Dicembre 16th, 2016 Riccardo Fucile
CRONISTORIA DI 180 GIORNI DI CADUTE, BUGIE, ADDII E NOMINE SCANDALOSE
Appena tre giorni fa le dimissioni dell’assessora all’Ambiente Paola Muraro, oggi l’arresto per
corruzione di Raffaele Marra, capo del personale del Campidoglio.
È bufera sulla giunta Raggi che da sei mesi perde i pezzi.
Ieri il blitz in Comune degli agenti di polizia in borghese che hanno sequestrato documenti relativi alle assunzioni fatte dalla sindaca di Roma.
Oggi sono scattate le manette per Marra, già direttore dell’ufficio Politiche abitative durante l’era Alemanno, nominato inizialmente capo di gabinetto vicario assieme a Frongia e poi divenuto a luglio capo del personale del Campidoglio.
Un nuovo colpo che si abbatte sull’amministrazione cinquestelle, paralizzata da dimissioni, indagati e ora arresti .
Ecco una breve cronistoria delle cadute e dei giri di nomine degli ultimi sei mesi.
Daniele Frongia. Braccio destro della sindaca, viene nominato ai primi di luglio capo di gabinetto. Ma, nello spazio di pochi giorni, la sua delega viene ritirata. Diventa vicesindaco e assessore allo Sport e Politiche Giovanili.
Carla Raineri. Magistrata della Corte d’Appello di Milano, diventa Capo di gabinetto dopo lo spostamento di Frongia. Ma poi viene allontanata e costretta a dimettersi dopo un parere dell’Anac (l’Autorità diretta da Raffaele Cantone) molto contestato sulla sua nomina irregolare.
Marcello Minenna. Economista e professore alla Bocconi, l’assessore al Bilancio del Comune di Roma lascia l’incarico il primo settembre per solidarietà con Carla Raineri, di cui aveva sostenuto la corsa a capo di gabinetto. Nello stesso giorno danno le dimissioni anche il dg Atac Marco Rettighieri e l’amministratore unico Armando Brandolese.
Raffaele De Dominicis. Magistrato in pensione, nominato assessore al Bilancio ai primi di settembre dopo l’addio di Minenna, non fa nemmeno n tempo a insediarsi che è costretto a lasciare perchè indagato per abuso d’ufficio.
Andrea Mazzillo. Il 30 settembre si scioglie il rebus dell’assessorato al Bilancio. Dopo la rapida successione di tre assessori in meno di quattro mesi, si insedia Andrea Mazzillo, esperto di finanza locale e commercialista. In contemporanea Massimo Colomban viene nominato assessore alle partecipate.
Paolo Berdini. Urbanista e scrittore, attuale assessore all’Urbanistica, potrebbe presto lasciare la giunta per dissenso con la sindaca sulla realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle (Berdini è per un progetto ristretto alla costruzione del solo stadio, mentre il fronte interno guidato da Frongia vorrebbe una cubatura più ampia comprendente anche tre grattacieli). Negli ultimi giorni si sono rincorse voci di un suo possibile addio dopo i numerosi tentativi di farlo fuori da parte del “raggio magico”, la cerchia dei fedelissimi della sindaca.
Paola Muraro. Scelta dalla Raggi a giugno per guidare l’assessorato alla Sostenibilità ambientale, la manager dei rifiuti (definita “un tecnico puro”) si dimette dall’incarico il 13 dicembre, dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per reati ambientali riferiti all’epoca in cui era consulente di Ama. Le sue deleghe vengono prese in carico dalla sindaca.
(da “la Repubblica”)
argomento: Grillo | Commenta »
Dicembre 16th, 2016 Riccardo Fucile
IL CAPO DEL PERSONALE, DA ALEMANNO A BRACCIO DESTRO DEI CINQUESTELLE
Aveva accumulato così tanto potere, Raffaele Marra, all’ombra di Virginia Raggi, da conquistarsi sin dagli albori dell’avventura grillina al governo di Roma l’appellativo, non proprio lusinghiero ma certo eloquente, di Rasputin del Campidoglio.
Del monaco russo che influenzava le scelte politiche e militari dello Zar Nicola II aveva infatti mutuato non solo l’attitudine a indirizzare tutte le decisioni strategiche dell’amministrazione comunale, suggeritore e consigliere principe della sindaca capitolina, ma anche il pizzetto bruno che ha cominciato a coltivare non appena asceso al ruolo di vice-capo di gabinetto.
Nient’altro che il primo step di una carriera ben piu sfolgorante, per l’ambizioso dirigente sbarcato a palazzo Senatorio nel 2008, al seguito di Gianni Alemanno e del potentissimo ex tesoriere Franco Panzironi, ora a processo per Mafia Capitale.
Mire che tuttavia lo hanno perduto, spingendolo a comportarsi – complice una sindaca che lo ha sempre difeso – come un monarca assoluto, in grado di decretare la vita e la morte di assessori (Marcello Minenna) e “colleghi” (dalla giudice Carla Raineri, che era il suo capo, ai tanti comunali epurati).
Un potere inspiegabile e incontrastato che ha cominciato a vacillare solo quando la base grillina ha cominciato a mugugnare, con Roberta Lombardi arrivata persino a definirlo, a metà settembre – dinnanzi all’ennesima bufera sulle nomine – “il virus che ha infettato il movimento”.
Marra però, e con lei Virginia Raggi, è rimasto impassibile. E soprattutto inamovibile. Giusto trasferito, ma solo come pro forma, alla guida del Dipartimento Personale, altra casella fondamentale, le cui deleghe sono tra l’altro rimaste in capo alla sindaca. La quale, come non bastasse, nel corso di una drammatica riunione con i consiglieri di maggioranza che ne chiedevano la testa, sbottò perentoria: “Se se ne va Marra, mi dimetto io”.
Classe 1972, Marra nasce come militare alla Guardia di Finanza.
Ultimo di tre fratelli, Catello e Renato, anche loro arruolati nelle Fiamme Gialle, poi da tutta la famiglia abbandonate.
Scuole alla Nunziatella di Napoli, svariate lauree in materie giuridico-economiche, entra nei ranghi delle Finanza nel 1991. Dove però incorre in una serie di incidenti, legate anche alla sua sfrenata passione per gli aerei, che gli fanno guadagnare la diffidenza dei vertici.
Decide quindi di cambiare aria e nel 2006 – grazie ai buoni uffici di monsignor Giovanni D’Ercole, attuale vescovo di Ascoli – accede alla corte di Gianni Alemanno, allora ministro dell’Agricoltura.
Gli fa da portaborse per un po’, quindi vince un concorso al Centro ricerche in agricoltura, che dipende dal ministero, per poi approdare all’Unire diretto da Franco Panzironi.
Sono loro che, espugnato il Campidoglio nel 2008, lo reclutano come dirigente comunale.
Per un paio danni va tutto bene, Marra dirige il Dipartimento Patrimonio e Casa, ma smania, si sente sottoutilizzato, ieri come oggi punta al gabinetto del sindaco: Alemanno però lo stoppa, dirà poi che non gli piacevano “le sue manie di protagonismo”.
Il dirigente la prende male e nel 2010 se ne va: in RAI, assistente del direttore generale Mauro Masi.
Ancora una volta il centrodestra è la chiave che gli apre tutte le porte. Anche qui tuttavia dura poco.
E nel 2011 sbarca alla Regjone Lazio guidata da Renata Polverini, con un incarico da capo dipartimento, subito contestato dagli interni, che gli costerà pure un’inchiesta della Corte dei conti. Purtroppo l’avventura dell’ex sindacalista Ugl si interrompe e Marra deve far ritorno in Campidoglio.
Dove pero, e siamo all’estate 2013, le elezioni le vince il pd Ignazio Marino e lui viene confinato in una posizione marginale: si attrezza perciò alla resistenza, chiede l’aspettativa e per due anni svolge un dottorato di ricerca a Salerno.
Senza tuttavia rinunciare a fiutare a l’aria. Insieme a Salvatore Romeo, funzionario comunale diventato nel frattempo suo grande amico, punta i 4 consiglieri Cinquestelle allora all’opposizione:
Soprattutto Daniele Frongia, ora vicesindaco, e Virginia Raggi. A loro fornisce una serie di documenti per mettere in difficoltà la maggioranza di centrosinistra e denunciare gli sprechi del Campidoglio.
Nasce un sodalizio che, questa estate, lo porterà alla cloche di comando della capitale d’Italia. Il Rasputin del Campidoglio.
(da “La Repubblica”)
argomento: Grillo | Commenta »
Dicembre 16th, 2016 Riccardo Fucile
DA SCARPELLINI FAVORI ANCHE RECENTI, AGLI ATTI NUOVI COLLEGAMENTI TRA I DUE
Due assegni firmati da Sergio Scarpellini a favore di Raffaele Marra per un totale di 350 mila
euro.
Assegni versati dal costruttore romano per l’acquisto di una casa nel quartiere Prati Fiscali. Una tangente scucita per ingraziarsi Raffaele Marra, allora al vertice del comune con la giunta guidata da Gianni Alemanno.
Oggi Marra è invece il braccio destro del sindaco penta stellato Virginia Raggi.
E non avrebbe smesso di rivolgersi al costruttore amico. Agli atti dell’inchiesta una serie di pressanti richeste a Scarpellini durante il periodo in cui Marra era nella giunta Raggi. “Favori di tipo relazionale”.
Nell’ordinanza emergono anche questi aspetti sebbene non siano oggetto di un capo d’imputazione
Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma, guidati dal colonnello Lorenzo D’Aloia, sono partite a giugno del 2016.
Intercettazioni che inchioderebbero Marra e Scarpellini, tanto da giustificare la misura cautelare degli arresti in carcere, a Regina Coeli.
L’accusa formulata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Brabara Zuin è corruzione per l’esercizio della sua funzione.
(da “La Repubblica”)
argomento: Grillo | Commenta »
Dicembre 16th, 2016 Riccardo Fucile
INTASCATA UNA TANGENTE QUANDO LAVORAVA ALL’ENASARCO, IN MANETTE ANCHE IL COSTRUTTORE SCARPELLINI…PERQUISIZIONI IN CAMPIDOGLIO
I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale guidati da Lorenzo D’Aloia, su richiesta della Procura di Roma, hanno arrestato con l’accusa di corruzione Raffaele Marra, il fedelissimo della sindaca Virginia Raggi, ex vice capo di Gabinetto del Campidoglio e ora alla guida del Dipartimento Personale.
In manette anche il costruttore e immobiliarista Sergio Scarpellini. Secondo le indagini, Marra è accusato di aver intascato una tangente per l’acquisto di un appartamento Enasarco.
La vicenda oggetto d’indagine risale a quando Marra era dirigente in Campidoglio con la giunta Alemanno e riguarda l’acquisto di una casa Enasarco nel quartiere di Prati Fiscali da parte della moglie di Marra.
Una casa di oltre 150 metri quadri che, secondo l’accusa, sarebbe stata pagata con due assegni per un totale di oltre 360mila euro provenienti da un conto di Scarpellini. Marra è tuttora residente in questo appartamento e qui è stato arrestato. La moglie, invece, col resto della famiglia risiede a Malta dal 2015.
Secondo l’accusa, inoltre, per l’acquisto della casa Marra avrebbe beneficiato delle agevolazioni riservate agli inquilini (fino al 40% di sconto), pur non essendo di fatto ancora residente nello stabile di proprietà Enasarco.
Marra, all’epoca dei fatti era direttore del Dipartimento Partecipazioni e controllo Gruppo Roma Capitale.
L’appartamento dell’ente sarebbe stato acquistato da lui con assegni tratti appunto dal conto corrente di Scarpellini. Secondo gli investigatori, l’imprenditore corrompeva pubblici amministratori – attraverso beni immobiliari – per trarre benefici per le sue società .
Un’inchiesta de l’Espresso aveva scoperto come Marra e sua moglie fossero riusciti a comprare a prezzi stracciati e sconti record case da privati e da enti come, appunto, la Fondazione Enasarco.
Dopo l’arresto di Marra, i militari stanno eseguendo nuove perquisizioni proprio nella stanza del dirgente al Campidoglio
Sul posto anche il pm della Procura di Roma Barbara Zuin. Due giorni fa la polizia aveva acquisito tutte le carte relative alle nomine della sindaca Viriginia Raggi.
Raffaele Marra è un ex finanziere. Ma ha scelto di lasciare la divisa nel 2006.
Fatale fu l’attrazione per la politica: due mesi dopo il congedo era già direttore dell’Area galoppo dell’Unire, l’ente per l’incremento delle razze equine allora guidato da braccio destro di Alemanno Franco Panzironi.
(da agenzie)
argomento: Grillo | Commenta »
Dicembre 16th, 2016 Riccardo Fucile
SUPERATA QUOTA 2.151.300 LETTORI, 29.823 ARTICOLI PUBBLICATI, CENTINAIA DI VISUALIZZAZIONI OGNI GIORNO, 500 FOLLOWERS SU TWITTER, COPERTURA DI 20 GRUPPI SU FB PER CIRCA 300.000 UTENTI… UN BLOG CHE DA NOVE ANNI E TRE MESI FA INFORMAZIONE SENZA PADRONI
Lanciamo, come ogni fine anno, un appello ai nostri lettori, con la premessa che potrebbe essere
l’ultimo, in mancanza di un vostro sostegno concreto.
Nove anni e tre mesi fa abbiamo creato un blog dalla forma “professionale” che copre 18 ore al giorno, sette giorni su sette, con circa 15 articoli ogni 24 ore: tutto questo è garantito solo dal sacrificio personale di pochi che, oltre che a collaborare gratuitamente, devono pure fare fronte alle spese vive per acquisto quotidiani, abbonamenti, manutenzione del sito e rinnovo materiali (circa 5.000 euro l’anno).
Abbiamo raggiunto un successo impensabile, diventando uno dei siti di area più seguiti in Italia e con decine di lettori ogni giorno anche dall’estero, fornendo un servizio gratuito di approfondimento attraverso una linea editoriale coerente.
Se volete metterci nelle condizioni di continuare anche per il 2017, vi chiediamo di darci una mano con un contributo libero per le spese che dobbiamo affrontare ogni mese, non avendo partiti o padrini alle spalle.
Versamenti su ns. postpay potete farli velocemente sia da ufficio postale che da tabaccherie autorizzate ricariche indicando semplicemente:
Nome e codice fiscale destinatario e numero postpay
Riccardo Fucile
FCLRCR54R28I657T
postpay n° 5333 1710 0263 8159
Per un bonifico invece questi sono gli estremi:
IT09Y0760105138296402296406
argomento: destradipopolo | Commenta »