Destra di Popolo.net

540 EURO IN PIU’ ALL’ANNO IN BUSTA PAGA AI REDDITI ALTI: COME DRAGHI VUOLE TAGLIARE IRPEF E IRAP

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

DA 28.000 A 75.000 EURO DI SCAGLIONE… CHI GUADAGNA 25.000 EURO NON VEDE UN EURO IN PIU’ (TI PAREVA CHE SI AIUTASSE CHI NON ARRIVA A FINE MESE)

Un emendamento deciderà cosa fare di otto miliardi di euro. Ovvero la somma stanziata nella Legge di Bilancio per il taglio dell’Irpef e dell’Irap annunciato dal governo Draghi.
La norma, nelle intenzioni dell’esecutivo, si dovrebbe scrivere in Parlamento e d’intesa con le parti sociali. Gli obiettivi in campo sono due: «ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive» e «ridurre l’aliquota dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive», cioè l’Irap.
In ballo ci sono cinque punti di cuneo fiscale e un taglio che il governo vorrebbe concentrato sulle aliquote centrali. In particolare si pensa a un taglio dell’aliquota sullo scaglione sopra i 28 mila e fino ai 55 mila euro. Ovvero, secondo i redditi dichiarati nel 2020, una platea di 5,4 milioni di lavori dipendenti.
Non verranno invece toccati i contributi, come chiedeva Confindustria
Taglio del cuneo fiscale
Oggi Repubblica riporta i risultati di due simulazioni per gli effetti sulle buste paga di un taglio di due punti. I dati sono di Consulenti del Lavoro e Fondazione Ungdcec.
E arrivano entrambi alle stesse conclusioni. Un taglio dal 38 al 36% dell’aliquota porta in tasca 340 euro a chi sta nel mezzo dello scaglione.
Ovvero chi guadagna attualmente 45 mila euro lordi l’anno single o con due figli sotto i tre anni a carico.
Il beneficio sale a 540 euro per chi ne guadagna 75 mila. In queste simulazioni i redditi più alti godrebbero della riduzione per quella parte che rientra nello scaglione tra 28 e 55 mila euro.
Nulla invece per chi percepisce 25 mila euro.
Ma la Legge di Bilancio prevede di realizzare il taglio anche attraverso «una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo», ovvero il bonus da 80 euro, poi arrivato a 100.
L’agenzia di stampa Ansa ha spiegato nei giorni scorsi che se si tiene conto che occorrono dai 5 ai 6 miliardi solo per mantenere – pur riassorbendolo nella riduzione delle aliquote – il trattamento integrativo di 100 euro che il governo Conte ha esteso fino ai redditi Irpef di 40.000 euro (tanto venne stanziato dal precedente esecutivo) è chiaro che i margini del plafond si assottigliano verso i 2/3 miliardi.
Una parte di risorse, sempre secondo la legge, può essere recuperato dalla «revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente». Ma la riforma delle deduzioni e delle detrazioni è sul tavolo dei governi da anni. Finora senza risultati.
Le aliquote
Nel dettaglio, secondo le simulazioni, nulla però verrebbe in tasca a chi si trova a guadagnare meno. Se invece si allargasse il taglio all’intera platea di chi guadagna a partire da 29 mila euro il costo dell’intervento arriverebbe a 5 miliardi.
Ma questa cifra serve invece per mantenere il taglio del cuneo varato dai governi Conte e Renzi. E quindi i tre miliardi che avanzano dovrebbero bastare per tagliare sia l’Irap e che l’Irpef. Questa riforma fa cadere le ipotesi sul “sistema tedesco” proposte nei mesi precedenti da alcuni partiti della maggioranza.
Nel calcolo della riduzione del peso del fisco il governo infila anche la cancellazione dell’aggio per 990 milioni, il rinvio di sugar e plastic tax, l’Iva al 10% per la tampon tax, gli incentivi per la casa e per le imprese e i 2 miliardi contro il caro-bollette, che serviranno però solo per il primo trimestre e potrebbero tradursi in una riduzione delle aliquote Iva. In tutto si contano 12 miliardi di taglio di tasse nel 2022.
(da La Notizia)

argomento: Politica | Commenta »

DA OGGI A VIENNA SI LAVORA SOLO CON IL GREEN PASS, GERMANIA E ROMANIA PROSSIMI A RENDERLO OBBLIGATORIO

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

DEDICATO AI CAZZARI SOVRANISTI CHE PIAGNUCOLAVANO CHE ERAVAMO I SOLI IN EUROPA

Da oggi in Austria è obbligatorio il Green pass sul lavoro. Mentre il paese valuta la possibilità di varare un lockdown solo per i non vaccinati, la Certificazione Verde Covid-19 dal primo novembre sarà necessaria per presentarsi sul posto di lavoro.
E si otterrà per motivazioni identiche a quella italiana: vaccinazione anti Coronavirus, tampone negativo o guarigione da non più di sei mesi. I lavoratori che sono esentati sono quelli che non interagiscono con altri soggetti, come per esempio i camionisti.
Il datore di lavoro dovrà effettuare controlli a campione e dal 15 novembre chi ne è sprovvisto dovrà indossare la mascherina mentre lavora.
Germania e Romani
Intanto, racconta oggi Il Sole 24 Ore, altre due nazioni europee pensano a rendere obbligatorio il Certificato per lavorare. In Germania attualmente c’è l’obbligo di presentare una certificazione per partecipare a eventi oppure per andare in bar e ristoranti.
Ma nella maggior parte degli Stati il personale sanitario che lavora a contatto con il pubblico si sottopone regolarmente ai test.
In Romania invece il pass sanitario è richiesto per accedere a uffici pubblici, ad alcune tipologie di aziende private, a ristoranti, musei, e cinema. Ma il governo sta valutando di introdurre l’obbligo per i lavoratori dipendenti, in particolare del settore sanitario.
Il testo del progetto di legge prevede sanzioni come la sospensione e il licenziamento in caso di mancato possesso del pass.
Nei Paesi Bassi invece il governo sta valutando la possibilità di introdurre restrizioni nei confronti dei soggetti non vaccinati. Almeno per chi in campo sanitario.
Mentre si valutano restrizioni in campo lavorativo per coloro che non hanno il pass. Il quotidiano aggiunge che è in vigore, in via temporanea, un testo di legge in base al quale la certificazione Covid non è richiesta a chi lavora presso luoghi o eventi in cui il pass è richiesto invece per l’accesso (ad esempio hotel, ristoranti, bar).
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

BASKET: LA SQUADRA DI FIGLI DI IMMIGRATI ESCLUSA DAI TORNEI: “SIAMO NATI IN ITALIA, DATECI UNA DEROGA, NON E’ GIUSTO”

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

LA TAM TAM BASKET HA SEDE A CASTELVOLTURNO. LA FIP L’ HA ESCLUSA DAI TORNEI, ORA IL TAR DEL LAZIO DECIDERA’

La Tam Tam Basket è una società di pallacanestro di Castelvorturno in provincia di Caserta.
La squadra è composta esclusivamente da figli di lavoratori extracomunitari. Nati in Italia e che da sempre frequentano scuole italiane.
Ma la legge, come sappiamo, li considera stranieri. Nel 2019 hanno partecipato a un torneo grazie alla deroga concessa dalla Federbasket. E lo hanno vinto.
Ora avrebbero dovuto iscriversi al torneo nazionale under-17. Ma, spiega il Corriere della Sera, purtroppo questa volta la deroga non è arrivata e hanno dovuto rinunciare. Massimo Antonelli, ex giocatore della Virtus Bologna e del Basket Napoli, spiega al quotidiano che la Tam Tam negli anni ha ispirato una norma che consente di gareggiare a squadre composte da stranieri se iscritti a scuole italiane.
«Si parla tanto di ius soli sportivo, lo ha fatto anche il presidente Malagò — aggiunge Antonelli —. Quando poi si presentano le occasioni, anche lo sport si tira indietro».
I ragazzi hanno mandato una lettera al presidente della Fip, Gianni Petrucci: «Desideriamo iscriverci al campionato di Eccellenza: come giocatori e come squadra questa può essere, e speriamo sarà, una buonissima occasione per crescere e mettersi in gioco e dimostrare quanto valiamo».
Ma Petrucci ha detto di no: «All’esito di questa verifica — ha scritto il numero1 della Fip — il presidente regionale Caliendo mi ha informato di non aver ricevuto “concorde adesione” da parte delle società iscritte (…) sono a rappresentarle l’impossibilità di dar seguito alle richieste pervenute».
L’ultima speranza è ora il Tar del Lazio. Che per ora ha sospeso la norma. Il prossimo 9 novembre si discuterà nel merito il ricorso. Ma le possibilità di spuntarla sono davvero poche.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

APPELLO A TRIESTE, LA PETIZIONE DI CHI SI RIBELLA AI DEMENTI: “NON SIAMO LA CAPITALE DEI NO VAX”

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

“VOGLIAMO FAR SENTIRE LA VOCE DI MIGLIAIA DI TRIESTINI CHE NON SONO NO VAX”… RACCOLTE IN POCHE ORE 15.000 FIRME

Un appello sulla piattaforma Change.org lanciato ieri mattina dal professore universitario e avvocato Mitja Gialuz e dall’avvocato e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste Tiziana Benussi ha raggiunto 15 mila firme in 24 ore.
Il Piccolo di Trieste dice che tra i firmatari ci sono il luminare della cardiochirurgia Gianfranco Sinagra, Riccardo Illy, il presidente del Porto Zeno D’Agostino, il rettore dell’Università Roberto Di Lenarda, e poi Gabriele Salvatores, Lino Guanciale, Diego Abatantuono, Ariella Reggio. La petizione recita:
Trieste è una comunità di persone razionali, responsabili e consapevoli che possono uscire dalla tempesta soltanto tutte assieme. Ciascuna con un’assunzione di responsabilità verso le altre. Il vaccino ci restituisce la libertà. La libertà di essere curati. La libertà di lavorare e di fare impresa. La libertà di studiare in classe e nelle università. La libertà di coltivare i propri interessi e di riprendere una vita sociale. La libertà di fare sport e di viaggiare.
Chi combatte contro i vaccini e contro il green pass non deve mettere in pericolo queste libertà e la salute dei cittadini; non può danneggiare l’economia.
Nello spazio pubblico facciamo sentire anche la voce della grande maggioranza dei cittadini che si sono vaccinati, mettendo in sicurezza sé stessi e adempiendo un dovere di solidarietà sociale, scolpito nell’art. 2 della Costituzione e richiamato dalle massime autorità civili e religiose.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

IL PORTUALE NO VAX DI TRIESTE RICOVERATO PER COVID: “SONO IN TERAPIA INTENSIVA, HO AVUTO PAURA”

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

NON SI ERA VACCINATO, ERA IN PRIMA LINEA DURANTE LO SCIOPERO

Cristian, 52 anni, è un portuale di Trieste. Ha partecipato alle proteste No Green pass di questi giorni in città, che hanno causato un aumento dei contagi. E ora è ricoverato in terapia intensiva.
Cristian è uno dei fondatori del Clpt e durante gli scioperi di queste settimane era in prima linea con gli altri.
«Ho il Covid… ho la polmonite, in questi giorni mi sentivo affaticato e ho cominciato a fare fatica», racconta oggi a Il Piccolo. «Ho avuto paura ma adesso mi sento tranquillo perché qui ci sono medici e infermieri. Adesso respiro meglio e mi sto rendendo conto della pericolosità della malattia».
Cristian ha avuto la febbre a 38,5 gradi e attualmente riceve ossigeno attraverso il casco. «Non ho mai negato che Covid-19 potesse essere pericoloso, ma adesso che sono in ospedale ho aperto di più gli occhi. Vedo però i pazienti che sono qui e stanno male. Sto dicendo ai miei colleghi di non sottovalutare, però io sono contro la situazione che si è creata. Per me il Green pass è una porcheria del governo».
E quando gli chiedono se è vaccinato risponde di no: «È stata una mia libera scelta, ma magari un domani lo farò. Muli, guardeve».
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

“CONCENTRAMENTO NEL SENSO DI CONCENTRATI”: PARLA LA (DE)MENTE PENSANTE DEI NO VAX DI NOVARA CHE HA ORGANIZZATO LA SFILATA CON LE VESTI DEI DEPORTATI EBREI

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

LA MOTIVAZIONE DEL GIORNO DOPO E’ ANCORA PIU’ DEMENZIALE DELL’INIZIATIVA STESSA

Ci sono momenti in cui si potrebbe/dovrebbe rimanere in silenzio e parlare solamente per chiedere scusa.
E, invece, all’indomani dell’assurda protesta messa in scena da alcuni ferventi no Green Pass di Novara sono arrivate delle paradossali “giustificazioni” per quella scelta di presentarsi in piazza vestiti da deportati, dietro un filo spinato.
Una scena che ha richiamato nella mente di tanti (praticamente tutti, tranne i protagonisti) l’Olocausto e i campi di concentramento. Ma la mente pensante dietro a quella trovata nega (anche) l’evidenza.
A parlare al quotidiano La Repubblica è Giusy Pace.
L’infermiera di Marsala, infatti, ha rivendicato il suo ruolo da protagonista nella scelta del vestiario per scendere in piazza contro il Green Pass a Novara e lo ha fatto con un’arrampicata sugli specchi degna del miglior alpinista che scala la vetta del Monte Bianco.
“Concentramento nel senso di concentrazione: noi ci siamo concentrati in uno spazio, per manifestare il nostro dissenso. Non volevamo paragonarci ad Auschwitz, se avessi voluto scegliere un campo avrei scelto Dachau in cui c’erano i politici, tutte le minoranze”.
Per quel che riguarda il filo spinato, inoltre, la stessa infermiera sostiene che rappresenti “una protezione”.
Insomma, Giusy Pace vuole provare a spiegare al mondo che lo stesso mondo abbia completamente frainteso le sue (anzi, le loro) intenzioni.
Quindi non c’era nessun riferimento all’Olocausto e alla deportazione (ma c’erano anche riferimenti ai “negozi ariani” sui cartelli mostrati durante la transumanza per le vie di Novara), nonostante gli abiti e le suppellettili varie portate in piazza richiamassero proprio a tutto ciò.
La stessa infermiera – che oltre a essere contraria al green pass è anche contro il tampone perché “il naso non è fatto per essere violato ogni 48 ore – si dice stupita per il polverone mediatico che si è alzato e per le polemiche mosse da, praticamente, tutti.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

DDL ZAN, C’E’ UN RIMEDIO ALLA FOGNA OMOFOBA: LA LEGITTIMA DIFESA

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

IL PRIMO CHE ROMPE I COGLIONI RICEVA UNA RISPOSTA ADEGUATA… E GLI ITALIANI DIVENTERANNO IMPROVVISAMENTE TUTTI CIVILI

La bocciatura del Ddl Zan ad opera dei soliti sfigati omofobi non ci stupisce più di tanto. In 170 Paesi c’e’ una giornata contro l’omofobia, in quasi tutta Europa essere gay o lesbica non crea nessun problema a chi fa scelte diverse, in Italia siamo al medioevo per quanto riguarda i diritti civili, è cosa risaputa.
Che poi ci siano delle forze politiche che rappresentano la fogna dell’umanità è altrettanto risaputo: se non vivessero sull’odio non avrebbero neanche ragione di esistere, il loro programma è tutto lì.
Fare leva sulla parte più rincoglionita della popolazione per lucrare consensi: sono quelli che la sera vanno a cercare i trans sui viali e poi la domenica vanno a messa con la “famiglia Barilla”, la borghesia “perbene” a cui non caso i rivolgono i sovranisti: ipocriti cercano ipocriti.
E allora poco importa a questo punto che esista o meno una legge che tuteli i discriminati per due ragioni: i giovani hanno una mentalità diversa e tempo 20 anni quando la natura ci libererà degli omofobi rincoglioniti il vento cambierà.
Nel frattempo i ragazzi e le ragazze che ogni giorno vengono insultati e picchiati per le loro scelte sessuali comincino ad organizzarsi in nuclei di legittima difesa, come è accaduto sempre per le minoranze.
Tradotto: il primo che rompe i coglioni deve sapere che non la passerà liscia. Risposta adeguata a minacce e violenze.
Dopo qualche sera che i TG veicoleranno la notizia di qualche ricoverato a traumatologia per aver aggredito un gay o una lesbica, vedrete che le aggressioni caleranno miracolosamente.
E’ la terza via tra chi ritiene che la strada privilegiata sia l’educazione alla tolleranza e quelli che aspettano una legge che li tuteli.
Lo Stato non ti tutela? Tutelati da solo e anche i topi torneranno nelle fogne.

argomento: Politica | Commenta »

“LASCIO L’INCARICO IN FORZA ITALIA, UNA VERGOGNA AVER AFFOSSATO IL DDL ZAN”: INTERVISTA A ELIO VITO

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

“DRAGHI? PIU’ A DESTRA DI BERLUSCONI”

Ha fatto molto clamore la pubblicazione della lettera di dimissioni del deputato di Forza Italia, Elio Vito, da responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza di FI, dopo la decisione del suo partito di votare a favore delle pregiudiziali sul ddl Zan che hanno affossato la proposta di legge per il contrasto all’omotransfobia, alla misognia e all’abilismo.
Fedelissimo di Berlusconi e da tempo impegnato nelle battaglie a favore del mondo LGBT+, Vito alla Camera aveva votato a favore della legge, assieme ad altri quattro parlamentari di FI, in contrasto con le direttive del partito.
Dopo l’affossamento al Senato, l’ex ministro non ha potuto più tollerare l’incoerenza fra i suoi valori e posizioni e la decisione presa dal suo partito.
“Per coerenza con le mie convinzioni, che mi portarono a votare a favore della proposta di legge alla Camera, quando pur nella posizione contraria del Gruppo, fu garantita comunque la possibilità di votare secondo coscienza, a malincuore rimetto l’incarico che mi hai affidato” si legge nella indirizzata a Berlusconi, che il deputato ha pubblicato su Twitter.
Nella lettera Vito ribadisce che il ddl Zan “non limita affatto la libertà di espressione e di opinione, che sono tutelate dalla Costituzione”. “Naturalmente – aggiunge – ogni legge è perfettibile e tentativi di miglioramento del testo sono sempre apprezzabili. Però noi abbiamo votato pregiudiziali e sospensive, dopo mesi di ostruzionismo in Commissione, per impedire l’esame”.
*Il “caso Vito” si inserisce in un momento di profonda crisi e malumori interni al partito di Berlusconi, stretto fra la sua vocazione europeista e liberale e la necessità di scendere a patti con i loro alleati di coalizione, la destra sovranista e ultra-conservatrice di Salvini e Meloni.
Abbiamo incontrato il deputato Elio Vito per farci spiegare le motivazioni delle sue dimissioni da tutti gli incarichi di partito, per parlare del tormentato iter del ddl Zan, di Berlusconi e del futuro di Forza Italia.
On. Vito, secondo lei perché Forza Italia ha portato avanti una linea così dura e intransigente nei confronti del ddl Zan?
“Forza Italia, all’epoca, si era astenuta in Commissione Giustizia. E l’allora capogruppo, attualmente ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, disse a Zan che Forza Italia avrebbe votato a favore, se fosse passato l’emendamento all’articolo 4 della legge (il famoso emendamento Costa).
Il povero Zan ci è cascato con tutte le scarpe ed ha approvato l’articolo 4., che è uno di quelli per cui si è fatta più polemica al Senato. Alla fine Forza Italia alla Camera ha deciso di votare contro. Io mi sono alzato in piedi, insieme ad altri quattro colleghi, per esprimere la mia contrarietà. Non mi aspettavo che quando il testo sarebbe approdato al Senato, si sarebbe scatenato un simile pandemonio, con Forza Italia che presenta assieme alla Lega un disegno di legge alternativo che però era indicativo, secondo me, di un errore di fondo, perché riprendeva la vecchia tesi del ministro Fontana di abolire la Mancino e di togliere i reati d’odio”.
“Io ho dato una mano in tutti questi mesi a Zan e ai movimenti arcobaleno a sostenere la campagna per l’approvazione senza modifiche e sono andato anche alla manifestazione all’Arco della Pace a Milano, su invito dei Sentinelli di Milano” ci spiega il deputato.
“Per me era naturale che Forza Italia sostenesse la legge. Visto che rivendichiamo noi ogni giorno l’appartenenza al Ppe e la nostra collocazione europeista. Ma il Ppe in Ue leggi del genere le approva. Tant’è vero che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, del Partito popolare, guida tutta l’Ue contro Polonia e Ungheria per le loro leggi anti-lgbt”.
“Se voti per il non passaggio agli articoli, per fermare la legge sei mesi e lo rivendichi pure – ci spiega Vito – vuol dire che c’è un’incompatibilità fra le mie opinioni e il fatto che ricopra incarichi di partito.
Mercoledì scorso si è parlato tanto della mancata volontà di mediazione da parte del centrosinistra su questa legge. Ma il centrodestra aveva davvero intenzione di mediare o era solo un bluff?
L’applauso che è esploso dai banchi della destra testimonia che l’unica loro volontà era quella di affossare il disegno di legge. Lo testimoniano anche gli argomenti che sono stati portati a sostegno della loro decisione. È difficile trattare con chi accusa la legge di avere delle caratteristiche che non ha. Parlo di chi sosteneva, in Senato, che ci fosse la volontà di far colorare le unghie dei bambini con i colori dell’arcobaleno per far aumentare la vendita degli smalti per uomini, che i preti sarebbero andati in galera o che ci sarebbe stata l’educazione gender nelle scuole (come sostiene la sua collega Licia Ronzulli)”.
“L’articolo 7” – continua Vito – sostiene semplicemente che il 17 maggio si celebri la Giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, riconosciuta anche dall’Onu. Come previsto per tutte le giornate civili, vi era una clausola di stile che quel giorno sarebbe stato dedicato ad una discussione anche nelle scuole sulla cultura del rispetto. Rispettando, ovviamente, l’autonomia scolastica”.
“Il dibattito stucchevole che si è aperto nel centrosinistra su chi siano i franchi tiratori sinceramente non mi interessa – dichiara Vito – ma il colpevole alla fine è sempre “il maggiordomo”. E io dico che ieri il maggiordomo è stato Forza Italia che, per la sua vocazione europeista e liberale, ieri si sarebbe dovuta astenere e accettare la proposta di mediazione avanzata per la prima volta da Letta.
Quanto le gerarchie vaticane hanno influito sull’iter di questa legge e sulle posizioni di alcuni esponenti politici?
“Sono state decisive secondo me. Purtroppo oggi le gerarchie vaticane hanno un’influenza sulla politica Italiana e sulle scelte politiche che è superiore alla presa stessa che hanno sull’elettorato cattolico, il quale, e lo dimostrò ampiamente il voto sul divorzio, è molto più avanti di loro.
Questa ingerenza è dovuta alla debolezza della politica. Nonostante le parole di Draghi sulla laicità dello Stato e delle leggi dopo la lettera arrivata dalla Segreteria di Stato Vaticana sul ddl Zan, questa influenza si avverte molto. Salvini, per esempio, ha usato più volte, come giustificazione delle sue idee, la frase “lo ha detto anche il Papa”. Utilizzare quest’argomentazione è sintomo di debolezza della politica. Anche se penso che nella scelta di FI in particolare, ci sia stata più la volontà di assecondare gli alleati sovranisti, contraddicendo le nostre quotidiane osservazioni di essere distinti, diversi e distanti da certe posizioni”.
In un tweet di mercoledì 27 ottobre, ha mosso una critica piuttosto pesante nei confronti della sua collega, l’On. Bernini, accusandola di rainbow washing.
Perché“Il rainbow washing è uno dei fenomeni più odiosi. Nasce come variazione del green washing, come atteggiamento che hanno alcune aziende nei confronti dell’ambiente per mostrarsi, solo apparentemente eco-friendly, quando in realtà continuano ad inquinare. La comunità LGBT+ ha fatto sua questa espressione, applicandola a quelle persone che mostrano di essere “alleate” della comunità, quando invece non lo sono. L’On. Bernini da qualche mese pubblicava questi contenuti molto sgargianti e pop, che strizzavano l’occhio alla comunità arcobaleno, quindi tutti ci aspettavamo che il suo atteggiamento LGBT+ friendly corrispondesse poi ad un voto al Senato contrario alla “tagliola”. Invece proprio mercoledì 27, ha fatto una dichiarazione di voto per annunciare che FI avrebbe votato contro la legge”.
Bernini ha scritto un post sul suo blog, in cui spiegava i motivi della sua scelta e ha ribadito il fatto che c’è una sua proposta di legge contro l’omotransfobia già pronta. Lei la voterebbe?
“Francamente no. A parte che nella sua proposta non è prevista la Giornata nazionale del 17 maggio e non capisco perché l’Italia, forse per via dell’influenza della Chiesa, non possa essere fra quei 161 Paesi nel mondo che ogni anno la celebrano. Per me è una discriminante anche perché fa parte della cultura della prevenzione e del rispetto che va infusa già nelle scuole. È chiaro che la parte della repressione è necessaria, ma è secondaria a quella della prevenzione. E poiché gli ultimi episodi di violenza omotransfobica a cui abbiamo assistito in Italia sono stati opera di gruppi di ragazzi giovanissimi, è ovvio che c’è un problema, che può essere superato diffondendo la cultura del rispetto già dalle scuole”.
Lei sarebbe a favore dell’introduzione dell’educazione sessuale nelle scuole e del matrimonio egualitario
“Sarei favorevole a entrambe e sarei anche favorevole a rivedere la legge sul cambio anagrafico di sesso del 1982, frutto di una lunga battaglia dei Radicali. Con quella legge per la prima volta veniva introdotta in Italia la possibilità del cambio anagrafico di sesso. Son passati però quarant’anni e questa legge ha mostrato di essere superata. L’ho fatto presente più volte alla Corte di Cassazione e poi alla Corte Costituzionale, spiegando che non è più accettabile rendere obbligatorio l’intervento chirurgico, perché è una pratica devastante sia fisicamente che psicologicamente, che molte persone non possono sostenere, e perché sottopone le persone ad un percorso ad ostacoli lungo e spesso umiliante.
L’Italia ha una legislazione che scoraggia alla transizione. Abbiamo migliaia di persone in Italia che non iniziano il percorso o che lo iniziano e non lo concludono. Queste persone sono le più esposte alle discriminazioni e alle violenze, perché hanno un’identità di genere esteriore che non corrisponde al loro sesso di nascita. Per fortuna, sono tutelate dal concetto di “identità di genere” che, già oggi, esiste nella nostra giurisprudenza.*
Ecco, a proposito di “identità di genere”, perché tanti politici italiani hanno paura di questa espressione e si sono battuti in Aula per cancellarla dal disegno di legge?
“Perché c’è una grande ipocrisia nei confronti delle persone trans, che ad oggi è la categoria di persone più discriminata e meno accettata. Se allora facciamo passare una legge che non tutela dalle violenze le persone che non hanno fatto la transizione e sentono di appartenere ad un genere diverso da quello manifestato all’esterno, che senso ha?”.
Qualche detrattore potrebbe però sostenere che allora io domani decida di svegliarmi uomo, il giorno dopo ancora donna e quello successivo “cane”. Come risponde a queste critiche
“Rispondo che la legge oggi non veniva messa in discussione dal ddl Zan e che non è vero quello che dicevano anche alcuni miei colleghi, ovvero che oggi sono in un modo e domattina cambio sesso. Per cambiare sesso, devi rispettare la procedura della legge. Escludere l’espressione “identità di genere” dal testo, sarebbe significato rendere davvero discriminatoria la legge. Se avessimo tolto la discriminazione per identità di genere, avremmo escluso un’intera categoria di persone. Sicuramente questo concetto è stato spiegato male dalla politica in questi mesi”.
Renzi non era presente in Aula. Qual è stato il ruolo di IV nella votazione di mercoledì? Rispetto alle unioni civili, per il cui risultato Renzi si è sempre vantato, lei cosa pensa? Anche in quel caso si è trattato di un compromesso al ribasso rispetto al matrimonio egualitario o vanno bene così
“Nel caso della legge sulle unioni civili, io c’ero e ho votato a favore. Anche lì, ci fu una forte ingerenza vaticana. Tutta la politica, in quel momento disse “intanto approviamo questa legge, poi si vedrà”. Ma il tema, come sappiamo, non è più stato riaperto. È bene ricordare, inoltre che i matrimoni egualitari in Europa sono stati introdotti anche da partiti di destra, come quello di Cameron nel Regno Unito, a dimostrazione del fatto che i diritti civili non sono un tema ad appannaggio della sinistra. Ma io non do tutta la colpa a Renzi. Il leader di IV a luglio ha aperto il fronte del dialogo con il centrodestra, che però aveva soltanto l’interesse ad affossare la legge, come si è visto ieri. Io guardo in casa mia: l’atteggiamento che ha voluto FI non è stato coerente con la propria storia, con la propria natura e vocazione”.
Quindi la tua permanenza in FI è in forse ad oggi?
“Per adesso non è in discussione, ma domani chi lo sa. Di fronte all’affossamento del ddl Zan da parte del mio partito, non potevo però restare immobile senza reagire. Ho fatto quello che ritenevo giusto per coerenza verso me stesso e i valori in cui credo. Quando ho pubblicato la lettera contenente le motivazioni delle mie dimissioni, non mi aspettavo una reazione social così importante. È però un dato confortante perché vuol dire che il problema di una destra liberale è un problema sentito”.
Cosa pensa del caso Morisi e della macchina mediatica della Bestia da lui ideata? Perché c’è ancora così tanta ipocrisia sull’omosessualità nel centrodestra
“È un’ipocrisia di fondo che c’è nella politica del nostro Paese, in particolare nella destra. Noi sappiamo che l’omosessualità è diffusa nella società e, in proporzione, lo è anche nella classe politica. È una scelta personale dichiararsi pubblicamente o meno. Ma una scelta più discutibile quella di nasconderlo a se stessi, alla propria famiglia e vivere una doppia vita. Avere questo genere di conflitto ti espone anche a dei rischi. Sinceramente non capisco perché nel centrodestra essere gay sia ancora motivo di vergogna”.
Questo non poteva allora essere uno dei motivi per cui il centrodestra avrebbe dovuto votare il ddl Zan?
“Certo che sì. Questa è una forma di autodiscriminazione. Mi auguro che in futuro ci sarà più apertura a discutere e parlare di questi temi. Io Morisi, per esempio, lo prenderei a lavorare con me. Per quanto mi riguarda, il fatto che Morisi si sia dichiarato omosessuale e abbia ammesso di fare uso di droghe leggere occasionalmente, non costituisce una pregiudiziale per lavorare in comunicazione politica.
La macchina mediatica che ha portato avanti per la Lega e Matteo Salvini? Dovremmo chiederci se è una responsabilità sua o di Salvini. Lui si è occupato soltanto di farla funzionare e renderla efficace, ma le idee che diffondeva erano quelle della Lega. Il suo scandalo è stato usato come scusa dalla Lega e Salvini lo ha addirittura definito “malato”. Berlusconi ha parlato della sua omosessualità come di “un difetto”. Questi giudizi sono il sintomo di una sottocultura maschilista e omofoba”.
Vista la sua vicinanza a Berlusconi, lei sa dirci qual è la sua posizione rispetto al ddl Zan? Crede che la decisione di Forza Italia di votare contro questo disegno di legge sia stato dettata da un appiattimento di FI alla linea intransigente di Lega e FdI?
“Per quello che lo conosco, Berlusconi è sicuramente una persona aperta e che ha frequentato e frequenta tutt’oggi molte persone omosessuali. Allo stesso tempo, però, è stato sempre lui a dettare una linea di contrarietà al ddl Zan in FI, fondata su ragioni che, tra l’altro, non corrispondevano al vero, fra cui la famosa libertà d’espressione. Credo che Berlusconi abbia agito nell’interesse di unità della coalizione di centrodestra, ma questo va in contrasto con le radici di FI”.
Berlusconi candidato a presidente della Repubblica: lo voterebbe?
“Certo che lo voterei. Anzi, sarebbe la cosa più a sinistra che il Parlamento possa fare. L’accusa principale che viene fatta a Berlusconi è di essere indagato. La nostra Costituzione prevede però che il fine della pena sia rieducativo. Berlusconi è stato condannato una sola volta, ha scontato la sua pena ed è stato riabilitato”.
Invece cosa può dirci di Draghi? Un giudizio sul suo governo?
“Draghi è ancora più a destra di Berlusconi. Rispetterò le indicazioni di partito, e se passasse la linea Draghi, lo voterò. Draghi è oggi a guida di un governo internazionale, di unità nazionale. Fa bene a fregarsene delle dinamiche interne dei partiti. Ritengo però che non possa restare indifferente rispetto alla vicenda di mercoledì.
Il mio augurio? Draghi al Consiglio dei Ministri a varare un decreto legge contro l’omotransfobia, che recuperi lo spirito degli art. 2 e 3 del ddl Zan, cioè la volontà di introdurre nella legge Mancino come ragioni aggravanti dei crimini d’odio sesso, orientamento sessuale e identità di genere. Il Governo lo può e, secondo me, lo deve fare”.
(da TPI)

argomento: Politica | Commenta »

“FATE CON COMODO, NOI VI ASPETTIAMO QUA”

Novembre 1st, 2021 Riccardo Fucile

IL MONOLOGO PERFETTO DI LUCIANA LITTIZZETTO SUL DDL ZAN… LA POPOLAZIONE CIVILE E’ MOLTO PIU’ AVANTI DELLA POLITICA

Un discorso che parte da quel vergognoso coro da stadio, con tanto di standing ovation pochi istanti dopo aver approvato la tagliola (con voto segreto) che ha affossato il ddl Zan.
Luciana Littizzetto, dallo studio di “Che Tempo che Fa” (RaiTre) impiega solamente due minuti e quaranta secondi per dare una versione – praticamente perfetta – di quel che è accaduto la scorsa settimana a Palazzo Madama.
E non solo quei beceri festeggiamenti, ma anche l’analisi della società che dimostra, nel suo quotidiano, di essere avanti anni luce rispetto alla classe politica che ci rappresenta (o che dovrebbe farlo).
Il monologo di Luciana Littizzetto inizia mentre in sottofondo vengono trasmessi audio e video dell’esultanza dei senatori a Palazzo Madama. E parte da lì per arrivare a una conclusione perfetta.
“L’applauso è partito per festeggiare l’affossamento del ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia. In quest’anno in cui l’Italia vince in tutto il mondo, anche nel Mondiale di pasticceria, purtroppo perdiamo in casa. E perdiamo nella gara più importante, quella di far sentire tutti uguali e tutti rispettati. Mi spiace perché questo disegno di legge era forse pieno di imperfezioni, ma bastava mettersi d’accordo e modificarlo. E poi era una legge per dare diritti in più, per aggiungere. Non per togliere. Per tutelare la diversità e l’inclusione. Pillon spillava gioia da tutti i pori, aveva il farfallino spanato come una corona di crisantemo. Mancava che gli si staccasse dal colletto e gli si posasse sull’inguine come la farfalla di Belen. Ma almeno lui è coerente. Cioè, è sempre stato contrario alla legge e ci ha messo la faccia. Io non sopporto quelli che dicono ‘ero d’accordo sul principio, ma c’era un dettaglio che non mi quadrava, così ho votato contro’. E non sto parlando di Renzi che era in Arabia Saudita, che come si sa è il faro dei diritti civili di questo pianeta. Se mi chiedi due posti dove mi sento libera, quelli sono Amsterdam e Riad. Io dico gli altri, quelli che hanno votato no mentre un minuto prima dicevano sì. Quelli che sono a favore delle leggi civili solo il giorno del gay Pride, o il giorno prima delle elezioni. Sentire queste discussioni di fino su quel ‘qualcosa che non quadrava’ mi stupisce, perché quando c’è da prendere i soldi della Finanziaria i senatori piazzano dentro la qualunque. Sui diritti, invece, si trasformano in precisetti che vanno a vedere il pelo nell’uovo col microscopio del CERN. Le leggi già ci sono e le tutele pure? Perfetto, allora facciamo una cosa rivoluzionaria: inseriamo l’educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, obbligatoria anche per i più piccoli. Perché è da lì che parte tutto. Tutto, tuttissimo parte da qui. L’unica cosa che mi consola, è che intanto la società è già più avanti di voi. Quei diritti sono nella testa della maggioranza delle persone. Per cui potremmo dirvi: ‘Carissimi, fate con comodo. Noi vi aspettiamo qua’”.
Perché questo è. Quando si dice – un mantra delle destra – che la politica è completamente scollata dalla società civile, è una verità.
Perché sono proprio i politici a non avere la minima percezione delle esigenze di quella popolazione che li ha votati. Anche per tutelare i diritti di tutti.
(da NextQuotidiano)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (234)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.222)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.588)
    • criminalità (1.403)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.533)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.079)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.790)
    • governo (5.804)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.394)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.413)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.188)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (35.870)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.685)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Novembre 2025 (520)
    • Ottobre 2025 (651)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (641)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (287)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (207)
    • Giugno 2011 (263)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (233)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Novembre 2021
    L M M G V S D
    1234567
    891011121314
    15161718192021
    22232425262728
    2930  
    « Ott   Dic »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • I CONTRIBUENTI SARANNO FELICI DI SAPERE CHE LE GITARELLE DI FRANCESCO ROCCA E COMPAGNIA NEGLI STATI UNITI SONO COSTATE 170 MILA EURO : LA CIFRA HA COPERTO IL DOPPIO APPUNTAMENTO DEL BUSINESS FORUM DI NEW YORK E LA PARTECIPAZIONE ALLA CENA DI GALA DELLA FONDAZIONE DEGLI ITALO-AMERICANI “NIAF”
    • IL COLMO PER IL MINISTRO DELLA PROTEZIONE CIVILE? CONFONDERE IL TERREMOTO IN IRPINIA CON QUELLO DI AMATRICE: LA VERGOGNOSA GAFFE DI NELLO MUSUMECI CHE HA POSTATO UN MESSAGGIO PER COMMEMORARE I 45 ANNI DAL SISMA IN IRPINIA, PUBBLICARE PERÒ UNA FOTO DI CIÒ CHE RESTA DI AMATRICE NEL 2016
    • I SOVRANISTI PROVANO A INGLOBARE PASOLINI NEL LORO PANTHEON: LA FONDAZIONE AN GLI DEDICA UN CONVEGNO DAL TITOLO “PASOLINI CONSERVATORE”, A CUI PARTECIPERÀ ANCHE IGNAZIO LA RUSSA
    • LEGGETEVI L’ESILARANTE INTERVISTA AD AGOSTINO GHIGLIA, MEMBRO IN QUOTA FDI DEL COLLEGIO DELL’AUTORITHY PER LA PRIVACY, CHE NON CI PENSA PROPRIO A MOLLARE LA POLTRONA, NEANCHE DOPO L’AUDIO DI “REPORT” IN CUI IL SEGRETARIO DIMISSIONARIO FANIZZA AFFERMA DI ESSERE STATO AUTORIZZATO DAL COLLEGIO A SPIARE LE MAIL DEI DIPENDENTI
    • NELLA MENTE DI STEVE WITKOFF, L’ANIMA NERA DI TRUMP: L’IMMOBILIARISTA, STRETTO AMICO DEL TYCOON, SENZA ALCUNA ESPERIENZA POLITICA E DIPLOMATICA, HA NEGOZIATO IL PIANO IN 28 PUNTI SULL’UCRAINA, CON LA LOGICA DEGLI AFFARI, IGNORANDO IL DIRITTO INTERNAZIONALE, LE COMPETENZE DELLA NATO, LE PREROGATIVE DELL’UE
    • IL SOGNO AMERICANO, È UN INCUBO, PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO, UN AMERICANO SU CINQUE VORREBBE LASCIARE GLI STATI UNITI. AL 40% PIACEREBBE MOLLARE GLI STATES DEFINITIVAMENTE
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA