Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
LA FONDATRICE DELL’ALLEANZA DEI MEDICI: “L’EMERGENZA AGGRAVA I GIA’ DEBOLI STANDARD SUI DIRITTI ALLA SALUTE”… I SOVRANISTI ITALIANI DOVREBBERO VERGOGNARSI DI UN OLIGARCA CHE CERCA DI REPRIMERE LE DENUNCE DEI MEDICI SULLO SFASCIO DELLA SANITA’ RUSSA
Anastasia Vasilyeva, 36 anni, medico, è la fondatrice e leader della “Alleanza dei Medici”, organizzazione indipendente che riunisce oltre quattromila medici e infermieri in tutta la Russia.
L’Alleanza è nata nel 2018 per denunciare le inefficienze del sistema sanitario russo ed è oggi attiva nel sostenere il personale sanitario in tutto il paese durante la crisi del Coronavirus.
È stata fra i primi medici ad assistere Alexey Navalny ad Omsk dopo il suo avvelenamento ed a negoziare con le autorità russe il suo trasferimento all’Ospedale Charitè di Berlino.
Con Alexey Navalny ha condiviso molte battaglia per la libertà ed i diritti nella Federazione Russa, soprattutto in questi mesi di diffusione della pandemia da Coronavirus
Ci può raccontare qualcosa della sua storia?
Sono un medico e un oftalmologo e non ho mai fatto politica. Tre anni fa ho curato Alexey Navalny per un grave danno all’occhio destro provocato da un lancio negli occhi di un colorante antisettico, noto come “Zelyonka”, da parte di sconosciuti. Era il primo attentato che subiva: meno grave del tentativo di omicidio di Tomsk del mese di agosto di quest’anno con il Novachok, ma ha comunque rischiato di perdere la vista. Poi, nell’aprile del 2018 l’ospedale dove lavoravo (Istituto di Ricerca Oftalmologico di Mosca) decise di licenziare, per motivi di razionalizzazione finanziaria, oltre 30 medici specialisti. A molti di loro venne offerto un lavoro come tecnici di laboratorio o addirittura come semplici addetti alle pulizie. Eravamo disperati e iniziammo a scrivere petizioni a tutto il mondo politico e governativo. Non ottenemmo alcuna risposta. L’unico che che ci sostenne fu proprio Alexey Navalny che ci offrì un supporto legale gratuito con il team della sua Fondazione Anti-Corruzione. Dopo una lunga battaglia legale, riuscimmo a vincere in tribunale e a far reintegrare la gran parte dei medici nell’ospedale.
Quindi da quel momento iniziò il suo impegno politico e nacque l’Alleanza dei Medici?
Si. Iniziai a ricevere telefonate da medici e infermieri da tutte le regioni della Russia che denunciavano soprusi e inefficienze. Registrammo quindi l’Alleanza dei Medici come sindacato indipendente ed oggi abbiamo 41 sedi regionali da San Pietroburgo a Vladivostok ed oltre quattromila aderenti.
Ci può raccontare cosa stia realmente accadendo in Russia durante la pandemia da coronavirus? Qual è lo stato del sistema sanitario?
La sanità pubblica in tutta la Russia è in grande difficoltà . Forse a Mosca e San Pietroburgo il livello di qualità dei servizi è accettabile, ma appena usciamo dalle grandi metropoli, la situazione nella Russia profonda è drammatica. All’inizio della pandemia, la gran parte di medici e infermieri negli ospedali della periferia lavoravano senza alcun tipo di protezione. Questo è il motivo per il quale abbiamo promosso diverse raccolte fondi ed abbiamo iniziato a distribuire, mascherine, guanti, tute a infermieri e medici in tutto il paese.
Qual è stata la reazione delle autorità alla vostra iniziativa?
Per Putin il problema non sembra essere l’emergenza da coronavirus, ma piuttosto silenziare chi come noi denuncia le inefficienze del sistema sanitario. Stiamo cercando soltanto di raccontare la verità . Ogni giorno sul nostro sito (https://alyansvrachey.ru) raccontiamo la realtà sanitaria della Russia profonda, denunciando le inefficienze, gli sprechi, gli errori nel contrasto alla pandemia e non solo.
Il Governo russo continua a dichiarare che la situazione nel paese è sotto controllo. C’è una minimizzazione del problema a suo giudizio?
Il regime di Putin sta mentendo sulla reale situazione. Non c’è un sistema efficace di diagnostica e non c’è una statistica attendibile sul numero dei contagiati e dei deceduti. Grazie al nostro network indipendente di medici, ci giungono ogni giorno notizie sullo stato del pandemia in Russia e la situazione continua ad essere estremamente preoccupante. E le autorità , anzichè tentare di gestire al meglio l’emergenza, sembrano essere solo preoccupate a gestire e filtrare le notizie sulla reale situazione.
Lei è stata anche arrestata mentre stava portando strumenti medici di protezione in un ospedale. Ci racconta cosa è successo?
Stavamo portando diverse casse di maschere, tute e vari sistemi di protezioni, in un ospedale nella regione di Veliky Novgorod a 400km da Mosca, quando siamo stati bloccati violentemente dalle forze dell’ordine. Mi hanno arrestata, ho passato una notte in prigione e poi sono stata rilasciata pagando una cauzione. È evidente che non c’era alcuna violazione della legge e l’arresto aveva solo lo scopo di esercitare su di noi una forte pressione psicologica per farci desistere dal continuare nella nostra azioni di sostegno a medici e infermieri.
In Italia e in Europa c’è stata la sensazione che Putin voglia usare la pandemia per destabilizzare l’Occidente. Che ne pensa degli aiuti all’Italia ed alla Serbia di qualche mese fa gestiti dell’esercito russo?
C’era una battuta che girava in Russia all’inizio della pandemia e recitava: “nei nostri ospedali non ci sono più mascherine perchè Putin le ha spedite tutte in Europa e negli Usa”. In linea di principio non sono contraria alle iniziative di cooperazione internazionale, ma devo rilevare che quelle iniziative sono state solo una forma di propaganda: uno show politico di Putin per dimostrare la “superiorità ” russa, quando il nostro sistema sanitario è invece allo sbando.
Putin sta cercando di dimostrare che gli stati autoritari siano più efficaci nel gestire questa crisi rispetto a quelli democratici?
L’emergenza coronavirus sta peggiorando ulteriormente i già deboli standard di rispetto dei diritti in Russia. le forze dell’ordine hanno spesso implementato il “lockdown” in modo violento: anziani picchiati perchè sorpresi fuori casa a fare la spesa, arresti di giovani a spasso con il cane e poi la repressione contro la nostra organizzazione di medici… Tutto ciò è però un segnale di debolezza del regime e non c’è alcuna efficacia nel contrasto della pandemia.
Crede la crisi pandemica globale possa avere un impatto sulla Russia? Qual è la sua visione sul futuro della Russia?
È presto per dirlo, ma credo che la pandemia di Covid-19 farà aprire gli occhi sulla reale situazione sanitaria e politica del paese. Il cambiamento forse non sarà immediato, ma sono ottimista e credo che in un paio di anni la Russia non sarà più la stessa. Sì, un cambiamento radicale è possibile.
(da “Huffingtonpost”)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
DEDOTTI 26 MILIONI DI DOLLARI PER CONSULENZE DELLA FIGLIA CHE PERO’ E’ ANCHE DIRIGENTE DELLA SOCIETA’
In due inchieste indipendenti a New York sarebbe coinvolta anche la figlia del presidente uscente,
indagato con la sua società per aver evitato di pagare le tasse dovute negli ultimi 20 anni.
Tra le deduzioni sospette, per un ammontare di 26 milioni, ci sono anche delle consulenza pagate a Ivanka Trump, che è anche dirigente della società
Le indagini sono partite dall’inchiesta del New York Times sugli ultimi 20 anni di dichiarazioni dei redditi di Donald Trump, dalla quale è emerso come il presidente uscente sia riuscito a pagare pochissime tasse motivandole con perdite costanti della Trump organization.
L’inchiesta del New York Times ha fatto anche emergere che Trump era riuscito a ridurre l’imponibile del suo reddito grazie a cospicue deduzioni, circa 26 milioni di dollari spesi tra il 2010 e il 2018 per incarichi a consulenti non specificati per progetti aziendali.
Punti sui quali saranno chiamati a chiarire davanti ai magistrati diversi dirigenti della Trump organization, per i quali sono partiti i relativi mandati di comparizione.
Parte di quei 26 milioni sarebbe andata a Ivanka Trump, come risulterebbe dalla sua dichiarazione dei redditi del 2017. Il Times ha scoperto infatti una coincidenza sospetta su una cifra dichiarata da Ivanka Trump come consulenza quando è diventata consigliere del presidente Usa.
Nella dichiarazione dei redditi di Ivanka Trump risultano pagamenti per 747.622 dollari, che sarebbero arrivati da una società di consulenza di cui era co-proprietaria. Quella stessa cifra però corrisponde esattamente a quanto ammontano le spese di consulenza che sono serviti per ottenere le detrazioni fiscali da parte dalle Trump Organization, in particolare per progetti alberghieri alle Hawaii, a Vancouver e in British Columbia.
Altro aspetto sospetto è sul ruolo in cui compare Ivanka Trump in queste operazioni: pur essendo una dirigente della Trump Organization, la figlia di Donald Trump è stata trattata dalla sua stessa azienda come consulente, ma apparentemente senza le dovute giustificazioni.
Le regole previste dal fisco americano impongono che, in caso di detrazioni sui pagamenti per onorari professionali, le aziende devono dimostrare che quelle spese siano necessarie e in linea con le cifre di mercato.
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
DAVANTI AI GIUDICI I LEGALI DI TRUMP SI SONO RIFIUTATI DI SOSTENERE CHE CI SONO STATI BROGLI PERCHE’ NEGLI USA PER GLI AVVOCATI CHE MENTONO DAVANTI AL MAGISTRATO CI SONO CONSEGUENZE LEGALI
“Queste conferenze stampa senza freni erodono la fiducia dell’opinione pubblica”. Così il senatore repubblicano Ben Sasse critica lo show dell’avvocato di Donald Trump, Rudy Giuliani, che ieri “insieme ai suoi compari non avrebbe dovuto spingere i grandi elettori ad ignorare i loro obblighi certificati dallo statuto: siamo una nazione di leggi e non di tweet”.
Il senatore del Nebraska, potenziale candidato repubblicano per il 2024, si riferisce al tentativo di Giuliani di spingere le Assemblee legislative degli stati di mandare i grandi elettori pro Trump al Collegio Elettorale.
Riguardo poi alle accuse di brogli avanzate da Giuliani, Sasse ha detto che “nelle aule di tribunale gli avvocati di Trump si sono rifiutati più volte di sostenere l’esistenza di un piano di frode, perchè se si mente davanti ad un giudice ci sono conseguenze legali”.
Inoltre ha ricordato che in Michigan Trump “ha perso per oltre 100mila voti e la sua campagna ha ritirato 5 ricorsi nello Stato per mancanza di prove”.
Romney, “Tentativo di sovvertire la volontà popolare”
“Difficile immaginare un’azione peggiore, più antidemocratica compiuta da un presidente in carica” è il giudizio senza appello di Mitt Romney, l’unico senatore repubblicano che votò per l’impeachment di Donald
L’ex direttore che vigilava sulla sicurezza delle elezioni, Christopher Krebs, ha definito la conferenza stampa “L’ora e 45 mn più pericolosi della tv Usa”
Christopher Krebs, il direttore della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency,nominato da Trump che il presidente ha licenziato martedì dopo aver dichiarato pubblicamente che le elezioni erano state sicure ha scritto su Twitter: “Quella conferenza stampa è stata la più pericolosa 1 ora e 45 minuti di televisione nella storia americana. E forse il più pazzo ”
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
ANCHE IN ARIZONA E PENNSYLVANIA RESPINTI I RICORSI DI TRUMP… MA CONTINUA LA PAGLIACCIATA CRIMINALE DELLA GANG TRUMPIANA DEL NEGARE LA SCONFITTA
Il riconteggio dei voti in Georgia ha confermato la vittoria di Joe Biden nello stato tradizionalmente
repubblicano. Secondo il riconteggio, svolto dopo il ricorso presentato dalla campagna Trump, su circa 5milioni di voti validi il candidato democratico ha ottenuto un vantaggio di 12.284 voti, rispetto ai circa 14mila voti di vantaggio che gli erano stati assegnati col precedente spoglio.
La sconfitta in Georgia, che negli ultimi 28 anni era sempre andata ai Repubblicani, è un duro colpo per le ambizioni del presidente Donald Trump di ribaltare il risultato delle elezioni del 3 novembre, attraverso ricorsi e accuse, finora non dimostrate, di brogli elettorali ai suoi danni.
La campagna di Trump ha tuttavia il diritto di chiedere un nuovo riconteggio dei voti nello stato, essendo il margine di differenza col rivale Biden inferiore allo 0,5%.
Le autorità elettorali della Georgia dovrebbero certificare oggi il risultato del voto, dopo di che i Repubblicani potranno presentare un eventuale nuovo ricorso.
La campagna di Trump ha intanto incassato nuove sconfitte nelle aule dei tribunali, con giudici che in Arizona e Pennsylvania hanno di nuovo rigettato come infondate tutte le mozioni per bloccare la certificazione dei risultati che danno Joe Biden come vincente, proprio mentre Rudy Giuliani ripeteva le accuse, senza prove, dell’esistenza di un grande complotto coordinato dem per rubare le elezioni.
In Arizona un giudice statale ha rigettato, senza possibilità di appello, il ricorso dei repubblicani dello stato per richiedere un nuovo riconteggio nella contea di Maricopa, che avrebbe fatto slittare la data della certificazione dei risultati, prevista per il 30 novembre. Secondo le proiezioni, Biden ha vinto nello stato con oltre 10mila voti di vantaggio, diventando il secondo democratico a conquistare lo stato in oltre sette decenni.
Oltre la metà delle contee dell’Arizona hanno condotto un riconteggio post elettorale non trovando alcuna, o pochissime, discrepanze, secondo il rapporto del segretario di Stato dell’Arizona che in cui si afferma che non vi sono prove delle frodi elettorali sistematiche denunciate da Trump.
Anche in Pennsylvania un giudice ha bocciato un nuovo ricorso della campagna di Trump teso ad invalidare oltre 2mila voti postali per ragioni tecniche.
Ma il caso più emblematico è quello che è stato bocciato da un giudice federale della Georgia a uno dei grandi elettori dello stato, l’avvocato Lin Wood, molto vicino al presidente, che ha denunciato la presunta violazione dei suoi diritti costituzionali attraverso il voto per posta che avrebbe portato a frodi, chiedendo che venisse bloccata la certificazione dei risultati elettorali.
Il giudice Steven Grimberg, che è stato nominato da Trump, non solo ha stabilito che non vi fosse fondamento nel ricorso ma anche avanzato dei dubbi sulla tempistica della sua azione. “Non ho sentito nessuna giustificazione del fatto per cui abbia aspettato a presentare le sue dimostranze due settimane dopo le elezione proprio alla vigilia della certificazione dei risultati elettorali”, ha detto il giudice ricordando che il conteggio del voto per posto è iniziato in Georgia un mese fa.
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
EX GINECOLOGO, AVEVA 83 ANNI: UN ESEMPIO DI DEDIZIONE ALLA SUA COMUNITA’ … COMO PIANGE IL SUO EROE IN CAMICE BIANCO
Ancora una vittima di Covid-19 tra i camici bianchi: è morto martedì 17 novembre all’età di 83 anni Pierantonio Meroni, ex ginecologo di Como che nonostante fosse in pensione era tornato come volontario nel suo reparto all’ospedale Valduce. Sale così a 201 il bilancio dei medici morti per il Coronavirus in Italia. A dare la notizia è la Federazione nazionale ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri che sul suo sito aggiorna “l’elenco dei caduti”.
Meroni ha iniziato la sua carriera alla clinica Mangiagalli di Milano per poi, nel 1975, trasferirsi al Valduce. Amici, colleghi e parenti lo ricordano come un grande uomo e professionista tanto che l’Ordine dei medici di Como nel 2015 lo aveva premiato per i cinquanta anni di carriera.
Poi nel 2020, la decisione che gli è costata la vita: nonostante fosse in pensione da quindici anni durante la nuova ondata di contagi, che ha interessato la Lombardia e in particolare la sua amata Como, Meroni ha scelto di tornare in campo come volontario.
Anche l’amministrazione comunale di Lambrugo, comune in provincia di Como, lo ha voluto ricordare con un post sul suo profilo Facebook: “Resterà il ricordo della sua grande preparazione e umanità con cui, per tanti anni, ha svolto la professione di ginecologo”.
Il comune poi ha espresso il suo cordoglio nei confronti del genero Fabio Poletti, consigliere comunale di Lambrugo, della figlia e della moglie del dottor Meroni.
Dall’inizio della pandemia sono ormai più di duecento i medici che hanno perso la vita a causa del Coronavirus. In un’intervista a Fanpage.it, il presidente Filippo Anelli ha detto: “È un numero che dimostra quanto è ancora difficile affrontare la pandemia”. Secondo Anelli, molti medici nella prima ondata sono morti a causa della carenza di dispositivi, un tema che sembra essere ancora ricorrente: “Assistiamo a tante segnalazioni e denunce di carenza di dispositivi, il che ci crea anche un certo imbarazzo”.
(da Fanpage)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
NEL CENTRO DI VITTORIA UN DISABILE CADE DALLA SEDIA A ROTELLE MA NESSUNO PENSA A CHIAMARE L’AMBULANZA, PIU’ IMPORTANTE FARE UN FILMATO
Un uomo di 60 anni disabile è morto su un marciapiede di una strada centrale di Vittoria, in provincia
di Ragusa. Era caduto salla sua sedia a rotelle e non sono ancora chiari i motivi del decesso. Pare che la caduta possa essere stata causata da un malore.
Qualcuno dice di aver visto l’uomo toccarsi il petto poco prima. Qualcuno, racconta il Corriere, vedendo la scena però non ha pensato di chiamare i soccorsi. Il suo primo istinto è stato invece quello di tirare fuori lo smartphone e filmare la scena di un uomo che muore. E poi hanno pubblicato tutto sui social
La famiglia del disabile li ha denunciati:
È caduto dalla carrozzina, forse per un malore. Ma anzichè soccorrerlo, hanno ripreso la sua agonia con un telefonino e poi hanno postato il video sui social. È successo nel centro di Vittoria (Ragusa). L’assembramento dei curiosi ha richiamato subito l’attenzione di una squadra di polizia municipale e sono stati proprio i vigili urbani a chiedere l’intervento del 118, ma quando i soccorsi sono arrivati l’uomo era già morto.
Intanto, però, i video e le immagini del disabile per terra siano state postate sui social prima che i familiari della vittima, che aveva 60 anni, fossero avvertiti. I parenti hanno sporto denuncia
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
L’ATTORE E’ DA SEMPRE IMPEGNATO IN OPERE DI SOLIDARIETA’
Brad Pitt è, probabilmente, l’attore più cool del pianeta Terra al momento in cui sto scrivendo. E non c’è nulla di cui sorprendersi se, passando per Los Angeles, lo ritroviate in jeans strappati, shirt bianca e camicione di flanella a scaricare generi alimentari gratuiti, soprattutto frutta e verdura, per le comunità di volontari della città degli angeli. Un attimo. Cosa? Parliamo di lui, sì: quell’uomo con la mascherina che consegna frutta e verdura per i bisognosi, sì lui, quell’uomo che somiglia a Brad Pitt, è proprio lui: Brad Pitt.
Lo annuncia il Daily Mail, ne parla The Cut, il magazine culturale del New York Magazine. Le foto, pubblicate da Jeff Rayner per la Coleman-Rayner, hanno fatto il giro del web e sono state socializzate dai numerosi fan account dell’attore.
D’altronde, vederlo scaricare generi alimentari in questa tenuta casual non è una storia che si può vedere tutti i giorni. Stando a quanto riferito dal Mail, avrebbe lavorato per ore e nessuno lo avrebbe riconosciuto fino a quando non si è preso una pausa per fumarsi una sigaretta, togliendosi la mascherina.
A dirla tutta, però, Brad Pitt è un habituè in queste opere di bene. La scorsa estate, l’attore di “C’era una volta ad Hollywood” si è offerto volontario con la Watts Community Core, fornendo cibo alle persone bisognose.
Il Daily Mail scrive che in questa occasione, Brad Pitt è stato il più laborioso tra i suoi colleghi: “era quello che afferrava più scatole di chiunque altro, riuscendo a portarne sei per volta su un carrello”. Straordinario, Brad. E il Mail prosegue: “Brad Pitt non si è fermato un attimo”. Gli States si prodigano in lodi sperticate per l’uomo che ancora una volta supera se stesso, il Divo inarrivabile che diventa per tutti, il Re che — di tanto in tanto — toglie la corona e smette i panni regali per mischiarsi tra la gente, in mezzo al popolo. In effetti, è davvero un gran bel gesto.
(da “Fanpage”)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
IL MARITO AVEVA PERSO IL LAVORO A CAUSA DELLA CRISI… LA BUONA FEDE E’ STATA DIMOSTRATA DAL FATTO CHE NEL TEMPO HA PAGATO LA SOMMA DOVUTA
Era stata denunciata e portata in Tribunale per aver violato i sigilli dell’erogazione del gas metano per
un consumo totale di 551,05 euro.
Le avevano staccato il gas, ma lei lo ha riattaccato per cucinare e scaldare la casa.
Con due figli piccoli e un marito in difficoltà per la crisi economica, non avevano i soldi per pagare le bollette. Ma non poteva nemmeno permettere che i bambini avessero freddo e fame. Il giudice ha così assolto la donna dall’accusa di aver rubato il gas: la difesa è infatti riuscita a dimostrare che non aveva violato i sigilli per arrecare un danno alla società che erogava la fornitura, ma perchè spinta da una situazione di necessità .
La vicenda è riportata da Il Messaggero, l’episodio è avvenuto a Frosinone.
L’avvocato che ha rappresentato la donna durante il processo ha illustrato i motivi che hanno spinto la 41enne a violare i sigilli. Non l’aveva fatto ovviamente per violare la legge, ma perchè si trovava in un grave stato di bisogno. Lei non aveva un impiego, il marito — un piccolo imprenditore edile — a causa della crisi era rimasto senza lavoro. E i soldi per pagare le bollette ovviamente non c’erano.
E così, bolletta dopo bolletta, sollecito dopo sollecito, le lettere della società erogatrice della fornitura sono aumentate. Fino a che, in pieno inverno, le hanno staccato il gas. Allora la donna ha dovuto scegliere: non far mangiare i bambini e fargli sentire freddo, oppure violare i sigilli? La risposta non si è fatto attendere.
A testimoniare la buona fede della donna, il fatto che in questi ultimi mesi ha rateizzato e pagato le bollette dovute. Quindi, l’assoluzione.
(da Fanpage)
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Novembre 20th, 2020 Riccardo Fucile
AVEVANO PRESENTATO FALSE DICHIARAZIONI DI INDIGENZA… TRA LORO ESPONENTI DELLA CRIMINALITA’, PARTITE IVA E CHI GIA’ PERCEPIVA IL REDDITO DI CITTADINANZA
Oltre 700 persone che avevano ottenuto indebitamente il “Bonus spesa Covid- 19”, per aver dichiarato, diversamente dal vero, di trovarsi in condizioni di difficoltà economica o di indigenza tali da non poter comprare generi alimentari e di prima necessità , sono state scoperte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli, nell’ambito dei controlli sui percettori del beneficio. Tra di loro anche congiunti di esponenti della criminalità organizzata.
Nel complesso sono state irrogate sanzioni amministrative, per indebita percezione di erogazioni pubbliche, per oltre 250.000 euro e sono stati segnalati i trasgressori agli Enti Comunali, al fine di avviare il recupero delle somme indebitamente percepite.
Dai controlli è emerso che uno o più componenti dei nuclei familiari monitorati, a seconda dei casi, avevano ricevuto lo stipendio o una pensione, anche per cospicui importi, percepito il Reddito di Cittadinanza, l’indennità di disoccupazione o altre prestazioni sociali agevolate oppure alterato il proprio stato di famiglia indicando soggetti fittizi o non residenti per incrementare la somma da percepire.
Tanti i casi accertati: si va dai coniugi che hanno richiesto entrambi il bonus ma per lo stesso nucleo familiare, a soggetti che già percepivano l’assegno di mantenimento per separazione, a titolari di Partita Iva.
Nella maggior parte i nuclei familiari monitorati hanno indicato un ISEE con un valore inferiore a quello previsto.
Emblematico, da questo punto di vista, il caso di una signora napoletana scoperto dalle Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano che ha presentato un’attestazione ISEE pari a 4.895 euro, quando in realtà , era di oltre 67.000 euro.
Sui propri conti correnti la donna aveva 325.000 euro e disponeva di un patrimonio immobiliare del valore di circa 36.000 euro.
Le attività di controllo – sottolinea una nota della Comando provinciale di Napoli- “testimoniano l’impegno della Guardia di Finanza nell’azione di contrasto ad ogni forma di illecito a danno della spesa pubblica nazionale, al fine di prevenire e reprimere, soprattutto in un periodo di crisi economica e sociale causata dall’emergenza sanitaria, le fattispecie di indebita percezione delle risorse pubbliche destinate alle famiglie realmente bisognose e maggiormente colpite dagli effetti economici derivanti dall’emergenza in atto”.
(da agenzie)
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