi con il mio calendario per vedere se era vero che erano con me( si riferisce agli uomini della scorta di Renzo)
NADfA Dagrada: io giuro che non ho parole
Belsito Francesco:no, ma io non posso reggere così, dai, ma questi sono una gabbia di pazzi, questo (Renzo) ha paura che erano in albergo per cazzi loro (i due della sua scorta)
NADlA Dagrada: no ma li sono segnati, c’è tutta benzina, ristoranti, per lo più è quasi tutta benzina
Belsito Francesco: ha detto che paga di tasca sua ha detto a me
NADIA Dagrada: cosa fa lui?
Belsito Franccsco: te lo giuro me l’ha detto
NADIA Dagrada: ma che non dica cagate neanche il caffè , neanchè il caffe il Regione, diciamo però che tu te lo fai prende e lui se lo fa prendere
Belsito Francesco: ma roba da matti

“DEVI FARGLI CAPIRE CHE SE PARLI FINISCONO IN MANETTE O AI FORCONI DELLA LEGA”

NADIA Dagrada: comunque adesso tu domani, a che ora ce l’hai con Calderoli? Alle 8 e mezza.
Belsito Francesco: alle 11,00 c’ho gli scemi (Castelli e Stiffoni)
NADIA Dagrada: alle 8,30 tu parla con Calderoli, poi tu porti le due lettere
Belsito Francesco: sì
NADIA Dagrada: quella del Comitato le fai leggere e quella “RR” che invece mi dicevi ok?
Belsito Francesco: sì
NADIA Dagrada: dopodichè gli dai anche l’altra lettera che loro ti controfirmano, se non te la controfirmano all’appuntamento con il capo, che oltre a fargli vedere le lettera che non hanno firmato, gli dici guarda capo che è meglio che sia ben chiaro, se queste persone mettano mano ai conti del Federale vedono quelle che sono le spese di tua moglie dei tuoi figli le tue, a questo punto, salta la Lega, ma proprio così eh, papale papale glielo devi dire.
Belsito Francesco: sì glielo dico
NADIA Dagrada: non devi avere, anche perchè è meglio che lo prepari al colpo, perchè se sta roba qui, lui non fa un passo indietro e non ti copre, e viene fuori lui è finito, ma lui lo sfiduciano domani come segretario federale eh, per una cosa di questo genere
Belsito Francesco: ma tu sicura, tu cosa pensi che io rischio adesso dopo quello che m’ha detto Stiffoni.
NADIA Dagrada: no secondo me
Belsito Francesco: o lo fanno per farmi spaventare così questo se ne va via ed entra l’altro
NADIA Dagrada: secondo me loro confidano sul fatto
Belsito Francesco: che mi spavento
NADIA Dagrada: che tu ti spaventi, ma soprattutto che tu hai paura di parlare, perchè loro dicono se parla, ne viene anche per lui, perchè sicuramente anche lui qualche cosa avrà  fatto e quindi stanrà  zitto, invece tu gli dici, ragazzi, forse, non avete capito che se io parlo, voi finite in manette , o con i forconi appesi dalla Lega o in manette.

“CHIARISCI A BOSSI QUAL E’ IL RISCHIO”

N: Senza mezzi giri di parole deve deve aver chiaro quello che è il rischio poi gli dici Castelli non ha i titoli per fare il co… il membro del comitato perchè non ha nessuna esperienza di amministrazione perchè nello statuto c’è scritto che devi aver avuto esperienza come responsabile amministrativo o di gruppo di nazione lui non è mai stato amministratore da nessuna parte ce lo sostituiamo con un’altra persona di fiducia come Gibelli o se preferisci come presidente Alessandri che però è già  presidente federale quindi e da vedere uno dei due lo so e tutto nel tuo interesse dopo di che gli dici non ti preoccupare tanto io non è che io voglio fare l’amministratore a vita adesso appena sistemiamo le cose chiudo anche il bilancio duemilaeundici perchè si chiude a giugno il duemilaedodici vediamo come chiuderlo tutto nel frattempo ragioniamo tranquillamente però sappi che fino ad adesso queste cose sono rimaste segrete io la mano sopra anche con qualcun altro restano segrete non ci faccio affidamento, pero ripeto chiaro, e inutile che parli di cifre devi fare i nomi

“FAI IL DISCORSO: CON ME SEI AL SICURO, CON GLI ALTRI NO”

N: No, tu con lui gli dici con lui fai il discorso con me sei al sicuro con gli altri no e gli ricordi perchè cosa con te è al sicuro ripeto facendo i nomi e dicendo che se loro vanno a vedere queste cose tu sei rovinato perchè io sto zitto, loro? E poi gli dici anche perchè se loro adesso arrivano al mio posto o loro vogliono vedere le mie cose il bilancio se lo chiudono loro devono vedere tutto perchè il bilancio si chiude a giugno non si chiude adesso

LA LISTA DELLE SPESE

Belsito e Nadia   in una telefonata del 26 febbraio parlano dei costi a spese della Lega. E fanno riferimento:

ai costi di 3 lauree pagate con i soldi della Lega;
ai soldi per il diploma (Renzo Bossi);
ai 670.000,00 euro per il 2011 e Nadia dice che non ha giustificativi, oltre ad altre somme ingenti per gli altri anni;
all’autovettura affittate per Riccardo Bossi, tra cui una Porsche;
ai costi per pagare i decreti ingiuntivi di pagamento di Riccardo Bossi;
alle fatture pagate per l’avvocato di Riccardo Bossi;
alle altre spese pagate anche ai tempi del precedente tesoriere Balocchi;
una casa in affitto pagata a Brescia;
ai 300.000,00 euro da destinare alia scuola Bosina di Varese per Manuela Marrone, che Belsito non sa come giustificarli, presi nel 2011 per far fare loro un mutuo e che lui li ha da parte in una cassetta di sicurezza. Poi aggiunge che i Bossi gli avevano chiesto di mettere da parte 1.000.000.000 di euro per la scuola e Belsito ha detto loro che aveva bisogno di almeno 2 anni per poterli prendere un po alla volta dalla cassa del partito;
altre somme che avrebbe preso Cald (diminutivo di Calderoli) e che non sa come giustiticarli, ma Nadia sui punto dice che quelle somme in un anno si riesce a giustificare;

SOLDI USATI ANCHE PER RISOLVERE CAUSE PRIVATE

Scrivono i carabinieri: “Parallelamente Belsito, utilizza anche la cassaforte del partito — su cui confluiscono ingenti somme di denaro derivanti dai rimborsi elettorali previsti per i partiti ed eventuali contributi dei privati — per effettuare operazioni finanziarie, commerciali a fini personalistici, ma anche prelievi di denaro utilizzati, deliberatamente per redimere diatribe private come ad esempio per Helga Giordano, dipendente Lega, accusata di truffa da parte di Quarantotto Corrado Silvana, imprenditrice ed a cui sono state elargite, onde evitare denunce — ed evitare un danno d’immagine alla Lega -, 300.000,00 euro perchè la Corrado ne aveva necessità , perchè gravata da ingenti debiti aziendali cd evitare così una denuncia ed un danno d’immagine della Lega. Operazione giustificata contabilmente con la redazione di un compresso fatto tra la Lega e Ia Corrado, per l’acquisto simulato del capannone di proprietà  della stessa Corrado. Operazione questa concordata, anche contabilmente tra Belsito e la Dagrada.

LE AMICIZIE DI BONET E GLI AFFARI IN VATICANO

Bonet è un consulente aziendale ed è amministratore di numerose società  che hanno la sede legale a San Donà  di Piave (Ve), compresa PO.LA.RE, che ha anche gli Uffici operativi.
Bonet ha rapporti di lavoro con importanti aziende, nevralgiche del Paese tra cui Fincantieri, Finmeccanica, Siram, Grandi Navi Veloci, ecc. e qualiticate relazioni politiche, tra cui come detto, if tesoriere della Lega Francesco Belsito, esponenti del Pdl, quali Aldo Brancher, Filippo Ascierto, ecc. Lubiana Restaini, vicina alla Lega Nord, che gli consentono, agevolmente un “accesso facilitato” al mondo politico, economico-finanziario ed industriale.
Da ultimo anche con il Vaticano, per mezzo di Don Pino Esposito, prelato calabrese che l’ha introdotto all’arcivescovo polacco Zygmunt Zimoswki, responsabile delle Pontificio Consiglio degli operatori delle strutture sanitarie del Vaticano.

FINMECCANICA E TANGENTI

Tra le società  con cui Bonet ha affari in atto vi è la Siram di Pozzuoli, il cui gruppo ha la sede legale a Milano ed in altre località  della penisola.
Ed proprio con una delle società  del gruppo Siram, la Simav che il citato Borgogni Lorenzo, come emerge dalle indagini — col sistema della sovraffatturazione c/o alla creazione di fatturazioni totalmente false per prestazione mai effettuate — ha sottoscritto un accordo quadro con la società  Simav spa (del gruppo Siram) al fine di stipulare un contratto, a copertura di una tangente da 1.250.000,00 di euro che poi il Borgogni ha scudato dalla Svizzera all’Italia.

FINTE CONSULENZE A BELSITO

Nella seconda parte della telefonata emergono gli affari ed il ruolo strategico di Belsito in Fincantieri, il quale per agevolare la società  Santarossa con sede legale in Villanova di Prata (Pordenone) che produce arredamenti per la casa ed anche per il settore navale). veniva pagato regolarmente da questi con la copertura di un contratto di lavoro, difatti qualche giorno fa Belsito aveva ricevuto altri 15.000,00 euro da questi.
E che Santarossa ha riferito di aver tirato fuori più di 1.500.000,00 di euro nell’ultimo anno, per Belsito e per il duo amministratore (BonoGiuseppe a.d. di Fincantieri spa) ed acquisti (Ufficio acquisti). Bonet aggiunge poi che lui spesso andava a parlare con l’amministratore (a.d.Bono Giuseppe).

(da   “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Bossi, LegaNord | Commenta »

AVANTI UN ALTRO: DA BELSITO 50.000 EURO AL SEGRETARIO REGIONALE LIGURE BRUZZONE PER ENTRARE NEL CDA DI FINCANTIERI

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

UN’INTERCETTAZIONE TRA BELSITO E CHIAPPORI SEMBRA SMASCHERARE UNA SOMMA VERSATA DALL’EX TESORIERE DEL CARROCCIO AL SEGRETARIO DELLA LIGURIA

L’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito avrebbe dato 50mila euro al segretario regionale ligure della Lega Francesco Bruzzone.
La circostanza è riportata in una intercettazione telefonica tra lo stesso Belsito e il deputato leghista Giacomo Chiappori.
Secondo quanto ricostruito atti negli atti dell’inchiesta delle procura di Milano, Napoli e Reggio Calabria, i soldi sarebbero stati dati da Belsito a Bruzzone “per farlo entrare nel cda di Fincantieri di Genova, ruolo che effettivamente Belsito ha poi ricoperto”.
Dura la replica di Bruzzone che annuncia querele: “Io non ho mai ricevuto un euro. Come segretario regonale della Lega posso anche dire che non ho mai visto i conti del partito perchè Belsito, come amministratore delel casse del Carroccio in Liguria, non mi ha mai presentato un bilancio nè un conto”.
Le intercettazioni comunque lo chiamano in causa.
“Dopo che l’hai aiutato, che gli hai fatto vincere il congresso che non l’avrebbe mai vinto e biribì e biribò e biribò – dice al telefono Chiappori a Belsito parlando di Bruzzone – questo bastardo si chiama fuori, e dice: ‘chi lo conosce Belsito'”.
“Però – risponde l’ex tesoriere della Lega – 50mila euro che si è preso per Fincantieri se l’è dimenticato questo!….la nomina del Cda eh!”.
“Si dimenticano tutto, tutto si dimenticano – conclude Chiappori – questi son dei bastardi”.

(da “La Repubblica“)

argomento: LegaNord | Commenta »

BOSSI SI E’ DIMESSO, LA LEGA TRAVOLTA DALLO SCANDALO

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

LA SEGRETARIA: “UMBERTO DAVA SOLDI IN NERO AL PARTITO”, “RENZO HA FREQUENTAZIONI PEGGIO DI COSENTINO”…GLI INVESTIGATORI: “SOLDI AL SENATUR E A CALDEROLI”…IL TROTA AVREBBE SOTTRATTO DOCUMENTI DA VIA BELLERIO

Umberto Bossi si è dimesso.
Bossi,ha fatto sapere che le sue dimissioni sono «irrevocabili».
Secondo indiscrezioni, il partito potrebbe essere affidato a un “triumvirato” composto da Maroni, Calderoli e Giorgetti.
La decisione è arrivata nel corso del consiglio federale della Lega che avrebbe dovuto decidere la nomina di un nuovo tesoriere al posto di Francesco Belsito, costretto alle dimissioni dalle inchieste sull’utilizzo improprio dei rimoborsi elettorali da parte del Carroccio.
La drammatica decisione del leader giunge sulla scia di un stillicidio di nuove rivelazioni su quanto accertato dalle tre procure che indagano sui conti della Lega.
La magistratura di Napoli, ad esempio, ha scoperto che nella cassaforte di Belsito sequestrata ieri a Montecitorio c’era anche una cartella con l’intestazione “The family’.   L’ipotesi degli investigatori è che i documenti siano relativi alle elargizioni ai familiari di Bossi.
Gli atti sono all’esame dei pubblici ministeri di Napoli, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock.
Trovato anche un carnet di assegni che reca la scritta “Umberto Bossi”. Il libretto è relativo al conto corrente della banca sul quale vengono versati i contributi per il Carroccio.
Rilevanti somme di denaro sono state utilizzate per sostenere esigenze personali e familiari, estranee alle finalità  e alle funzionalità  del partito Lega Nord e a favore di: Bossi Umberto, Manuela Marrone (moglie), Bossi Riccardo, Bossi Renzo, Bossi Roberto, Mauro Rosy, Calderoli Roberto, Stiffoni, alla scuola Bosina, con sede a Varese, riconducibile a Manuela Marrone e al SinPa (Sindacato Padano) riconducibile a Mauro Rosy, e ad altri soggetti e strutture citate nelle telefonate e in corso di identificazione».
Negli atti dell’inchiesta sul tesoriere Francesco Belsito si parla «chiaramente del nero che Bossi dava tempo fa al partito».
La circostanza emerge da una telefonata tra Belsito e la segretaria amministrativa del partito, Nadia Dagrada.
Per gli inquirenti «ovviamente il significato del nero è riconducibile alla provenienza del denaro contante che può avere varie origini, dalle tangenti, alle corruzioni o ad altre forme di provenienza illecita e non tracciabile». Ma non solo.
Dagli atti delle inchieste condotte a Milano, Napoli, e Reggio Calabria sull’ex tesoriere della Lega emerge che Renzo Bossi e la sua fidanzata Silvia Baldo «sono stati insieme alla sede della Lega di via Bellerio e si sono portati via i faldoni della casa per timore di controlli».
Secondo gli investigatori i faldoni della casa si riferiscono ai lavori di ristrutturazione, probabilmente dell’abitazione di Gemonio, che sarebbero stati pagati con i rimborsi elettorali della Lega.
Dalle intercettazioni emerge anche un episodio legato a un presunto fascicolo formatosi sul figlio di Bossi che sarebbe stato affossato da «Silvio».
Al telefono con Francesco Belsito a parlare è ancora Nadia Dagrada.
La donna parla di un fascicolo e chiede: «È vero che continuano a dire ai magistrati di mettere sotto il fasciolo?… ma prima o poi il fascicolo esce».
Il riferimento, da quanto emerge, è a episodi di cui sarebbe responsabile il figlio di Bossi.
Su questo fascicolo, secondo la donna, sarebbe «intervenuto più Silvio» che Umberto Bossi «e so che ci sono di mezzo anche alti, alti Pd e non è che hanno detto chiudi il fascicolo, hanno detto manda, ci sono 50 fascicoli quello era il quinto. Gli hanno detto inizia a farlo scivolare ventesimo e dopo è passato il tempo, si doveva andare a elezioni a marzo e hanno detto inizia a metterlo quarantesimo, ma appena arriva l’ordine di tirarlo fuori… fuori tutto… i fermi, l’utilizzo della macchina con la paletta, perchè lui sulla macchina c’ha la paletta…».
Al telefono con Belsito la Degrada gli consiglia di farsi tutte le copie dei documenti che dimostrano i pagamenti fatti a favore della famiglia Bossi e di Rosy Mauro e di nascondere gli originali in una cassetta di sicurezza.
Una cassaforte aperta dagli inquirenti che, oltre a documenti, hanno trovato un carnet di assegni che reca la scritta «Umberto Bossi».
Il carnet, relativo al conto corrente della banca sul quale vengono versati i contributi per il Carroccio, è ora all’esame dei pm di Napoli e di Milano.
Nel corso della telefonata con Belsito, poi, la dirigente amministrativa della Lega avverte: «quando esce una cosa di questo genere sei rovinato… il figlio di lui (di Bossi ndr) che ha certe frequentazioni… altro che Cosentino!».

argomento: Bossi, LegaNord | Commenta »

GIALLO SULLA CASA EREDITATA DA BOSSI E RIVENDUTA PER 480.000 EURO, SPUNTANO UN’ALTRA TENUTA SUL BRENTA INTESTATA ALLA MOGLIE E UNA CASA SUL LAGO PER LA MAURO

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

NEL 2010 UNA SIGNORA LASCIA UN APPARTAMENTO A BOSSI “QUALE SEGRETARIO DELLA LEGA”, MA LA LEGA NON INCASSA NULLA DALLA VENDITA… NEL 2011 LE DUE DONNE DEL SENATUR FANNO AFFARI IMMOBILIARI: CON CHE SOLDI?

E’ la nuova grana che sta per colpire il leader della Lega, coinvolto dalle inchieste dei pm sul tesoriere del Carroccio Francesco Belsito accusato di aver distolto soldi del partito per pagare le spese private del Senatùr e della sua famiglia.
Una signora mantovana, Caterina Trufelli, nomina nel suo testamento come erede universale il Senatùr “quale segretario della Lega Nord”.
Un’eredità , dunque, non alla persona ma al politico.
La signora, leghista della prima ora, muore il 10 maggio 2010.
Lascia a Bossi un appartamento in via Mugello, zona viale Umbria, a Milano. Area residenziale, di pregio (anche se non certo prestigiosa come Montecarlo).
Rendita catastale: 958,03 euro.
Acqusito l’immobile, Bossi lo vende e ricava 480mila euro.
A quanto risulta a “Libero”, non un euro di quella somma è stata mai versata alla Lega.
Secondo l’inchiesta che sta terremotando la Lega e la stessa famiglia del suo segretario politico, Umberto Bossi, a carico delle casse del partito ci sarebbero state molte spese private dei figli di Bossi e non poche relative alle attività  di una delle pasionarie del cerchio magico, come il segretario del Sindacato Padano, la senatrice Rosy Angela Mauro.
Fra i sospetti indicati dai magistrati inquirenti (e rigettati sdegnosamente da Bossi) con parte dei fondi del partito sarebbe stata ristrutturata la casa del leader a Gemonio e forse anche pagata una tenuta nel Brenta acquistata per assecondare la passione per l’agricoltura di Roberto Libertà  Bossi.
Sulla provenienza dei fondi saranno i magistrati a chiarire, magari anche aiutati dalle rivelazioni di Libero di oggi sulla transazione immobiliare compiuta da Bossi stesso vendendo un lascito testamentario di una militante.
Di certo alla banca dati del catasto c’è la prova del fatto che il 2011 sia stato un anno di speciale passione per il mattone della famiglia Bossi.
Più che una passione, un virus, visto che ha contagiato anche la stessa Rosi Mauro.
La citata tenuta del Brenta (provincia di Varese, pochi chilometri dalla stessa Gemonio) è intestata non al figlio, ma alla seconda e attuale moglie di Bossi, Manuela Marrone, che l’ha acquistata il 24 giugno scorso da una signora milanese residente nel varesotto: Maria Cristina Borgo Carati.
L’atto è stato firmato quel giorno stesso senza accensione di mutuo fondiario a Cesano Boscone, presso lo studio del notaio Nicoletta Borghi: un affare tutto fra donne.
La tenuta del Brenta si raggiunge da via Besaccio, è completamente immersa nel verde e comprende circa due ettari di terreno diviso in cinque particelle.
I fabbricati acquistati sono due: uno è un casale di 7,5 vani e l’altro è accatastato come «fabbricato per attività  agricole».
Il paese di Brenta si raggiunge facilmente in pochi minuti dalla strada di accesso alla tenuta.
Top secret il prezzo della transazione.
Poche settimane prima aveva bussato alla porta dello stesso notaio di Cesano Boscone Rosy Mauro.
Anche lei in cerca di un investimento immobiliare da aggiungere alla casetta di proprietà  a Gemonio, vicino ai Bossi, acquistata nel 2007.
L’investimento ideale la Mauro l’ha trovato a Sesto Calende, sempre in provincia di Varese, a due passi dalla riva del Lago Maggiore.
La Mauro ha acquistato così il 28 aprile dell’anno scorso una casetta da 4,5 vani più box auto assai ampio (29 mq).
Prezzo top secret anche in questo caso.
Non il venditore: Ennio Walter Fonte, un milanese che da tempo si era trasferito sulle rive del lago Maggiore.
Fonte è piuttosto noto da quelle parti, perchè con i suoi baffoni riconoscibilissimi, naviga il lago con il suo motoscafo Willennio, con cui ha messo su anche un servizio di taxi acquatico.
Si chiama Ennio Taxi boat e a parte trasporti di fretta da una riva all’altra, organizza anche gite romantiche sotto la luna o trasporti di ragazzi nelle più rinomate discoteche della zona, da Arona a Stresa e dintorni.
Secondo il contratto di vendita alla Mauro, la casetta di Sesto Calende non sarà  grandissima, ma è divisa su due piani: il primo e il secondo, mentre l’autorimessa è un vero e proprio fabbricato sotterraneo a parte.
Le dimensioni sono comunque un po’ più grandi di quelle della prima casa della leader sindacale della Lega: a Gemonio può contare su quattro vani e su un box auto di 15 metri quadrati.

Fosca Bincher
(da “Libero”)

argomento: Bossi, LegaNord | Commenta »

BELSITO INTERCETTATO CON LA SEGRETARIA: “DILLO A UMBERTO, SE PARLO FINITE IN MANETTE O COI FORCONI APPESI”

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

LE TELEFONATE AGLI ATTI DELLA PROCURA… SPUNTANO CASE, PORSCHE, LAUREE, ELARGIZIONI A FAVORE DEI FIGLI DEL SENATUR E A ROSY MAURO

È una fitta sequela di telefonate, intercettate dai carabinieri del Noe per la Procura di Napoli, a cogliere l’indagato tesoriere leghista Francesco Belsito mentre, sfogandosi al telefono in febbraio con la non indagata impiegata amministrativa leghista Nadia Dagrada, «rievoca tutte le elargizioni fatte ai Bossi e alla vicepresidente del Senato Rosy Mauro»; si vede consigliare di «fare tutte le copie dei documenti che dimostrano i pagamenti fatti a loro favore e di nascondere gli originali in una cassetta di sicurezza»; e «riferisce di essere in possesso di copiosa documentazione e di una registrazione compromettente per la Lega».
Il contesto delle conversazioni è la vigilia della convocazione che Belsito riceve da Bossi a Roma e che, anche sulla base del gelido commento di Rosy Mauro («la vedo brutta»), interpreta come anticipo della propria defenestrazione da tesoriere leghista, a causa delle spinte che dentro il partito (a suo dire specie da Castelli e Stiffoni) lo vorrebbero estromettere in seguito alle prime notizie giornalistiche sui milioni di euro di rimborsi elettorali investiti da Belsito in Tanzania.
Ma altro che Tanzania, prospetta la responsabile leghista dei gadget nel suggerire a Belsito: «Gli dici (a Bossi, ndr): capo, guarda che è meglio sia ben chiaro: se queste persone mettono mano ai conti del Federale, vedono quelle che sono le spese di tua moglie, dei tuoi figli, e a questo punto salta la Lega (…). Papale papale glielo devi dire: ragazzi, forse non avete capito che, se io parlo, voi finite in manette o con i forconi appesi alla Lega».
L’elenco che i due riassumono al telefono poco prima di mezzogiorno del 26 febbraio (e che viene riassunto dai carabinieri) comprende «i costi di tre lauree pagate con i soldi della Lega», «i soldi per il diploma (Renzo Bossi)»; «i 670.000 euro per il 2011 e Nadia dice che non ha giustificativi, oltre ad altre somme ingenti per gli altri anni»; «le autovetture affittate per Riccardo Bossi, tra cui una Porsche»; «i costi per pagare i decreti ingiuntivi di Riccardo Bossi»; «le fatture pagate per l’avvocato di Riccardo Bossi»; «una casa in affitto pagata a Brescia»; «i 300.000 euro destinati alla scuola Bosina di Varese per Manuela Marrone (moglie di Bossi, ndr), che Belsito non sa come giustificare, presi nel 2011 per far fare loro un mutuo e che lui ha da parte in una cassetta di sicurezza».
In altre telefonate la lista si allunga con «l’ultima macchina del Principe, 50.000 euro… e certo che c’ho la fattura!».
Oppure con «i costi liquidi dei ragazzi di Renzo» (forse gli uomini di scorta), che Belsito ricorda in «151.000» euro ma Dagrada corregge in «no, un momento, 251mila euro sono i ragazzi, ma sono fuori gli alberghi, che non ti riesco a scindere quando girano con lui, mi entrano nel cumulo e riprendere tutte le fatture è impossibile».
Poi c’è la casa di Gemonio, e più precisamente «i soldi ancora da dare per le ristrutturazioni del terrazzo»: «Che io sappia, pare che siano 5-6.000 euro», ridimensiona Belsito alla Dagrada, che teme invece la somma sia molto più alta anche a causa di minacce di azioni legali dai fornitori, e che sprona Belsito: «Gli devi dire poi: capo (Bossi, ndr), c’è da aggiungere l’auto di tuo figlio».
Spesso Belsito ironizza su chi nel partito lo avversa ma non sarebbe in condizione di farlo perchè parimenti da lui beneficato: «Sai quanto gli ho dato l’altro giorno alla nera? (Rosy Mauro, ndr)? Quasi 29mila, 29.142 in franchi eh… vuoi che ti dica tutti gli altri di prima?»: ovvero quelle che poi gli inquirenti traducono come «altre somme che le dà  mensilmente», e come i «200.000-300.000 euro dati al sindacato padano Sinpa» che avrebbe «bilanci truccati».
La dipendente leghista Dagrada raccoglie lo spunto sull’atteggiamento di Rosy Mauro e rilancia, invitando Belsito a dire alla vicepresidente del Senato: «Se apro bocca io, il capo salta e se salta il capo tu sei morta…Perchè se lei non c’ha il capo a difenderla, lei domani è in mezzo a una strada, e non è detto con le gambe intere».
A Bossi, la donna auspica che il tesoriere dica chiaramente: «Gli devi dire: noi manteniamo tuo figlio Riccardo, tuo figlio Renzo, tu gli devi dire guarda che tu non versi i soldi, tuo figlio nemmeno, ed è da quando sei stato male. Gli devi dire: capo, io so queste cose e finchè io sono qui io non tradirò mai, ma ricordati cosa c’è in ballo, perchè se viene fuori lo capisci che cosa può succedere, altro che barbari sognanti».
Si prepara un ricatto al Senatur?
No, questo no, almeno a sentire i due che parlano al telefono la notte dell’8 febbraio. Nadia Dagrada suggerisce: «Non è che tu glielo metti come ricatto», piuttosto si tratterebbe di informare Bossi che «i militanti si spaventano di più se esce fuori Rosy che non la Tanzania».
Belsito si prepara a giocare le proprie carte se il partito lo metterà  al muro.
E dice di poterlo provare : «Dico cosa mi volevano far fare, glielo dico della Fondazione e… che dovevo portargli dei soldi».
Dagrada gli domanda: «Giusto! Ma tu quello poi ce l’hai registrato?».
Belsito: «Sì».
Dagrada: «Dopodichè si affrontano le due signore (Rosy Mauro e Manuela Marrone, ndr) ….altro che la Tanzania se vanno in mano ai militanti! Non vengono a prendere me, le dici eh, vengono a prendere voi!».

Luigi Ferrarella, Giuseppe Guastella
(da “Il Corriere della Sera“)

argomento: Bossi, LegaNord | Commenta »

LA SPONDA DI BELSITO DENTRO FINCANTIERI: CONTATTI SOSPETTI CON UN MANAGER DEL SETTORE MILITARE

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

LE SOCIETA’ DI BELSITO ASPIRAVANO A METTERE LE MANI SUI MILIONI DEI CANTIERI NAVALI…. DIMISSIONATO IL DIRIGENTE AMICO DEL POLITICO: “COMPORTAMENTI TROPPO DISINVOLTI”

La cricca del tesoriere del Carroccio Francesco Belsito aveva riposto le sue speranze in un uomo decisamente ben inserito nella realtà  di Fincantieri.
Il suo nome è Stefano Lombardelli, ingegnere genovese residente in via Zara, ad Albaro, impiegato all’ufficio commerciale del colosso navale, dove si è occupato di commesse militari con l’estero.
Un buon contatto per cercare di ottenere lavori. Almeno fino allo scorso dicembre, quando Lombardelli si dimette dopo aver ricevuto una pesante contestazione disciplinare.
Il provvedimento viene motivato ufficialmente da «comportamenti ritenuti non adeguati alla condotta che si conviene al personale dirigente».
Fonti vicino alla Fincantieri, parlano di una «gestione disinvolta nei rapporti con fornitori e clienti», di un personaggio che non faceva mistero di avere «amici importanti» e «coperture politiche».
E, come si evince anche dalle intercettazioni dell’inchiesta che ha travolto la Lega, aveva contatti con la rete di faccendieri che ruotava intorno a Belsito, che a Genova contava su di lui per «accaparrarsi commesse dalle più importanti realtà  genovesi». Anche Lombardelli però (il cui telefono ieri squillava a vuoto), dopo esser stato abbandonato dall’ex sottosegretario, era entrato nel club di ex amici che lo volevano «distruggere».
Per orientarsi nell’universo del clan di affaristi che vivevano all’ombra del Pashtun, l’uomo che deteneva le chiavi dei fondi pubblici del movimento padano, si può iniziare da un ufficetto anonimo di via Mameli 4, ai piedi di Castelletto.
È qui che fino a poco tempo fa aveva sede la Polare scarl. La ditta fa parte del gruppo che fa capo a Stefano Bonet, finanziere veneto indagato per riciclaggio (detto lo Shampato, per via della chioma fluente).
Il ramo era diretto da Romolo Girardelli (detto l’Ammiraglio, vedi articoli a fianco), broker genovese sospettato di essere vicino alla ‘ndrangheta.
Per capire quale fosse la vera natura di questa impresa, si può partire da un dato: l’altro ieri i finanzieri e i carabinieri del Noe hanno perquisito i locali che un tempo ne ospitavano le attività  come un «ufficio» nella «disponibilità » dell’ex sottosegretario. Ma cosa faceva e a cosa serviva la società ?
Ufficialmente la Polare scarl si occupava di «progettazione industriale», attività  che voleva offrire ai gruppi più prestigiosi presenti sul territorio.
Fa gola la Fincantieri e anche se «si muove come un mammuth statale, tutto dovrebbe risolversi», dice Girardelli. In quel periodo Belsito siede anche nel consiglio d’amministrazione del colosso delle costruzioni navali.
«Abbiamo avuto contatti con la Polare – precisa Fincantieri – Avendo ricevuto richiesta perchè fossero illustrati servizi nel campo della ricerca. Ma dopo un approfondito esame, non si è dato seguito alla firma di nessun accordo».
Sembra andare meglio con la Gnv, un contratto di collaborazione che “ormai è cosa fatta”, commentano al telefono i sodali, anche se non è chiaro come sia finito l’affare.
Nel frattempo di metodi, secondo la Finanza, ce n’erano altri: operazioni finanziarie circolari tra società  gemelle, mascherate come consulenze, organizzate per ottenere agevolazioni fiscali.
C’è una società  che è fondamentale per capire come il clan di Belsito avesse messo le radici sotto la Lanterna.
Si chiama Effebiimmobiliare (dalle iniziali del politico) e ha sede in p/za Tommaseo 4 interno 6 alla Foce. Un ufficio che sembra un porto di mare e, mormora un vicino, negli ultimi anni ha ospitato una girandola di sigle.
Le Effebiimmobiliare, storica società  di Belsito, è seguita dagli inquirenti per i soldi finiti a Cipro e in Tanzania, investiti in società  estere sospettate di aver riciclato   denaro della ‘ndrangheta.
Uno dei soci è Alex Girardelli, una testa di legno, figlio dell’ “Ammiraglio”, socio accomandatario è Andrea Arvigo, dipendente della Regione, Ufficio Formazione, dove si occupa di Fondi europei.
Belsito possiede poi anche il 40% della Plastform, fabbrica di materie plastiche, il 22,5% della Ser. Mac che si occupa di infissi, risulta consigliere di Fincantieri, Editoriale Nord, Cooperativa servizi tecnologici, Cost Service e altre ancora.
E stava comprando il 50% dello stabilimento balneare Sol Levante a Cavi di Lavagna con annessa discoteca.
Aveva costruito un impero che sembra ora arrivato al capolinea.

Francesca Forleo e Marco Grasso
(da “Il Secolo XIX“)

argomento: Bossi, LegaNord | Commenta »

I COLONNELLI A BOSSI: “RENZO TI HA MENTITO” E LUI INCREDULO SBATTE LA PORTA E SE NE VA

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

DRAMMATICA RIUNIONE DELLE SEGRETERIA DELL LEGA…I DIRIGENTI CONFERMANO A BOSSI: “E’ TUTTO VERO, LE ACCUSE SONO FONDATE”…LA BMW DI RENZO, LA CASA IN SARDEGNA DI ROSI MAURO…OGGI VERRA’ NOMINATO IL NUOVO TESORIERE…MARONI PER IL 10 APRILE AUTOCONVOCA LA BASE PER LA SPALLATA FINALE

Muto e incredulo, Umberto Bossi, davanti ai suoi colonnelli della Lega Nord che per la prima volta gli dicono che è tutto vero.
Anche se lui – assicurano – non sapeva nulla.
Vere le contestazioni degli inquirenti sui soldi della Lega serviti per ristrutturare la casa di Gemonio o per comprare il macchinone a Renzo. Glielo dicono in via Bellerio, durante la drammatica riunione della segreteria politica convocata all’indomani della tempesta che sta devastando il corpaccione della Lega.
E hai voglia, il vecchio capo, a smentire e negare.
Come quando – particolare certo trascurabile ai fini dell’inchiesta, ma decisivo per capire quella che i “rinnovatori” definiscono “circonvenzione d’incapace” – Bossi assicura che il Trota sta studiando Economia e che la laurea è vicina: “Mi ha fatto vedere il libretto”.
Ma i suoi insistono, e quando un leghista di rango gli fa notare che non è così, all’Umberto sembra franare il terreno sotto i piedi.
E la stessa scena si ripete sulla storia della Bmw di Renzo: “Mi ha detto che la sta pagando in leasing”.
Vero niente, è la replica, “al di là  delle responsabilità  personali tutte da accertare, le accuse dei pm sono fondate”.
È a questo punto che Bossi si attacca al telefono, i tratti del volto quasi sfigurati dalla rabbia.
Chiama Renzo, poi decide di mollare la riunione e di fiondarsi a Gemonio: dalla Manuela e dai figli, pesantemente lambiti dalle inchieste di tre Procure.
Ma prima ci sono gli addebiti a Rosi Mauro, esponente di spicco della “Lega di famiglia”.
Le chiedono di spiegare la storia della casa in Sardegna adibita a sede del Sinpa, il sindacato della Lega che la signora dirige.
“Questa cosa non esiste”, sbotta Stefano Stefani.
E la Mauro: “Esiste, ma è solo casa mia”.
Questa l’aria che tira alla vigilia del “federale” di oggi, convocato per sostituire il tesoriere Belsito.
Un passo necessario, ma non fondamentale, per la truppa dei “rinnovatori” raccolta attorno a Maroni.
Il problema dei problemi è un altro, e bisogna affrontarlo ora o mai più: si chiama congresso federale (l’ultimo si è tenuto nel 2002).
Ma porlo, questo problema, significa mettere in discussione la leadership di Bossi.
Qualcuno, tra i maroniani, avrebbe voluto parlarne nel “federale” convocato oggi in via Bellerio. Ma poi si è deciso di seguire una strada diversa. Diversa, ma non nuovissima, se si considera quel che successe lo scorso gennaio, dopo la fatwa del Senatùr contro l’ex ministro dell’Interno, a cui fu vietato di partecipare alle iniziative promosse dalla Lega sul territorio.
Il risultato, per Bossi e per chi gli aveva consigliato il diktat, fu disastroso: sollevazione delle sezioni, che fecero a gara nell’invitare “Bobo” a una miriade di manifestazioni.
La più importante in un teatro a Varese, dove si presentò pure Bossi, che sul palco fece la pace con Maroni.
Ecco, adesso i rinnovatori del Carroccio immaginano qualcosa di simile.
Quel che non può entrare dalla porta della “burocrazia interna”, sorda a ogni richiesta di cambiare la leadership, dovrà  entrare dalla finestra spalancata dai militanti. Il piano è pronto.
Subito dopo Pasqua, martedì 10 aprile, in una località  della Lombardia ancora da definire, ci sarà  una grande assemblea di leghisti “autoconvocati” e pronti a cavalcare nel nome del rinnovamento lo scandalo che ha travolto Belsito.
Un raduno come quello di Varese, che servirà  a rilanciare in modo perentorio la richiesta di celebrare in tempi rapidi il congresso federale.
E lì il tema di una nuova leadership sarà  ineludibile.
Sì perchè, come dice un deputato vicino a Maroni, “nelle segrete stanze non si combina niente, per cambiare qualcosa devono muoversi i militanti del movimento; solo così quelli che continuano a fare muro la capiranno”.
Meno spiccio il ragionamento del sindaco di Verona Flavio Tosi, che tuttavia sempre lì va a parare: “I tempi della politica sono diversi, molto più lunghi da quelli che si aspettano i cittadini, gli elettori e gli stessi attivisti di partito; ai problemi che sta vivendo la Lega bisogna dare risposte certe in tempo reale, per questo guardo con favore all’idea di tenere un’assemblea federale dove sia possibile parlare con tutti i militanti”.
Inutile dire che lui, il 10 aprile, ci sarà .

Rodolfo Sala
(da “La Repubblica“)

argomento: Bossi, Costume, denuncia, LegaNord | Commenta »

ART. 18, TORNA IL REINTEGRO PER MOTIVI ECONOMICI

Aprile 5th, 2012 Riccardo Fucile

MONTI VARA LA RIFORMA: “SVOLTA STORICA”… IL GIUDICE PUO’ IMPORRE IL RITORNO DEL LAVORATORE SE LA CAUSA DI LICENZIAMENTO E’ INFONDATA… FORNERO: “TOLTO ALLE IMPRESE ALIBI PER NON INVESTIRE”… SODDISFATTI I SINDACATI

“Questa riforma rappresenta un impegno di riforma di rilievo storico per l’Italia. E’ una svolta per il mercato del lavoro che diventerà  inclusivo e dinamico”. Mario Monti, parlando in conferenza stampa, illustra così il testo che dovrebbe rivoluzionare le regole del mondo del lavoro.
A partire dalla questione dell’articolo 18.
Nel caso dei licenziamenti economici, torna l’ipotesi di reintegro qualora il giudice accerti che ci sia manifesta insussistenza della causa.
In pratica sembrano averla spuntata il Pd, che aveva premuto per questa soluzione. “Un passo avanti importantissimo”, dice il segretario Pier Luigi Bersani.
Mentre la Cgil per ora sospende i commenti in attesa di leggere il testo. “Non vorremmo ritrovarci sorprese, come in altre occasioni”, dice Susanna Camusso.
Il nuovo articolo 18.
Si abbassa la soglia minima dell’indennizzo per il lavoratore licenziato: “L’indennizzo va da 12 a 24 mesi” (nel testo precedente si parlava di 15-27 mensilità ).
Esclusa l’estensione delle tutele dell’articolo alle imprese con meno di 15 dipendenti per quanto riguarda licenziamenti economici e disciplinari.
La nuova riforma, inoltre, prevede “una procedura di conciliazione nella quale si cerca di vedere se c’è una ragionevolezza nel licenziamento e le parti si accordano. E il sindacato avrà  un ruolo”.
Per i nuovi ammortizzatori sociali saranno stanziati 1,8 miliardi.
Tempi e iter.
I tempi saranno brevi (“Il ddl sul mercato del lavoro sarà  trasmesso oggi in Parlamento essendo state raggiunte quelle intese necessarie”) e l’iter, si augura il Professore, spedito: “Ieri durante il vertice ci siamo assicurati della condivisione delle linee del progetto da parte dei leader politici che sostengono il governo e adesso guardiamo con rispetto e con molta speranza all’iter parlamentare che auspichiamo approfondito ma anche spedito”.
Anche perchè il cammino verso la crescita è lungo: “Nessuna singola riforma può dare la svolta, ma l’insieme di quello che abbiamo introdotto in questi mesi è un pacchetto piuttosto importante per rilanciare l’Italia su basi stabili”.
Messaggio alle imprese.
“La flessibilità  in uscita – dice Monti – è stata accresciuta in maniera rilevante garantendo che i giudici del lavoro non entrino troppo in valutazioni che appartengono alla responsabilità  dell’imprenditore e al tempo stesso sono stati tutelati ancora più di oggi i lavoratori oggetto di licenziamenti di tipo discriminatorio”.
Quanto alla flessibilità  in entrata, ha aggiunto il premier, “si è anche cercato di lottare contro forme di precarietà “.
Seduto accanto a Monti, il ministro del Lavoro Elsa Fornero parla di una modifica dell’articolo 18 “equilibrata”:
“Con la riforma il contratto tipico sarà  il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. A vita? dipende: attraverso una modifica equilibrata dell’articolo 18 non blindiamo più quel lavoratore a quel posto di lavoro, non è più suo per sempre”.
Un cambiamento serve, dice il ministro: “L’articolo 18 è stata una grande conquista. Ma il mondo è cambiato e noi dobbiamo andare avanti senza chiuderci e traendo i vantaggi. Anche perchè le economie più fossilizzate hanno il più alto tasso di disoccupazione”.
“Noi speriamo – continua Fornero – che la modalità  tipica sarà  il lavoratore dipendente a tempo indeterminato. Il contratto inizierà  con una fase chiamata apprendistato: c’è una forte enfasi sull’apprendistato sul modello tedesco, una caratteristica del modello tedesco che impiantiamo nel nostro sistema produttivo.
“Se le imprese – dice ancora – ritenevano che l’art. 18 era un alibi per non investire, ora l’alibi è stato tolto. Le imprese non dicano più che non possono investire in italia perchè c’è l’articolo 18. Perchè così finisce per essere scoperto anche il gioco” taglia corto Fornero.
Aggiunge Monti: “Rendiamo tutto più prevedibile e riteniamo che le imprese straniere e italiane apprezzeranno un ambiente di lavoro più prevedibile”. Secca infine la replica al segretario della Uil Luigi Angeletti che aveva auspicato un licenziamento per giusta causa della Fornero: “Saranno gli italiani a valutare se lo merito”.
Novità  in vista anche per la pubblica amministrazione.
Anche per il pubblico impiego ci sarà  una riforma. Fornero osserva che “sarebbe stato per me preferibile che nel ddl ci fosse la delega sul riordino del pubblico impiego, ma il ministro Patroni Griffi ha detto ‘tu hai usato un periodo di dialogo con le parti sociali, io devo avere il mio dialogo con il sindacato”. Per questo “lui ha promesso che avrebbe portato una proposta di delega che sostituisce l’attuale articolo 2” del ddl “che tratta dei rapporti di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione”, dopo aver consultato le parti sociali.
Le reazioni.
“C’è stato un passo avanti importantissimo: c’è il reintegro e l’onere della prova non sarà  a carico del lavoratore” afferma il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervistato dal Tg3.
“Il principio del reintegro c’è, l’onere della prova non è a carico del lavoratore e credo che questo possa rispondere all’ansia che si stava diffondendo in milioni di lavoratori”.
Per il leader centrista Pier Ferdinando Casini il governo “ha lavorato bene”. “Sull’articolo 18 – dice il segretario del Pdl, Angelino Alfano – c’è stato un peggioramento rispetto all’intesa precedente, ma abbiamo ottenuto una maggiore flessibilità  in entrata”.
Dure invece le critiche da sinistra. “Il governo conferma la manomissione dell’articolo 18 e toglie il diritto al reintegro certo in caso di licenziamento illegittimo” attacca il leader del Prc Paolo Ferrero.
Anche Sel critica la riforma, definendola “una svolta che ricaccia il nostro paese indietro di 50 anni”.
 I sindacati.
“Abbiamo pareggiato fuori casa – ironizza il leader Uil, Luigi Angeletti – per noi era necessario che si modificasse la norma relativa ai licenziamenti economici perchè, così come era, poteva prestarsi a un uso non corretto da parte delle imprese”.
Per il leader della Cisl, Raffaele Bonanni la soluzione è “ragionevole”. Prudente, invece, la leader della Cgil Susanna Camusso: “Permetteteci – ha detto rivolta ai giornalisti – che ci riserviamo di dire cosa ne pensiamo quando abbiamo un testo”.

(da “La Repubblica“)

argomento: governo, Lavoro | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (33.960)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Agosto 2025 (587)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Aprile 2012
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    30  
    « Mar   Mag »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • IL PIANO CASA DI MELONI E SALVINI PER LE GIOVANI COPPIE E’ UNA TRUFFA: CI GUADAGNEREBBERO I SOLITI PRIVATI
    • MELONI ATTACCA I GIUDICI CHE LE “IMPEDISCONO DI FAR RISPETTARE LA LEGGE, MA E’ LEI CHE L’HA INFRANTA
    • LA RUSSIA E’ RIMASTA SENZA BENZINA DOPO GLI ATTACCHI UCRAINI ALLE RAFFINERIE CARENZE DI CARBURANTE IN DIVERSE REGIONI DELL’ESTREMO ORIENTE E NELLA PENISOLA DI CRIMEA
    • BASTA CON LA MINCHIATA CHE NETANYAHU È OSTAGGIO DELL’ULTRADESTRA: “BIBI” VUOLE SBARAZZARSI DEI PALESTINESI, ESATTAMENTE COME GLI ALTRI. È STATO IL PREMIER A SDOGANARE E PORTARE AL GOVERNO I FALCHI MESSIANICI CHE DA ANNI PREDICANO L’ANNIENTAMENTO DI GAZA E CISGIORDANIA
    • “GLI ISRAELIANI DETESTANO CHE LA VERITÀ VENGA VISTA”: IL DRAMMATICO RACCONTO DI JAMAL BADAH, FOTOGRAFO DI “PALESTINE TODAY,” SOPRAVVISSUTO ALL’ATTACCO ALL’OSPEDALE NASSER DI KHAN YOUNIS, CHE HA UCCISO CINQUE GIORNALISTI
    • VOLANO GLI STRACCI NELLA LEGA, CECCARDI CONTRO VANNACCI: “NO AL LISTINO, QUI CI SONO MILITANTI, NON TRUPPE. NO SIAMO IN UNA CASERMA”
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA