Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
ERA RIMASTO SENZA ELETTRICITA’… I MILITARI DELL’ARMA HANNO AGITO SUBITO E SI SONO RECATI AL MARKET PER FARGLI LA SPESA
Da solo e senza soldi, oltretutto disabile perché affetto da cecità parziale,
si è ritrovato anche senza elettricità in casa perché gli hanno staccato l’energia elettrica. È a questo punto che un sessantenne sardo ha deciso di rivolgersi al 112 per chiedere aiuto, ritrovando dall’altra parte subito comprensione da parte dei carabinieri che sono intervenuti sul posto e gli hanno fatto la spesa comprandogli cibo e candele per la notte e attivandosi per dargli ulteriore assistenza.
La storia arriva da Alà dei Sardi, piccolo comune della provincia di Sassari dove l’uomo vive da solo in una vecchia abitazione. Lì il sessantenne disabile è stato raggiunto ieri dai militari della locale Stazione dei Carabinieri, inviati all’indirizzo fornito al telefono al 112 dallo stesso uomo.
L’uomo da tempo vive in uno stato di indigenza ma la disperazione massima quando gli hanno staccato la corrente per morosità ed è rimasto senza luce.
Così l’idea di rivolgersi al 112 per chiedere assistenza almeno per l’immediato. L’uomo ha descritto all’operatore della centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Ozieri la propria drammatica condizione di povertà e sul posto è stata inviata una volante.
I militari dell’arma, giunti nell’abitazione, hanno constatato la situazione di effettiva indigenza e hanno deciso di agire subito. Senza pensarci su due volte, si sono recati nel vicino market e hanno comprano beni di prima necessità e candele per illuminargli casa. Informato dell’accaduto dai suoi sottoposti, il Comandante di Stazione ha immediatamente avvertito il Sindaco della cittadina sarda, che a sua volta ha attivato i servizi sociali del comune per gestore il caso e dare una mano all’uomo sul lungo periodo. “Gesti semplici, purtroppo non sempre risolutivi, ma che vedono i Carabinieri sempre pronti a farsi parte attiva di fronte ai problemi della comunità” spiegano dall’Arma.
(da agenzie)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
SAI CHE ONORE AVERE TRA LE PROPRIE FILA UN EX BR MAI DISSOCIATO DALLA LOTTA ARMATA: FATEGLI PURE UN MONUMENTO
“È stato un onore”. Uno dei leader della protesta milanese No green pass saluta così l’ex brigatista Paolo Maurizio Ferrari, che sabato scorso ha partecipato al 16esimo corteo organizzato contro il certificato verde.
Fanpage.it ha filmato l’incontro tra i due, che avviene a circa metà manifestazione, in un momento di stallo all’altezza di corso XXII Marzo, quando il corteo aveva già violato diverse volte il percorso concordato con la questura.
L’uomo ripreso, che risulta denunciato dalla Digos per manifestazione non autorizzata, è stato avvistato in testa ai cortei dal principio delle iniziative No green pass ed è proprio lui ad aver rivendicato alle telecamere la sua presenza in piazza quando il movimento era composto da poche decine di persone.
È sempre lui, assieme ad altri “veterani”, a guidare la marcia anticipando lo striscione del giorno, ogni volta presente tra il fronte dei manifestanti e quello composto da polizia e giornalisti. Lo conferma anche a Ferrari, dicendogli “io tutti i sabati sono qua, sono sempre in testa”.
Lo scambio con l’ex BR, che non si è mai dissociato dalla lotta armata, ha toni di deferenza. L’uomo gli confida con entusiasmo di sapere tutto di lui e di avere tante domande da rivolgergli. “Dicevo a lei (indicando un’altra manifestante, ndr), ho avuto un pezzo di storia che ho studiato sui libri, l’ho avuto di fianco, ca…o non lo sapevo”. E ancora: “Mi racconterai un giorno tante cose, ho tante domande da farti, non hai idea. È stato un onore averti qui”.
La conversazione prosegue per pochi minuti, durante i quali i due si danno un vago appuntamento per sabato prossimo in un bar di piazza Fontana, poco prima della partenza del prossimo corteo.
La presenza di Ferrari era stata già segnalata nelle settimane scorse e aveva destato molta curiosità tra cronisti e investigatori, soprattutto perché (almeno nel caso della manifestazione del 23 ottobre) era a pochi metri di distanza da un gruppo di esponenti di Do.Ra, gruppo neonazista di Varese.
(da Fanpage)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
DUE MESI SENZA MASCHERINE E SENZA GREEN PASS (COME VORREBBERO I SOVRANISTI NOSTRANI) E IL PAESE E’ NELLA BRATTA
Due mesi senza dover usare le mascherine, senza obbligo di Green Pass e
con la maggior parte delle restrizioni messe in soffitta dal governo di Copenhagen. «L’epidemia è sotto controllo – aveva dichiarato Magnus Heunicke, ministro della Salute del Paese scandinavo -, abbiamo livelli di vaccinazione record: ecco perché possiamo abbandonare le regole speciali contro la Covid-19». Era il 10 settembre. Adesso, il numero di contagi è tornato a mettere pressione sulle strutture ospedaliere della Danimarca, con le autorità sanitarie del Paese che già da una settimana parlano di «rischio sovraccarichi». Domani, 10 novembre, l’esecutivo presenterà al parlamento un disegno di legge per la reintroduzione del Green pass: l’ha annunciato la premier danese Mette Frederiksen.
Una recrudescenza della pandemia era attesa nel Paese, ma «le cose sono accadute più velocemente del previsto», ha riconosciuto Frederiksen. Per il quinto giorno consecutivo, nel Paese si sono registrate più di 2 mila nuove infezioni, su una popolazione totale di 5,831 milioni di danesi.
(da agenzie)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
CHI SI AMMALA DI COVID PER CURARSI DOVRA’ PAGARE: FINALMENTE UNA DECISIONE SENSATA
Giusto ieri, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco diceva che non curare i non vaccinati se si ammalano di Covid ‘non fa parte della nostra cultura’ (e siamo d’accordo).
Ma in altri paesi sono molto più elastici con il concetto di diritti umani. E nonostante stia finendo la pazienza nei confronti di chi, da settimane, mina alla base l’efficacia della campagna vaccinale grazie alla quale siamo potuti tornare a condurre una vita più o meno normale e crea disagi e danni economici notevoli con manifestazioni spesso violenze che bloccano per ore le principali arterie delle città, i no vax nostrani dovrebbero ringraziare di non essere residenti a Singapore, dove il Ministro della sanità Ong Ye Kung ha annunciato che per chi, per scelta, non si è vaccinato, non ha più diritto alle cure mediche gratuite, ma dovrà pagarle di tasca propria se si ammalerà di Covid-19.
Le spese mediche per le persone non idonee alla vaccinazione – come i bambini sotto ai 12 anni o le persone che per problemi di salute non possono vaccinarsi – restano invece a carico del governo.
(da agenzie)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
“NE VA DELLA SALUTE PUBBLICA E DELL’ECONOMIA DEL PAESE”
“Le manifestazioni cosiddette “no pass” stanno paralizzando ogni sabato,
da settimane, il centro storico di tante città, creando disagi a cittadini e commercianti, oltre a generare assembramenti tra non vaccinati”. Così il sottosegretario del Ministero dell’Interno Carlo Sibilia. “Per ovviare a questi disagi il Ministero ha varato una “stretta” e stabilito regole nuove: sono concessi solo sit-in e fuori dai centri storici”.
Anche i controlli sul Green Pass saranno intensificati, aggiunge, “vista la risalita dei contagi”, inoltre “vanno mantenute le misure di prevenzione in atto e le persone devono essere incentivate a vaccinarsi”.
Sibilia ha infine concluso: “Non possiamo correre il rischio di dover fronteggiare nuove emergenze, come altri Paesi UE stanno sperimentando. Ne va della salute pubblica e dell’economia del Paese”.
“La decisione del Viminale di procedere a una stretta sulle manifestazioni di no vax e no green pass va assolutamente nella giusta direzione. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo assistito a una vera e propria impennata dei contagi nelle città simbolo delle proteste, come Trieste, senza contare i gravissimi danni economici provocati da cortei non autorizzati, o che comunque deviano dal percorso concordato proprio con l’intento di creare il caos, che hanno già mandato in fumo decine di milioni di euro. Un danno incalcolabile per tantissime attività che non vedevano l’ora di ricominciare a lavorare e che, invece, ormai ogni sabato si trovano costrette ad abbassare le saracinesche e mandare a casa i dipendenti. Una situazione non più accettabile dal momento che le priorità restano garantire sia la sicurezza sanitaria che la ripresa economica. Ricordo che, proprio con questo intento, l’Austria ha attuato una sorta di lockdown per i non vaccinati”. Così, in una nota, la vicepresidente del gruppo Forza Italia al Senato e responsabile del movimento azzurro per i rapporti con gli alleati, Licia Ronzulli.
Anche il coordinatore dei sindaci del Pd e presidente Ali (Autonomie Locali Italiane) Matteo Ricci ha accolto con favore le nuove regole. “Una minoranza, per quanto rumorosa, non può bloccare le città, danneggiare le attività economiche e, cosa ancor più grave, vanificare i sacrifici e gli sforzi di tutti gli altri, la grande maggioranza, per limitare la diffusione del contagio. Ben vengano, dunque, le nuove direttive del Viminale che, regolamentando in maniera più stringente le manifestazioni, tutelano anche il diritto alla salute e al lavoro. Una decisione che accoglie le richieste di tanti sindaci e che migliora la sicurezza nelle nostre città”.
(da agenzie)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
RECORD DI MORTI IN RUSSIA E BULGARIA
Sono più di 250 milioni i casi di Covid-19 in tutto il mondo dall’inizio della pandemia.
L’Agenzia France Presse ha calcolato il numero a partire dai dati forniti dalle autorità sanitarie di ciascun Paese. I decessi, sempre a livello globale, sono finora oltre cinque milioni.
L’Europa è il continente con il maggior numero di infezioni con oltre 76 milioni di casi dall’inizio dell’epidemia nel dicembre 2019, seguita da Asia (56.201.653 casi), Stati Uniti e Canada (48.290.522 infezioni) e America Latina e Caraibi (46.107.131). Delle nuove infezioni registrate in tutto il mondo, oltre il 60% si trova in Europa, che ha registrato una media di 279.000 casi al giorno negli ultimi sette.
Una copertura vaccinale non uniforme e un rilassamento delle misure preventive hanno riportato l’Europa a un “punto critico”, come ha detto l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con casi di nuovo a livelli quasi record e 500.000 morti in più previsti entro febbraio.
Germania, incidenza record
L’incidenza settimanale del coronavirus in Germania si è attestata a 213,7 infezioni ogni 100.000 abitanti, il livello più alto dall’inizio della pandemia e il doppio della scorsa settimana. Secondo gli ultimi dati del Robert Koch Institute, nelle ultime 24 ore si sono registrati 21.932 contagi, più del doppio rispetto al martedì della settimana precedente. Le vittime sono 169 e anche questo numero è raddoppiato rispetto a sette giorni fa.
Francia, dall’estate il numero di ricoveri più alto
I ricoveri causati dal Covid in Francia vedono il più alto aumento giornaliero da agosto. Il numero di persone ricoverate è salito di 156 unità nelle ultime 24 ore, il più alto aumento giornaliero dal 23 agosto, raggiungendo il picco del mese di 6.865.
Bulgaria: record di decessi nel paese meno vaccinato dell’Ue
Sono 334 i morti in Bulgaria nelle ultime 24 ore, il dato giornaliero più alto da inizio pandemia. Il 94,31 per cento dei deceduti non era vaccinato, secondo quanto riporta l’emittente radiofonica bulgara “Bnr”. Sono 5.286 i casi, con il tasso di positività all′11%. I media bulgari hanno riferito che di 8.516 pazienti in ospedale in totale, 723 di loro sono in terapia intensiva. La popolazione della Bulgaria è di 6,9 milioni di persone, e ha il tasso di vaccinazione più basso dell’Ue, con solo il 29,7% degli adulti che hanno ricevuto almeno una dose.
Romania: stato di allerta prorogato per altri 30 giorni
L’agenzia d’informazione romena “Agerpres” riferisce che il governo ha prorogato lo stato di allerta per altri 30 giorni a causa dell’aumento dei contagi nel Paese. Restano in vigore quindi le misure già adottate, tra cui l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto e un orario di apertura ridotto dei negozi. Nelle ultime 24 ore infatti sono stati segnalati oltre 4.200 casi di Covid e 241 decessi. Il numero di contagi giornalieri è in trend discendente, ma non c’è un alto numero di vaccinati nella popolazione.
Repubblica Ceca: oltre 9 mila contagi
Il numero dei contagi giornalieri di coronavirus in Repubblica Ceca nelle ultime 24 ore è stato pari a 9.253, 1.660 in più di una settimana fa. I casi giornalieri avevano già superato il tetto di 9 mila persone in un solo giorno la settimana scorsa per tre giorni. Sono 3.114 i pazienti ricoverati in ospedale, il numero maggiore da fine aprile. 440 di loro sono in condizioni serie. Dall’inizio della pandemia nel Paese i decessi sono stati 31.173. Nelle ultime 24 ore i morti sono stati 22.
Ucraina: mai così tanti morti
L’Ucraina registra un drammatico record di decessi legati al Covid-19. I dati diffusi dal ministero della Salute segnalano 833 morti e 18.988 nuovi casi nelle ultime 24 ore. Fino ad oggi, ricorda il Guardian, il bollettino più triste era stato quello di tre giorni fa con 793 decessi.
Russia, nuovo record di decessi
La Russia supera la soglia dei 1.200 morti in un giorno per Covid: nelle ultime 24 ore sono stati infatti registrati 1.211 decessi, il massimo dall’inizio dell’epidemia: lo riporta la Tass citando i dati del centro operativo anticoronavirus. Accertati 39.160 nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore.
(da agenzie)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
IN EFFETTI IL TERMINE FASCISTA NON ERA CONSONO… IL RAPPER JAKE LA FURIA STA CON GHALI: “AVREI FATTO LA STESSA COSA”
Matteo Salvini torna sulla lite con Ghali in tribuna a San Siro durante
Milan-Inter. Il leader della Lega ne ha parlato a Quarta Repubblica: «Io non conoscevo il signor Ghali: sarò vecchio ma preferisco De André, De Gregori, Battisti, fatto sta che ieri ero in un momento di tranquillità con mio figlio allo stadio e sono stato assalito da questo Ghali che quando il Milan ha segnato mi ha urlato assassino, fascista. Ho invitato lui e Jake La Furia (che ha difeso il collega, ndr) a bersi un caffè”
Jake La Furia è con Ghali: «Avrei fatto la stessa cosa»
Il rapper Jake La Furia ha commentato i momenti di tensione allo stadio tra Salvini e Ghali su Radio 105 nella trasmissione di Francesco Facchinetti e Sabrina Scampini «Tralasciando le buone maniere, io avrei fatto la stessa cosa. Salvini deve andare a rubare. Per quanto mi riguarda io lo avrei insultato e mi spiace non esserci stato. Sono contro qualsiasi cosa Salvini pensi. Ognuno deve ricevere quello che dà. Salvini dice delle cose agghiaccianti a tutto il paese senza preoccuparsi di ferire le persone che sono colpite dalle sue parole. Si dice ‘chi semina vento raccoglie tempesta. Se tu apri la bocca spesso e volentieri per ferire delle categorie, può essere che quelle categorie quando le incontri non se la tengano”
(da agenzie)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
“SEI UN POVER’UOMO PRIVO DI VALORI CRISTIANI”…UNA VITA A FIANCO DI CHI E’ DISCRIMINATO
Don Nando Ottaviani è il parroco della Chiesa di San Ginese di Compito, una frazione di Capannori (in provincia di Lucca).
È molto attivo non solo all’interno della sua comunità che lo ammira, lo stima e lo apprezza, ma anche sui social dove non le manda a dire a quei politici che – celandosi dietro una maschera fatta di cristianità a targhe alterne – si “macchiano” di peccati che hanno l’amaro retrogusto della discriminazione.
Un prete che ricorda come ogni essere umano sia uguale all’altro e debba godere degli stessi diritti. Un parrocco che, nel passato più o meno recente, si è anche si è scontrato anche con il senatore della Lega Simone Pillon.
“Povero Pillon che ti servi di una bambina innocente per sputare ancora odio e sentenze contro il tuo prossimo – ha scritto su Facebook commentando la foto del senatore leghista che ha utilizzato anche sua figlia per demonizzare la comunità LGBT -. Potevi farne a meno di questa tua sparata, ma si sa tipi come te siete abituati x avere più consensi dai vostri discepoli, a fare queste sparate infelici. Sei un povero uomo privo di valori cristiani. Ma ricorda, con la misura con cui misurate gli altri, sarete misurati voi. Quanta pena”. Dalle parole ai fatti.
E ora, visto che il tema è caldo e non può essere più rimandato – visti i fatti di cronaca e gli ultimi accadimenti parlamentari – Don Ottaviani decide di passare all’azione. Domenica scorsa, durante la celebrazione, ha annunciato (ottenendo il plauso della sua comunità ecclesiastica) la decisione di dire messa contro l’omobitransfobia.
Il giorno scelto è il mercoledì. Ogni mercoledì. Si parlerà di discriminazione, leggendo i passi della Bibbia e del Vangelo. Quelli in cui, secondo la religione cristiano-cattolica, si spiega che tutti “siamo figli di Dio” e tutti godiamo degli stessi diritti. E, oggi come non mai, l’argomento non può più rimanere fuori dalle “sacre stanze”. E lui da tempo ha deciso di compiere gesti “forti”.
Come racconta al quotidiano La Repubblica, Don Ottaviani si era già esposto in passato, non solo con la bandiera arcobaleno della Pace ma anche con striscioni – esposti dal campanile – in favore dell’accoglienza. E ora la sua decisione di dire messa contro l’omobitransfobia: “Le vittime sono soggette a soprusi fisici e psichici, cacciate di casa, sfruttate e uccise. Sono cristiano e sacerdote, voglio pregare per i figli di Dio”. Un concetto di uguaglianza già esposto in una diretta Facebook all’inizio di ottobre.
Il parroco ricorda che lo Stato italiano è laico e i diritti – anche quello ad avere e formare una famiglia – devono essere necessariamente riconosciuti a tutti. Senza celarsi dietro la fede, come sottolineato nella sua intervista a Repubblica: “Pillon ha ringraziato la Madonna e il Signore (dopo l’affossamento del ddl Zan, ndr). Ha detto che ha vinto grazie alla fede. Ma non stava né facendo il Conclave, né scrivendo le regole del Catechismo. Sono uomini dello Stato, pensino a servire lo Stato”.
(da NextQuotidiano)
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Novembre 9th, 2021 Riccardo Fucile
GERRY SCOTTI PARLA A UN ANNO DAL SUO RICOVERO PER COVID
È passato un anno dalla grande paura. Un anno dal giorno in cui, a causa
del COVID, è stato ricoverato in terapia intensiva, lottando tra la vita e la morte. Giorni difficili, tra la paura e il dolore, che Gerry Scotti ha voluto ricordare anche per mandare un chiaro messaggio ai negazionisti della prima e dell’ultima ora. Il conduttore, infatti, si era contagiato nel novembre del 2020 e ieri è stato l’anniversario (che ora può vivere con felicità) di quel suo trasferimento d’urgenza a causa delle sue condizioni di salute.
“Un anno fa, l’8 novembre dello scorso anno, ero ricoverato in terapia intensiva – ha detto un emozionato Gerry Scotti alla presentazione del Premio ‘Lombardia è Ricerca’ andata in scena ieri al Teatro alla Scala di Milano -. E non è una cosa facile da raccontare. E vorrei raccontarla a tutti coloro che lo negano, bastava venirmi a trovare”.
Dieci giorni dopo quel ricovero in terapia intensiva, le sue condizioni sono migliorate, si è negativizzato ed è potuto tornare a casa. E per questo ha voluto ringraziare i medici e il personale sanitario che lo ha curato nelle strutture lombarde.
Un grazie gridato ad alta voce, riprendendo anche quella bella coreografia con cui i tifosi del Milan, poco prima del fischio d’inizio del derby contro l’Inter, hanno voluto rendere omaggio a tutti i medici in prima linea e ricordare tutti coloro i quali hanno lottato contro il COVID, ma non ce l’hanno fatta.
E per questo ha chiesto a tutto il pubblico in platea di alzarsi in piedi: “Hanno fatto quel bellissimo omaggio a tutto il settore degli ospedali, dei medici e degli infermieri, vi chiedo di alzarvi in piedi e fare un solo grande applauso”.
(da NextQuotidiano)
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