Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
PRASSI INUTILE: DUE MESI PER RISPONDERE E POI CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA DELLE CUI SENTENZE I DUE PAESI SE NE FREGANO… NOI SIAMO PER UN CALCIO IN CULO, FUORI DALL’EUROPA
Sono state avviate procedure di infrazione contro l’Ungheria e la Polonia sull’uguaglianza e la tutela dei diritti fondamentali, in particolare per le comunità Lgbt, dalla Commissione Ue
I due Stati membri dispongono ora di due mesi per rispondere alle argomentazioni avanzate dalla Commissione
In caso contrario, la Commissione può decidere di inviare loro un parere motivato e in una fase successiva deferirli alla Corte di giustizia dell’Unione europea
Sull’Ungheria, i casi includono la legge di recente adozione che vieta l’accesso a contenuti che promuovono o ritraggono la cosiddetta “divergenza dall’identità personale corrispondente al sesso alla nascita, al cambiamento di sesso o all’omosessualità” per i minori di 18 anni.
In relazione alla Polonia, la Commissione ritiene che le autorità locali non abbiano risposto in modo completo alla sua indagine sulla natura e l’impatto delle cosiddette risoluzioni sulle “zone franche Lgbt” adottate da diverse regioni e comuni polacchi.
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
SETACCIATI CENTINAIA DI COMMENTI RAZZISTI SUI SOCIAL DALLE FORZE DELL’ORDINE… IN GRAN BRETAGNA SI VA IN GALERA, IN ITALIA TE LA CAVI CON UN BUFFETTO
Poco dopo l’esito della partita degli europei che ha visto la nazionale azzurra
primeggiare sugli inglesi ai rigori, la rabbia dei britannici è esplosa sui social, che si sono riempiono di insulti razzisti contro Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka, i tre calciatori inglesi neri che hanno fallito i rigori decisivi.
Attacchi violenti e a valanga che spingono addirittura il premier britannico Boris Johnson a intervenire: “Questa squadra inglese merita di essere lodata come eroi, non insultata razzialmente sui social media. I responsabili di questi terrificanti insulti dovrebbero vergognarsi di sé stessi”.
Una presa di posizione condivisa anche dal principe William, secondo in linea di successione alla corona britannica e presidente d’onore della Federcalcio inglese. “Sono nauseato”, scrive William, che ieri sera era presente a Wembley insieme alla moglie Kate e al primogenito George.
“È totalmente inaccettabile che alcuni giocatori debbano questi simili comportamenti abominevoli“. Questi episodi di razzismo – ha concluso dal suo profilo ufficiale reale di Kensington Palace – “devono finire ora e tutti coloro che ne sono responsabili devono risponderne”.
La polizia ha detto che “un torrente di commenti razzisti rivolti ad alcuni giocatori neri della squadra” è apparso sui social media domenica, dopo che l’Inghilterra ha perso ai rigori contro l’Italia nella finale di Wembley.
L’Unità di polizia del calcio del Regno Unito, nella persona di Mark Roberts, ha affermato che la sua squadra è al lavoro su “un numero significativo di segnalazioni di abusi razzisti”.
Oggi le forze di polizia locali hanno fatto sapere di aver effettuato quattro arresti legati agli insulti razzisti. “La nostra squadra inglese è stata un vero modello durante il torneo, comportandosi con professionalità e dignità. Sono disgustato dal fatto che ci siano persone là fuori che pensano che sia accettabile indirizzare tali aberranti abusi su di loro o su chiunque altro”.
Roberts ha detto che l’indagine continuerà per cercare di trovare i responsabili e gli agenti stanno lavorando a stretto contatto con piattaforme di social media, tra cui Facebook, Instagram e Twitter.
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
SI FANNO SELFIE PURE AL CESSO, MA I POLITICI CHE HANNO FATTO DA TESTIMONIAL SI CONTANO SULLE DITA DI UNA MANO
Stanno girando da qualche ora gli screenshot del 2018 di alcuni post di Giorgia Meloni sui vaccini che, confrontati con le sue dichiarazioni recenti sempre sui vaccini, fanno molto sorridere.
Nel 2018 diceva ad esempio che “i vaccini sono una delle conquiste più importanti e non bisogna diffondere notizie false o alimentare paure”. “Lasciamo stabilire a chi ha competenze quali siano i vaccini necessari e OBBLIGATORI”. Oggi, dopo i suoi noti master in virologia e immunologia, twitta: “Il Governo si dia una calmata, non siamo un regime totalitario. La nostra Costituzione non contempla l’obbligo vaccinale!”.
Per la cronaca, i vecchi tweet erano stati eliminati dalla sua bacheca perché Giorgia sa come ripulire la scena del delitto, ma non ha tenuto conto dei Ris del web, quelli che conservano in cartelle sterili ogni traccia delle nostre attività sui social.
Tornando alle sue idee lievemente instabili sui vaccini, certo, Meloni è un’imbarazzante banderuola, ma una banderuola che sa quello che fa. Perché Giorgia ha scelto una strategia politica precisa, ovvero quella di accontentare la considerevole fetta di elettorato impaurita o no-vax che in questo momento è in cerca di un faro.
E dire: “Lo Stato non può obbligare nessuno al vaccino” entusiasma i no-vax senza tutto sommato far disamorare i pro-vax, che si sentono comunque liberi di fare quel che vogliono. Insomma, si strizza un occhio a Burioni e uno al canale complottista ByoBlu (di cui Giorgia è fan).
Anche Matteo Salvini ha sempre giocato sulla stessa ambiguità, ovvero non dire mai di essere contrario ai vaccini (quello gli costerebbe una parte dell’elettorato, oltre al far infuriare i suoi cari imprenditori che vogliono ripartire), lasciando però intendere che questo vaccino l’accetta con rassegnazione, in un ruolo insolitamente passivo. “Farò quello che mi dice il mio medico”, ha sempre risposto laconicamente a chi gli chiedeva se li avrebbe fatti. O: “Non mi vedrete mai inseguire la gente con le siringhe!”, come se ci fosse chi lo fa, per giunta. Credo non accada nemmeno nel boschetto di Rogoredo dopo le dieci di sera.
Fatto sta che il 10 giugno Meloni ha risposto in tv con poco entusiasmo a chi le chiedeva se si vaccinerà: “Ho prenotato il vaccino” e non si è saputo più nulla.
Salvini non si è ancora vaccinato (“La data coincideva con un processo”), Renzi idem (“Non mi sono ancora vaccinato”, diceva pochi giorni fa), e non si sa il perché.
E già qui possiamo tirare le prime somme: due segretari di Partiti al governo non sono ancora vaccinati neppure con una dose al 14 luglio, quando la metà Paese lo è già. Quando in Italia è in atto la più importante campagna vaccinale della storia dell’umanità, quando il messaggio del Governo è: vaccinatevi.
Sarebbe però scorretto fingere che questa sorta di pudore dei politici nei confronti del tema “vaccino” sia un problema circoscritto a Meloni e Salvini.
Tutti i politici o quasi sanno che prendere posizioni nette sull’importanza di vaccinarsi brucia una percentuale consistente dell’elettorato e quindi la maggior parte dei politici a destra e a sinistra ha scelto la via dell’assenso senza fare troppo rumore. Senza eccessiva esposizione.
Il vaccino si fa, al massimo si dice, ma possibilmente non si vede. Fateci caso: quante foto di politici che si vaccinano avete visto? Siamo abituati a sorbirci selfie di tutti mentre mangiano, corrono, stirano, leggono e si passano il cotton fioc nelle orecchie, ma di foto con la siringa nel braccio, niente o quasi.
La verità è che i grandi assenti in questa enorme campagna di persuasione sono proprio i politici: perfino lo strombazzato spot di Tornatore per la campagna vaccinale è finito presto sotto al tappeto.
Le eccezioni (ovvero il selfie mentre si vaccinano) sono rappresentate quasi esclusivamente dai presidenti di Regione, quasi tutti appena rieletti: Stefano Bonaccini (a petto nudo), Attilio Fontana, Vincenzo De Luca, Giovanni Toti, Luca Zaia, Nicola Zingaretti. E alcuni mancano comunque all’appello.
I segretari di partito restano i grandi assenti: Enrico Letta si è fotografato davanti al padiglione della Croce Rossa, Carlo Calenda che non ha pudore nel fotografarsi con la maglietta “Piuma o fero”, ci ha fatto sapere che si è vaccinato ma di pubblicare la foto dell’inoculazione evidentemente si vergognava.
Delle foto eventuali di Berlusconi non ho notizie. Così come non ce ne sono di Di Maio, Giuseppe Conte, Beppe Sala, Giorgio Gori, Carfagna, Brunetta, Gelmini, Orlando, Franceschini e ministri vari o chiunque mi venga in mente.
Per i politici, la foto-vaccino è criptonite. Dovendo scegliere tra ciò che è più utile a loro stessi in termini di comunicazione (evitare la furia no-vax e la possibile emorragia di voti) e quello che può essere più utile per il Paese (fare da testimonial alla campagna vaccinale), scelgono la prima.
Tant’è che Draghi e Mattarella, che di voti non ne devono prendere e non rappresentano un partito, la foto negli hub l’hanno fatta.
(da TPI)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
“A VOI TUTTI AUGURO DI POTER GUARDARE NEGLI OCCHI I VOSTRI CARI, IO VOTERO’ SI'”
Un intervento commosso quello della senatrice Barbara Masini che a pochi giorni
dal coming out ha preso la parola in aula durante la discussione del disegno di legge Zan contro l’omotransfobia e l’abilismo per difenderlo.
Nel corso del suo discorso, la senatrice in quota Forza Italia ha fatto cenno alla sua storia personale. «Quando capì di me mia madre mi disse: “Ho paura per te”. Tutti i genitori hanno paura per i propri figli. Per il loro futuro, per la loro salute, per un incidente, per una casualità amara del destino. Ma non tutti sono costretti ad avere pura per una società immatura, che ritiene che tuo figlio o tua figlia possano o debbano essere un soggetto più vulnerabile per quello che è».
Poi Masini si è rivolta a chi, da settimane, sta ostacolando l’approvazione del Ddl: «A voi tutti auguro di poter guardare negli occhi i vostri cari. Quelli di oggi e quelli di domani, e anche quelli che un domani saranno diversi dai vostri desideri. E poter dire loro, io nel mio piccolo ti ho protetto dalla paura».
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
ALTRI 16 MINORENNI HANNO MINACCIATO DI PORTARE I GENITORI NO VAX IN TRIBUNALE
Matteo (nome di fantasia), il ragazzino 17enne toscano ha ottenuto il diritto di vaccinarsi nonostante il veto dei genitori no vax. “Potrà finalmente vaccinarsi! Il 17enne fiorentino con i genitori no vax si era rivolto all’avvocato per potersi vaccinare e oggi finalmente i suoi genitori hanno firmato la liberatoria. In 27 minori toscani si sono rivolti all’Associazione matrimonialisti per potersi vaccinare contro la volontà dei genitori. Questi ragazzi sono un esempio di senso civico e di responsabilità”, ha scritto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, su Facebook.
La sua protesta era stata seguita da altri 16 coetanei, tutti minorenni che nelle scorse settimane si erano rivolti all’Ami, Associazione avvocati matrimonialisti, per poter ottenere il diritto alla vaccinazione nonostante il mancato consenso dei genitori.
Sono già in sette i minori che hanno potuto usufruire della vaccinazione. A seguire nel dettaglio la vicenda è stato il legale Gianni Baldini, presidente Ami Toscana. “Dopo un incontro con i genitori e i rispettivi legali – racconta l’avvocato all’agenzia AGI – avevamo intrapreso la strada della mediazione e presentato diffida, ma prima della scadenza dei termini i genitori hanno fatto marcia indietro e la vicenda si è risolta in via stragiudiziale. I genitori hanno firmato il consenso alla prenotazione del vaccino che avverrà proprio oggi. Questo ragazzo – conclude Baldini – ha vinto la sua battaglia”.
Gli inizi di questa storia risalgono alla fine di giugno, quando il ragazzino era insorto. “La mia famiglia non crede ai vaccini ma è l’unica arma per tornare a vivere. Io voglio vaccinarmi per essere libero”, diceva Matteo sulle colonne de La Nazione.
Aveva minacciato di arrivare fino al Presidente della Repubblica il 17enne se non gli fosse stato consentito di riconquistare quella libertà che soprattutto gli studenti hanno perso in questi 18 mesi di chiusure ad intermittenza.
Il caso di Firenze ha fatto giurisprudenza. Dopo Matteo sono stati moltissimi i giovanissimi che hanno deciso di adire le vie legali per costringere i genitori a firmare le autorizzazioni per inocularsi le dosi.
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
DUE TESI OPPOSTE IN DUE POST A DISTANZA DI DUE ORE: COME DIRE TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO
Dire tutto e il contrario di tutto, in due ore. I profili social di Matteo Salvini non
mentono e raccontano una narrazione distopica che sembra essere la caratteristica principe della comunicazione del leader della Lega.
Lo abbiamo visto in passato, a inizio pandemia, quando nel giro di pochi giorni è passato dal chiedere la chiusura di tutto al volere la riapertura di tutto. Con molta nonchalance.
Un ritornello che si ripete anche al giorno d’oggi sul tema del giorno: quello del Green pass per accedere ai locali (come deciso in Francia e Grecia). Ma l’auto-smentita arriva, questa volta, nel giro di un paio d’ore.
Ed è così che ieri, alle 17.21, sul profilo Twitter di Salvini troviamo scritto questo: “Riaprire discoteche, sale da ballo e locali per giovani, come nel resto d’Europa e secondo i protocolli di sicurezza, è doveroso. Meglio un divertimento sano e controllato rispetto all’illegalità senza regole. Senza contare i 100.000 posti di lavoro e le 3.000 imprese a rischio”.
Nessun riferimento al Green Pass, ma il leader della Lega parla di “protocolli di sicurezza” come nel resto d’Europa. E ne parla come un qualcosa di “doveroso” per un divertimento sano e controllato.
Insomma, un qualcosa che è in linea con la decisione presa da Macron in Francia e da Mitsotakis in Grecia (anche se con sfaccettature differenti). Si parla, infatti, di certificazione verde per l’accesso – in sicurezza – nei luoghi chiusi come i ristoranti. E in Italia, come confermato dal sottosegretario alla Salute Sileri, se ne sta discutendo.
Leggendo quel tweet di Salvini, dunque, la Lega non dovrebbe mettere paletti verso questa strada. E invece, due ore dopo (anzi, due ore e 9 minuti dopo per l’esattezza, ecco il colpo di scena su Twitter: “Vaccino, tampone o Green Pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo”.
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
PER RIDICOLIZZARE I REATI CONTRO L’OMOFOBIA SOSTIENE CHE ALLORA BISOGNEREBBE TUTELARE ANCHE “CICCIONI, CACCIATORI E GENTE CON GLI OCCHIALI”… E PERSONAGGI DEL GENERE ARRIVANO IN PARLAMENTO
Il dibattito sul Ddl Zan è grave ma non serio, o almeno così deve aver capito il Senatore Andrea Cangini di Forza Italia.
Nel corso del dibattito di questa mattina in Senato, Cangini ha pensato di paragonare le vittime tutelate dal disegno di legge su Alessandro Zan con “ciccioni, portatori di occhiali, cacciatori e vegani”.
Secondo Cangini le categorie umane sono infinite, e quindi, sostiene il senatore forzista, è impossibile immaginare una legge per tutti.
Una considerazione che si potrebbe definire infelice. Ma che, come evidente, nasconde una gravissima mancanza sul piano della consapevolezza rispetto a quello che il Ddl Zan vuole rappresentare. Non peggio, s’intende, del Senatore Pillon e la sua ambigua teoria sul commercio dei bambini.
Il dibattito di queste ore è parte di un copione, si attendono gli emendamenti annunciati.
Il mondo di Twitter intanto continua a mettere a nudo alcune lacune nella formazione di chi, da mesi, si oppone alla realizzazione di questa legge di civiltà.
Un lungo copione, per l’appunto, in attesa della resa dei conti dello scrutinio segreto
(da Next Quotidiano)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
DECINE DI PERSONE DISPERSE

Continua a salire il bilancio delle vittime causato dal terribile maltempo che dalle prime ore del mattino di oggi, 15 luglio, si è abbattuto su Germania e Belgio.
Sono almeno 42 le vittime nell’ovest del territorio tedesco, tra loro anche due Vigili del fuoco impegnati nei soccorsi. Decine di persone risultano ancora disperse, con l’ultima stima della polizia che parla di almeno 70 persone.
«Molte di loro si trovavano sui tetti delle case che sono state travolte dal fiume in piena nel comune di Schuld, nella Renania-Palatinato», ha spiegato un portavoce della polizia di Colonia.
Nella zona di Kordel, centinaia di persone invece continuano ad essere messe in salvo attraverso l’utilizzo di imbarcazioni.
Intanto in Belgio si registrano due morti causate dalle inondazioni che nelle ultime ore hanno distrutto la provincia di Liegi, a Est del Paese. Case, fattorie e impianti industriali sono andati completamente distrutti e si teme ancora il peggio per il rischio imminente di esondazione del fiume Mosa.
La cancelliera tedesca Angela Merkel si è detta «sconvolta per la catastrofe che sta provocando un’enorme sofferenza a tante persone». Nel tweet del portavoce Steffen Seibert, Merkel esprime tutto il cordoglio per le vittime e i dispersi.
Intanto anche la presidente della Commissione europea Von der Leyen è intervenuta su quanto sta accadendo: «L’Unione europea è pronta ad aiutare» ha detto su Twitter, sottolineando la massima vicinanza alle famiglie devastante dalle inondazioni. Intanto gli ambientalisti lanciano per l’ennessima volta l’allarme: «Gli effetti della catastrofe climatica sono già qui», ha detto l’esponente tedesca dei Verdi Katrin Goerig-Eckardt.
(da agenzie)
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Luglio 15th, 2021 Riccardo Fucile
IL SONDAGGIO GHISLERI: IL 60% DEGLI ELETTORI SOVRANISTI NON E’ D’ACCORDO CON I LORO CAPI E APPOGGIA LA DECISIONE DI MACRON
Che succede? Gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia si dimostrano più assennati dei loro leader di riferimento e sono pronti ad appoggiare l’eventuale decisione del governo sull’estensione dell’utilizzo del Green Pass per accedere a diversi locali (come bar, ristoranti, musei e discoteche).
Lo rivela un sondaggio effettuato il 13 luglio da Euromedia Research e spiegato oggi, sulle pagine del quotidiano La Stampa, da Alessandra Ghisleri.
La rilevazione statistica (che si basa su un campione di mille persone intervistate) mette in risalto un dato molto importante: più di due italiani su tre (il 68,4%) è favorevole all’iniziativa presa da Macron in Francia: l’utilizzo del Green pass non solo per gli spostamenti (interni o esterni) ma anche per accedere ai ristoranti e l’obbligo vaccinale per il personale sanitario.
E i numeri parlano chiaro: l’82,5% degli elettori di centrosinistra è favorevoli all’introduzione di un’iniziativa simile anche in Italia, mentre tra quelli del centrodestra c’è qualche perplessità in più, ma la maggior parte (67%) appoggia la decisione presa al di là delle Alpi.
Tra gli elettori del Partito Democratico il dato più elevato di favorevoli (92,9%) così come quelli di MDP-SI. Maggior scetticismo tra chi ha detto di votare MoVimento 5 Stelle, ma la somma totale supera di gran lunga i due italiani su tre (67%).
E anche nel Centrodestra ci sono delle differenze. La maggior parte degli intervistati favorevoli all’introduzione di un “modello Macron” sul Green Pass arrivano da Forza Italia (81,7%), ma anche gli elettori di Lega e Fratelli d’Italia sono d’accordo (rispettivamente con il 58,7% e il 59,7%).
Insomma, gli elettori hanno un’idea sul Green Pass molto differente rispetto alle posizioni dei rispettivi segretari. Chissà se questi numeri, come già accaduto in passato, porteranno Matteo Salvini e Giorgia Meloni a seguire meno gli hashtag trending topic sui social e ascoltare – veramente – il parere dei propri elettori. Perché sulla salute, per non ricadere in un incubo già vissuto, non si può scherzare.
(da agenzie)
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