Novembre 15th, 2020 Riccardo Fucile
L’AZIENDA DICE DI AVER RISPETTATO LE NORME, MA DIVERSI DOCUMENTI PROVANO L’AQUISTO IN FRANCIA… ORMAI LA FISSA DI DOVER DIRE CHE IL PRODOTTO E’ ITALIANO (COME SE ALL’ESTERO NON AVESSERO PRODOTTI MIGLIORI DEI NOSTRI) MIETE VITTIME
Grano francese o pugliese? Il Fatto racconta nei confronti della De Cecco, l’azienda che produce la
famosa pasta è stato aperto un fascicolo per frode e spiega che la De Cecco ribadisce di aver sempre rispettato la discliplina normativa e regolamentare
Così il pm Giuseppe Falasca della Procura di Chieti ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di frode in commercio e a luglio ha fatto perquisire gli uffici della De Cecco a Fara San Martino (Chieti), con il sequestro di materiale informatico e di posta elettronica.
Tre gli avvisi di garanzia: al 76enne presidente operativo Filippo Antonio De Cecco, da anni monarca assoluto della società , al direttore acquisti Mario Aruffo e all’ex responsabile del controllo qualità Vincenzo Villani, licenziato a maggio.
L’indagine è partita da una denuncia contro ignoti sporta il 28 maggio scorso ai Nas di Latina, riguardante l’importazione dalla De Cecco di 4.575 tonnellate di grano registrato come pugliese ma in realtà acquistato dalla società francese Cavac il 2 ottobre 2019, confermato il 19 novembre e fatturato il 31 gennaio.
Il dettagliatissimo esposto di 5 pagine contiene molti allegati di particolare rilevanza investigativa. Tra questi spicca un’email datata 29 gennaio dell’ufficio acquisti De Cecco sul “prossimo imbarco di grano francese — Fornitore Cavac”: “Domani verrà caricata nuova nave di grano francese. Ecco i dati necessari per le coperture assicurative: nave M/V Right Step di partenza Les Sables d’Olone, Francia”.
Il 30 gennaio un ordine di acquisto della De Cecco parlava di “grano francese ”. Il 10 febbraio con un’altra email il direttore acquisti Aruffo, indagato insieme all’ex direttore controllo qualità Villani, scriveva al capo mugnaio, al coordinatore del controllo di gestione e alla segreteria di Filippo Antonio De Cecco: “Il presidente comunica che il grano francese in arrivo a Ortona il 13 febbraio dovrà essere considerato come grano pugliese”.
Il 13 febbraio, così, gli uffici aziendali modificavano l’ordine di acquisto del 30 gennaio in “grano pugliese”
(da agenzie)
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Novembre 15th, 2020 Riccardo Fucile
REAL CLEAR POLITICS ASSEGNA 306 GRANDI ELETTORI A BIDEN
Joe Biden vince anche in Georgia e sale a quota 306 grandi elettori contro i 232 di Donald Trump, il quale aveva battuto nel 2016 Hillary Clinton 304 a 227.
Il 10 novembre 2020, in piena propaganda a sostegno della teoria dei brogli elettorali, l’avvocato Rudy Giuliani aveva pubblicato un tweet in cui sosteneva che il sito Real Clear Politics avesse tolto a Biden la vittoria in Pennsylvania, portando agli onori della cronaca un sito ritenuto dai pro Trump come attendibile. La sua era una notizia falsa e oggi quel sito segna 306.
Stesso discorso per la CNN, anch’essa abusata dai pro Trump per sostenere che avessero tolto la vittoria di Biden in Arizona. Anche questa, alla fine, è stata assegnata al democratico toccando, insieme alla Georgia, quota 306.
C’è ancora chi non ha segnato Biden vincente in Georgia, come Fox News e Associated Press che furono le prime a dare a Biden la vittoria in Arizona dichiarandolo Presidente eletto, destando le critiche dei pro Trump soprattutto contro il «fuoco amico» di Fox che successivamente aveva interrotto la trasmissione dell’intervento di Kayleigh McEnany per «fake news» elettorali.
Persino The Donald aveva contestato gli ex alleati di Fox News in un tweet del 12 novembre: «La più grande differenza tra le elezioni del 2016 e del 2020 è stata Fox News».
In molti si pongono la domanda sul perchè i media assegnino la vittoria di un candidato Presidente nei vari Stati americani. Non è propriamente così! Ogni Stato gestisce le elezioni autonomamente nel proprio territorio e non risulta esserci un organo unico federale che fornisca i dati in tempo reale come siamo abituati in Italia con il Ministero dell’Interno.
Dal 1848 Associated Press annuncia il vincitore delle elezioni, il tutto raccogliendo e sommando i voti forniti dai funzionali elettorali di ogni Stato. Da allora il ruolo delle testate giornalistiche è stato quello di riportare matematicamente i dati forniti seggio per seggio.
La matematica era stata usata da Associated Press per il voto in Arizona, assegnandolo a Biden proprio in virtù che a conti fatti non c’erano margini di recupero da parte di Trump. Un duro colpo, soprattutto perchè Biden risulta essere il secondo candidato Presidente democratico a vincere nella roccaforte repubblicana negli ultimi settant’anni.
La conferma è arrivata il 12 novembre quando, ormai a giochi fatti per Biden, i funzionari statali hanno decretato la vittoria in Arizona escludendo presunti brogli elettorali.
Risulta strano come in tre contee dello Stato americano i repubblicani non abbiano designato i loro osservatori ai seggi, una grave mancanza soprattutto di fronte alle successive denunce di Trump in cui vuol far credere che sia stato loro negato l’accesso.
Perchè Fox News e Associated Press non assegnano ancora la Georgia? Biden ha vinto con uno scarto dello 0,3% dei voti e al momento il conteggio a mano dei voti, iniziato venerdì 13 novembre, risulta essere quello più lungo e costoso nella storia americana secondo quanto riportato dal Washington Post.
Uno piccolo scarto che pesa in uno Stato storicamente repubblicano, nonostante ad oggi non risulti determinante. Forse è bene attendere la fine della verifica manuale che per assurdo Donald Trump ha definito in un tweet «una perdita di tempo» (il supervisore dell’apparato elettorale in Georgia è il Segretario di Stato repubblicano Brad Raffensperger).
Sembra che agli americani piaccia complicarsi la vita. La certificazione ufficiale dovrà avvenire entro l’8 dicembre, data in cui il Congresso non potrà più contestarne il risultato (salvo sorprese legali). Quella dei media è un annuncio del vincitore, ma l’elezione effettiva si concretizzerà a gennaio quando il Congresso eleggerà il Presidente, un po’ come il voto di fiducia di Governo che diamo in Italia attraverso le due camere. Il 20 gennaio, sempre se tutto procederà senza intoppi, Joe Biden giurerà in Campidoglio.
Così come avviene dalle nostre parti, risulta difficile che i neo eletti votino contro la propria coalizione, ed è raro e controproducente che negli Stati Uniti un grande elettore voti contro il candidato Presidente eletto che ha appoggiato durante le elezioni. Chi non rispetta questa prassi viene etichettato come «infedele», come è successo nelle precedenti elezioni a due elettori repubblicani texani che dovevano votare per Trump
Vittoria all’ultimo voto?
Si pensava a una corsa all’ultima scheda, in un certo senso lo è stato. Rispetto alle elezioni passate ci son volute diverse giornate per individuare un vincitore, iniziando dalle prime assegnazioni del 3 novembre fino a quella della Pennsylvania il 7 novembre (qui la cronologia di Associated Press). Oggi le azioni legali intraprese da Trump potrebbero scombussolare tutto, ma il piano risulta di difficile riuscita visto la mancanza di prove a sostegno dei brogli da lui più volte denunciati. E’ la conclusione fornita a The Atlantic da Rick Hasen, professore di diritto presso l’Università della California-Irvine, riguardo la possibilità di un ribaltone: «Trump needs three consecutive Hail Mary passes» (il lancio della disperazione, lunghissimo e raramente fortunato, famoso nel football americano).
(da agenzie)
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Novembre 15th, 2020 Riccardo Fucile
UNA DONNA PRIMA INVEISCE CONTRO UN EQUIPAGGIO DEL 118 E POI PRENDE A CALCI IL MEZZO… E’ IL FRUTTO DI UNA PROPAGANDA CRIMINALE CHE SI CONTINUA A TOLLERARE
“Fate terrorismo”: così una donna ha inveito contro un equipaggio del 118 a Milano, poi passando
anche a dare calci all’ambulanza. Ma non la passerà liscia: il presidente dell’associazione InterSos Luca Casè, ha deciso di denunciarla, racconta il Corriere:
La donna, identificata da una pattuglia della polizia locale, sarà denunciata dai legali dell’associazione di soccorso pubblico. E già nei giorni scorsi il presidente Casè era intervenuto pubblicamente per smentire la «fake news» delle ambulanze che viaggiavano vuote. Una scemenza circolata in rete insieme ai video dei pronto soccorso deserti nei tanti gruppi negazionisti che prosperano sui social.
Tutto è accaduto sabato mattina intorno alle 10, quando dalla centrale Areu del 118 arriva una «missione» per un evento medico in codice giallo. Così l’equipaggio della ambulanza InterSos viene spedito in via Ilarione Rancati in «sirena». Quando i soccorritori arrivano nella strada, come da prassi, l’equipaggio sale nell’appartamento – ovviamente visto il periodo con tutte le protezioni anti contagio – mentre l’autista rimane in strada con l’ambulanza.
È in quel momento che si avvicina una donna e inizia a inveire contro i soccorritori. Urla che sono «terroristi», che girano «con le sirene per far paura alla gente»
La donna è stata prima fermata dai parenti del malato che si trovava sull’ambulanza e poi dalla pattuglia di vigili fermata dall’autista del mezzo di soccorso.
(da agenzie)
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Novembre 15th, 2020 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA SU FB: “MIGLIAIA DI CASI AL GIORNO, NON DOVREBBE CIRCOLARE NESSUNO”
Aggredito da un passeggero per avergli chiesto di indossare la mascherina. E’ quanto denuncia Marco Crudo, capotreno nel trasporto regionale ferroviario lombardo, che ha scritto un lungo post su Facebook per raccontare la vicenda.
L’aggressore è stato poi intercettato e denunciato dalla Polfer.
“In sedici anni di onorato servizio sui treni – afferma Crudo – non ho mai avuto un’esperienza più frustrante e spaventosa (neanche dopo aver elevato multe da centinaia di euro). Doveva arrivare una pandemia a portare con sè questa follia generalizzata. Una follia che mi costringe tutti i giorni a fare le vasche su e giù per i corridoi del treno per ricordare a decine e decine di persone di indossare correttamente la mascherina”.
Sono in tanti ad avere comportamenti non corretti: “Chi mangia, chi parla al telefono e se l’abbassa, chi se la tiene sotto il naso, e poi ci sono i delinquenti veri e propri, come quello che ho avuto la sfortuna di incontrare sulla mia strada oggi. E siamo in Lombardia. A Milano. Migliaia di casi al giorno. Roba – conclude Crudo – che non dovrebbe girare praticamente nessuno”.
(da agenzie)
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