Maggio 10th, 2013 Riccardo Fucile
BERLUSCONI INVADE LE TV CON LA FACCIA DELLA VITTIMA
La richiesta di rinvio a giudizio di Napoli? «Un accusa assurda ». 
La condanna di Milano? «Iniqua, infondata, ridicola. Una provocazione».
I magistrati? «Quelli politicizzati sono accecati da un odio pregiudiziale, mi vorrebbero interdetto e politicamente morto. Mi perseguitano da 20 anni».
Le sentenze? «Arrivano in un momento cruciale, mentre cerchiamo di tirare fuori l’Italia dalle difficoltà con una collaborazione non facile con il Pd».
Il governo? «Non saremo noi a metterlo in crisi».
La tempesta giudiziaria infuria su Berlusconi e lui reagisce come sa fare.
Con una raffica di interviste e dichiarazioni.
Ben sei interventi in tv – Tgcom24, Rete4, Tg1, Tg5, Tg2 e Quinta colonna – e ovunque la faccia atteggiata a vittima che subisce e non si scompone.
Per domenica, su Canale 5, è in programma uno speciale sul processo Ruby.
Tra domani e lunedì ecco ben due manifestazioni, una data per certa a Brescia, dove alle 16 parlerà lo stesso ex premier. In forse quella del 13 a Milano, una riedizione del sit-in di protesta sotto il palazzo di giustizia dell’11 marzo che costò a Berlusconi e al Pdl la dura reprimenda di Napolitano.
Un dato su cui il cavaliere vuole dare comunque garanzie è la stabilità del governo, anche se il premier Enrico Letta si permette un attimo di sconforto dopo il consiglio dei ministri.
«È un cammino faticosissimo, non so quanto durerà , ma so che ce la metteremo tutta». Berlusconi, a ogni uscita e a ogni insistente domanda, cerca di essere tranquillizzante: «Dobbiamo sforzarci di tenere separate le mie vicende personali da quelle che riguardano il governo e le riforme. Mi rendo conto che non è uno sforzo facile perchè l’accanimento giudiziario contro di me è diventato ostentato e pesante».
Rispolvera la riforma della giustizia, con tanto di separazione delle carriere e responsabilità civile dei giudici.
Attacca Magistratura democratica, «un’associazione segreta perchè non pubblica i nomi dei suoi affiliati», e le correnti «fortemente ideologizzate e politicizzate che nei loro documenti dicono di usare le loro armi a disposizione per influenzare la vita del paese».
Conclude: «È una patologia seria che dobbiamo assolutamente eliminare». L’Anm è scossa, reagisce. Parla di «pericolosa delegittimazione del ruolo della giurisdizione nella nostra democrazia come lo ha disegnato la Costituzione».
Si augura che «vengano accolti i reiterati inviti del capo dello Stato ad evitare conflitti e prese di posizione in grado di ingenerare tra i cittadini sfiducia nelle istituzioni».
Ma Berlusconi e i suoi sono senza freni. Il Cavaliere si gioca il tutto per tutto.
Punta pure sul lato umano: «C’è in me grande amarezza e forte indignazione: io, per esempio, non sono riuscito a chiudere occhio questa nottenemmeno per un minuto». Poi, rivolti agli italiani: «Dico loro di restare sereni come lo sono io di fronte alla mia coscienza, so di non aver commesso nulla di male e di aver subito una condanna assurda e ingiusta».
È convinto che avrà giustizia con i suoi «giudici a Berlino», quelli della Cassazione. «In loro ho assolutamente fiducia. Questa condanna mi è stata inferta da toghe di Milano dove si è creata inimicizia assoluta. Tutte le volte che sono dovuto andare in Cassazione sono stato assolto sempre con formula piena».
I suoi gli fanno quadrato intorno.
Da mattina a sera è tutto un fiorire di accuse ai magistrati e di attestati di stima per Silvio.
Il super falco Daniela Santanchè, «questi giudici avranno pane per i loro denti». Maurizio Gasparri: «Si tenta di chiudere per via giudiziaria una sfida politica». Renato Brunetta: «L’accanimento della magistratura finisce col distruggere la vita democratica in Italia».
Il Pdl è in fermento. Guarda a domani e alla manifestazione antigiudici di Brescia per rendere pan per focaccia.
Su lunedì invece Berlusconi frena, ma i suoi insistono.
Liana Milella
(da “La Repubblica“)
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Maggio 10th, 2013 Riccardo Fucile
DALL’IMU ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA: ECCO I CAVALLI DI BATTAGLIA DI SILVIO… LA GISLERI AVVERTE: ATTENZIONE, IL PDL HA PERSO L’1% IN UNA SETTIMANA
Chiusa la finestra elettorale di giugno, è a settembre che Berlusconi ha spostato la verifica sul governo.
Non è un caso che ieri abbia ripetuto nelle interviste tv che a Brescia, alla manifestazione convocata per protestare contro la magistratura, «dirò che resto in campo».
È infatti proprio l’appuntamento con le urne – nella prossima primavera – la tappa finale della road map immaginata in questi giorni dal Cavaliere.
Strappare ora non avrebbe senso.
Le macerie del governo travolgerebbero chi si rendesse responsabile della sua caduta. Soprattutto prima che da palazzo Chigi siano usciti quei provvedimenti che giustificano la partecipazione del Pdl all’impresa.
Anche per questo persino i falchi appaiono colombe.
Basta ascoltare Renato Brunetta, dopo il rinvio del decreto sull’Imu. «Come giustamente si fa nei governi di coalizione – spiega la mente della campagna elettorale del Cavaliere – i provvedimenti si approvano quando sono maturi tecnicamente e politicamente. Letta ha convocato i capigruppo di maggioranza per discutere del decreto Imu insieme al ministro Saccomanni: sono felice per il metodo, il governo è partito con il piede giusto».
Tanta moderazione nel capogruppo del Pdl non deve però trarre in inganno sui piani a medio termine del Cavaliere.
Inferocito per la gragnuola di colpi che sta ricevendo dai tribunali, Berlusconi non ci sta a farsi cuocere a fuoco lento per poi uscire di scena.
«Dopo l’estate faremo il punto – ha annunciato ai suoi – e vedremo cosa saremo riusciti a portare a casa sull’Imu e la riforma della giustizia. Se sarà necessario dovrò ancora ripresentarmi ».
Insomma, il sostegno al governo non è affatto una cambiale in bianco.
E se ieri è stata la fiera delle colombe, la ragione va cercata anche in quella telefonata di cui si vociferava ai piani altidel Pdl.
Durante il pranzo con Angelino Alfano e Gianni Letta (che già lo avevano lavorato ai fianchi predicando moderazione) sarebbe infatti arrivata una ambasciata molto chiara dal Colle.
Il senso del messaggio quirinalizio, riferito da Gianni Letta, era questo: il capo dello Stato ha accettato la ricandidatura solo per consentire al governo di partire.
Se il Pdl alzasse troppo i toni e provocasse la crisi, non è affatto detto che l’esito sarebbero le elezioni anticipate: con il Pd decapitato dalla vecchia guardia,nessuno a quel punto potrebbe escludere un nuova maggioranza con dentro Sel e 5Stelle.
Ma se il fantasma di un governo ostile ha contribuito a placare la tempesta scatenata dal rinvio a giudizio a Napoli, nei piani a lunga scadenza è proprio il voto l’ipotesi più gettonata.
Il leader del Pdl è rimasto colpito dal nuovo report consegnato lunedì da Alessandra Ghisleri.
Dopo settimane di costante e inesorabile ascesa, il sondaggio registrava infatti non solo la battuta d’arresto per il Pdl ma addirittura una perdita dell’un per cento.
Primo segno d’insofferenza dell’elettorato del centrodestra verso le larghe intese.
E se venissero confermate le voci di un mero rinvio a settembre dell’Imu, sarebbe l’inizio della fine.
«Se non ci sarà una soluzione definitiva alla questione Imu – osserva il senatore Pdl Augusto Minzolini – è evidente che a settembre andrà fatta una verifica sul governo. Altrimenti, come avvenuto in passato per Monti, c’è il rischio che andando avanti si alimenti solo l’antipolitica. E si rilanci Grillo che adesso è in crisi».
Una verifica a settembre sull’Imu.
E una serie di disegni di legge da presentare sulla giustizia: intercettazioni, separazione delle carriere, responsabilità civile.
Altrettante bandiere da sventolare in campagna elettorale. Il voto potrebbe arrivare a marzo-aprile del 2014, un mese prima delle Europee. In ogni caso il Cavaliere sitiene pronto.
Tenere in costante tensione il Pdl non serve soltanto a rianimare un elettorato deluso dal governo di grande coalizione.
Berlusconi osserva infatti con attenzione le mosse di quelli che i falchi del partito hanno preso a chiamare gli “Olimpici”.
Ovvero i ministri che parteciparono nel 2012 alla manifestazione del teatro Olimpico concepita come il superamento della leadership del Cavaliere e il lancio della candidatura Alfano.
Quella frattura in realtà non si è mai del tutto ricomposta. E il fatto che al governo Letta partecipino tutti gli “Olimpici” rafforza la diffidenza reciproca.
«Quelli — dice un esponete di punta dei falchi — puntano a trasformare il Pdl in un partito neodemocristiano e attendono la fine di Berlusconi».
Non è passata inosservata la circostanza che alla manifestazione di Brescia, in solidarietà al Cavaliere, i ministri del Pdl non parteciperanno.
Francesco Bei
(da “La Repubblica“)
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Maggio 10th, 2013 Riccardo Fucile
INTERVISTA AL CINQUESTELLE SICILIANO ANTONIO VENTURINO: “IL MOVIMENTO E’ FATTO DI PECORONI NELLE MANI DI GRILLO E CASALEGGIO”
“Grillo mi ha dato del pezzo di merda? Evvai! Fa parte del repertorio di Grillo, non mi
scandalizzo. Il Movimento Cinque Stelle è fatto da pecoroni nelle mani di Grillo e Casaleggio. Chi si permette di darmi del pezzo di merda, ha rimesso il Paese nelle mani di una classe politica che dovevamo spazzare via”
Risponde a tono Antonio Venturino, vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, eletto con il Movimento Cinque Stelle, ma ormai un dissidente che va verso l’espulsione.
Deputato Venturino, Grillo durante la riunione con i parlamentari ha detto: “Venturino che si tiene i soldi è un pezzo di merda”.
Ci siamo abituati, è andato pure leggero. La verità è un’altra. Venturino non si tiene i soldi. Quello che hanno fatto i miei colleghi mi dispiace moltissimo. Hanno subito scatenato contro di me una reazione a livello web. Il problema è un altro, questo loro potevano farlo a marzo, ad aprile, invece lo hanno fatto subito dopo che io ho scatenato un problema di natura politica. Mi dispiace che il mio capogruppo, Giancarlo Cancelleri, si sia lasciato andare a queste cose, adesso comincio anche a dubitare delle sue capacità . Perchè per l’ennesima volta di fronte a un problema di natura politica si scatena il web con assalti, calunnie, non dicendo la verità .
Si sente tradito?
Il Movimento Cinque Stelle si mostra ancora una volta per quello che è. Incapace era a Roma a porsi di fronte a Bersani a parlare di riforme e far partire questo governo, incapace si dimostra in questo momento di dare delle risposte politiche.
Di chi sarebbe la colpa?
Questo era il Movimento che nasce dai cittadini e alla fine diventa il Movimento nelle mani di qualcuno che si permette di fare quello che vuole.
Accuse pesanti…
È un Movimento di pecoroni, nelle mani di qualcuno, che dietro una falsa idea di rivoluzione, per garantirsi quello che percepiscono, non hanno il coraggio di prendere una posizione politica chiara.
Intende nelle mani di Grillo e Casaleggio?
Praticamente sì, perchè quando si vincono le elezioni e non si è capace di prendere una posizione… si vincono le elezioni per far fuori una certa classe politica e gli rimettiamo il governo in mano, addirittura facendogli dettare l’agenda del governo Letta. È chiaro che il Movimento ha perso su tutta la linea.
Ha mai cercato Grillo?
Io non ho mai parlato con Grillo, non ho mai avuto il piacere neppure di un breve scambio di opinioni. Fino ad oggi mi sono sempre dissociato dalle sue dichiarazioni, portando avanti il discorso fatto in campagna elettorale che riguarda i tagli ai costi della politica. Mantengo fede agli impegni presi con gli elettori.
Accusa altri di non farlo?
Chi non mantiene fede agli impegni è chi si permette di darmi del pezzo di merda, chi ha addirittura ha rimesso il Paese in mano a una classe politica che noi dovevamo spazzare via.
Con Casaleggio ha mai parlato?
Non l’ho mai conosciuto e, francamente, per quel che ho letto su di lui non è che sia molto interessato a conoscerlo.
Giampiero Calap�
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