Agosto 20th, 2015 Riccardo Fucile
CL STA SEMPRE CON CHI COMANDA E DATO CHE IN ITALIA CAMBIA SPESSO GOVERNO CL CAMBIA SPESSO IDEA
Oggi a Rimini si inaugura il 36° Meeting per l’amicizia fra i popoli, ma soprattutto fra Comunione e
Liberazione e il governo di turno: guest star Matteo Renzi con cinque suoi ministri.
E tutti a chiedersi se la Compagnia delle Opere, braccio finanziario di Cl, si sia per caso convertita al renzismo.
Domanda sbagliata: come tutti i soggetti di saldi principi, la Cdo sta sempre con chi comanda. E, siccome l’Italia cambia spesso governo, la Cdo cambia spesso idea.
La prima volta, nel 1980, c’era Andreotti, quintessenza della Dc e santo patrono e padrino di Cl, col giovine Formigoni a reggergli la borsa (lì il “movimento ecclesiale” anticipò il suo fiuto rabdomantico per i futuri protagonisti delle cronache giudiziarie: ne avesse mancato uno).
La seconda volta, nell’81, troneggiava il primo premier laico, Spadolini.
Nell’82 direttamente papa Wojtyla, ubi maior.
Nell’83 Forlani, vicepremier di Craxi. Nell’84 Fanfani. Nell’86 addirittura Gava. Nell’88 De Michelis, ri-Spadolini, ri-Andreotti, ma soprattutto Martelli, accolto come una star perchè Cielle flirtava col Psi.
Nel ’91, contrordine ciellini: la nota lobby puntava sul governissimo Dc-Pci, dunque ecco D’Alema, diciamo, che riuscì a oscurare il picconatore Cossiga. Andreotti saltò un giro, in punizione per la guerra all’Iraq degli adorati (da Formigoni) Saddam Hussein e Tarek Aziz.
Nel ’92, coi primi avvisi di garanzia ai tangentari e dunque ai capi del Movimento popolare, gran sfilata di De Mita, Veltroni e Rutelli.
Nel ’93, con mezzo verticeciellinoinquisito,nessun leader di partito, in compenso Kohl e Scalfaro: Formigoni, che aveva capito tutto, lanciò una nuova corrente Dc col plurindagato Sbardella, detto lo Squalo, e il vice di don Giussani lo definì “il politico più stupido del mondo”.
Nel ’94 B. era appena salito al governo contro i giudici, e Cl dietro: lui non venne, però mandò la Pivetti, la Maiolo e i ministri Biondi, Mastella, D’Onofrio e Guidi.
Nel ’95 governava Dini, ed ecco i suoi ministri Susanna Agnelli e Treu.
Nel ’96 vinse Prodi, non molto popolare nel Movimento Popolare: ergo niente politici. Romiti però, essendo imputato, sì.
Nel ’97 c’era l’inciucio Bicamerale per mettere il guinzaglio ai pm: tappeto rosso a Boato.
Nel ’98, i dalemiani Bersani e Turco. Nel’99 già governava D’Alema, allora Cl chiamò Prodi, più Galan.
Nel 2000 la prima volta di B., che finanziava la baracca dall’inizio, con altri galantuomini tipo Ciarrapico e Tanzi.
Nel 2001 mezzo governo B. va in gita premio a Rimini: Tremonti, Castelli, Gasparri, Moratti, Sirchia, Maroni, Buttiglione, Pisanu, più Bersani (cerniera fra coop bianche e rosse).
Nel 2002 il tema era “La contemplazione della bellezza”, infatti arrivarono Pera, B., Moratti,Sirchia,Gasparri,Buttiglione, Alemanno e Matteoli.
Nel 2003, oltre a Bersani (ormai parte del mobilio), sbarcarono Fini,Fassino,Pisanu, Formigoni, Frattini, D’Alema e Fassino.
Nel 2004 ri-Bersani, Albertini, Follini, Enrico Letta eVeltroni,poi i promotori si accorsero che non c’erano pregiudicati e corsero a invitare gli ex Nar Fioravanti e Mambro e l’ex Br Mantovani.
Nel 2005 Pera, Ferrara, Magdi Non-Ancora-Cristiano Allam, Fini, Pisanu, Tremonti e financo la Roccella.
Nel 2006, col ritorno della sinistra, Rutelli, Mastella e l’eterno Bersani, ma anche B. e, in rappresentanza di Cosa Nostra, Andreotti e Cuffaro.
Nel 2007 Bersani, Chiti e Tremonti.
Nel 2008, sul tema “Protagonisti o nessuno”, si scelse la seconda opzione: Sacconi, Bondi, Frattini, Alfano, Alemanno, Formigoni, Lupi, Gelmini, Calderoli, Gasparri, Magdi Ora-Sì- Cristiano Allam e — sorpresona —Bersani.
Nel 2009 passerella di scienziati per l’anniversario di Galileo: Schifani, Scajola, Tremonti, Sacconi, Gelmini, Calderoli e — indovinate un po’? — Bersani.
Nel 2010 standing ovation per il card. Scola e mons. Marchionne.
Nel 2011 B. è al tramonto, ma non a Rimini: sfilano Alfano, Tremonti, Frattini, Mauro, Alemanno, Calderoli, Maroni, Lupi, Matteoli, Sacconi, Tajani, Romani.
Però si capisce che comanda Napolitano, infatti la kermesse la apre lui con un monito extralarge.
Nel 2012 Monti va al governo e chi ti spunta al Meeting? Monti (con Passera).
Nel 2013 Letta va al governo, e chi ti sbuca a Rimini? Letta.
Nel 2014 va su Renzi, e chi ti invita la Cdo? Renzi. Che però ha da fare (“una riforma al mese”, mica cazzi).
La slurpata è rinviata al 2015, dal titolo “Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che ad un tratto ne sei pieno?”, tratto non dal solito film della Wertmà¼ller, ma da una poesia di Luzi.
Massima solidarietà a Giorgio Vittadini, ras della Cdo e docente di Statistica, cattedra utilissima per calcolare quanti governi gli son piaciuti in questi 35 anni: tutti.
Di D’Alema disse nel 1998: “È tra i buoni dell ‘Ulivo”. E di B. nel 2000: “Non possiamo restare neutrali, dobbiamo schierarci con chi porta avanti le nostre battaglie di una vita sui temi più alti: scuola libera, sussidiarietà , libertà d’impresa e lotta agli eccessi della magistratura”. E di B. nel 2005: “Ci ha delusi ma continuerò a votarlo”. E di Letta nel 2013: “Il suo governo deve durare per tutta la legislatura. Per noi è una scelta di campo”.
E di Renzi, che l’aveva appena rovesciato nel 2014: “B. ha fallito, fu un errore votarlo: facciamo il tifo per il governo Renzi”.
Ma la più bella Vittadini l’ha detta l’altro ieri: “La nostra politica non è partitica. La chiave politica del Meeting è parlare di Abramo, della nascita dell’Io nell’incontro con Dio”.
Ora, non sappiamo il Padreterno, ma Abramo si starà grattando nella tomba.
Marco Travaglio
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Agosto 20th, 2015 Riccardo Fucile
BRUGNARO NON RISPONDE NEL MERITO ALLE OSSERVAZIONI DI ELTON JOHN E REPLICA DA PANTALONE
Il “fora gli schei!” con il quale il sindaco di Venezia Brugnaro ha risposto (per così dire) a Elton John, che lo accusa di omofobia, è parente stretto del “prenditeli a casa tua!” che echeggia ogni volta che qualcuno spende mezza parola in favore dell’accoglienza dei profughi.
È una non risposta, è il motteggiare becero e furbo con il quale si pretende di mettere a tacere chi solleva un problema, certi dell’applauso degli altri beceri e degli altri furbi
Il miliardario gay che si permette di criticare una censura di libri scolastici ritenuti “contro la famiglia naturale” pare fatto apposta per essere sottoposto al pernacchio popolare.
Che cacci “gli schei”, lui che ne ha molti, e non rompa le scatole con ‘ste storie di gay, che non se ne può più.
Che rapporto ci sia tra un’accusa pubblica di omofobia e l’invito, per tutta risposta, a scucire quattrini, è cosa che solo il sindaco e la sua claque possono aver chiara: contenti loro, che magari si beano di avere rimesso al suo posto il riccone eccentrico. Resta il problema che il sindaco di Venezia è, per ruolo, persona sotto i riflettori del mondo: tanto è vero che del suo ridicolo vaglio di libri scolastici virtuosi e viziosi si è occupata la stampa mondiale.
Non potrebbe dotarsi di un consulente per le pubbliche relazioni?
È possibile che Elton John, con gesto sensibile, glielo pagherebbe pure.
Michele Serra
(da “la Repubblica”)
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Agosto 20th, 2015 Riccardo Fucile
PARTE A OTTOBRE LA “FRATTOCCHIE” DEL CARROCCIO IN UN GUAZZABUGLIO IDEOLOGICO… LO DIRIGE UN EX SOCIALISTA TROMBATO ALLE ELEZIONI
L’ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis e il segretario generale della Fiom Maurizio
Landini sarebbero tra i docenti invitati dalla Lega a tenere lezioni al corso di formazione politica che il Carroccio organizzerà tra Milano e Roma a partire dall’autunno.
Lo scrive oggi Repubblica.. “L’invito – scrive il quotidiano – è partito per entrambi”.
L’idea del Carroccio è un ciclo di lezioni suddivise su sei giorni diversi, con una sala a Roma e una a Milano.
La prima riservata ai possibili dirigenti di “Noi con Salvini”, il movimento lanciato dal segretario ; la seconda più classicamente in salsa lumbard .
Costo di iscrizione: 590 euro. Che non è pochissimo, a dire il vero. Si parte l’11 ottobre e si finisce il 3 aprile.
Matteo Salvini ha affidato l’organizzazione ad Armando Siri, che non ha un cursus honorum leghista: ex socialista, poi fondatore del non fortunato Partito Italia Nuova, è l’ideologo italiano della “Flat Tax” al 15 per cento.
«Vogliamo aprirci a idee, visioni e culture diverse. L’impostazione che abbiamo dato al programma non è militante ma cerca una contaminazione utile per fornire una solida infarinatura ai partecipanti»,
L’ex ministro greco e il sindacalista Fiom non sarebbero però gli unici ospiti illustri. La Lega avrebbe inoltrato l’invito anche all’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli e al leader del Front National Marine Le Pen.
Già incassati invece i sì del membro del Csm Elisabetta Alberti Casellati e l’economista no euro Alberto Bagnai.
Il numero di partecipanti massimo è di 300, ma per iscriversi è necessario compilare un questionario.
Ecco alcune domande a cui rispondere: «Ritieni definitivamente risolta la questione “Nord-Sud” grazie alla nuova leadership di Salvini o pensi si debba fare ancora qualcosa?»; «Che cosa potresti fare per la Lega Nord e “Noi con Salvini” e che cosa pensi essi possano fare per te?»; «Qual è stato, secondo te, il miglior presidente della Repubblica? ».
Le valutazioni di chi finora ha compilato il form online sono in corso, dice Siri.
L’età media dei richiedenti ad oggi è di 24 anni.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 20th, 2015 Riccardo Fucile
POTRANNO ACCETTARE UNA SUPPLENZA VICINO A CASA
Gli insegnanti precari neoassunti attraverso il piano “Buona scuola” del governo potranno accettare una supplenza vicino alla propria residenza per un anno, prima di un eventuale trasferimento.
È questa l’ultima novità decisa da Ministero dell’Istruzione, secondo quanto riporta oggi Il Messaggero.
A tendere una mano ai docenti è stata la ministra Stefania Giannini che in merito alle supplenze sull’organico di fatto ha chiesto espressamente agli uffici scolastici territoriali di effettuare le nomine entro l’8 settembre.(..).
Una sorta di compromesso tra le parti che sta dando i suoi frutti e che da qualcuno viene però interpretato come una cessione alle pressioni dei sindacati: i docenti infatti non dovranno rinunciare all’assunzione prevista dalle fasi B e C ma non dovranno neanche affrontare subito i trasferimenti.
roprio il rischio di un trasferimento rapido e distante dalla propria casa aveva spinto molti docenti a preferire di restare nelle cosiddette graduatorie a scorrimento in attesa di incarichi di supplenza e di un eventuale incarico di ruolo.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 20th, 2015 Riccardo Fucile
E VA AL RADUNO DI COMUNIONE E LIBERAZIONE
Fausto Bertinotti parlerà al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, il “marxista di lungo
corso” è stato conquistato da Papa Bergoglio.
Lo intervista oggi il Fatto.
“Sono stato invitato [da Cl]. In genere, quando mi invitano, vado. Sono stato in luoghi più discutibili, anche quando facevo politica. Sono interessato al dialogo, anche con aree cattoliche di diversissimo tipo tra di loro. E a me, marxista di lungo corso, oggi non pare che ci siano cose più interessanti di quelle che dice Papa Francesco, nel desolante panorama politico europeo.”
L’ex segretario di Rifondazione Comunista si dichiara invece decisamente deluso dalla sinistra italiana:
“Guardi, col dovuto rispetto: penso che la sinistra politica sia morta. O è morta o è ininfluente. Credo che la speranza debba venire dai barbari, certo non dal recinto dell istituzioni e delle formazioni politiche esistenti.”
Bertinotti dice di sperare in un’iniziativa popolare sull’esempio di Podemos e Syriza, osservando però che in Italia per la nascita di un’organizzazione di questo genere è mancato “l’evento, la scintilla, la lotta sociale”.
Chi invece, in luogo della sinistra, secondo il navigato politico, ha saputo interpretare le esigenze della piazza sono stati il Movimento Cinque Stelle:
“I Cinque Stelle incarnano quello spirito: lo scontro “alto contro basso”; i popoli contro le èlite. Quando questo terreno sarà attraversato da una sinistra inedita, potranno nascere soggettività come Podemos e Syriza.”
Tuttavia, Bertinotti ammette che Tsipras è stato umiliato in Europa e Podemos ha ancora tanta strada da fare.
L’unico ad affrontare i temi tradizionalmente cari alla sinistra è ormai Papa Francesco, secondo l’ex segretario.
“È stato battuto perchè l’hanno lasciato a lottare da solo. ‘Se faccio la carità a un povero mi chiamano santo, se cerco le cause della povertà mi chiamano comunista.’
Il Papa interroga profondissimamente, nel nostro mondo arido, le coscienze civili ancora vive. Certo, se uno è morto, non c’è niente da fare.”
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 20th, 2015 Riccardo Fucile
NON SIAMO TUTTI UGUALI, MA GLI ULTIMI NON VANNO LASCIATI INDIETRO… IL PROBLEMA NON E’ LA PROVENIENZA DELLE PERSONE, MA LA CHIUSURA MENTALE E L’OTTUSITA’ DI CHI RIFIUTA IL CONFRONTO
“Prima gli Italiani”! Confesso che non la sopporto proprio piu’ questa frase. La trovo falsa, ipocrita ed offensiva, della nostra storia, delle nostre tradizioni, della nostra dimensione culturale e della nostra stessa civilta’, occidentale e “cattolica”.
E l’indolenza arriva oltre, per involgere una sempre piu’ pregnante ritrosia nei confronti degli astrusi assertori “dell’anti-stato sociale” ad ogni costo.
Il mondo liberale ha sempre sostenuto che l’idea dell’omologazione tra gli uomini – topica connotazione del comunismo – sia una contraddizione in termini, perche’ non siamo tutti uguali: non lo saremo mai.
In questa idea, in questo “sacrosanto” principio umanistico, ho sempre creduto e sin da quando ero un ragazzino ed andavo ad aiutare mia madre nel suo lavoro (gia’, perche’ soltanto col lavoro di mio padre, la nostra famiglia “non ce l’avrebbe mai fatta ad arrivare nemmeno al “20 del mese”).
E’ stato “un faro” illuminante ed illuminato quel principio, e lo sara’ sempre.
Cio’ non di meno non ho mai indossato i paraocchi e non ho mai voluto involgere – o comunque cedere – ad una “assolutistica visione”: tutti, se vogliamo, possiamo provare a superare i nostri limiti.
Tutti possiamo darci da fare per diventare ed essere i migliori.
Ma in quella “possibilita’” – che e’ sinonimo di liberta’ (perche’ nella vita si puo’ provare ad essere i migliori ma ci si puo’ anche accontentare) – ho sempre considerato la “variabile”, quella rappresentata da chi cerca semplicemente “la stabilita’” – da un lato – e quella di chi, invece, per cause non imputabili ad una scelta volontaria, proprio non puo’ farcela e necessita d’aiuto, dall’altro (e alludo agli invalidi civili, alle persone che non sono riuscite a trovare un lavoro; a quelle che “c’hanno provato” ma non ci sono riuscite; a chi, un lavoro ce l’aveva, ma l’ha perduto).
Anche nella piu’ sofisticata versione dello Stato Liberale, “gli ultimi” non possono essere lasciati indietro e non potranno mai essere abbandonati a loro stessi: diversamente argomentando si svilurebbe l’idea stessa di Stato, di societa’ e la nostra stessa “identita’” storico-culturale.
Ed il principio vale per tutti, Italiani o stranieri che siano.
Il vero problema, insomma, non e’ quello di ridurlo “in generale” – astrattamente – lo Stato sociale, ma di saperlo (ri)concepire, perche’ “una cosa” e’ sostenere chi, per ragioni oggettive, non puo’ provvedere – “anche a vita” – da solo, a se’ stesso; altra ipotesi ben diversa, invece, e’ quella di sostenere chi si trova, per altre ragioni, nella transuente impossibilita’ di essere economicamente autosufficiente.
Anche a “questi ultimi”, non si possono voltare le spalle. Non li si puo’ abbandonare al “proprio destino”: la solidarieta’ va assolutamente data!
Ma deve diventare cosa ben diversa dal bieco assistenzialismo schiavizzante.
Non e’ “giusto” rinnegare “gli ammortizzatori sociali”, ma non e’ nemmeno corretto lasciare le persone “a casa” facendole vivere in un clima di inedia, di abbandono e di alienazione.
Affermare, e prevedere – normativamente – che, in siffatti casi, il soggetto “sostenuto” dovra’, per l’intera durata del “trattamento solidale”, rendersi disponibile, e fattivamente impegnarsi – ed inserirsi – in attivita’ “socialmente utili” (da svolgere presso Uffici e/o strutture dello Stato, delle Regioni, dei Comuni o degli altri “enti” o stritture dedite a pubblici scopi), creerebbe un giusto equilibrio e riscriverebbe le ragioni e le stesse dinamiche “pro-sociali”.
Lo so che il concetto non e’ un novum. Lo diventerebbe la sua affermazione empirica, pero’, e sia riguardo agli Italiani che rispetto agli stranieri.
Davvero sarebbe cosi’ assurdo coinvolgere gli stranieri ospiti nei centri d’accoglienza in attivita’ “socialmente utili” per l’intera durata del periodo di ospitalita’?
Io credo proprio di no, sinceramente.
La sinistra ci vorrebbe tutti “sostanzialmente schiavi”, imbelli ed alienati, perche’ “il bisogno” reieterato e continuato crea “dipendenza”, e la dipendenza crea le clientele, affaristiche ed elettorali.
Noi siamo di destra, pero’. Una destra che conosce benissimo l’origine, la storia e lo sviluppo della nostra civilita’ e della nostra identita’.
Non abbiamo timore di “tendere la mano” a chi ha bisogno e non abbiamo timore del confronto: chi sa esattamente “chi e'”, da dove viene e dove sta andando, non ha mai paura dell’interazione con altre realta’, culturali e socio-politiche, e non crea paletti o innalza false e strumentali barriere: vive e basta, perche’ un autentico e consapevole uomo del nostro tempo, soltanto una forma di “prevenzione” conosce, ed e’ l’ottusita’! Il vero “problema”, infatti, non e’ dato dalla provenienza delle persone, dal colore della loro pelle, dal loro credo e dalle rispettive “tendenze”.
Il problema reale consiste nella chiusura mentale, per inefficienza congenita o per impossibilita’ “voluta”.
L’ottusita’ e’ quasi impossibile da vincere. Le ragioni della serieta’ e della modernita’, invece, non hanno limiti: basta soltanto volerle per davvero.
Insomma, radical chic e “no global”, rassegnatevi: “siete circondati”, da quel popolo che non ha paura della storia e del confronto, e da quella destra che, anche sotto quelle ceneri a cui l’ha “momentaneamente costretta” una classe politica inadeguata, non si e’ mai spenta e che “arde, arde, arde…”
Salvatore Castello
Right BLU – La Destra Liberale
argomento: radici e valori | Commenta »