GRAND HOTEL RIMINI
CL STA SEMPRE CON CHI COMANDA E DATO CHE IN ITALIA CAMBIA SPESSO GOVERNO CL CAMBIA SPESSO IDEA
Oggi a Rimini si inaugura il 36° Meeting per l’amicizia fra i popoli, ma soprattutto fra Comunione e Liberazione e il governo di turno: guest star Matteo Renzi con cinque suoi ministri.
E tutti a chiedersi se la Compagnia delle Opere, braccio finanziario di Cl, si sia per caso convertita al renzismo.
Domanda sbagliata: come tutti i soggetti di saldi principi, la Cdo sta sempre con chi comanda. E, siccome l’Italia cambia spesso governo, la Cdo cambia spesso idea.
La prima volta, nel 1980, c’era Andreotti, quintessenza della Dc e santo patrono e padrino di Cl, col giovine Formigoni a reggergli la borsa (lì il “movimento ecclesiale” anticipò il suo fiuto rabdomantico per i futuri protagonisti delle cronache giudiziarie: ne avesse mancato uno).
La seconda volta, nell’81, troneggiava il primo premier laico, Spadolini.
Nell’82 direttamente papa Wojtyla, ubi maior.
Nell’83 Forlani, vicepremier di Craxi. Nell’84 Fanfani. Nell’86 addirittura Gava. Nell’88 De Michelis, ri-Spadolini, ri-Andreotti, ma soprattutto Martelli, accolto come una star perchè Cielle flirtava col Psi.
Nel ’91, contrordine ciellini: la nota lobby puntava sul governissimo Dc-Pci, dunque ecco D’Alema, diciamo, che riuscì a oscurare il picconatore Cossiga. Andreotti saltò un giro, in punizione per la guerra all’Iraq degli adorati (da Formigoni) Saddam Hussein e Tarek Aziz.
Nel ’92, coi primi avvisi di garanzia ai tangentari e dunque ai capi del Movimento popolare, gran sfilata di De Mita, Veltroni e Rutelli.
Nel ’93, con mezzo verticeciellinoinquisito,nessun leader di partito, in compenso Kohl e Scalfaro: Formigoni, che aveva capito tutto, lanciò una nuova corrente Dc col plurindagato Sbardella, detto lo Squalo, e il vice di don Giussani lo definì “il politico più stupido del mondo”.
Nel ’94 B. era appena salito al governo contro i giudici, e Cl dietro: lui non venne, però mandò la Pivetti, la Maiolo e i ministri Biondi, Mastella, D’Onofrio e Guidi.
Nel ’95 governava Dini, ed ecco i suoi ministri Susanna Agnelli e Treu.
Nel ’96 vinse Prodi, non molto popolare nel Movimento Popolare: ergo niente politici. Romiti però, essendo imputato, sì.
Nel ’97 c’era l’inciucio Bicamerale per mettere il guinzaglio ai pm: tappeto rosso a Boato.
Nel ’98, i dalemiani Bersani e Turco. Nel’99 già governava D’Alema, allora Cl chiamò Prodi, più Galan.
Nel 2000 la prima volta di B., che finanziava la baracca dall’inizio, con altri galantuomini tipo Ciarrapico e Tanzi.
Nel 2001 mezzo governo B. va in gita premio a Rimini: Tremonti, Castelli, Gasparri, Moratti, Sirchia, Maroni, Buttiglione, Pisanu, più Bersani (cerniera fra coop bianche e rosse).
Nel 2002 il tema era “La contemplazione della bellezza”, infatti arrivarono Pera, B., Moratti,Sirchia,Gasparri,Buttiglione, Alemanno e Matteoli.
Nel 2003, oltre a Bersani (ormai parte del mobilio), sbarcarono Fini,Fassino,Pisanu, Formigoni, Frattini, D’Alema e Fassino.
Nel 2004 ri-Bersani, Albertini, Follini, Enrico Letta eVeltroni,poi i promotori si accorsero che non c’erano pregiudicati e corsero a invitare gli ex Nar Fioravanti e Mambro e l’ex Br Mantovani.
Nel 2005 Pera, Ferrara, Magdi Non-Ancora-Cristiano Allam, Fini, Pisanu, Tremonti e financo la Roccella.
Nel 2006, col ritorno della sinistra, Rutelli, Mastella e l’eterno Bersani, ma anche B. e, in rappresentanza di Cosa Nostra, Andreotti e Cuffaro.
Nel 2007 Bersani, Chiti e Tremonti.
Nel 2008, sul tema “Protagonisti o nessuno”, si scelse la seconda opzione: Sacconi, Bondi, Frattini, Alfano, Alemanno, Formigoni, Lupi, Gelmini, Calderoli, Gasparri, Magdi Ora-Sì- Cristiano Allam e — sorpresona —Bersani.
Nel 2009 passerella di scienziati per l’anniversario di Galileo: Schifani, Scajola, Tremonti, Sacconi, Gelmini, Calderoli e — indovinate un po’? — Bersani.
Nel 2010 standing ovation per il card. Scola e mons. Marchionne.
Nel 2011 B. è al tramonto, ma non a Rimini: sfilano Alfano, Tremonti, Frattini, Mauro, Alemanno, Calderoli, Maroni, Lupi, Matteoli, Sacconi, Tajani, Romani.
Però si capisce che comanda Napolitano, infatti la kermesse la apre lui con un monito extralarge.
Nel 2012 Monti va al governo e chi ti spunta al Meeting? Monti (con Passera).
Nel 2013 Letta va al governo, e chi ti sbuca a Rimini? Letta.
Nel 2014 va su Renzi, e chi ti invita la Cdo? Renzi. Che però ha da fare (“una riforma al mese”, mica cazzi).
La slurpata è rinviata al 2015, dal titolo “Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che ad un tratto ne sei pieno?”, tratto non dal solito film della Wertmà¼ller, ma da una poesia di Luzi.
Massima solidarietà a Giorgio Vittadini, ras della Cdo e docente di Statistica, cattedra utilissima per calcolare quanti governi gli son piaciuti in questi 35 anni: tutti.
Di D’Alema disse nel 1998: “È tra i buoni dell ‘Ulivo”. E di B. nel 2000: “Non possiamo restare neutrali, dobbiamo schierarci con chi porta avanti le nostre battaglie di una vita sui temi più alti: scuola libera, sussidiarietà , libertà d’impresa e lotta agli eccessi della magistratura”. E di B. nel 2005: “Ci ha delusi ma continuerò a votarlo”. E di Letta nel 2013: “Il suo governo deve durare per tutta la legislatura. Per noi è una scelta di campo”.
E di Renzi, che l’aveva appena rovesciato nel 2014: “B. ha fallito, fu un errore votarlo: facciamo il tifo per il governo Renzi”.
Ma la più bella Vittadini l’ha detta l’altro ieri: “La nostra politica non è partitica. La chiave politica del Meeting è parlare di Abramo, della nascita dell’Io nell’incontro con Dio”.
Ora, non sappiamo il Padreterno, ma Abramo si starà grattando nella tomba.
Marco Travaglio
(da “il Fatto Quotidiano”)
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