Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
E’ IL SECONDO PAESE AL MONDO PER NUMERO DI VITTIME MA I DATI SONO SOTTOSTIMATI
Grazie a Bolsonaro e alle sue politiche sciagurate che hanno impedito o quantomeno reso meno efficace la lotta al covid. Ed è per questo che è sotto accusa per genocidio.
Tra cattivo esempio, rifiuto delle restrizioni, appoggio ai no vax e fake news
Il Brasile ha registrato nelle ultime 24 ore altri 13.355 casi di Covid-19, superando così i 22 milioni di contagi dall’inizio della pandemia.
Stando a quanto riferito dal ministero della Salute, altre 226 persone hanno perso la vita a causa del Covid, portando così 612.370 il numero complessivo dei decessi.
Il Brasile è il secondo Paese al mondo per numero di decessi, dietro agli Stati Uniti (770.000), e il terzo per numero di casi, dietro a Stati Uniti (47 milioni) e India (34,5 milioni).
C’è da dire che il numero dei decessi in Brasile è sottostimato perché in tante aree periferiche del paese con limiti nell’assistenza sanitaria si muore senza che la morte venga registrata come Covid.
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
L’80% DICE BASTA ALLE MANIFESTAZIONI NO VAX
L’ipotesi di un lockdown per i non vaccinati e di dare il Green pass solo a chi fa la terza
dose di vaccino piace agli italiani.
Secondo un sondaggio di Euromedia Research illustrato oggi da Alessandra Ghisleri su La Stampa il 66,2 degli italiani è a favore del lockdown per i non vaccinati (contrario è il 36,8%) mentre l’ok alla Certificazione Verde Covid-19 solo a chi fa la terza dose riceve l’ok del 48% del campione (è contrario il 36,9%). A
favore della vaccinazione dei bambini invece è il 44,3% del campione (contrario è il 35,7%).
Il quotidiano aggiunge che tra coloro che sono stati vaccinati il 76,7% è favorevole oggi ad un lockdown esclusivo per i «non vaccinati». Con un consenso trasversale in tutto l’elettorato.
E c’è di più: il 51,1% degli italiani vaccinati è favorevole a vietare le manifestazioni No vax, mentre il 29,3% desidererebbe che fossero limitate in aree ben definite delle città. L’83,2% degli italiani maggiorenni ritiene queste manifestazioni pericolose per la diffusione dei contagi. E oggi un cittadino su due sarebbe favorevole a togliere il Green Pass a chi dovesse rifiutare la terza dose booster.
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
CON QUESTI SOGGETTI IL TEMPO DELLA DISCUSSIONE E’ FINITA
«Mancava lei, 75190». Si è scagliato contro Liliana Segre perché la senatrice a vita ha sostenuto che la vaccinazione contro il Covid è un «dovere morale». Non citandola mai con il suo nome.
Indicandola con il codice numerico che i nazisti le avevano stampigliato sul braccio quando — a 13 anni — era stata internata nel campo di concentramento di Auschwitz: 75190. «Per chi nega il Covid, per chi usa il nazismo, per chi fa quella mascherata di vestirsi da prigionieri dei lager c’è una sola parola: silenzio», ha ribadito Segre in questi giorni.
Ha suscitato la reazione forte del Pd di Monza e Brianza il post che Fabio Meroni ha postato giovedì sera su Facebook contro Segre: «Siamo inorriditi — scrive il sindaco di Lissone, Concetta Monguzzi, in una nota ufficiale —. Le considerazioni volgari di chi come il consigliere Fabio Meroni equipara le vaccinazioni al nazifascismo offendono tutte le persone dotate di consapevolezza storica e di un senso di umanità e in particolar modo i cittadini e il Consiglio Comunale di Lissone. Le forze di maggioranza chiedono al consigliere Meroni pubbliche scuse come unica via per presentarsi con un residuo di dignità di fronte al Consiglio Comunale e a tutti i cittadini».
Fabio Meroni, due volte sindaco, parlamentare e ora consigliere provinciale leghista, non ha rimosso il post, rimasto senza nessun like. Volto storico della politica brianzola, in questo periodo è noto per le sue posizioni no vax e difende la sua libertà di non vaccinarsi: «Non è stata una scelta facile e la mia libertà di non sottopormi al vaccino anti-Covid mi sta provocando numerosi disagi. Ogni volta, per accedere in comune e in provincia devo sottopormi a tampone».
Meroni non si è scusato e ha detto di non aver apprezzato la presa di posizione di Liliana Segre che negli ultimi giorni ha richiamato l’importanza della vaccinazione, unica via di uscita contro la pandemia: «Ho il massimo rispetto di Liliana Segre e mio papà ha fatto il partigiano e mio nonno un cavaliere di Vittorio Veneto. Però non ho apprezzato la sua uscita sul dovere morale di vaccinarsi. Chi è lei per dirlo? Resto della mia idea, solo con l’obbligo vaccinale e se sarò costretto fatò l’iniezione come ho fatto quella per il militare». Quanto alla richiesta di scuse del Pd, è rinviata al mittente: «Imparino a guardare a casa loro, non sul mio profilo Facebook, dove scrivo quello che voglio».
Anche cazzate, quindi.
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
CHIUDETE LE USCITE DELLA PIAZZA E IDENTIFICATELI E DENUNCIATELI TUTTI CON CALMA: DEVONO RESTARE LI’ FINO A DOMANI, COSI’ FINISCONO DI ROMPERE I COGLIONI AL PROSSIMO
L’appuntamento dovrebbe essere quello delle scorse settimane: piazza Fontana alle
ore 17. Poi si vedrà, ma quello che è sicuro è che anche oggi a Milano si svolgerà una manifestazione dei No Green pass.
Anche se nessuno ha chiesto i permessi in Questura.
Il Corriere della Sera di Milano scrive che nelle chat su Telegram si parla di oggi come di una giornata decisiva: «Sarà dirimente per il futuro delle proteste». Dopo sabato scorso l’intenzione è quella di tornare a «casa», in centro, in piazza Fontana, mentre alcuni suggeriscono lo snodo strategico di Loreto. «Chiediamo a tutti i coraggiosi di essere presenti questo sabato in piazza in maniera massiccia», dicono: «Dobbiamo essere una moltitudine: il corteo lo decideranno come sempre i numeri». Intanto sulla sua pagina Facebook il segretario generale di Confcommercio Milano Marco Barbieri va all’attacco:« Ci troviamo di fronte a un ennesimo sabato che a Milano si preannuncia difficile per le manifestazioni No vax. Confidiamo nella responsabilità di chi scenderà per strada di rispettare le regole. Che poi significa rispettare la vita dei cittadini e delle imprese. Domani, se dovesse prevalere la logica di cortei non autorizzati, il danno per il commercio – stimato dal nostro Ufficio studi – sarà di 4,2 milioni di euro. Un danno che, avvicinandosi sempre più il Natale, si alza progressivamente».
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
“TRASCURIAMO GLI ALTRI MALATI PER LORO”
L’infettivologa Annamaria Cattelan, primario di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di Padova, dice oggi in un’intervista al Corriere della Sera che attualmente nel reparto rianimazione del suo nosocomio si ricoverano intere famiglie di No vax. «Stiamo tornando a vedere cluster familiari, sì, come nella prima ondata. Arrivano in reparto moglie e marito, padre e figlio, figli e genitori anziani, ma anche badanti assieme ai loro assistiti.
Era già successo nella prima ondata, con la differenza che allora non esisteva il vaccino e quindi bastava che un componente contraesse il Covid per passarlo a tutti i parenti. Adesso il vaccino c’è, ma ci sono anche intere famiglie no vax, per le quali il tempo sembra non essere passato», dice Cattelan
Gli altri malati «restano indietro – osserva – Stiamo trascurando da due anni i pazienti con Hiv e abbiamo rallentato molto la campagna Oms per l’eradicazione dell’epatite C. Garantiamo le urgenze con le risorse e il personale a disposizione, poca cosa visto che quasi tutto e tutti sono assorbiti dal Covid. È chiaro che una sepsi o un’endocardite hanno la precedenza, ma salta il lavoro di fino, come il follow up, gli screening, anche sui pazienti con papilloma virus. Fino a poco tempo fa avevamo degenti colpiti da Tbc, ora no, soltanto Covid…».
Tutti no vax? «Il 60% di loro: hanno tra 40 e 60 anni – spiega – E poi c’è un 40% di malati, in gran parte anziani e con co-morbilità, che ha fatto il ciclo completo anti Covid ma non ha ottenuto la risposta immunitaria desiderata».
E soprattutto, c’è chi non si fida: «Controllano tutto, stanno attenti che ogni procedura sia eseguita in maniera corretta. Se si sposta la maschera dell’ossigeno e tardiamo a rimetterla a posto ci rimproverano di non trattarli bene. Oppure se li teniamo a digiuno per sottoporli a esami ci rimproverano di non trattarli bene. Sono pazienti complessi, dobbiamo gestirne la rabbia. È un doppio lavoro».
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
IL DELIRIO SENZA CONFINI
Il leader del partito di estrema destra Fpoe Herbert Kikl ha chiamato a raccolta oggi a
Vienna chi vuole manifestare contro il lockdown per tutti imposto dal governo.
Lo ha fatto con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook nel quale ha fatto però anche sapere che lui non parteciperà alle proteste.
Il motivo lo hanno spiegato nei giorni scorsi i media austriaci: Kikl è in quarantena, positivo al Coronavirus e malato di Covid-19.
Nei giorni scorsi ha parlato di un “Piano B” per la cura della malattia che prevede anche l’utilizzo dell’ivermectina.
Alla manifestazione si prevede la presenza di migliaia di persone.
La polizia ha dispiegato 1300 agenti che garantiranno il rispetto delle misure di sicurezza, che prevedono l’obbligo per i manifestanti di indossare mascherine Ffp2.
Il lockdown che inizierà lunedì si dovrebbe concludere per i vaccinati massimo il 13 dicembre, mentre le restrizioni continueranno per i non vaccinati.
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
IN BAVIERA STOP TOTALE PER TRE SETTIMANE… ANNULLATI ANCHE I MERCATINI DI NATALE
La situazione in Germania si fa sempre più complicata.
Nelle zone della Baviera, più colpite dal Covid, sarà «chiuso tutto, fino al 15 dicembre», tranne «scuole e asili infantili», come ha annunciato il presidente Markus Soeder. «Serve un freno di emergenza duro», ha tuonato.
E, intanto, vengono disdetti tutti i mercatini di Natale, chiuse per tre settimane le discoteche e i bar e prescritta la riduzione dei contatti per i non vaccinati. Preoccupato anche il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, che oggi, 19 novembre, in conferenza stampa a Berlino, ha lanciato un appello forte e chiaro insieme al ministro della Salute Jens Spahn.
«Non possiamo assolutamente perdere tempo», ha detto. «Dobbiamo ridurre i contatti per rallentare la dinamica. Ogni giorno si contagiano 10 mila persone nel nostro Paese. In un quarto dei distretti tedeschi l’incidenza è sopra 500, in 12 di questi sopra i 1.000», ha aggiunto. In questo momento, dunque, la Germania «è un unico grande focolaio. Siamo in un’emergenza nazionale. Bisogna tirare adesso il freno di emergenza».
Per Wieler «non basta più» nemmeno l’imposizione del 2G (ovvero del Green pass solo per i vaccinati e i guariti). L’incidenza del tasso ospedaliero, infatti, supera 3 pazienti ricoverati da Covid su 100 mila abitanti. I contatti, a questo punto, vanno ridotti e in maniera massiccia. Per tutti. E non si esclude più nemmeno il lockdown: «Siamo in una fase in cui non dovremmo escludere nulla», ha concluso il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, rispondendo a una domanda sul perché la Germania non vada subito in lockdown. Per usare le parole della Cancelliera tedesca Angela Merkel, la situazione è «drammatica».
La Sassonia chiude bar e discoteche
L’amministrazione regionale della Sassonia guidata da Michael Kretschmer ha deciso per una chiusura totale di bar e discoteche. Così la quarta ondata costringe a decisioni sempre più restrittive in una delle zone più colpite del Paese. Con un indice settimanale di contagi da Covid di 539,6 la regola del “2G” non basta più: il Green pass a due velocità, uno pensato per i vaccinati e uno per i non protetti dal virus sembrerebbe non essere più una soluzione capace di arginare l’incremento della curva. Anche i mercatini di Natale frequentatissimi in tutta la zona saranno disdetti, con la preoccupazione dei commercianti che ora chiedono aiuto. «A parte le biblioteche chiuderanno anche le istituzioni culturali e quelle dedicate al tempo libero» ha fatto anche sapere Kretschmer, che però rassicura: «Nella nostra regione non ci sarà alcun tipo di lockdown».
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
AGENTI E VIGILI DEL FUOCO COLPITI DAI MANIFESTANTI
In Olanda le restrizioni adottate per il dilagare della quarta ondata hanno causato
proteste in piazza. E le manifestazioni sono state teatro di episodi di grande tensione: a Rotterdam la polizia ha sparato per disperdere i manifestanti: feriti due No Vax mentre cercavano di fuggire dai cannoni ad acqua azionati dagli agenti
Le proteste sono degenerate a Rotterdam in Olanda durante una manifestazione che ha visto centinaia di partecipanti contro il lockdown annunciato dal governo per fronteggiare la pandemia di Covid.
La polizia ha sparato ferendo due persone. Poco prima gli agenti avevano esploso dei colpi di avvertimento per tentare di sedare la rivolta, durante la quale sono stati sparati dai manifestanti alcuni fuochi d’artificio e appiccati diversi incendi. Anche la polizia antisommossa è stata dispiegata. Almeno un’auto della polizia è stata incendiata e altre sono state danneggiate. I vigili del fuoco e gli agenti di polizia sono stati colpiti con oggetti.
Le immagini dell’emittente mostravano incendi sul marciapiede e contenitori della spazzatura gettati in strada. Il Corriere racconta che tutto è stato organizzato via social, dove i no vax si sono dati appuntamento per riunirsi in piazza alle 20. Ma se all’inizio la protesta è stata pacifica ben presto le grida dei manifestanti che urlavano «libertà, libertà» sono state sovrastate dalle scene di guerriglia:
Auto e moto date alle fiamme, e scontri con la polizia che prima ha usato i cannoni ad acqua, poi ha sparato in aria diversi colpi di pistola per disperdere la folla. Ma, secondo quanto scrive il sito di informazione Nos citando due testimoni, gli agenti avrebbero mirato ad altezza d’uomo e fatto fuoco colpendo almeno due manifestanti.
I servizi ferroviari da e per Rotterdam sono stati sospesi fino a nuovo avviso a causa dei disordini, hanno annunciato le ferrovie olandesi. La manifestazione, indetta da diverse organizzazioni, era contro i piani del governo di introdurre una nuova regolamentazione che prevede un lockdown per i non vaccinati, consentendo solo ai vaccinati e ai guariti dal Covid l’accesso a eventi, bar e ristoranti. In Austria intanto il lockdown è diventato generale.
(da agenzie)
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Novembre 20th, 2021 Riccardo Fucile
ISS: LA PROTEZIONE DEI VACCINATI DOPO SEI MESI CALA DAL 95% AL 82%
Nell’ultimo mese il 64,0% dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3% dei decessi sono avvenuti tra chi non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino anti-Covid.
Il dato emerge dal Report di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che completa il monitoraggio settimanale.
Nel periodo 8/10/2021 – 7/11/2021, rileva l’Iss, nelle terapie intensive si registrano 424 persone non vaccinate su un totale di circa 8 milioni di non immunizzati in Italia, e sono presenti 177 ricoverati vaccinati completi da meno di 6 mesi su 39 milioni di vaccinati completi.
Negli ultimi 30 giorni, si legge nel Report, sono stati notificati 50.564 casi di Covid-19 (39,9%) fra i non vaccinati, 3.980 casi (3.1%) fra i vaccinati con ciclo incompleto, 60.407 casi (47,7%) fra i vaccinati con ciclo completo entro sei mesi, 11.215 (8,9%) fra i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi e 537 casi (0,4%) fra i vaccinati con ciclo completo con dose booster.
Mentre il 51,0% delle ospedalizzazioni, il 64,0% dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino.
Ricoverati in terapia intensiva, di contro, si registra 14 casi (2,1%) tra i vaccinati con ciclo incompleto; 177 casi (26,7%) tra vaccinati con ciclomcompleto entro 6 mesi; 45 casi (6,8%) tra vaccinati con ciclo completo da più di 6 mesi e 2 casi (0,3%) tra vaccinati con ciclo completo più dose aggiuntiva.
Ed emerge anche un altro dato: la protezione per i vaccinati da più di sei mesi cala dal 95% all’82%. “Dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale – afferma l’Iss – si osserva una forte diminuzione dell’efficacia vaccinale nel prevenire le diagnosi in corrispondenza di tutte le fasce di età”.
(da agenzie)
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